mercoledì 22 aprile 2015

La violazione della legge è immorale

E' immorale violare la legge anti-immigrazione. In generale possiamo fare tre casi:

  1. Chi parte presumendo che violare una legge sia sempre immorale. In questo caso si accetta comunque che in condizioni eccezionali sia lecito violarla e le condizioni di indigenza dell' immigrato sono senza dubbio eccezionali.
  2. Chi ha una presunzione debole. E' una posizione più coerente della prima visto che noi stessi violiamo ripetutamente la legge più volte al giorno senza sentirci colpevoli (semafori rossi, strisce pedonali, limiti di velocità, cinture di sicurezza, sicurezza sul lavoro, ripetizioni...). Naturalmente in questi casi la violazione della legge anti-immigrazione non puo' dirsi immorale.
  3. Chi non vede connessioni tra legge e moralità. In questi casi l' esito dell' analisi è chiaro.
A questo punto la domanda diventa: è moralmente doveroso violare o aiutare ad infrangere una legge ingiusta?

Il saldo

Il paternalismo crea il mercato nero, cosicché il paternalista puo' essere considerato oggettivamente responsabile per i danni collaterali che si creano su un mercato del genere.

Una possibile replica, per esempio del proibizionista in tema di droghe: se io sono oggettivamente responsabile per quei danni tu, liberalizzatore, lo sei per i danni che si creano su un mercato libero, ovvero per i maggiori drogati che implica l' accesso facilitato alle sostanze.

Il ragionamento è valido ma va completato: io mi prendo anche i meriti per la libertà che dò a quelle persone.

Ora, facciamo il saldo, cosa vale una vita senza libertà?

lunedì 20 aprile 2015

Destra e sinistra


  1. L' Uomo di Destra (UD) sembra più interessato al sostentamento, l' Uomo di Sinistra (US) alla prosperità. Scott Alexander.
  2. UD sembra tollerare le diseguaglianze meglio di US. Vedi dibattito Venziani/Bobbio.
  3. In Italia US è particolarmente vanitoso, in effetti si è sempre confrontato con un finto UD, l' UD italiano non è altri che la parte meno colta degli US.
  4. UD enfatizza la diversità di ogni individuo, US è più incline al conformismo.
  5. UD indulge al disprezzo, US giustifica l' invidia.
  6. UD ama la tradizione e ritiene che siamo nani sulle spalle di giganti. US ci invita ad usare la ragione e a fare tabula rasa del passato quando non si riconcilia con essa.
  7. Genealogia storica di US: democrazia ateniese, cesarismo, settarismo eretico, rivoluzione gloriosa, rivoluzione francese.
  8. Mano nella mano: millenarismo, nazionalismo, puritanesimo, egalitarismo socialismo.
  9. In italia spesso si sente dire che "gli estremi si toccano". No, non c' è niente di più distante che gli estremi, quando sentite questa espressione di solito ci si riferisce a realtà contigue, senonchè la sinistra ama chiamare "destra" una certa sinistra nemica.
  10. UD rimpiange il passato, nel tempo storico il passato è la società senza stato, una realtà definitivamente tramontata dopo la rivoluzione francese. UD non riesce ad accettare l' idea di stato e il concetto di "tributo" su cui questa idea si regge. Ora, trovate forse che in Italia cio' che viene chiamato "destra" sia così diffidente dello stato? Al contrario, lo ama e lo mette al centro di tutti i suoi progetti. In Italia la destra è una forma assunta da certa sinistra.
  11. Lo storico De Felice ha dimostrato che il fascismo era un movimento rivoluzionario, ovvero di sinistra.
  12. Un quadro ideologico più chiaro lo fornisce il parlamento quadrato, ovvero il parlamento dove le persone si collocano in un piano delimitato da due assi che rappresentano le questioni sociali e le questioni economiche. Ecco, in un parlamento del genere l' ideologia libertaria scombinerebbe la semplicistica opposizione destra/sinistra.
  13. Spesso il collettivista si ritiene un progressista di sinistra ma le tribù africane di migliaia di anni fa non erano poi così progressiste,
  14. La Chiesa Cattolica è di destra o di sinistra? Sulle questioni sociali tende a destra, su quelle economiche a sinistra. E qui cominciano i suoi guai poiché le élites accademiche hanno esattamente l' orientamento opposto.
  15. UD abbraccia idee di giustizia sostanzialmente riconducibioli al soggettivismo e al just desert, con alcuni che si spingono fino all' utilitarismo. US privilegia il maxmin di Rawls, magari limitato alle pari opportunità e, nei casi più radicali, si spinge fino all' egalitarismo.
  16. UD pensa che 1) gli incentivi contino, 2) le esternalità su cui interferire siano poche e 3) che l' uomo sia essenzialmente razionale. US pensa l' opposto.
  17. Oggi la confusione sotto il sole è massima. Un esempio? E' pià di destra l' Inghilterra o la Danimarca? L' Inghilterra ha tasse più basse ma la Danimarca è molto più liberista (il 100% del suo sistema scolastico è imperniato sui voucher). Forse Hong Kong e Singapore mediano bene per giungere allo stato ideale per la destra.
  18.  Passando in rassegna le professioni di solito favorite da UD si nota che non prevedono grandi diseguaglianze negli outcomes (esempio, meccanico, ragioniere...), mentre quelle di sinistra spesso presentano vertiginose diseguaglianze e una componente elevata di fortuna (es. attore, giornalista, avvocato...).
  19. US ha una certa ossessione per la purezza etica, UD è spesso più realista. Non a caso US si presenta nella storia nelle sette eretiche medioevali e in certo monachesimo rigorista.
  20. Jonathan Haidt ribalta il punto precedente: psicologicamente UD si concentra sulla purezza mentre US sul danno.
  21. Montaner su destra/sinistra: una divisione che in sudamerica ha senso solo in riferimento al ruolo che s'intende dare allo stato.
  22.  My Simplistic Theory of Left and Right Bryan Caplan

