giovedì 16 gennaio 2014

Quine conto il resto del mondo

La distinzione tra giudizi analitici e giudizi sintetici è consolidata nella storia ma soprattutto tutti i filosofi (e anche i profani) potrebbero con sicumera fornire un inequivocabile sfilza di esempi dell' un tipo come dell' altro in piena concordia intersoggettiva.

Eppure quando si comincia a definire cosa sia un giudizio analitico in sé cominciano i guai. Ecco la definizione standard: una proposizione analitica è tale poiché vera (o falsa) in virtù del suo significato.

Quine dimostrò che una definizione del genere non sta in piedi. Cos' è il significato, infatti? E' quella cosa che condividono due sinonimi. Ma due sinonimi non esistono quindi niente sinonimia, niente significato, niente giudizi analitici.

Due sinonimi non esistono?

Esempio, ammettiamo che la parola ROSSO e la parola ROX siano sinonimi, scopriremo ben presto che questa è solo una pia illusione.

Il senso di ROSSO è dato da tutte quelle proposizioni in cui sostituendo l' incognita con il termine ROSSO assumono valore di verità.

Esempio: quando il semaforo è X allora le auto devono fermarsi + quando giovanni si vergogna diventa tutto X + ... Se a X sostituisco ROSSO queste e molte altre frasi diventano vere. ROX è sinonimo di ROSSO se fa diventare vere le stesse identiche frasi.

Prendiamo ora una frase particolare:

 "X ha cinque lettere"

Ebbene, la frase diventa vera se a X sostituiamo ROSSO mentre non è tale se sostituiamo ROX, quindi ROX non puo' essere sinonimo di ROSSO. Non solo, è facile intuire come non esistano parole chesiano sinonime tra loro. Ma, come abbiamo detto, niente sinonimi, niente significato, niente giudizi analitici.

Come ovviare? Bisogna distinguere tra metalinguaggi e linguaggi oggetto imponendo che nella lista delle proposizioni siano interdette le espressioni metalinguistiche: non posso formulare proposizioni che abbiano per oggetto le parole con cui formo quelle stesse proposizioni.

E' chiaramente una soluzione ad hoc, forse poco elegante ma la sua forza sta soprattutto nel fatto che preserva una realtà chiara e intuita distintamente da tutti quale la distinzione tra giudizi analitici e giudizi sintetici.