venerdì 27 luglio 2018

TU MI TURBI

TU MI TURBI
Noi c’avremo anche i figli che stanno a casa con la mamma fino a 40 anni ma in America c’hanno gli studenti universitari a cui per regolamento devi ufficialmente “annunciare” che stai per affrontare un tema sgradevole in modo tale che possano tapparsi le orecchie per non restare turbati (si chiama trigger warning). A quanto pare la guerra dei bamboccioni è decisamente globalizzata e noi non siamo perdenti in partenza.
Per quanto il trigger warning sia ridicolizzato la sua pratica si estende. Tra chi si oppone si distingue l’ "ingenuo" che adotta l’atteggiamento puritano: è nostro dovere affrontare anche le cose sgradevoli. Ma a fianco a lui c'è lo "specialista", come in questo articolo. Lui sostiene che è bene esporsi alle proprie paure per poterle superare, e se non lo facciamo in un ambiente protetto come l’università dopo, nel mondo, sarà ancora peggio.
Per questa volta c’è andata bene: l’ex mondo della libera espressione si è mutato in un mondo pan-medicalizzato dove se apri bocca stai di fatto somministrando una terapia alla persona che ti ascolta, se ancora non ti chiedono la licenza di psicoterapeuta devi comunque ottenere il consenso dell’interessato. Per fortuna, almeno in questo caso, gli specialisti del settore ci dicono che la terapia è quella giusta e fa solo bene al sensibilissimo bamboccione che hai di fronte.
THEATLANTIC.COM
College students are increasingly demanding protection from words and ideas they don’t like. Here’s why that’s disastrous for education.