giovedì 28 agosto 2008

Locus Solus, prima puntata

Facemmo un salto sulla sedia quando uscì il loro disco all' inizio degli anni ottanta... e non ci siamo più ripresi veramente bene... massimo 2 minuto per ogni pezzo e quattro formazioni diverse, questa è quella con la 12 corde Stratocaster di Arto...

mercoledì 27 agosto 2008

Del boffare impertinente

Dietro quell' enorme basso-tuba si nascondeva una sgnorina spiritata che boffava senza requie avendo per mantice solo le sue minute gote sferiche. Cessava solo di tanto in tanto, ma non per respirare, bensì per cantare... ecco qualcosa di bloggabile...

Un ciccione ci salverà

  1. Un vagone senza controllo scende per i binari e investirà 5 persone che stanno sulla sua traettoria. Ma non siamo completamente impotenti di fronte alla tragedia poichè possiamo azionare uno scambio che farà scartare il vagone su un binario dove si trova un mite ciccione che a quel punto verrà sacrificato. Decidiamo di agire.
  2. Un vagone senza controllo scende per i binari e investirà 5 persone che stanno sulla traettoria. Ma non siamo condannati al ruolo di spettatori passivi. A fianco a noi mangia le sue patatine un mite ciccione che, se scaraventato sui binari, con la sua mole fermerà il vagone impazzito sacrificandosi. Decidiamo di spingere.

Chi agisce nel caso due è più colpevole di chi agisce nel caso uno?

Dal punto di vista razionale sembrerebbe di no. Sia chi "scambia" che chi "spinge" è causa diretta e volontaria della morte del ciccione. Qualora il giudizio sia di colpevolezza, costoro condividono il medesimo grado di colpa.

Ma probabilmente nel giudizio interviene una componente emotiva poichè è accertato sperimentalmente che chi "scambia" venga ritenuto meno colpevole che chi "spinge" (Philippa Foot: The problem of abortion and the doctrine of double effect; Marc Hauser: menti morali, come la natura progetta il senso universale della morale). L' esperimento è stato condotto presso tutte le popolazioni del pianeta con il medesimo esito.

Il caso è affrontato anche nel libro che sto leggendo di Michael Shermer: The mind of the market. Secondo l' autore un' emozione evoluta nel tempo ci fa ritenere più colpevole chi agisce direttamente sull' uomo che non chi agisce con l' intermediazione degli oggetti.

Oggi il caso di scuola è ripreso sul Corriere da Massimo Piattelli-Palmarini per affermare che esiste una morale universale di natura emotiva.

Non sono ancora convinto.

Trascurare il concetto di "entità della pena", il concetto di risarcimento e limitarsi a prendere in considerazione le categorie di "colpevole" e "innocente" facilità di molto l' approdo di Piattelli-Palmerini. Una vita è risarcibile? Se sì le cose cambiano e la ragione etica non puo' ancora essere accantonata.


martedì 26 agosto 2008

Occhi che ci giudicano (3)

scusa, ci riprovo:

questa scena

d

Occhi che ci giudicano (2)

Rileggevo un tuo post di qualche giorno fa.

"(..) Liberilibri ha fatto uscire una bella fiaba dello scrittore Melchior Vischer: La Lepre. In breve, il protagonista non commetterà l' omicidio programmato perchè, prima di sferrare il colpo letale, incrocia lo sguardo di una lepre, un testimone muto ma, ai fini etici, pur sempre un testimone."

Mi è tornata in mente la scena di un film emozionante che ho visto tempo fa. Una scena che racconta proprio il momento in cui quei due sguardi si incrociano.

spero che il piede vada meglio,
ciao
d

Voci da rieducare (2)

Spelliamoci le orecchie con le lime che sa forgiare questo esserino minuto nell' officina della sua gola siberiana. Stratagemmi "traditional" riciclati per l' avanguardia più indifferente al pubblico. Ma ormai dobbiamo lavorare di editing per estrapolare qualcosa di buono dai suoi dischi più recenti...



... vai alla voce precedente.

