Della Loggia stronca Schiavone.
L' ex comunista ha tentato di dare un quadro politico dell' Italia tra Prima e Seconda Repubblica cadendo nel solito vizietto: assolvere i suoi amori giovanili. Proprio quegli amori che ancora oggi lo condannano ad un' "appartenenza" difficile da scrollare di dosso e causa di un resoconto tanto miope.
I TRAVISAMENTO
"... Schiavone non vede, a mio giudizio, fino a che punto il «congelamento politico» del Paese dal ' 48 in poi, la sua «sovranità limitata», la mancanza di alternanza, la memoria antifascista come unica matrice possibile dell' identità democratica, fino a che punto ognuno di questi caratteri negativi, che egli per primo richiama con forza, sia da ricondurre direttamente e per intero a null' altro che alla presenza nel sistema politico italiano del Partito comunista..."
In altri termini: il PCI non era semplicemente "in ritardo" sui tempi ma un ostacolo formidabile ed inamovibile per la vita democratica di un paese moderno. La sua presenza ci ha condannato agli ultimi posti tra le democrazie occidentali in compagnia solo dei paesi che si sono liberati del fascismo negli anni settanta.
II TRAVISAMENTO
"... L' altro punto di disaccordo riguarda l' Italia post-Mani pulite, che Schiavone considera conquistata all' egemonia populista di Berlusconi. La realtà è che in queste pagine il berlusconismo appare molto spesso un alibi per non vedere che cosa è oggi (ma non da oggi) la società italiana. La quale, forse, più che farsi «berlusconizzare» dalle magiche arti del premier, è stata lei, io credo, a scegliere Berlusconi per essere ciò che voleva essere. Ciò che voleva continuare ad essere dopo la grande trasformazione antropologico-culturale degli anni Settanta e Ottanta..."
III TRAVISAMENTO
"... per evitare che la sinistra possa incorrere in una ulteriore, sgradevole, chiamata in correità e perdere così anche la sua presunta natura alternativa alla destra, Schiavone non vuol vederele politiche di conquista del consenso sia a livello locale che nazionale, la sindacalizzazione dell' impiego pubblico, la degenerazione della giustizia, il permissivismo scolastico, l' evasione fiscale assolutamente generalizzata, la lottizzazione e l' antimeritocrazia dappertutto, il moralismo dipietrista, la divulgazione di tutte le più idiote mitologie modernistico-massmediatiche, le «notti bianche», i premi Grinzane-Cavour, i «vaffa day» e così via..."
Con queste premesse mi sembra non resti che attendere il consueto e trionfale passaggio senza contraddittorio di Schiavone sui tappeti rossi di Fahrenheit e di Augias, tanto per citare due covi dove da anni fa come se fosse a casa sua...