Il mondo sembra procedere secondo un ordine... meraviglioso.
Per qualcuno non puo' essere un caso, deve esistere da qualche parte un Dio architetto. L' argomento è noto.
E qui lo scettico si scatena, a volte prima ancora di capire.
Se tiro un dado 1000 volte otterrò una certa sequenza di numeri, qualcuno potrebbe giudicare "meraviglioso" che sia uscita proprio QUELLA serie e non un' altra, eppure noi tutti sappiamo che sarebbe stupido pensare ad una COINCIDENZA: la meraviglia di cui sopra avrebbe riguardato QUALSIASI sequenza fosse uscita.
Come se non bastasse, l' economia prima e l' evoluzionismo dopo ci hanno insegnato come la creazione di un ordine possa prescindere dall' esistenza di un pianificatore centrale.
Di cosa mi meraviglio allora? E' proprio stupido il mio sentimento?
In realtà mi meraviglio della mia comprensione.
La mia mente afferra l' ordine del mondo. E' un po' come se nella mia testa si rispecchiasse l' ordine del mondo. Ma la mia mente non è uno specchio e quella coincidenza che chiamo "comprensione" è qualcosa di meraviglioso.
Con tutti i mondi incomprensibili che si sarebbero potuti "creare" è davvero singolare che io abiti in un mondo che riesco o riuscirò a capire.
Ecco la meraviglia, ecco la coincidenza.
Certo, lo scettico potrebbe osservare che la mia mente fa parte del mondo materiale e non c' è da stupirsi se trova una sorta di coordinamento con esso. In questo senso la mia mente "è" uno specchio, e proprio come uno specchio è fatta della stessa sostanza che riflette.
Certo, ma dicendo questo è lui che, uscendo dall' evidenza, s' incarica dell' onere della prova: tutti noi constatiamo che la nostra mente esiste e non è una bistecca.
A proposito, percorrendo quella via, caro scettico, mettiti gli stivali perchè finisci dritto dritto nel "materialismo", un quartiere piuttosto paludoso.
Ma lo scettico non si dà per vinto: e chi te lo dice che il mondo è "ordinato" e che noi possiamo "comprenderlo"?
Ammetto che in tutto cio' ci sia anche della "fede". E' la fede degli scienziati: perchè mai dovrebbero "cercare" se non credono che esista un ordine?
giovedì 24 giugno 2010
Libertari agli antipodi
Jennifer Roback Morse è una studiosa libertaria che in questo saggio esalta le virtù della famiglia tradizionale.
"... a society where sex and child-rearing occur primarily within conventional marriage is more desirable than what we are moving towards, a society of casual hook-ups, single mothers, and court-enforced rules on child support, visitation rights, and the like..."
Ma quale linea argomentativa puo' mai scegliere un libertario per esaltare questo valore?
Nel caso della Morse il ragionamento è semplice: fuori dalla famiglia tradizionale dilaga la precarietà e il bisogno... quindi più welfare, quindi più Stato.
Difendiamo (sussidiandola?) la Famiglia Tradizionale e avremo meno Stato.
Non mi convince per niente. La Morse sembra detenere giudizi infallibili sulla famiglia piuttosto che convinzioni.
Anch' io, come lei, ritengo che la Famiglia Tradizionale sia la soluzione più efficiente per la convivenza in questa valle di lacrime, ma ne concludo che, dunque, dovrebbe imporsi da sè come forma organizzativa, purchè possa competere lealmente con le alternative.
La mia conclusione è dunque opposta: attacchiamo il welfare e avremo meno stato e più Famiglia..
"... a society where sex and child-rearing occur primarily within conventional marriage is more desirable than what we are moving towards, a society of casual hook-ups, single mothers, and court-enforced rules on child support, visitation rights, and the like..."
Ma quale linea argomentativa puo' mai scegliere un libertario per esaltare questo valore?
Nel caso della Morse il ragionamento è semplice: fuori dalla famiglia tradizionale dilaga la precarietà e il bisogno... quindi più welfare, quindi più Stato.
Difendiamo (sussidiandola?) la Famiglia Tradizionale e avremo meno Stato.
Non mi convince per niente. La Morse sembra detenere giudizi infallibili sulla famiglia piuttosto che convinzioni.
Anch' io, come lei, ritengo che la Famiglia Tradizionale sia la soluzione più efficiente per la convivenza in questa valle di lacrime, ma ne concludo che, dunque, dovrebbe imporsi da sè come forma organizzativa, purchè possa competere lealmente con le alternative.
La mia conclusione è dunque opposta: attacchiamo il welfare e avremo meno stato e più Famiglia..
Cosa c' è che non va?
Oggi l' amorevole Stato italiano spende in media per la salute di ciascuno di noi circa 4.000 euro all' anno (grandi, piccoli, ricchi e poveri).
Non poco.
Siccome è Lui che spende per Noi e non Noi che spendiamo per Noi, c' è un inconveniente: perdiamo il diritto ad ammalarci.
La cosa è seccante perchè comporta un controllo sui comportamenti continuo nella pratica ed infinito in teoria.
Tra poco sarà il nostro "benefattore2 a decidere cosa mangeremo a colazione o ad ordinarci la Pizza. Tutto perfettamente logico.
Facciamo allora quattro conti.
Ma non si puo' lasciare la gente stipuli un asicurazione obbligatoria?
D' accordo, se l' assicurazione è obbligatoria le tariffe saranno piuttosto sostenute.
Vi preoccupate di chi non ce la fa? Ma i meno abbienti potrebbero ricevere dallo stato un voucher da 4.000 euro.
Una famiglia di 4 persone riceverebbe 16.000 euro (32 milioni delle vecchie lire). Con queste cifre ti fai un' assicurazione con i fiocchi.
Ah, dimenticavo che la cosa consentirebbe di abbassare le tasse. Di quanto? Poco meno di 4.000 euro a testa (contando tutti, anche i neonati).
Diciamo che il carico fiscale di una famiglia di 4 persone si alleggerirebbe di quasi 16.000 euro (32 milioni delle vecchie lire).
Cosa c' che non va in quanto detto?
C' è innanzitutto che non si farà mai: una pletora di personaggi campa con l' attuale sistema e opporrà resistenze sia palesi che occulte.
Non poco.
Siccome è Lui che spende per Noi e non Noi che spendiamo per Noi, c' è un inconveniente: perdiamo il diritto ad ammalarci.
La cosa è seccante perchè comporta un controllo sui comportamenti continuo nella pratica ed infinito in teoria.
Tra poco sarà il nostro "benefattore2 a decidere cosa mangeremo a colazione o ad ordinarci la Pizza. Tutto perfettamente logico.