La resa dei conti



Un uomo debole e impulsivo, sospinto da eventi incalzanti che non riesce a comprendere appieno - l' abbandono della moglie, il difficile rapporto con il padre - un uomo soffocato da un nodo di rivolta e dolore che non sa esprimere, e in questa sua accorata impotenza diventa, pagina dopo pagina, il commovente campione di una lotta contro un mondo opprimente e privo d' amore.

Una giornata qualsiasi, 24 ore passate a NY per fare il bilancio di una vita "in cui si è sbagliato praticamente tutto".

Uno così lo riconosci subito.

"Uscire" diventa presto la sua principale occupazione. Quanto più è spacciato tanto più sembra indaffarato. Sa che così non puo' andare avanti, che qualcosa sta scadendo, sa che una clessidra fatale si sta svuotando solo per lui. Eppure una forza maligna lo invita a crogiolarsi in quel dramma anzichè spronarlo verso una risoluzione.

Uno così anche quando è giù di morale riesce a corrugare la fronte in modo simpatico. Tu già sei poco interessato ai suoi drammi e ti eri allarmato per un velo funereo che ti sembrava di percepire, ma quella ruga ti deresponsabilizza da domande impegnative e l' accogli con un sospiro.

A uno così è sempre piaciuto vestirsi bene, ma da qualche tempo in qua ogni capo di vestiario, non appena indossato, sembra andare per suo conto.

Con uno così sai che non puoi toccare certi argomenti e il peso di quelle lacune mutila le conversazioni, è impressionante quanto resti poco di cui parlare.

Uno così sogna solo una cosa: un buon lavoro duro ed onesto che ti stanca e ti fa dormire la notte. La sua giornata è costellata da sfozi insopportabili, ma non è come un buon duro lavoro.

Uno così ha tanta energia addosso. La sua maturazione si è come rallentata nel tempo, tutto ciò gli ha fatto perdere terreno, e così non riesce a liberarsi di quell' energia in eccesso.

Uno così ride sempre un po' troppo. Ti ascolta passando di colpo da un' espressione cupa e attenta ad una risata ansante che gli trasforma la faccia.

E' sempre all' affannosa ricerca di sdrammatizzare, lo scambio verbale con lui resta difficile, raramente riesce a frenare l' urgenza della sua cordiale risata ansante che invade di continuo la conversazione rendendo impossibile andare al sodo. Presto si rinuncia a qualsiasi forma di "sodo".

Uno così legge il giornale, ogni volta arriva a metà dell' articolo senza aver capito una parola perchè la sua mente è ancora fissa sulle parole del Padre.

Uno così tende l' orecchio al tavolo dove il Padre pontifica, di solito sta parlando di lui esagerando la portata dei suoi studi... suo figlio ha un reddito a 6 cifre... è nello scaglione del 43%... finchè non gli tocca la tortura di essere chiamato al tavolo per le presentazioni, ad una così viene persino voglia di ridere... vecchio porco millantatore...

Quando uno così ha guidato il solito macinino dipinto, ha portato un giaccone giallo pieno di distintivi, ha giocato a poker clandestinamente e ha partecipato a festini a base di coca, bè, quando uno così ha fatto tutto questo gli sembra di essere stato all' Università quanto basta.

Uno così, sebbene in fondo ami la verità, comincia a mentire per vantarsi e prosegue per pietà verso se stesso.

Chiaccherando con uno così non devi assolutamente commettere l' errore di accennare alle imprese scolastiche e lavorative del cugino Artie, il filo della comunicazione si spezzerebbe all' istante.

Se deve prendere una scelta e partire, uno così cerca sempre la benedizione della famiglia senza mai ottenerla. Litiga con i genitori, con la sorella. E poi, quando si rende ben conto di tutti i rischi a cui va incontro, quando trova mille ragioni per non partire ed è ormai folle di paura, parte.

Uno così prende una decisione solo dopo averla respinta almeno venti volte.

Uno così ha il cuore tenero, sensibile, la sua natura è meditabonda e pensosa, non si vorrebbe mai disturbarlo. Inoltre uno così tende a perdere la testa nei momenti difficili.

