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In giorni come questi si torna sempre volentieri al buon Koenig:
“… la corruzione è sempre esistita e sempre esisterà, il suo motore – ce lo ha spiegato il dott. de Mandeville - è lo stesso della prosperità: l’ egoismo dell’ individuo. La corruzione muove il mondo e non varia granché nel tempo e nello spazio, anche se varia la sua percezione… lo riconoscono implicitamente persino le classifiche annuali di Transparency International che dal 1995 non sono più fondate su fantomatici Indici di Corruzione bensì su Indici di Corruzione Percepita… Ogni opposizione al fenomeno rischia di essere irrazionale, anche perché i danni prodotti sono minimi: se tutti corrompessero l’ efficienza del sistema resterebbe pressoché intatta… unica vittima – e neanche sempre – il fisco, non proprio un modello di efficienza… Uno si attenderebbe allora due ordini di lamentele: quella dei pagatori netti di tasse al grido: “meno tasse per tutti” e quella degli incassatori netti di tasse al grido “lotta dura alla corruzione”… in genere si sente solo la seconda voce, il primo gruppo ha connaturato quel dinamismo affaristico che lo rende poco incline alla crociata… L’ uomo onesto è alla sua radice un indolente che si prende tutto il tempo di riflettere come se fosse ancora sui banchi di scuola, e non di rado l' università è l’ unico mondo che frequenta o che comunque rimpiange, i blog anonimi consentono a questo eterno adolescente di interloquire con altri indolenti in modo da redigere col contributo collettivo un piano per salvare l’ universo… in genere siamo di fronte a un forsennato della trasparenza… un uomo di lettere che investe sul suo stipendio statale per assicurarsi un rifugio fuori dal “sistema”… un tale che traveste il suo risentimento in modo da renderlo presentabile nei panni integerrimi di Giustizia e Verità… sepolto dalle sue carte, confinato nelle sue discussioni labirintiche, prigioniero di argomenti astratti, finisce puntualmente per forgiare nella sua mente (l’ unico attributo dinamico che possiede) un Uomo immaginario, una Città Ideale… parlo avendo in testa storici del medioevo, specialisti di letteratura inglese, biologi molecolari, giornalisti politici, filosofi della conoscenza, tutti protesi nella grande guerra alla corruzione, hanno il solo torto di credere che la loro intelligenza, innegabile nelle materie dove operano professionalmente, faccia assurgere le loro considerazioni a qualcosa di diverso dalle chiacchiere da bar…”
Segue gustoso ritrattino di Noam Chomsky ma mi fermo qui.