Facciamo allora quattro conti.
Ma non si puo' lasciare la gente stipuli un asicurazione obbligatoria?
D' accordo, se l' assicurazione è obbligatoria le tariffe saranno piuttosto sostenute.
Vi preoccupate di chi non ce la fa? Ma i meno abbienti potrebbero ricevere dallo stato un voucher da 4.000 euro.
Una famiglia di 4 persone riceverebbe 16.000 euro (32 milioni delle vecchie lire). Con queste cifre ti fai un' assicurazione con i fiocchi.
Ah, dimenticavo che la cosa consentirebbe di abbassare le tasse. Di quanto? Poco meno di 4.000 euro a testa (contando tutti, anche i neonati).
Diciamo che il carico fiscale di una famiglia di 4 persone si alleggerirebbe di quasi 16.000 euro (32 milioni delle vecchie lire).
Cosa c' che non va in quanto detto?
C' è innanzitutto che non si farà mai: una pletora di personaggi campa con l' attuale sistema e opporrà resistenze sia palesi che occulte.
mercoledì 23 giugno 2010
Prima traccia
Alla prova di maturità avrei fatto il tema sugli UFO. Wow, che sballo.
Il paradosso di Fermi mi affascina: visto il numero di pianeti disponibili ad accogliere la vita, la probabilità di civiltà più avanzate della nostra è alta (equazione di Drake), anche lanciare segnali nell' universo è relativamente facile. Dove sono dunque "loro"?
Se non si mostrano, dice qualche Cassandra, è segno che le civiltà più avanzate della nostra collassano. Cio' risolve il paradosso e in più prevede anche il nostro destino.
Ma Cowen "risolve" in altro modo: una civiltà più avanzata della nostra tende all' introversione piuttosto che all' estroversione.
Anche per questo diventa via via meno interessata a proiettare segnali all' esterno.
Ma guardiamoci adosso: non siamo già tutti con la testa nel pc anzichè al cielo.
La "tendenza" è plausibile e il processo è definibile con sfumature differenti.
Connotazione negativa: le civiltà più avanzate diventano sempre più autistiche.
Connotazione positiva: le civiltà più avanzate si dedicano alla vita interiore.
Per me entrambe le definizioni sono positive: dell' autistico prendiamo il buono.
Ecco risolto il paradosso di Fermi senza dover introdurre apocalissi sanguinolente.
Qualcuno ha voglia di svolgere gli altri temi?
Il paradosso di Fermi mi affascina: visto il numero di pianeti disponibili ad accogliere la vita, la probabilità di civiltà più avanzate della nostra è alta (equazione di Drake), anche lanciare segnali nell' universo è relativamente facile. Dove sono dunque "loro"?
Se non si mostrano, dice qualche Cassandra, è segno che le civiltà più avanzate della nostra collassano. Cio' risolve il paradosso e in più prevede anche il nostro destino.
Ma Cowen "risolve" in altro modo: una civiltà più avanzata della nostra tende all' introversione piuttosto che all' estroversione.
Anche per questo diventa via via meno interessata a proiettare segnali all' esterno.
Ma guardiamoci adosso: non siamo già tutti con la testa nel pc anzichè al cielo.
La "tendenza" è plausibile e il processo è definibile con sfumature differenti.
Connotazione negativa: le civiltà più avanzate diventano sempre più autistiche.
Connotazione positiva: le civiltà più avanzate si dedicano alla vita interiore.
Per me entrambe le definizioni sono positive: dell' autistico prendiamo il buono.
Ecco risolto il paradosso di Fermi senza dover introdurre apocalissi sanguinolente.
Qualcuno ha voglia di svolgere gli altri temi?
Il federalismo pervertito
Un tempo, in epoche pre-internettiane, un pendolare "colto" si sarebbe intrattenuto durante il viaggio con la "migliore" e più autorevole stampa sfornata nel bel paese: "Corriere della Sera" e "Repubblica".
Con letture del genere sarebbe venuto a conoscenza di tante cose, per esempio dei costi del federalismo. Sul punto si sarebbero mossi per lui addirittura le colonne dei due giornali.
Massimo Giannini (Repubblica):
"... per assicurare il passaggio al federalismo nelle materie strategiche... occorrerebbero quasi 133 miliardi di euro... anche a voler dimezzare... il federalismo fiscale costerebbe allo Stato non meno di 60 miliardi..."
Massimo Franco (Corriere):
"... i leghisti esultano... sebbene calcoli ufficiosi parlino di un costo di 130 miliardi di euro..."
Al pendolare colto capita raramente di riscontrare un accordo tanto ferreo tra due testate che si prendono sempre a testate. Evidentemente le cifre sono ineludibili.
Il pendolare colto avrebbe poi concluso: cavolo, ma questo federalismo è caro come il fuoco. Meglio andarci piano.
Il figlio del pendolare colto è un pendolare un po' meno colto e non gli piace spendere per l' informazione, tuttavia ogni mattina non rinuncia a leggere il "suo" giornale così come si autocompone sul cellulare sulla base delle fonti decretate interessanti dal proprietario.
Questa mattina, sui costi del federalismo, c' è Massimo Bordignon:
"...Massimo Giannini... ha preso fischi per fiaschi, confondendo la spesa attuale delle Regioni... con la nuova spesa che si dovrebbe devolvere alle Regioni, dimenticando che se i 133 miliardi costituiscono la spesa attuale, vuole dire che tributi propri regionali e trasferimenti già la finanziano, e non c'è dunque nessuna necessità di nuovi finanziamenti in vista..."
Ma come, la "stampa più autorevole" ci dice quanto spendono oggi le Regioni e chiama quella cifra "costo del federalismo"?
Lo so, lo so, probabilmente siamo di fronte solo ad una perversione del linguaggio a fini propagandistici, ma siamo anche di fronte anche a "testate autorevoli e in posizioni ideologicamente contrapposte".
Già, questa è la triste verità di un' epoca oscura in cui anche i pendolari colti erano lasciati galleggiare nella loro ignoranza. Per fortuna i figli faranno luce, e non per merito loro quanto dei mezzi di cui dispongono.
P.S. stamattina nel giornale autocompostosi sul telefonino del figlio del pendolare colto compariva anche Alberto Luisani che si divertiva con la storiella di cui sopra.
Con letture del genere sarebbe venuto a conoscenza di tante cose, per esempio dei costi del federalismo. Sul punto si sarebbero mossi per lui addirittura le colonne dei due giornali.
Massimo Giannini (Repubblica):
"... per assicurare il passaggio al federalismo nelle materie strategiche... occorrerebbero quasi 133 miliardi di euro... anche a voler dimezzare... il federalismo fiscale costerebbe allo Stato non meno di 60 miliardi..."