    • teorie comuni: uguaglianza-diseguaglianza. tradizione-nuovismo. ricchi-poveri...
    • proposta una distinzione psicologica: l uomo di sinistra -us- è antimercato. l uomo di destra -ud- è antisinistra.
    • spiegato meglio: ud è più pronto ad accettare le leggi di natura - siamo diversi siamo diseguali c è una gerarchia. l'us è più propenso a correggere la natura con l intervento politico incurante della nirvana fallacy...
    • nota: l ud è un impolitico. si occupa di politica solo x opporsi alla sinistra...
    • nota: in un accezione allargata il mercato si identifica con la natura (tanto è vero che si parla di giungla)...
    • tutto ciò nn ricorda thomas mann?
    continua
  23. L'US crede nella statistica. L'UD nella legge di IP, nella legge di Peltzman e in quella di Goodhart. Ovvero, cio' che ci rende sicuri rischia di danneggiarci ancora di più. La sicurezza non fa che accumulare nuovi guai gonfiando bolle che ci condurranno alla catastrofe e che non possono essere rilevate dalla statistica (che guarda solo al passato recente).
  24. Liberal fascism di Jonah Goldberg
    • Come definire il fascismo? Quasi impossibile
    • Griffin: populismo e nazionalismo
    • Eatwell: palingenesi sociale
    • Gentile: rinascita e monopolio del potere
    • Nolte: voglia di opporsi
    • Payne: secular religion
    • Oggi: f sinonimo di eretico. Neghi il gw? Sei come chi nega le camere a gas. Precursore: orwell
    • Fascismo e militarismo: legame nn necessario
    • Liberal e guerra. Guerra al cancro alla droga alle discriminazioni
    • Razzismo. Centrale nel nazismo. Ma anche nell islamismo nell afrocentrismo. Black phanter
    • Fidel castro. Un f da manuale. Cessa di esserlo se f=bad guy.
    • Conclusione: il f nn è solo di ds ma anche di sinistra
    • F e comunismo: competono x gli stessi elettori. Difficili da distinguere in teoria. Le religioni che hanno rimpiazzato il crist.
    • Tesi: molte idee l sono eredità fasciste
    • L olocausto ha annebbiato le idee alzando un nebbione
    • Perchè i fondatori del new deal guardavano ammirati al f.
    • Esperimento. Guardiamo a chi simpatizzava x il f prima della sua dannazione: anni 20/30
    • Du bois roosvelt woodrow wilson
    • Tesi: nel corso I war usa fascisti
    • Dopo: la dannazione di Stalin: i socialisti nn alleati erano fascisti
    • Il primo movimento fascista: la rivoluzione francese totalitario terrorista nazionalista espansionista con dittatore e minoranze illuminate
    • Rousseau: politica come religione guerra al cristianesimo
    • Rivoluzione americana: consevativa
    • Il f difficile da definire. Razzista? Mussolini peoteggeva gli ebrei? Anti cristiano? I rumeni vantavano legioni cristiane. Anticomunista. Le blueshirts cinesi chiedevano il sequestro dei mezzi di produzuone. Guerrafondaio? La spagna stette alla larga da ogni guerra
    • Tesi f = totalitarismo
    • l equivoco arendt. per lei totalitarismo=stato orwelliano. no. meglio mussolini: totalitarismo=cura per tutti per tutto dalla culla alla tomba. nulla ricade fuori dai compiti dello stato. il sesso è politica il cibo è politica lo sport è politica. fiducia nella perfettibilità e nell esperto per creare un mondo migliore
    • Tesi: fascismo = religione dello stato
    • american progressivism: fascismo cristiano. il ruolo della chiesa nella lotta per proibizionismo e diritti civili. slogan criptoreligiosi: "speranza" "yes we can". e poi il vizietto dell eugenetica: margaret sargent un nome un programma