Uno così non sta mai fermo quando parla, o si tira su i pantaloni o fa ballare i piedi.

Uno così ha degli amici che basterebbe una loro raccomandazione per ricevere il bacio della morte. Lui lo sospetta ma, nel giudicarli, non giunge mai ad una conclusione definitiva e ad una decisione conseguente, a questo mondo c' è sempre qualcosa da aggiungere che puo' fare la differenza...

Ad un certo punto uno così sente la stanchezza. E' lo strano fardello della sua esistenza che gli sta addosso come un peso, un' escrescenza, una gobba.

A volte uno così racconta i suoi guai mettendoli in burletta e si unisce alle risate della compagnia. Ma mentre ride è disperato. Si sta ridendo della sua rovina. Non che gli altri siano cinici, i guai seri vanno taciuti e loro credono che la convenzione venga rispettata. Ma qui abbiamo a che fare con qualcuno che è già nella fase dell' estremo tentativo, quello in cui anche le convenzioni vengono infrante.


Poi trapela qualcosa e l' altro si tira visibilmente indietro messo in guardia dall' improvvisa tensione nella voce prodotta da uno così quando si avvicina al nocciolo, anche l' accasciarsi del suo volto non fa prevedere nulla di buono, così come il gonfiore del ventre contro la costrizione della cintura. Ma la destrezza mondana degli amici ha saputo deviare il corso delle parole e si giunmge abilmente ai saluti.

Ad uno così il cervello diventa lento. Lui pensa alla giornata afosa e al pasto abbondante, in realtà sono le preoccupazioni ad arrugginire il sistema nervoso.

Uno così lo sente quando è maturo per un nuovo errore. Sente l' odore della fatalità e non puo' più fermarsi, è perseguitato da un certo talento per fallire.

"O ricco o pelato", solo pensando a questo uno così si decide ad imboccare la sua via. E' tipico dei candidati alla miseria.

Uno così incontra continuamente gente che sa tutto, spesso ferestieri che sanno perfettamente come vivere al meglio in quella città. Lui, che in quella città ci è nato e cresciuto, non sa più nulla.

La moglie di uno così si vanta continuamente di "essere corretta".

Capità che uno così finisca per caso in chiesa capitando nel funerale di uno sconosciuto. La preghiera viene presto sconfitta dall' assalto delle preoccupazioni. In quei casi scaturisce dentro di lui la sorgente di tutte le lacrime, è nera, profonda e calda. Quando sgorga gli scuote persino il corpo, di solito è l' unico che piange nella cappella. La gente lo guarda chiedendosi chi sia, forse il fratello australiano? Lui ricambia volgendo verso di loro i suoi occhi ormai completamente bagnati e ciechi.


P.S. per Diana a proposito di un post forumistico: uno così patisce la vita non sapendo viverla. Eppure lo spettacolo demenziale che offre con i suoi goffi tentativi è altamente comico. Ma è la comicità di un condannato a morte, una comicità che non salva e che possiamo godere solo mescolata alla tragedia incombente.

lunedì 25 agosto 2008

Miserabile amica

Parabole già viste spiovere qua e là. Più che Margaret Thatcher mi sembrano i regalini del femminismo trucido?

Cheratina

Suonatori di basso elettrico, c' è uno che rende giustizia alla cheratina delle vostre unghie, alla screpolatura dei polpastrelli impegnati nello slap, all' anonimo sfondo di accompagnamenti invisibili e inascoltati, il vostro quarto d' ora prima di tornare nell' ombra... Eccolo mentre prende la scena con l' arroganza dei chitarristi anni settanta...

sabato 23 agosto 2008

C' ho qui un bel talco da miliardario...

