Penso che un giudice retto proceda all' assoluzione, a meno che le "risse" non assumano sembianza di vere e proprie guerre.
Per lo stesso motivo sono a favore della libertà di armarsi, così come penso che debba logicamente esserlo chi risolve l' "esperimento mentale" nel modo in cui ho fatto io.
A meno che:
- qualcuno creda che, stando alla terminologia adottata, le "risse" degenerino in confliti civili di larghe proprzioni. Ma praticamente tutti gli studi in merito concludono che le risse o non ci sono, o sono piccole, o addirittura c' è un effetto opposto. Chi guarda ai fatti puo' stare tranquillo;
- qualcuno, a prescindere dalle possibili conseguenze, non pensa che detenere armi sia un diritto. Ritengo che nessuno adotti una posizione tanto estremista. Chi è favorevole ad un divieto, lo è sulla base delle "conseguenze";
- qualcuno pensa che in realtà l' esperimento mentale più corretto sia quello classico del trolley wagon. Qui si rintuzza analiticamente e in modo convincente questa possibile alternativa;
- qualcuno ritiene che lo strumento dell' "esperimento mentale" sia inappropriato quando si tratta di questioni etiche. Ogni caso è un caso a sè. Non sono disposto a dire addio al razionalismo, specie nel campo dell' etica. E anche i razionalisti hanno diritto ad un laboratorio dove condurre i loro esperimenti. Qui si difende lo strumento dell' "esperimento mentale".