Massimo Franco (Corriere):
"... i leghisti esultano... sebbene calcoli ufficiosi parlino di un costo di 130 miliardi di euro..."
Al pendolare colto capita raramente di riscontrare un accordo tanto ferreo tra due testate che si prendono sempre a testate. Evidentemente le cifre sono ineludibili.
Il pendolare colto avrebbe poi concluso: cavolo, ma questo federalismo è caro come il fuoco. Meglio andarci piano.
Il figlio del pendolare colto è un pendolare un po' meno colto e non gli piace spendere per l' informazione, tuttavia ogni mattina non rinuncia a leggere il "suo" giornale così come si autocompone sul cellulare sulla base delle fonti decretate interessanti dal proprietario.
Questa mattina, sui costi del federalismo, c' è Massimo Bordignon:
"...Massimo Giannini... ha preso fischi per fiaschi, confondendo la spesa attuale delle Regioni... con la nuova spesa che si dovrebbe devolvere alle Regioni, dimenticando che se i 133 miliardi costituiscono la spesa attuale, vuole dire che tributi propri regionali e trasferimenti già la finanziano, e non c'è dunque nessuna necessità di nuovi finanziamenti in vista..."
Ma come, la "stampa più autorevole" ci dice quanto spendono oggi le Regioni e chiama quella cifra "costo del federalismo"?
Lo so, lo so, probabilmente siamo di fronte solo ad una perversione del linguaggio a fini propagandistici, ma siamo anche di fronte anche a "testate autorevoli e in posizioni ideologicamente contrapposte".
Già, questa è la triste verità di un' epoca oscura in cui anche i pendolari colti erano lasciati galleggiare nella loro ignoranza. Per fortuna i figli faranno luce, e non per merito loro quanto dei mezzi di cui dispongono.
P.S. stamattina nel giornale autocompostosi sul telefonino del figlio del pendolare colto compariva anche Alberto Luisani che si divertiva con la storiella di cui sopra.
martedì 22 giugno 2010
Does science make belief in God obsolete?
Interessante carrellata di pareri.
Dico la mia.
Se la nostra conoscenza si riducesse a quella scientifica, probabilmente si imporrebbe una visione materialista.
Ma il materialista non puo' dare significati soddisfacenti alla parola "vero": come puo' essere vero un "giudizio" se lo si equipara ad un sciamare di atomi?
Il vento d' autunno spazza le foglie sul selciato e le raggruppa in cumuli dalla disposizione variegata. Come puo' un cumulo essere "vero" e l' altro "falso"?
Eppure i "giudizi", per come li vede il materialista, non sono altro che disposizioni di atomi che si cumulano nel cervello in osservanza alla stessa necessità e alla stessa casualità delle foglie autunnali.
E adesso una questione semplice: la scienza puo' fare a meno della parola "vero"? Secondo me no. Magari puo' rininciare al concetto di "giusto", ma non a quello di "vero".
Per questo non trovo obsoleta l' idea di Dio.
Dico la mia.
Se la nostra conoscenza si riducesse a quella scientifica, probabilmente si imporrebbe una visione materialista.
Ma il materialista non puo' dare significati soddisfacenti alla parola "vero": come puo' essere vero un "giudizio" se lo si equipara ad un sciamare di atomi?
Il vento d' autunno spazza le foglie sul selciato e le raggruppa in cumuli dalla disposizione variegata. Come puo' un cumulo essere "vero" e l' altro "falso"?
Eppure i "giudizi", per come li vede il materialista, non sono altro che disposizioni di atomi che si cumulano nel cervello in osservanza alla stessa necessità e alla stessa casualità delle foglie autunnali.
E adesso una questione semplice: la scienza puo' fare a meno della parola "vero"? Secondo me no. Magari puo' rininciare al concetto di "giusto", ma non a quello di "vero".
Per questo non trovo obsoleta l' idea di Dio.
cacciatori di teste alle prese con le statistiche
Non si puo' certo dire che chi esce dalle università più "prestigiose" abbia poi una resa altrettanto "prestigiosa" una volta collocato nel mondo del lavoro. Parlano i fatti.
Ma la cosa puo' essere spiegata con una teoria dell' accademia di stampo hansoniano.
Più difficile spiegare come mai le aziende siano dispote a pagare lautamente questi cadetti. In fondo il mondo delle aziende non dovrebbe cascare nell' illusione ottica prodotta dal mondo accademico.
Si è risposto che vantare un certo personale "faccia figo". Risposta, bisogna ammetterlo, non molto soddisfacente.
Ma forse le cose stanno cambiando e non è più necessario giustificare alcunchè:
"... quando controllo un curriculum non controllo necessariamente il voto di laurea e il tempo per conseguirla..."
Parla un "reclutatore" intervistato sul Corriere.
Ma la cosa puo' essere spiegata con una teoria dell' accademia di stampo hansoniano.
Più difficile spiegare come mai le aziende siano dispote a pagare lautamente questi cadetti. In fondo il mondo delle aziende non dovrebbe cascare nell' illusione ottica prodotta dal mondo accademico.
Si è risposto che vantare un certo personale "faccia figo". Risposta, bisogna ammetterlo, non molto soddisfacente.
Ma forse le cose stanno cambiando e non è più necessario giustificare alcunchè:
"... quando controllo un curriculum non controllo necessariamente il voto di laurea e il tempo per conseguirla..."
Parla un "reclutatore" intervistato sul Corriere.
Relax
Caplan sul WSJ:
Many find behavioral genetics depressing, but it's great news for parents and potential parents. If you think that your kids' future rests in your hands, you'll probably make many painful "investments"--and feel guilty that you didn't do more. Once you realize that your kids' future largely rests in their own hands, you can give yourself a guilt-free break. ...In fact, relaxing is better for the whole family. Riding your kids "for their own good" rarely pays off, and it may hurt how your children feel about you.
Father's Day is a time to reflect on whether you want to be a parent--or want to be a parent again. If you simply don't like kids, research has little to say to you. If however you're interested in kids, but scared of the sacrifices, research has two big lessons. First, parents' sacrifice is much smaller than it looks, and childless and single is far inferior to married with children. Second, parents' sacrifice is much larger than it has to be... Instead of trying to mold your children into perfect adults, you can safely kick back, relax and enjoy your journey together--and seriously consider adding another passenger.
Many find behavioral genetics depressing, but it's great news for parents and potential parents. If you think that your kids' future rests in your hands, you'll probably make many painful "investments"--and feel guilty that you didn't do more. Once you realize that your kids' future largely rests in their own hands, you can give yourself a guilt-free break. ...In fact, relaxing is better for the whole family. Riding your kids "for their own good" rarely pays off, and it may hurt how your children feel about you.