    • la passione linguistica: una passione dei fascismi e della sinistra post moderna. heidegger nietzsche icone di entrambi i movimenti
    • l accusa di nazi fascismo è interdetta perchè implica simpatia per il genocidio. ma il genocidio non è l essenza del nazismo qs simpatia la si chiami hitlerismo!
    • ebrei: sovrarappresentati nel governo fascista italiano. franco si rifiutò di consegnarli a hitler
    • cospirazionismo. l'accusa agli ebrei assomiglia all'accusa alle multinazionali e ai banchieri internazionali. un patrimonio della sinistra
    • amore per i sindacati: fascisti e liberal se lo spartiscono
    • ossessioni per gli animali contro il fumo per il salutismo... fascisti e liberal i più coinvolti
    • Un esempio emblematico di battaglia antifasc?  Battersi x il diritto a nn essere sani
    • Huxley vs orwell. Gioia preconfezionata vs oppressione invisibile. Il fascismo è descritto da h più che da o. Farmaci neuroscienze eugenetica..
    • Liberal fascism: il nazismo illuminato immaginaro da hg wells. A lui si deve qs espressione
    • L espansionismo dei progressisti: esportare il bene
    • Cap1 mussolini
    • Le canzoni di cole porter
    • Oggi è dipinto come se parlando di fdr cominciassimo con l internamento dei giap
    • Simpatizzanri: wallace stevens freud puccini toscanini james columbia univ
    • Ispiratori: lenin trotsky rousseau roberspierre wulliam james
    • Critici: hemingway nock ku klux klan
    • Odio x la religione. Nietzscheano
    • Mussolini bibliomane come hitler
    • Star del socialismo radicale
    • Influenza del pragmatisno: william james tra gli ispiratori. Violenza se necessaria
    • Rousseau: divinizzazione della comunità
    • Roberspierre: il nuovo uomo
    • Interventismo: gli stessi argomenti di wilson dewey
    • Mussolini modernista. Socialusma fino alla morte. Odio x la borghesia
    • Cap 3 hitler
    • Disprezzato dai fascisti xchè rozzo e razzista
    • Culto dell azione. Ideali confusi. Pragmatismo.
    • Manipolato xchè antibolscevico
    • Chi supportò il nazismo? Vecchia versione: la borgh in funzione anticom. Nuova versione: il proletariato
    • I nemici: conservatori e borghesi. Razionalismo.
    • Reazionario? No: pagano e cultore della tabula rasa
    • Ammirazione x stalin derisione x i reazionari
    • L invidia della gioventù. Complesso d inferiorità
    • Meine kampf: nazionalismo senza patriottismo (rispetto istituzione e tradizione)
    • Odio x il comunismo: cospirazione ebraica. Niente a che vedere con la dottrina
    • Comunisti: radek: nazisti fratelli. Trozky: nazisti ultimo singhiozzo del capitalismo
    • Cap successivi
    • Fascismo fonte d ispirazione x wilson roosvelt kennedy johnson
    • Il dio stato la guerra del bene l aiuto ai bisognosi salutismo animali eugenetica purezza aborto politica dell identità fascismo economico sindacalismo corporativismo
    • Un esempio: la ricezione di the bell curve. Murray libertario accusato di razzismo
    • Il pragmatismo della sinistra: clinton la ricostruzione dell uomo
    • La retorica del villaggio. Pensare ai bambini. Appelli ai bambini
    • Fascismo: ha perso ma ha vinto. Le politiche culturali: mai così tanti fondi. Educazioni sessuale ecc.
    • Fascismo verde. E organico
    • Le tentazioni fasciste dei conservatori: esportare la democrazia!
    continua
  25. My Simplistic Theory of Left and Right Bryan Caplan

