L' Ottocento è un profluvio di letteratura anti borghese. Da Tolstoj a Flaubert, il borghese è solo un rozzo benpensante privo di idealità.
Ma comincia a farsi largo anche un altro tipo: l' anti-borghese inetto. Di solito è un borghese che ripudia in qualche modo le sue origini per tentare delle vie alternative. La sua goffaggine scatena in noi sentimenti contrastanti: ilarità mista a patetismo e disprezzo.
Ho incontrato questo tipo nei racconti di Cechov. Mann, nel Novecento, saà un maestro nel dipingere questa forma di velleitarismo tipico dell' artista dilettante e negato. Anche lo Zeno Cosini di Svevo rientra nel mucchio.