Father's Day is a time to reflect on whether you want to be a parent--or want to be a parent again. If you simply don't like kids, research has little to say to you. If however you're interested in kids, but scared of the sacrifices, research has two big lessons. First, parents' sacrifice is much smaller than it looks, and childless and single is far inferior to married with children. Second, parents' sacrifice is much larger than it has to be... Instead of trying to mold your children into perfect adults, you can safely kick back, relax and enjoy your journey together--and seriously consider adding another passenger.
Posner so voucher e charter
Buona evidenza ma non definitiva.
Ci sono charter che non vanno... poco male, si chiudono... prova a chiudere una pubblica che nopn va!
Serve un mix.
http://www.becker-posner-blog.com/2010/10/the-value-added-teacher-reform-programposner.html
Ci sono charter che non vanno... poco male, si chiudono... prova a chiudere una pubblica che nopn va!
Serve un mix.
http://www.becker-posner-blog.com/2010/10/the-value-added-teacher-reform-programposner.html
Basta poco, che ce vo'?
Alcuni ritengono che la passione per le scienze possa allentare la nostra fiducia nel libero arbitrio.
In effetti le "scoperte" si susseguono e per come vengono riportate sembra riducano lo spazio entro cui si esercita la libertà di scelta di ciascuno di noi. Già in molti ritengono che questo spazio non esista in modo sufficiente per alloggiare un qualche ghost in the machine.
La scienza però ci dice anche che il frullo d' ali di una farfalla in Giappone causa cataclismi nelle Americhe? Piccoli effetti hanno grandi effetti.
Insomma, la scienza ci dice che c' è poco spazio per il libero arbitrio, ma ci dice anche quanto poco spazio occorra ad esso per operare veri e propri sconvolgimenti.
Spero che nessuno rinunci alla scienza in preda a timori e diffidenze infondate.
In effetti le "scoperte" si susseguono e per come vengono riportate sembra riducano lo spazio entro cui si esercita la libertà di scelta di ciascuno di noi. Già in molti ritengono che questo spazio non esista in modo sufficiente per alloggiare un qualche ghost in the machine.
La scienza però ci dice anche che il frullo d' ali di una farfalla in Giappone causa cataclismi nelle Americhe? Piccoli effetti hanno grandi effetti.
Insomma, la scienza ci dice che c' è poco spazio per il libero arbitrio, ma ci dice anche quanto poco spazio occorra ad esso per operare veri e propri sconvolgimenti.
Spero che nessuno rinunci alla scienza in preda a timori e diffidenze infondate.
lunedì 21 giugno 2010
!?
“La sinistra italiana dà l’impressione di essere ormai la parte più reazionaria del paese. In pratica, ha cominciato a fare resistenza al malcostume, alla degenerazione, e pian piano questa è diventata la sua caratteristica principale, che è tracimata anche sul costume, su ogni forma di cambiamento, di accadimento. Ha trasformato il “resistere, resistere, resistere” in una tignosa resistenza a tutto. Che è diventata senso di estraneità. Dà l’impressione, al resto del paese, di giudicarlo male qualsiasi cosa provi a fare; di essere scandalizzata, a volte inorridita. Alla sinistra italiana, nella sostanza, non piacciono gli altri italiani. Non li ama. Sente di essere un’oasi abitata dai migliori, nel mezzo di un paese estraneo. Di conseguenza sente di non avere nessuna responsabilità. Se l’essere umano di sinistra sentisse una correità, non penserebbe di voler andare a vivere in un altro paese, più degno di averlo come cittadino. Però, a quel paese che non le piace, che non può amare, del quale non sente di far parte, e che osserva inorridita ed estranea, che mette in soggezione di continuo e al quale ricorda che se potesse non ci conviverebbe mai, la sinistra italiana a ogni elezione, è costretta a chiedere il voto. Vuole, cioè, che quella parte di paese che disprezza, si affidi alle sue cure. Ciò che puntualmente non avviene. E poiché non avviene, la sinistra italiana si indigna di più, si estranea di più e ritiene di essere ancor meno responsabile di questo paese di cui non sente di far parte”.
Dall' Unità.
!?gulp!?
Lui si chiama Francesco Piccolo. Da tenere d' occhio.
Dall' Unità.
!?gulp!?
Lui si chiama Francesco Piccolo. Da tenere d' occhio.
La "grande divergenza" che creò l' Occidente
Occidente... radici... una questione infinita.
Anche gli economisti ora scavano a mani nude nella storia.
Chi indaga con metodi quantitativi sulla "grande divergenza" tra Europa e Cina, rende omaggio al ruolo decisivo della Chiesa Cattolica medioevale:
"The Chinese clan is a kinship-based hierarchical organization in which strong moral ties and reputation among clan members are particularly important in sustaining cooperation. In Medieval Europe, by contrast, the main example of a cooperative organization is the city. Here cooperation is across kinship lines and external enforcement plays a bigger role
In Europe...tribal tendencies were gradually undone by the Church which...advanced a marriage dogma that...discouraged practices that sustain kinship groups, such as adoption, polygamy, concubinage, marriages among distant kin, and marriages without the woman's consent. By the ninth century, the nuclear family predominated."
versione (ancora) gated
Anche gli economisti ora scavano a mani nude nella storia.
Chi indaga con metodi quantitativi sulla "grande divergenza" tra Europa e Cina, rende omaggio al ruolo decisivo della Chiesa Cattolica medioevale:
"The Chinese clan is a kinship-based hierarchical organization in which strong moral ties and reputation among clan members are particularly important in sustaining cooperation. In Medieval Europe, by contrast, the main example of a cooperative organization is the city. Here cooperation is across kinship lines and external enforcement plays a bigger role
In Europe...tribal tendencies were gradually undone by the Church which...advanced a marriage dogma that...discouraged practices that sustain kinship groups, such as adoption, polygamy, concubinage, marriages among distant kin, and marriages without the woman's consent. By the ninth century, the nuclear family predominated."
versione (ancora) gated
Perchè combattere l' evasione
Perchè combattere l' evasione fiscale?
E' una crociata che non mi entusiasma, cio' non toglie che nel dismetterla non sia il caso di prestare attenzione a non gettare il bimbo con l' acqua sproca.
Per rispondere alla domanda...
Innanzitutto non sembra proprio un affare relativo al benessere economico: combattere l' evasione aumenta la pressione fiscale e RIDUCE il benessere sociale.
E' lecito avere dei dubbi su quanto appena detto finchè le aliquote complessive si aggirano intorno al 10% del reddito. Oltre sarebbe da stolti.