    1. Leftists care more about equality, rightists care more about efficiency.
    2. Leftists care more about the poor, rightists care more about the rich.
    3. Leftists are more secular, rightists are more religious.

    To my mind, though, all these theories overintellectualize Left and Right.  Neither ideology is a deduction from first principles.  Not even close.  What binds Leftists with fellow Leftists, Rightists with fellow Rightists, is not logic, but psycho-logic.  Feelings, not theories.

    What's my alternative?  This:

    1. Leftists are anti-market.  On an emotional level, they're critical of market outcomes.  No matter how good market outcomes are, they can't bear to say, "Markets have done a great job, who could ask for more?"  

    2. Rightists are anti-leftist.  On an emotional level, they're critical of leftists.  No matter how much they agree with leftists on an issue, they can't bear to say, "The left is totally right, it would be churlish to criticize them.

venerdì 17 aprile 2015

Sostienimi

Il problema della sostenibilità entra nei programmi scolastici, qualche considerazione:
  1. Definizione: una soluzione non è sostenibile se la sua applicazione pregiudica le generazioni future.
  2. Problema: dovremmo conoscere il mondo delle generazioni future per attuare programmi sostenibili, in particolare dovremmo conoscere le preferenze di queste ultime: vogliono un mondo più comodo o più "verde"? O ancora: puo' darsi che le generazioni future non abbiano più acqua potabile che sgorgherà dai loro rubinetti. Ma tutto cio' è irrilevante se quelle generazioni potranno permettersi di acquistare acqua in bottiglia.
  3. Altro problema: se anziché considerare i danni alle generazioni future consideriamo i "danni netti", il tutto si riduce al classico calcolo costi/benefici. 
  4. Il più rilevante indicatore di sostenibilità è la capacità di fare utili senza sussidi.
  5. Chi non concorda col giudizio di mercato probabilmente considera solo i costi visibili, un caso classico è il km0: si guarda ai costi di trasporto ma non ai costi allocativi delle risorse (fare del centro di una grande città un campo di grano è uno spreco bell e buono).
  6. La sostenibilità alternativa al mercato (vedi riciclaggio) richiede una notevole regolamentazione e quindi spreco e corruzione.
  7. il calcolo della sostenibilità è troppo complesso per non essere affidato ai prezzi di mercato.
Continua.

giovedì 16 aprile 2015

Il dualismo difeso

Il dualismo difeso da Swinburne:

  1. Il fatto di continuare a vivere anche dopo la distruzione del nostro corpo è logicamente possibile (immaginiamoci in una stanza, esseri pensanti che ignorano se hanno o meno un corpo)
  2. Un resoconto fisicalista di come si trasferisce l' identità è fallace (vedi i casi del brain split o del teletrasporto), cio' sembrerebbe implicare l' esistenza di una realtà spirituale.
  3. Conclusione: accettare l' ipotesi dell' anima è la via più semplice per affrontare i temi dell' identità.
Continua

Donne cattoliche e donne femministe

Su una cosa la piattaforma delle donne cattoliche e delle femministe si incontra: più asili per tutti (in modo da conciliare meglio lavoro e maternità).

Quello che non capisco: perché più asili e non più flessibilità sul lavoro e sui servizi all' infanzia?

A volte due problemi tendono a mescolarsi: quello della povertà e quello vero e proprio della conciliazione tra lavoro e maternità.

Leviamo di mezzo il primo, quello della povertà e immaginiamo un mondo perfettamente flessibile.

