Dopo la mappatura del genoma possiamo affermare che le razze esistono ed hanno un' origine biologica.
Il genoma è una biblioteca che ospita il progetto del ns. corpo. I volumi di questa biblioteca sono i cromosomi e le pagine dei volumi sono i geni.
I geni sono in realtà sequenze proteiche che si trasmettono con il meccanismo dell' ereditarietà. Spesso nemmeno sappiamo dove inizia e dove finisce la sequenza completa di un gene, ma nemmeno ci importa di saperlo. Di certo le sequenze più brevi sono anche quelle che hanno più chance di trasferirsi.
Dire che le razze hanno una base biologica non significa dire che abbiano una base genetica. Tutti gli uomini condividono gli stessi geni e gli stessi alleli (varianti con cui si presenta un gene). Quel che cambia è la frequenza con cui si presentano i vari alleli nelle varie razze.
L' esperimento da compiere è semplice: ci si fissa su un allele e si scannerizzano migliaia di genomi. Poi si formano dei cluster statistici (gruppi omogenei) in relazione alla frequenza dell' allele oggetto di analisi. Poi si ripete l' operazione con altri alleli. Analizzando il risultato finale si constata che i 5 principali cluster coincidono con i continenti e scendendo più giù c' è una coincidenza con le varie regioni.
Gli alleli considerati nelle sperimentazioni di cui sopra erano "neutrali" (non influivano sui tratti della personalità) ma da altri esperimenti noi sappiamo che 1) la pressione evolutiva agisce anche su geni ben più fondamentali 2) la pressione evolutiva agisce in tempi più brevi di quanto credevamo (2-3000 anni anziché 30-50000) e 3) la pressione evolutiva agisce a livello regionale.