Escludo poi anche la questione etica: se la tassazione puo' essere configurata come un' estorsione, sfuggirvi è consentito, se non doveroso.
Capisco che chi resta "impigliato" nella rete fiscali possa guardare con invidia e risentimento a chi sfugge, ma l' invidia appartiene agli animi meno nobili e non merita la considerazione di chi invece ha a cuore solo la Giustizia.
L' evasione è però anche una violazione di legge; se troppo diffusa contribuisce a svalutare la legge in genere, comprese le buone leggi. Questo è un argomento da non sottovalutare.
Anzi, direi che è l' unico.
Ho estratto dunque il bambino, è un minuscolo settimino ma è pur sempre un bambino di cui, specie chi abita in un paese dove prevalgono le buone leggi sulle cattive, deve tener conto.
link
E' una crociata che non mi entusiasma, cio' non toglie che nel dismetterla non sia il caso di prestare attenzione a non gettare il bimbo con l' acqua sproca.
Per rispondere alla domanda...
Innanzitutto non sembra proprio un affare relativo al benessere economico: combattere l' evasione aumenta la pressione fiscale e RIDUCE il benessere sociale.
E' lecito avere dei dubbi su quanto appena detto finchè le aliquote complessive si aggirano intorno al 10% del reddito. Oltre sarebbe da stolti.
Escludo poi anche la questione etica: se la tassazione puo' essere configurata come un' estorsione, sfuggirvi è consentito, se non doveroso.
Capisco che chi resta "impigliato" nella rete fiscali possa guardare con invidia e risentimento a chi sfugge, ma l' invidia appartiene agli animi meno nobili e non merita la considerazione di chi invece ha a cuore solo la Giustizia.
L' evasione è però anche una violazione di legge; se troppo diffusa contribuisce a svalutare la legge in genere, comprese le buone leggi. Questo è un argomento da non sottovalutare.
Anzi, direi che è l' unico.
Ho estratto dunque il bambino, è un minuscolo settimino ma è pur sempre un bambino di cui, specie chi abita in un paese dove prevalgono le buone leggi sulle cattive, deve tener conto.
link
La nuova guerra santa sarà contro l' amicizia?
Il monopolio della scuola statale è pericoloso (anche) perchè produce indottrinamento e conformismo.
A volte queste paure suonano esagerate, specie all' orecchio di chi è già indottrinato.
Eppure, quando si cerca di pompare il mito della "legalità" o della "Costituzione", quando si disegnano diete e linguaggi su misura, a cosa siamo di fronte? Sarebbe meglio "pompare" le tabelline, ma questo lo dice l' ingenuo, lo dice chi si dimentica che la scuola di stato ha come padrone lo stato.
Finchè il nemico è la Mafia passi, ma ora il nemico di alcuni pedagogisti sembra essere l' amicizia tra bambini, specie se profonda: si preannuncia una guerra al "miglior amico". L' amicizia, infatti, "esclude". NYT:
“I think it is kids’ preference to pair up and have that one best friend. As adults — teachers and counselors — we try to encourage them not to do that,” said Christine Laycob, director of counseling … “We try to talk to kids and work with them to get them to have big groups of friends and not be so possessive about friends.” … If two children seem to be too focused on each other, the camp will make sure to put them on different sports teams, seat them at different ends of the dining table or, perhaps, have a counselor invite one of them to participate in an activity with another child whom they haven’t yet gotten to know. …
Such an attitude worries some psychologists who fear that children will be denied the strong emotional support and security that comes with intimate friendships. …
School officials admit they watch close friendships carefully for adverse effects. “When two children discover a special bond between them, we honor that bond, provided that neither child overtly or covertly excludes or rejects others.”
Meglio 10 conoscenti che un amico. L' amicizia isola e, forse, non giova alla conformità così avidamente ricercata nelle scuole. Tutto si tiene.
A volte queste paure suonano esagerate, specie all' orecchio di chi è già indottrinato.
Eppure, quando si cerca di pompare il mito della "legalità" o della "Costituzione", quando si disegnano diete e linguaggi su misura, a cosa siamo di fronte? Sarebbe meglio "pompare" le tabelline, ma questo lo dice l' ingenuo, lo dice chi si dimentica che la scuola di stato ha come padrone lo stato.
Finchè il nemico è la Mafia passi, ma ora il nemico di alcuni pedagogisti sembra essere l' amicizia tra bambini, specie se profonda: si preannuncia una guerra al "miglior amico". L' amicizia, infatti, "esclude". NYT:
“I think it is kids’ preference to pair up and have that one best friend. As adults — teachers and counselors — we try to encourage them not to do that,” said Christine Laycob, director of counseling … “We try to talk to kids and work with them to get them to have big groups of friends and not be so possessive about friends.” … If two children seem to be too focused on each other, the camp will make sure to put them on different sports teams, seat them at different ends of the dining table or, perhaps, have a counselor invite one of them to participate in an activity with another child whom they haven’t yet gotten to know. …
Such an attitude worries some psychologists who fear that children will be denied the strong emotional support and security that comes with intimate friendships. …
School officials admit they watch close friendships carefully for adverse effects. “When two children discover a special bond between them, we honor that bond, provided that neither child overtly or covertly excludes or rejects others.”
Meglio 10 conoscenti che un amico. L' amicizia isola e, forse, non giova alla conformità così avidamente ricercata nelle scuole. Tutto si tiene.
sabato 19 giugno 2010
C' è qualcosa che non va in Giorgio Israel
Giorgio Israel è un intellettuale che seguo costantemente, ce ne sono così pochi che ripagano dello sforzo.
Le mie idee collimano quasi sempre con le sue. In realtà le mie più che idee sono intuizioni, parlerei quindi di sensibilità comune.
Prendete per esempio l' articolo sulla medicalizzazione della società, sarebbe da incorniciare.
Un altro suo cavallo di battaglia che condivido in toto è la battaglia contro i feliciometri e affini.
Israel ha trasferito questa sua sensibilità umanistica nel campo dove opera, la scuola.
Come misurare la preparazione di un ragazzo? Come misurare la qualità di un insegnate?
Israel ride di chi ci prova ad applicare metodi quantitativi a questi problemi ed etichetta costoro come "esperti del nulla". Mi unisco volentieri alla sua pernacchia, in fondo mi fa comodo.
Solo che poi in Israel subentra qualcosa che non va.
Chi è scettico sulle "misurazioni oggettive" applicate all' uomo, conclude poi in favore della libertà dell' uomo: poichè in un certo campo non esiste un criterio oggettivo, che ciascuno scelga la sua via.