Ebbene, io, mamma lavoratrice, posso tappare tutti i buchi che crea la gestione di un figlio attraverso il baby sitting, in questo modo risolverò ogni problema.

Qualcuno potrebbe obiettare: ma io considero un valore passare più tempo col bambino, voglio tempo per me e per noi due insieme, non mi basta "tappare i buchi".

Risposta: non c' è problema, paghi questo tuo valore rinunciando a parte del tuo stipendio (su un mercato flessibile questa operazione risulta semplice) e acquisti una porzione del tuo "valore" sul mercato.

Conclusione. grazie alla flessibilità è facile conciliare bimbi e lavoro, ognuno puo' farlo restando in linea con i valori che intende professare. Va da sé che alcuni valori saranno più costosi di altri, ma questo non ci sorprende, è sempre così.

I problemi potrebbero nascere una volta che introduciamo l' elemento povertà, ma a questo punto dobbiamo anche segnalare che cessiamo di occuparci di un problema come la "conciliazione bimbi/lavoro" per occuparci invece della "povertà" delle perone nella società contemporanea.

Domanda: se una persona non guadagna a sufficienza per permettersi una baby sitter tappa-buchi, perché mai dovrebbe pagarla in sua vece un' altra persona finanziando la realizzazione di "più asili"?

Se il lavoro della baby sitter vale di più del lavoro della "lavoratrice" allora quest' ultima potrebbe dedicarsi al primo. Farsi pagare da terzi per avere una baby sitter è una mera redistribuzione di reddito  a cui si accede facendo un figlio, nulla ha a che vedere con la conciliazione tra lavoro e figli. E' è un po' come farsi pagare per avere un figlio. Io dico: "voglio fare un figlio, non posso permettermelo perché svolgo un lavoro a basso valore aggiunto e tu mi devi pagare il suo mantenimento".

Non so se sia molto etico farsi pagare per avere un figlio. Puo' darsi di sì, puo' darsi che i figli siano un diritto, che avere figli sia considerato un bene essenziale per il soggetto e che quindi debba essere fatto rientrare nel "reddito minimo" a cui accede ogni cittadino povero. Purché sia chiara una cosa: stiamo parlando di povertà (e quindi di reddito minimo), non di "conciliazione" tra maternità e lavoro, a quella, come chiarito, ci pensa la flessibilità: deregolamentazione dei contratti, deregolamentazione del babysitting, deregolamentazione degli asili...

L' importanza del Patriarcato

Perché le femministe insistono tanto sulla teoria del Patriarcato? Eppure, per molte loro istanze, non sembrerebbe necessario supportare una teoria a prima vista tanto lacunosa!

In genere la "teoria del Patriarcato" serve come argomento a sostegno della politica delle "quote rosa".

A chi obietta che le "quota rosa" siano una discriminazione al contrario si puo' rispondere che, in ogni caso, non è una discriminazione oppressiva. Solo le discriminazioni inserite in un sistema oppressivo che tende a subordinare un gruppo sociale sono condannabili.

La cosa salta agli occhi quando notiamo che in fondo noi discriminiamo ogni giorno i soggetti con cui ci relazioniamo senza commettere alcun obbrobrio morale.

Per le femministe le discriminazioni subite dalle donne in passato, contrariamente alla discriminazione perpetrata attraverso le quote rosa, avevano natura oppressiva ma è chiaro per poter sostenere una cosa del genere è necessario una teoria come quella del Patriarcato.

mercoledì 15 aprile 2015

Leggi di Cowen

Tenere sempre ben presenti le due leggi di Cowen:

  1. In ogni posizione che si sostiene c' è almeno un errore (la coscienza di questo fatto dovrebbe invitarci alla prudenza).
  2. Su ogni argomento c' è una letteratura abbondante, penso a persone che hanno dedicato la vita a sviscerarlo (la coscienza di questo fatto dovrebbe indurci a limitare le "sparate" estemporanee, almeno finché non si domina la letteratura di cui sopra.
Continua.



A chi presentare il conto della discriminazione?

