Kulturinfarkt: Azzerare i fondi pubblici per far rinascere la cultura di Dieter Haselbach, Armin Klein, Pius Knusel, Stephan Opitz
- Con la crescita economica è giunta l'esplosione dei sussidi alla cultura. Non viceversa...
- L' espansione è avvenuta senza un progetto e oggi, che l'economia europea registra una frenata decennale, un simile impero nn si sostiene senza ricorso allo sponsor privato...
- Pensiero sottostante dell approccio mainstream: l offerta genera la domanda. È un pensiero elitario: il produttore nn è al servizio del consumatore ma è il suo educatore...
- Le avanguardia miravano ad educare l'uomo nuovo ma lo scolaretto nn ha seguito il Maestro, anzi, spesso lo ha ripudiato. Oggi i "maestri" ben lungi dall'ammettere il loro scacco dicono che manca la pedagogia e la piacevolezza dell'opera...
- Oggi domina la pedagogia e il suo è un modello predemocratico...
- Una teoria sulla svalutazione della bellezza. Per compensare la contraddizione di chi si dice democratico senza voler rinunciare ai metodi antidemocratici si è deciso di finanziare tutto, qualsiasi tipo di arte. l arte deve essere libera e la bellezza relativa...
- Il paradosso dell'Europa: oggi l' europa è quella che spende di più in cultura ma che influenza meno e domina meno in ambito culturale
- Vvvv
- Il nuovo dogma: poichè il pubblico nn va verso la qualità la qualità andrà verso il pubblico=>sociocultura e didatticismo...
- il cambio di paradigma: dall arte borghese all'arte rivoluzionaria: la qualità è intollerante e l' arte va resa soggettiva...
- Paradosso: i protagonisti dello sradicamento sono oggi assessori spendaccioni che devono far rientrare dalla finestra il concetto di qualità per decidere cosa finanziare ma poichè il concetto è irrecuperabile nelle loro scelte finisce x prevalere l'interesse e la relazione col finanziato. E x fortuna xchè l alternativa sono i sussidi a tappeto...
- Ma la qualità continua ad avere una vita sottotraccia: nn la si menziona ma crea ststus e desideri di secondo ordine (si ascolta dante xchè il canone continua ad imporre soggezione: Benigni è più divertente quando fa altre cose ma è più seguito quando legge Dante). E le politiche culturali fanno leva proprio su queste debolezze: edificare la plebe spingendola all' imitazione delle elite in modo da premiare il loro status
- Xxx
- Cosa nn è cultura? In assenza di alternative spunta un possibile candidato: l'arte che si finanzia da sè…
- Paradosso europeo: nn si finanzia la cultura ma la si crea con un fiat grazie al sussidio. Il tutto grazie all'impossibilità di definire cosa sia cultura
- Bbb
- Oggi c è troppo e bisogna ridurre ma al politico piace inaugurare nn tagliare. Sfrondare è una politica poco attraente che nn viene fatta da nessuno da qui la convivenza tra vuoto e costipazione culturale.
- Un tempo si costruivano carriere politiche partendo dall'assessorato alla cultura. Oggi la cosa è impensabile...
- Soluzione adottata: inserire la cultura in dipartimenti con vincoli di bilancio. Esito: una cultura critica contro il potere oggi è impensabile
- Vvv
- Il dibattito recente: i videogiochi sono arte? L'opinione di chi si contendeva i finanziamenti era chiara sin dall'inizio. E si capisce anche xchè un simile dibattito nn avrebbe senso negli USA.
- Premi al miglior videogioco: il pc batte il design e la bellezza...
- Il precariato di artisti e musicisti diventa la norma. I tagli si fanno sentire e la decadenza avanza. Si gestisce l'esistente, l'innovazione è una chimera, il sussidio una droga...
- La foresta pietrificata di sussidi: mantenere le strutture sacrificando i valori. L'identità si trae dall'eredità e i politici vogliono solo tramandare. Tutto diventa conservazione e "memoria" . Anche a "sinistra" si tende a fissare il passato...
- Il rinnovarsi x sopravvivere è una prerogativa del privato...
- L'istituzione culturale può anche essere sussidiata ma la sua sopravvivenza deve cmq dipendere dal mercato: la capacità di adeguarsi alla domanda garantisce il rinnovamento...
- La dinamica classica (ratchet effect): 1) bolla con pioggia di soldi sulla cultura 2) scoppio della bolla senza rientro dei fondi stanziati...
- l odio x la cultura commerciale. perchè? semplice: il postmoderno ci ha detto che tutto è arte e tutto deve essere sovvenzionato. l unico criterio di demarcazione è allora tra sovvenzionati e no
- abolire il sussidio? impossibile è un marchio d identità
- oggi l arte è disponibile x tutti e nn certo x i sussidi. eppure berlusconi viene rieletto.
- la musica italiana: estraniata dai sussidi ancora nn si è ripresa
- proposta baricco: basta soldi alla cultura. diamoli a tv e scuola.
- il pubblico della cultura: alta borghesia. fallito il sogno di un coinvolgimento
- oggi il pubblico collassa come i finanziamenti privati. ovvio un eccesso o un errore nell offerta
- perdita di status simbol per c.
- lettori in calo. troppo tempo vitale sprecato
continua