Israel però mi sembra scettico anche sulla libertà, e qui si chiude il suo paradosso.
E' come se dicesse: non esiste una soluzione oggettiva, quindi la soluzione per te la scelgo io. Chi non vede il lato inaccettabile della vicenda così prospettata?
Non esiste un modo oggettivo per stabilire la qualità degli insegnanti, quindi i tuoi insegnanti li decidiamo noi per te. E' difficile obiettare ad un' affermazione del genere, soprattutto perchè ci suona insensata. Infatti nessuno osa farla esplicitamente, ma non è forse sottesa in chi rifiuta l' oggettività per mantenere l' autoritarismo?
Israel rinuncia all' oggettività di certe misurazioni (bene) ma non rinuncia a forme di autoritarismo (male) per quanto lui stesso contribuisca a smontarne i supporti. Forse è uno strascico delle ideologie che ha frequentato in passato.
Ma solo se c' è oggettività puo' avere un senso l' autoritarismo, solo se c' è una soluzione oggettiva vale la pena di imporla a tutti. In caso contrario, è la libera ricerca ad avere molto più senso.
Ma Israel non si rende conto che l' oggettività di taluni criteri di valutazione è sbandierata, non tanto perchè esista veramente qualcosa del genere, quanto perchè è necessaria a giustificare la scuola unica: statale, obbligatoria per tutti, con un unico programma?
Che senso avrebbe rinunciare a quell' oggettività per poi continuare a perorare il monopolio statale sull' istruzione? Se non esiste l' oggettività dei numeri a garantire che quella è la via migliore, non ha più senso che quella via detenga il monopolio e sia l' unica da percorrere.
Eppure dovrebbe rendersene conto. Prendiamo il caso degli insegnanti, lui afferma che non esiste un criterio oggettivo per valutarli. Bene, per "responsabilizzare" quei soggetti la soluzione liberale s' impone: valuteranno i clienti di quell' insegnante secono i loro criteri soggettivi e l' insegnante dovrà "farsi preferire" se vuole lavorare. Ma Israel nicchia, la soluzione liberale non gli piace, vorrebbe salvare forme di autoritarismo, cosa resta? Resta l' auto-responsabilizzazione degli insegnanti, una soluzione in stile kolkhoz. Non mi pare si possa fare molta strada con l' auto-responsabilizzazione dei sindacati. Detto da un insegnante, oltretutto, sembra un po' una presa in giro.
Le mie idee collimano quasi sempre con le sue. In realtà le mie più che idee sono intuizioni, parlerei quindi di sensibilità comune.
Prendete per esempio l' articolo sulla medicalizzazione della società, sarebbe da incorniciare.
Un altro suo cavallo di battaglia che condivido in toto è la battaglia contro i feliciometri e affini.
Israel ha trasferito questa sua sensibilità umanistica nel campo dove opera, la scuola.
Come misurare la preparazione di un ragazzo? Come misurare la qualità di un insegnate?
Israel ride di chi ci prova ad applicare metodi quantitativi a questi problemi ed etichetta costoro come "esperti del nulla". Mi unisco volentieri alla sua pernacchia, in fondo mi fa comodo.
Solo che poi in Israel subentra qualcosa che non va.
Chi è scettico sulle "misurazioni oggettive" applicate all' uomo, conclude poi in favore della libertà dell' uomo: poichè in un certo campo non esiste un criterio oggettivo, che ciascuno scelga la sua via.
Israel però mi sembra scettico anche sulla libertà, e qui si chiude il suo paradosso.
E' come se dicesse: non esiste una soluzione oggettiva, quindi la soluzione per te la scelgo io. Chi non vede il lato inaccettabile della vicenda così prospettata?
Non esiste un modo oggettivo per stabilire la qualità degli insegnanti, quindi i tuoi insegnanti li decidiamo noi per te. E' difficile obiettare ad un' affermazione del genere, soprattutto perchè ci suona insensata. Infatti nessuno osa farla esplicitamente, ma non è forse sottesa in chi rifiuta l' oggettività per mantenere l' autoritarismo?
Israel rinuncia all' oggettività di certe misurazioni (bene) ma non rinuncia a forme di autoritarismo (male) per quanto lui stesso contribuisca a smontarne i supporti. Forse è uno strascico delle ideologie che ha frequentato in passato.
Ma solo se c' è oggettività puo' avere un senso l' autoritarismo, solo se c' è una soluzione oggettiva vale la pena di imporla a tutti. In caso contrario, è la libera ricerca ad avere molto più senso.
Ma Israel non si rende conto che l' oggettività di taluni criteri di valutazione è sbandierata, non tanto perchè esista veramente qualcosa del genere, quanto perchè è necessaria a giustificare la scuola unica: statale, obbligatoria per tutti, con un unico programma?
Che senso avrebbe rinunciare a quell' oggettività per poi continuare a perorare il monopolio statale sull' istruzione? Se non esiste l' oggettività dei numeri a garantire che quella è la via migliore, non ha più senso che quella via detenga il monopolio e sia l' unica da percorrere.
Eppure dovrebbe rendersene conto. Prendiamo il caso degli insegnanti, lui afferma che non esiste un criterio oggettivo per valutarli. Bene, per "responsabilizzare" quei soggetti la soluzione liberale s' impone: valuteranno i clienti di quell' insegnante secono i loro criteri soggettivi e l' insegnante dovrà "farsi preferire" se vuole lavorare. Ma Israel nicchia, la soluzione liberale non gli piace, vorrebbe salvare forme di autoritarismo, cosa resta? Resta l' auto-responsabilizzazione degli insegnanti, una soluzione in stile kolkhoz. Non mi pare si possa fare molta strada con l' auto-responsabilizzazione dei sindacati. Detto da un insegnante, oltretutto, sembra un po' una presa in giro.
Relax
Caplan sul WSJ:
Many find behavioral genetics depressing, but it's great news for parents and potential parents. If you think that your kids' future rests in your hands, you'll probably make many painful "investments"--and feel guilty that you didn't do more. Once you realize that your kids' future largely rests in their own hands, you can give yourself a guilt-free break. ...In fact, relaxing is better for the whole family. Riding your kids "for their own good" rarely pays off, and it may hurt how your children feel about you.
Father's Day is a time to reflect on whether you want to be a parent--or want to be a parent again. If you simply don't like kids, research has little to say to you. If however you're interested in kids, but scared of the sacrifices, research has two big lessons. First, parents' sacrifice is much smaller than it looks, and childless and single is far inferior to married with children. Second, parents' sacrifice is much larger than it has to be... Instead of trying to mold your children into perfect adults, you can safely kick back, relax and enjoy your journey together--and seriously consider adding another passenger.