Oggi l' affirmative action concentrerebbe i costi sui maschi in cerca di lavoro anziché su quelli che già lavorano. Ironia della sorte, se esiste una discriminazione, questa è perpetrata dai maschi che già lavorano, bisognerebbe quindi spostare i costi su questa categoria se si vuole evitare una "discriminazione invidiosa" dei maschi in cerca di lavoro. Perché non lo si fa? Forse la logica dell' affirmative action è così debole che non reggerebbe ad un reale attacco portato da una categoria organizzata come quella dei maschi che lavorano.

lunedì 13 aprile 2015

Legge naturale



  1. Nel diritto la legge naturale è una legge dotata di fondamento, la tradizione del giusnaturalismo è legata alla tradizione religiosa e il fondamento è divino, tuttavia potrebbe anche essere di altro tipo.
  2. Il positivismo giuridico si oppone al giusnaturalismo ma quest' ultimo non si oppone al primo, anzi,ne sottoscrive praticamente tutte le tesi (tranne la negazione dei diritti naturali) il che dovrebbe far riflettere sulla relazione particolare tra le due impostazioni.
  3. Il p.g. nega l' esistenza di diritti naturali mentre il giusnaturalismo non nega l' esistenza dei diritti positivi, anzi, li considera di gran lunga prevalenti.
  4. Slogan del giusnaturalismo: le leggi ingiuste non sono leggi. La formulazione più corretta sarebbe meno icastica, ma evita equivoci: "la legge ingiusta è una perversione della legge".
  5. Il positivismo giuridico più che una teoria distinta (e sbagliata) è una teoria incompleta rispetto al giusnaturalismo. Il p.g., per un giusnaturalista, è il naturale proseguimento del giusnaturalismo, tanto è vero che il termine "positivismo giuridico" è stato introdotto da Tommaso come parte della sua teoria giuridica, e non in opposizione ad essa.
  6. Il p.g. è disinteressato alla domanda "quale legge dovremmo avere?"
  7. Il giusnaturalista si occupa della leggittimità, e quindi della giustificazione delle leggi, il positivista della legalità, ovvero del vigore di un sistema sanzionatorio. Per il primo, quindi, il grado di compliance è l' indicatore decisivo.
  8. Trascurare la compliance conduce ad inconvenienti seri: per esempio alla complicazione del diritto. Chi non si occupa della compliance non dà alcun peso nemmeno ad un diritto di fatto inapplicabile senza una forza eccessiva che lo sostenga.
  9. Il giuspositivista ha un problema col linguaggio comune  - il "dovere", per lui, assume sfumature lontane dalla sensibilità etica - e rischia sempre di cadere nel mito della neutralità nascondendo, in realtà, preferenze ben precise.
  10. Per il giusnaturalista un primo fondamento del diritto è costituito dai fatti sociali: legislazione e consuetudini.
  11. Ci si chiede spesso cosa debba intendersi in questi contesti per natura. Risposta: natura = ragione. In genere il processo naturale è non-intenzionale, non riferibile alla volontà di una persona, legato alle procedure più che al contenuto, spesso si parla di "ordine spontaneo".
  12. Alla luce del punto precedente si capisce come il problema della "fallacia naturalistica" sia secondario: se natura è ragione, allora un simile fenomeno non si produce.
  13. kelsen, sulla scorta di weber e del positivismo, voleva separare diritto e morale, la ragione si applica solo al diritto, la morale invece è il regno dell'istinto e dell'irrazionalità. il positivismo giuridico regala una buona fetta della nostra vita all'etica di pancia, quando va bene, o al nichilismo, quando va male. secondo i funzionalisti si puo' ragionare sui mezzi ma non sui fini. ebbene, a 84 anni, prima della morte, kelsen rinnegò questa sua impostazione.
  14. esistono due tipi di giusnaturalismo: 1) quello che considera naturali alcuni meta-diritti, ovvero alcune norme funzionali alla scoperta del diritto specifico (es. proprietà e libertà di contrattazione) e 2) quello che considera naturali taluni diritti specifici tout court (es. la famiglia)
  15. esistono due tipi di giusnaturalismo: 1) chi nega carattere giuridico alla legislazione ingiusta (tomisti) e 2) chi non nega carattere giuridico ma si limita a dichiarare ingiuste certe norme (es. la legge sull'aborto ha carattere giuridico anche se è immorale). tra i secondi ricordiamo il giurista del vecchio che espresse in modo preciso cosa debba intendersi per carattere giuridico: una norma ha valore giuridico nel momento in cui mira a coordinare l'azione di una comunità di persone.