Devo capire come Paolo Conte possa piacere anche al gentil sesso. Perchè la cosa succede, la Maliarda, per esempio, appartiene a quella inspiegabile quanto nutrita schiera. Il misogino Maestro dedica metà delle sue canzoni alla gioia che procura allontanare da sè una donna. L' altra metà alla metamorfosi gioiosa con la quale ci trasformiamo in scimpanzè non appena una gonnella muove verso di noi... Alle donne di solito non piace mai nè la nostalgia, nè il delirio. Loro vivono sempre in un futuro prgettato alla bell' e meglio, il passato ritoccato dall' immaginazione non interessa mai mica tanto, mentre a noi ci paralizza fino a renderci fradici di magia.

Ecco un bel pezzo nel quale ancora una vostra l' avvocato sciorina gli ingredienti per una traboccante felicità coatta: donna sì, ma solo trasfigurata in un sogno allucinato. Poi altri tropicalismi impiegatizi a fungere da succedanei (giungle, oceani, savane... Genova...). Solo l' isolamento e certa musica soffritta consente a queste donne e a queste avventure di apparire. E per finire camicie di seta, pediluvi, nutelle e una gran quantità di borotalco sciccoso da cospargersi mentre si alloggia nella nuvola di questi pensieri sterili quanto esotici...

Sabotaggi anni novanta

C' è profumo di anni novanta in questo microscopico viaggio di un minuto nei sabotaggi del duo giappo-russo. Quella voglia di stenderli tutti... non è prerogativa dei disperati. Anzi, di solito fa capolino dopo che tutti i desiderata sono stati conseguiti.

Apprenez le francais avec Trenet (4)

L' infarto trenetiano non minaccia nessuno, anzi. E' l' unico da cui si esce molto meglio di prima. Se il cuore vi fa boum, la felicità sta bussando, correte ad aprire e trascurate ogni dieta: è solo il sangue che frizza, non quello che s' ingorga...

Una libbra di carne contesa

Non è una buona difesa del Cristianesimo quella che Shakespeare appronta nel "Mercante di Venezia".

Se quelle che il grande Bardo mette in tavola sono le uniche carte a disposizione stiamo freschi.

Man mano che gli eventi evolvono cresce dirompente la mia simpatia per l' ebreo Shylock. Sono in sparuta ma buona compagnia, il critico Hazlitt è il più deciso del gruppetto e parla per tutti, secondo lui: "... S. è onesto nei suoi vizi, gli altri sono ipocriti nelle loro virtù...".

"Gli altri" sono il partito della pietà, un sentimento nobile che sembra in grado di giustificare qualsiasi infingimento. Le buone intenzioni appaiono destinate a scontare l' ingenuità economica del Cristiano che puo' quindi permettersi di perpetuarla in eterno. Ma l' ebreo non ci sta, per lui la giustizia è chiara e sopravanza la pietà: la libbra di carne che ha liberamente contrattato con il generoso sprovveduto deve essergli pagata.

Uno shylockiano ritiene che la vendetta dell' ebreo sia inappuntabile e condotta secondo le regole. La pretesa di S. stabilizza la società: è pur vero che vendetta chiami vendetta, ma lo è molto meno se si seguono le regole. D' altronde anche il perdono sollecita il male rendendolo conveniente.

Nell' Incarnazione cristiana avrebbe dovuto trasfondersi l' idea ebraica del Talione: è con la carne che si pagano i debiti (il Cristo morto in croce lo sapeva). Ma da qualche parte qualcosa è andato storto, il messaggio non si è trasfuso nella sua pienezza e la mentalità di molti cristiani è rimasta lacunosa sul punto.

Quando nella commedia questo saldo puo' essere evitato ai danni del disprezzato giudeo, abbiamo la sensazione che trionfi la pietà cristiana. Cio' sembra compiacere alla maggioranza che vede l' occhiolino dell' Autore.

Shakespeare ha il buon gusto di metterci davanti al naso anche l' ingrediente grazie al quale la pietà trionfa sulla ragione: il lubrico trucco legalistico, il viscido paralogismo di cui Portia è maestra incontrastata. Esempio: A. deve una libbra della sua carne a S. Ma non è possibile estrarre una libbra esatta, l' esito sarà sempre approssimativo e quando la giustizia non puo' essere perseguita che si cessi di farlo. "De minimis non curat lex", ecco l' elementare principio che Portia trascura per trarne vantaggio.