Many find behavioral genetics depressing, but it's great news for parents and potential parents. If you think that your kids' future rests in your hands, you'll probably make many painful "investments"--and feel guilty that you didn't do more. Once you realize that your kids' future largely rests in their own hands, you can give yourself a guilt-free break. ...In fact, relaxing is better for the whole family. Riding your kids "for their own good" rarely pays off, and it may hurt how your children feel about you.
Father's Day is a time to reflect on whether you want to be a parent--or want to be a parent again. If you simply don't like kids, research has little to say to you. If however you're interested in kids, but scared of the sacrifices, research has two big lessons. First, parents' sacrifice is much smaller than it looks, and childless and single is far inferior to married with children. Second, parents' sacrifice is much larger than it has to be... Instead of trying to mold your children into perfect adults, you can safely kick back, relax and enjoy your journey together--and seriously consider adding another passenger.
Para-guru
Grasso sistema Diaco (facile) e Mura (difficile).
Già che c' è tira la mazzata d' ordinanza a Bulbarelli.
Non poter optare per il silenzio, questa è la tragedia di chi si presenta in TV oggi.
Oggi, perchè ieri era possibile, vengono in mente le telecronache silenziose di Nicolo' Carosio.
Già che c' è tira la mazzata d' ordinanza a Bulbarelli.
Non poter optare per il silenzio, questa è la tragedia di chi si presenta in TV oggi.
Oggi, perchè ieri era possibile, vengono in mente le telecronache silenziose di Nicolo' Carosio.
venerdì 18 giugno 2010
Tra Jungla e Cosmo
Tra jungla e cosmo si dimenano i Land of Kush, è probabilmente un omaggio a Sun Ra e al suo visionario fumettone intergalattico.
Le chitarre incalzano simulando le kore di mamma africa, tutto il resto mima la flora ipertrofica della Jungla, con il flauto che mantiene la placidità dei fiumi.
La variazione troppo irregolare produce effetti di monotonia ipnotica. Lo sa bene chi si ferma ad ascoltare il "sonoro" del bosco. Chi ama queste esperienze di "sound-watching", gradirà il capanno messo a disposizione dagli afro-canadesi.
Si avvista un sax baritono, irrompe sulla scena come un torello che sgabbia nell' arena; chi non abbia ancora realizzato quanto possa essere pastosa la sua parlata, qui puo' chiarirsi le idee.
Le chitarre incalzano simulando le kore di mamma africa, tutto il resto mima la flora ipertrofica della Jungla, con il flauto che mantiene la placidità dei fiumi.
La variazione troppo irregolare produce effetti di monotonia ipnotica. Lo sa bene chi si ferma ad ascoltare il "sonoro" del bosco. Chi ama queste esperienze di "sound-watching", gradirà il capanno messo a disposizione dagli afro-canadesi.
Si avvista un sax baritono, irrompe sulla scena come un torello che sgabbia nell' arena; chi non abbia ancora realizzato quanto possa essere pastosa la sua parlata, qui puo' chiarirsi le idee.
Il deserto pressato in metropolitana
Dov' è la vita che abbiamo perduto vivendo?
Dov' è la saggezza che abbiamo perduto sapendo?
Dov' è la sapienza che abbiamo perduto nell' informazione?
Il deserto oggi è pressato nelle metropolitane.
Eliot, con la sua denuncia della modernità, sembra portare acqua al mulino di Davide. Anche se le diffidenze del poeta risalgono agli anni trenta.
Ieri sera all' auditorium abbiamo ascoltato i Cori de "La Rocca". Un componimento richiesto e scritto per la raccolta di fondi da destinare alla costruzione di una chiesetta nei sobborghi londinesi.
Il raffinato bardo alle prese con versi dalla semplicità popolareggiante? Gli ammiratori che conoscevano Eliot come amante di simbologie cifrate dall' impegnativa decriptazione, stupirono. E così fecero amici ed esegeti che alla prima si ritrovarono mescolati con le vecchiette e le comitive che scendevano dai torpedoni.
Non parliamo poi del salotto di fighetti con a capo Virginia Woolf - uno di quelli in cui non puoi stare a tuo agio se non sei mezzo frocio e/o mezzo socialista: lo bandì con tanto di taglia.
Rondoni, amabile commentatore della serata, creava ancora più attese dell' attore nell' occhio di bue.
La "Rocca" è la "Chiesa" e nell' Auditorium Rondoni ha fatto risuonare il famoso interrogativo eliottiano: è l' Uomo che abbandona la Chiesa o viceversa?
Risposta di Rondoni: tutt' e due le cose. Già, anche la Chiesa abbandona l' Uomo, per esempio quando lo annoia, quando si rende pallosa (magari facendosi bastare una fede tiepida), quando (altro esempio illuminante) s' inventa il "rock cristiano" e tu capisce che quando il rock è palloso, allora è "cristiano".
Ma c' è una diatriba forse ancor più seria e riprende quanto dicevo in apertura, ad un certo punto il poeta americano denincia i:
"sistemi sociali talmente perfetti dove nessuno ha più bisogno di essere buono".
Posto che sistemi del genere probabilmente non esistono, ammettiamo che il SISTEMA 1 richieda per funzionare una dose di "bontà" e "rettitudine" maggiore che il SISTEMA 2.
Quale "sistema" deve preferire il buon cattolico?
La mia risposta è "2".
La bontà che possiamo esprimere in "2" ha più valore, è un PURO frutto della ragione e della fede.
La bontà espressa in "1" è invece sospetta, potrebbe essere inquinata dalla necessità.
Un po' come il matrimonio: sono contento di essermi sposato in Chiesa e di averlo fatto oggi. Sono contento perchè oggi la cosa è meno scontata.
Il Poeta, lanciando la sua maledizione, sembra di diverso avviso, sembra "rimpiangere".
Ecco, chi sta dalla parte del poeta, non farà fatica a comprendere ed accettare il semplice fatto che esistono cose difficili da misurare, cose come la felicità, l' amore eccetera.
Sarebbe bene ricordare loro che neanche la fede si puo' misurare, e "contare" i fedeli serve a poco. Chi puo' dire allora che oggi non ci sia più fede che nel passato da molti rimpianto?
Dov' è la saggezza che abbiamo perduto sapendo?
Dov' è la sapienza che abbiamo perduto nell' informazione?
Il deserto oggi è pressato nelle metropolitane.
Eliot, con la sua denuncia della modernità, sembra portare acqua al mulino di Davide. Anche se le diffidenze del poeta risalgono agli anni trenta.
