La nature assumption ha inaugurato la teoria del bambino competente, autonomo, indipendente.
Il bambino è un genietto che impara da solo. Praticamente i genitori sono poco più che spettatori.
C' è chi contesta questo approccio per le sue derive pedagogiche.
L' educatore/facilitatore ragiona così: io ti dò le informazioni, poi decidi tu. Autodeterminati!
Tutto cio' creerebbe ansia, incertezza e rimpianto per la figura genitoriale.
Alcune patologie come bullismo, criminalità, gravidanze precoci, sesso tra minorenni, isolamento eccetera sarebbero il portato di questa pedagogia del genitore/facilitatore.
Diana sembra vedere con approvazione il ruolo appartato del genitore, d' altro canto non tollera la nurture assumption. Come riconciliare le due posizioni?