La lezione ortodossa: il ritmo è ancora un elemento pre-musicale, con la melodia si comincia ad organizzare il suono ed emerge la musica.
Questa mania di definire la musica partendo dai suoni. Sopttointeso: se i suoni rispondono a certe descrizioni allora abbiamo la musica.
Eppure esistono suoni organizzati che non sono affatto musica, come il canto degli uccelli.
Così come esistono dei nuclei di suoni completamente aleatori che sono musica.
La musica, allora, andrebbe vista come un' esperienza interiore: nasce nei nostri cuori, nella nostra interiorità di uomini e non in qualche particolare proprietà dei suoni che ascoltiamo. Se si parte da questo assunto le cose cambiano.
La musica è un' esperienza che dialoga dentro di noi con altre nostre esperienze mettendo in moto le nostre emozioni. In fondo è una metafora della nostra vita come lo puo' essere un quadro.
Ogni metafora deve poter esprimere lo spazio e il tempo, ovvero i fattori che creano il movimento (e-mozioni), la materia prima che lega tutte le nostre esperienze. Ecco allora che il ritmo esprime il tempo mentre melodia e armonia rendono lo spazio con tutte le sue profondità.
Perchè mai allora la musica dovrebbe iniziare solo quando introduciamo l' elemento spaziale? No, l' origine della musica sta altrove e la quinta di Beethoven senza uomini ad ascoltarla sarebbe solo un rumore d' ambiente.