Ieri sera all' auditorium abbiamo ascoltato i Cori de "La Rocca". Un componimento richiesto e scritto per la raccolta di fondi da destinare alla costruzione di una chiesetta nei sobborghi londinesi.
Il raffinato bardo alle prese con versi dalla semplicità popolareggiante? Gli ammiratori che conoscevano Eliot come amante di simbologie cifrate dall' impegnativa decriptazione, stupirono. E così fecero amici ed esegeti che alla prima si ritrovarono mescolati con le vecchiette e le comitive che scendevano dai torpedoni.
Non parliamo poi del salotto di fighetti con a capo Virginia Woolf - uno di quelli in cui non puoi stare a tuo agio se non sei mezzo frocio e/o mezzo socialista: lo bandì con tanto di taglia.
Rondoni, amabile commentatore della serata, creava ancora più attese dell' attore nell' occhio di bue.
La "Rocca" è la "Chiesa" e nell' Auditorium Rondoni ha fatto risuonare il famoso interrogativo eliottiano: è l' Uomo che abbandona la Chiesa o viceversa?
Risposta di Rondoni: tutt' e due le cose. Già, anche la Chiesa abbandona l' Uomo, per esempio quando lo annoia, quando si rende pallosa (magari facendosi bastare una fede tiepida), quando (altro esempio illuminante) s' inventa il "rock cristiano" e tu capisce che quando il rock è palloso, allora è "cristiano".
Ma c' è una diatriba forse ancor più seria e riprende quanto dicevo in apertura, ad un certo punto il poeta americano denincia i:
"sistemi sociali talmente perfetti dove nessuno ha più bisogno di essere buono".
Posto che sistemi del genere probabilmente non esistono, ammettiamo che il SISTEMA 1 richieda per funzionare una dose di "bontà" e "rettitudine" maggiore che il SISTEMA 2.
Quale "sistema" deve preferire il buon cattolico?
La mia risposta è "2".
La bontà che possiamo esprimere in "2" ha più valore, è un PURO frutto della ragione e della fede.
La bontà espressa in "1" è invece sospetta, potrebbe essere inquinata dalla necessità.
Un po' come il matrimonio: sono contento di essermi sposato in Chiesa e di averlo fatto oggi. Sono contento perchè oggi la cosa è meno scontata.
Il Poeta, lanciando la sua maledizione, sembra di diverso avviso, sembra "rimpiangere".
Ecco, chi sta dalla parte del poeta, non farà fatica a comprendere ed accettare il semplice fatto che esistono cose difficili da misurare, cose come la felicità, l' amore eccetera.
Sarebbe bene ricordare loro che neanche la fede si puo' misurare, e "contare" i fedeli serve a poco. Chi puo' dire allora che oggi non ci sia più fede che nel passato da molti rimpianto?
Strategie per difendersi dal postulante armato
Finiti i soldi che gli altri vogliono darci, tutti noi ci mettiamo in caccia dei soldi che non vogliono darci. Come prevede la "legge del bar", il capuccino finisce sempre prima della brioche, dobbiamo quindi trovare altre tazze in cui puciare.
Considerato che ormai le democrazie hanno adottato il principio per cui "la legge non è uguale per tutti", il modo più onorevole per "puciare" consiste nel puntare su una "leggina" su misura. E se proprio serve una foglia di fico, c' è sempre la solita parolina passpartout che apre (scardina) tutte le porte: "utilità sociale".
Ma sostenere che, guardacaso, proprio quello che facciamo noi è di "utilità sociale" non è facile, ci vuole una certa faccia tosta, molti potrebbero vergognarsi.
In questo periodo la "faccia tosta" più in voga è quella di professori e ricercatori in genere. Anche nel corso della recente manovra si è chiesto a tormentone di risparmiare la ricerca.
Ma quando è un professore che chiede soldi per l' Università o un ricercatore per la ricerca, io resto piuttosto perplesso; il mio primo pensiero, prima ancora che ai dati, va alla figura metaforica del bottegaio che loda la sua merce.
Il secondo va agli studi numerosi ma mai pienamente convincenti sulla vera utilità dei servigi resi da tali personaggi.
Se la credibilità di certi lavori che esaltano la "ricerca" fosse da prendere sul serio, allora sapremmo con certezza pressochè assoluta che la pena di morte è un deterrente efficacissimo (15/20 vite salvate per ogni esecuzione) e che "more gun less crime" tutta la vita!
Ma nonostante la debolezza delle pezze giustificative presentate, è difficile trovare materiale a discredito di tali studi, visto che dovrebbe essere fornito proprio dalla lobby che ne sarebbe colpita.
Eppure qua e là, di tanto in tanto, qualcosa affiora:
"... spending on science is one of the best ways to generate jobs and economic growth, say research advocates. But … the evidence behind such claims is patchy..."
Vale la pena, specie per i più invasati, di leggee tutto.
n.b. visto a cosa serve l' economia!
Considerato che ormai le democrazie hanno adottato il principio per cui "la legge non è uguale per tutti", il modo più onorevole per "puciare" consiste nel puntare su una "leggina" su misura. E se proprio serve una foglia di fico, c' è sempre la solita parolina passpartout che apre (scardina) tutte le porte: "utilità sociale".
Ma sostenere che, guardacaso, proprio quello che facciamo noi è di "utilità sociale" non è facile, ci vuole una certa faccia tosta, molti potrebbero vergognarsi.
In questo periodo la "faccia tosta" più in voga è quella di professori e ricercatori in genere. Anche nel corso della recente manovra si è chiesto a tormentone di risparmiare la ricerca.
Ma quando è un professore che chiede soldi per l' Università o un ricercatore per la ricerca, io resto piuttosto perplesso; il mio primo pensiero, prima ancora che ai dati, va alla figura metaforica del bottegaio che loda la sua merce.
Il secondo va agli studi numerosi ma mai pienamente convincenti sulla vera utilità dei servigi resi da tali personaggi.
Se la credibilità di certi lavori che esaltano la "ricerca" fosse da prendere sul serio, allora sapremmo con certezza pressochè assoluta che la pena di morte è un deterrente efficacissimo (15/20 vite salvate per ogni esecuzione) e che "more gun less crime" tutta la vita!
Ma nonostante la debolezza delle pezze giustificative presentate, è difficile trovare materiale a discredito di tali studi, visto che dovrebbe essere fornito proprio dalla lobby che ne sarebbe colpita.
Eppure qua e là, di tanto in tanto, qualcosa affiora:
"... spending on science is one of the best ways to generate jobs and economic growth, say research advocates. But … the evidence behind such claims is patchy..."
Vale la pena, specie per i più invasati, di leggee tutto.
n.b. visto a cosa serve l' economia!
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