Hazlitt rassicura la nostra minoranza dicendo a proposito dell' avido ebreo S. "... che in ogni sua risposta c' è una forza argomentativa ineludibile..." e proseguendo sul discorso di Portia "... la perorazione pietistica è sublime ma nemmeno la potenza espressiva di Shakespeare risulta mai convincente...".

Fonte: William Ian Miller - Eye for asn Eye

Nuova, rivoluzionaria cura per la tendinite

Ciao ric,
facendo un po' di ricerche in rete, ho trovato questo rimedio naturale che contrasta alcuni effetti collaterali della tendinite legati alla permanenza forzata in casa.

Provare per credere.

Se non funzionasse, fammelo sapere. Se fosse necessario, passo al fioretto del capuccino e cornetto - à la guerre comme à la guerre.


d

venerdì 22 agosto 2008

Femmine magre

Lontano dalla celluloide, la musica di Rota diventa un buon conduttore, l' elettricità si diffonde con quell' eleganza che sa stare al suo posto facendosi notare. Un certo nervosismo la mantiene sempre in vibrazione, è una musica sessuata, si direbbe appartenere al genere "femmina magra"...

La diagonale di Hanne

Procede storta, come seguendo quella diagonale che percorre chi ha avuto straziate le carni da qualche divertimentificio ossessivo. Ma lei non la rintrona nessuno, se perde un po' del suo controllo è solo per diventare più simpatica. Questa biondina i cui capelli non ho mai visto, si concede un momento sbarazzino con percussioni improvvisate e tastiere giocattolo che sembrano ruscellare dai monti di origine, da cui è calata come una valchiria bonsai. Ogni tanto i clarinetti e le voci campionate tentano di aprire gli orizzonti e solennizzare. Ma oggi non è giornata, lei vuole dare il suo scacco matto facendo la stupidina...



Rotofantasy

E' apprezzabile che talune esecuzioni tentino di farne un musicista del Novecento sottraendolo ai fischiettatori da doccia.

Ma l' ancora che faceva gravitare il milanese intorno a Ravel, uno che perse tutti i treni, rende la missione impossibile anche se non meno meritoria. Nell' oblio della storia continuiamo pure a godercelo.


I seni freddi delle puttane

Camillo Langone, cattolico estetizzante, sprezzò sempre don Oreste Benzi, questo curato di campagna, scarpe grosse e cervello pure. Ebbe il buon gusto di farlo finchè era in vita. Sentire il suo accanimento iperattivo contro i clienti delle zoccole, metteva voglia di andare per viali. Per fortuna che Geminiello Alvi spense questi fervori maldirezionati intrattenendoci sui "seni freddi delle puttane". Il suo è l' unico argomento accettabile. I seni delle puttane sono infatti invariabilmente algidi, persino quando scevri di masoplastica additiva. I meccanismi fisiologici sono imperscrutabili, ma è così. Non c' è bisogno di mettere in campo argomento pseudo-cattolici a ulteriore ludibrio della vera religione. La puttanofobia puzza di protestantesimo lontano un miglio, sono venti che spirano da Gineva, non da Roma. A Roma, tassando regolarmente le regolarissime troie, un Papa civile ha costruito un Ponte splendido (Ponte Sisto). Le puttane vanno lasciate perdere non per evitare di dispiacere alla Mamma, alla Madonna e alla Fidanzata, ma per evitare il contatto con un pezzo di carne gelido quanto lo sperma del demonio. Geminiello è un fratello che ci ha svelato quanto abbiamo sempre avuto davanti agli occhi.

Fonte: Camillo Langone

mercoledì 20 agosto 2008

Apprenez le francais avec Trenet (3)

Signori, ecco l' unica farmacia dove non è necessario acquistare niente. Basta entrarci per guarire...

Vento del Nord

L' aria spinta dal ventaglio di Hanne arriva fino al Mediterraneo conservando la freschezza del Polo...