Personalmente vedo uno schema evolutivo di questo genere:
FASE 1: c’è un tale che registra la musica prodotta dai musicisti (potrebbero farlo anche loro ma non sanno bene che pulsanti premere e chiedono aiuto a un “tecnico”).
FASE 2: c’è un tale che registra la musica dei musicisti ma lo fa meglio dei suoi “concorrenti” (il suono è più brillante, più vivido… forse possiede solo una tecnologia migliore).
FASE 3: c’è un tale che registra la musica dei musicisti e contribuisce nel caratterizzarla con alcuni effetti particolari (roba da segreto industriale). Il risultato finale ha un “sapore” inimitabile, tipo Coca Cola.
FASE 4: ci si rende conto che se la musica non è registrata da quel tale il gruppo perde il suo “sound” e non è più lo stesso. Da membro passivo diventa membro imprescindibile.
FASE 5: il tale che registra comincia anche a manipolare i suoni intervenendo anche sulla struttura musicale. A volte è lui a chiedere una certa musica su cui poi interverrà.
FASE 6: il tale che registrava se ne va e fa musica per conto suo, le fonti sonore – ovvero la materia prima – non mancano di certo.
FASE 7: il tale che registrava comincia ad esibirsi dal vivo mentre filtra e manipola sul momento fonti sonore pre-registrate attraverso una strumentazione personalizzata. Spesso improvvisa, come farebbe un jazzista su uno strumento tradizionale.
FASE 8: il tale che registrava passivamente la musica altrui ora è un musicista a tutto tondo, anche se non lavora su spartiti ma su spettri sonori, mette su un suo gruppo musicale funzionale alle sue esigenze oppure viene chiamato a collaborare in lavori dal vivo o in studio come ospite di altri gruppi.
Diciamo che i B. sono arrivati almeno fino alla fase 5, e per la loro epoca erano un unicum che ha aperto la via a molti.
FASE 1: c’è un tale che registra la musica prodotta dai musicisti (potrebbero farlo anche loro ma non sanno bene che pulsanti premere e chiedono aiuto a un “tecnico”).
FASE 2: c’è un tale che registra la musica dei musicisti ma lo fa meglio dei suoi “concorrenti” (il suono è più brillante, più vivido… forse possiede solo una tecnologia migliore).
FASE 3: c’è un tale che registra la musica dei musicisti e contribuisce nel caratterizzarla con alcuni effetti particolari (roba da segreto industriale). Il risultato finale ha un “sapore” inimitabile, tipo Coca Cola.
FASE 4: ci si rende conto che se la musica non è registrata da quel tale il gruppo perde il suo “sound” e non è più lo stesso. Da membro passivo diventa membro imprescindibile.
FASE 5: il tale che registra comincia anche a manipolare i suoni intervenendo anche sulla struttura musicale. A volte è lui a chiedere una certa musica su cui poi interverrà.
FASE 6: il tale che registrava se ne va e fa musica per conto suo, le fonti sonore – ovvero la materia prima – non mancano di certo.
FASE 7: il tale che registrava comincia ad esibirsi dal vivo mentre filtra e manipola sul momento fonti sonore pre-registrate attraverso una strumentazione personalizzata. Spesso improvvisa, come farebbe un jazzista su uno strumento tradizionale.
FASE 8: il tale che registrava passivamente la musica altrui ora è un musicista a tutto tondo, anche se non lavora su spartiti ma su spettri sonori, mette su un suo gruppo musicale funzionale alle sue esigenze oppure viene chiamato a collaborare in lavori dal vivo o in studio come ospite di altri gruppi.
Diciamo che i B. sono arrivati almeno fino alla fase 5, e per la loro epoca erano un unicum che ha aperto la via a molti.
Ho in mente gente come Christian Marclay, David Shea, Otomo Yoshida, Martin Tétrault, Dj Spooky, Matmos, Whiz Kid, Bob Ostertag, Ground Zero, Matt Wand, Andrew Sharpley, Massimo Simonini, Brian Eno e altri, tanto per limitarsi agli anni 90, quando ha ancora senso fare un elenco (dopo sono legioni).