Votando?
No, Rawls non è un giacobino. E poi in quel periodo Arrow dimostrava che la scelta democratica è incoerente come metodo di scelta collettiva.. Dobbiamo piuttosto fare appello alla nostra ragione.
In che modo?
Un individuo razionale posto dietro un velo d' ignoranza saprà distinguere tra - x esempio -20 società quella più giusta.
Ammettiamo che ogni società abbia 100 membri. Ogni società avrà un membro che sta peggio di tutti, chiamiamolo Giovannino. Esisteranno G1 G2... G100.
L' uomo razionale sceglie come giusta la società con il Giovannino che a confronto con gli altri Giovannini sta meglio.
E se esistono più Giovannini che sono in queste condizioni? Allora - tra loro - sceglierà quello che appartiene alla società in cui gli individui sono più liberi.
Ok, ma cosa significa decidere dietro un velo d' ignoranza? Semplice, significa che scelgo sapendo che per ogni società realizzata ho una prob. di 1/100 di incarnarmi in Giovannino. Insomma, chi sarò nella vita reale lo decideranno i dadi (ovvero la lotteria dei talenti). E' in qs condizioni che sceglie il decisore rawlsiano.
Qui sta il punto debole della teoria: il velo d' ignoranza per me è inconcepibile e l' esperimento mentale di Rawls impraticabile. Come posso immaginarmi allo stesso tempo cosciente, razionale e completamente determinato dai dadi? La teoria ha un problema metafisico.
Tutti noi pensiamo che la medaglia d' oro spetti al primo arrivato. Perchè? Perchè non concepiamo che tutto dipenda dalla lotteria dei talenti. Se fosse così la medaglia d' oro andrebbe condivisa tra tutti perché tutti ne meritano un pezzettino.
Perché la teoria di Rawls funzioni noi dobbiamo riuscire a concepirci come completamente determinati dai dadi. Io devo concepirmi senza alcuna possibilità di influire sulle mie prob. d' incarnazione. 1\100 sono e 1\100 resteranno.
Per chi crede nel libero arbitrio, per chi pensa che la libertà sia costitutiva dell' individuo, cio' è impossibile.
Rawls approdare necessariamente - non dico al determinismo - a forme di "compatibilismo": io posso fare cio' che desidero ma cio' che desidero mi è imposto comunque dall' esterno. Chi non è disposto a seguirlo su questo terreno, ovvero i difensori del libero arbitrio, non puo' nemmeno seguirlo nel suo geniale esperimento mentale: il decisore che ci chiede di immaginare non è astratto, è metafisicamente inconcepibile.
L' alternativa migliore a Rawls consiste nel seguire il senso comune. Il senso comune ci conduce al libero arbitrio e il libero arbitrio al merito e al giusto compenso (ognuno riceva per quello che dà). E' chiaro a tutti che qui siamo su una via completamente diversa.
Si potrebbe obiettare che l' esperimento mentale è solo un espediente retorico per descrivere la società giusta.
Non penso, in quel caso si tratterebbe di un' indicazione apodittica. Con l' esperimento si vuole anche presentare una giustificazione razionale. La società giusta è giusta perché prescelta da decisori razionali.
***
Landsburg pone due critiche ficcanti a Rawls:
- perché nel suo contratto non tiene conto delle istituzioni: con istituzioni imperfette il contenuto del contratto cambierebbe;
- perché nel suo contratto non tiene conto di altre diseguaglianze: così come giustifica il furto (per ridistribuire la ricchezza da chi la produce a chi non la produce) potrebbe giustificare lo stupro (per ridistribuire il godimento dai fortunati che ne hanno in abbondanza ai brutti che non se lo possono permettere). Ma una cosa del genere ci ripugna. Perché? Evidentemente sentiamo lesa la ns dignità, ovvero: sentiamo che il nostro talento è nostro e solo nostro, così come il nostro fascino e la nostra bellezza.