Luca, nel mio intervento censuravo la decisione di evitare con
la papamobile le vie dello shopping. Argomentavo dicendo che senza quelle vie il
nostro pianeta avrebbe più poveri (da un punto di vista materiale). Tu fai
presente che al Papa interessa invece un discorso morale e ti senti rassicurato
da chi negli interventi successivi sottolinea le virtù della “povertà
spirituale”. I conti non tornano perché quello della “povertà spirituale” è solo un
ulteriore argomento che, lungi dal diminuire la mia censura, la rafforza: perché
mai tagliare le vie dello shopping – ovvero le vie dove si espleta un’attività
meramente materiale - quando a noi interessa solo l’aspetto spirituale della
faccenda? Una volta appurato che fare shopping aiuta materialmente i poveri del
mondo dobbiamo forse concludere che mina il nostro spirito? Bà, ad ogni modo, se
anche fosse, curiamo lo spirito con cui facciamo le cose anziché condannare le
cose (in sé benefiche) che facciamo.
Insomma, al buon cristiano interessano i poveri e cerca di aiutarli.
Come? Con amore, ma anche efficacemente. Nel momento in cui si accorge che lo
strumento adottato è controproducente – magari perché gli viene detto dagli
“economisti dello sviluppo” - non insiste su quella via perché l’amore che
contrassegna la sua azione non giustificherebbe tale ottusità. Cambia via, e
questo senza mai rinunciare al suo amore.