  16. Il giusnaturalismo si oppone anche all' utilitarismo (sebbene molto spesso giunga ad esiti simili). Semplicemente si considera il fatto che nella gran parte delle questioni un calcolo delle conseguenze sia impossibile cosicché ci si debba affidare a dei principi.
  17. Anche se il problema dei diritti naturali è di natura razionale i fatti rivestono una loro importanza poiché sono sempre indizi che risvegliano la nostra coscienza dei principi.
  18. Il giuspositivista puo' anche essere definito un "creazionista giuridico", non crede che il diritto possa prodursi spontaneamente in assenza di un legislatore supportato dalla potenza necessaria per applicare la legislazione che emana.
  19. La rule of law è il perno del giusnaturalismo: le regole precedono l' arbitrio umano e solo nel solco della regola primigenia si forma il diritto corretto.
  20. Per il giusnaturalista vige il primato del diritto e non quello della politica.
  21. Di solito il diritto naturale è di tipo procedurale (metadiritto) anche se di recente, con la moda dei diritti umani si è sviluppato anche un diritto naturale sostanziale.
  22. kelsen insiste sulla separazione di etica e diritto: una norma puo' essere giuridicamente valida ma ingiusta. questa distinzione crea almeno due problemi: 1) esistono norme di diritto naturale che non sembrano avere alcun contenuto etico. per esempio, nella comunità dei balenieri era invalsa la consuetudine di lasciare che la baleniera inseguisse per almeno venti miglia la preda che aveva avvistato per prima, solo dopo sarebbe stato concesso ai concorrenti di intervenire. la norma a) ha una chiara origine naturale, nessun legislatore l'aveva mai promulgata b) era priva di contenuti etici e c) i tribunali la ritenevano valida; 2) separare giustizia e validità crea teorie incomplete dalle quali originano equivoci, non è un caso se oggi circola un'espressione mostruosa come "valore della legalità".  
  23. La teoria della legge naturale è spesso accusata di mischiare etica e diritto pregiudicando cosi il cosiddetto ordinamento ludico tipico dei sistemi liberali. In realtà è ben vero che in queste teorie etica e diritto spesso si sovrappongono, tuttavia molto meno di quel che si potrebbe pensare, spesso, infatti, il ruolo dell' etica nel diritto naturale è "meta". In altri termini, esiste un' etica delle procedure con cui si forma il diritto, anche se l' esito di queste procedure è formale. Esempio: la regola che ci impone di tenere la destra quando viaggiamo non ha un contenuto etico e non puo' essere giudicata sulla base dell' etica, tuttavia, la procedura seguita nel fissare quella regola ha un suo contenuto etico e puo' essere giudicata in base a quello.
  24. Il test di Norimberga. Il diritto naturale ci consente di dire che il caporale SS che si ribella a Hitler non era un fuorilegge, e di giudicarlo di conseguenza. Alcuni sostengono che costui puo' contare su ragioni etiche che prescindono da quelle legali ma ragionando in questi termini si sposta solo il problema della legge naturale. Il giusnaturalismo ammettendo le implicazioni tra etica e diritto prende di petto il problema della legge naturale e della ragione pratica.
  25. Per il giusnaturalista "la legge è al servizio dell' uomo e non viceversa". In sé l' affermazione appare scontata ma non lo è, soprattutto alla luce di quanto dichiara un positivista coerente come Kelsen: "la legge non sa cosa sia l' uomo, conosce solo i soggetti che cita nei suoi testi".
  26. Un principio come quello di eguaglianza fondamentale tra uomini richiede una legge naturale.
  27. Anche il positivismo ha cercato di inglobare l' etica nel diritto ricorrendo alla "coscienza" del giudice nell' emanare una sentenza, tuttavia è difficile sfuggire ad un senso di forzatura.
  28. E' possibile descrivere un sistema giuridico senza giudizi di valore? Difficile, Max Weber stesso, il massimo teorico del giudizio avalutativo, nella sua sistematizzazione dà continui giudizi valutativi intorno al bene comune. Quando parliamo in termini di perseguimento razionale del bene comune i giudizi valutativi diventano inevitabili, il giusnaturalista ha il merito di esporsi chiaramente senza ipocrisie.
  29. Michael Huemer e Ilya Somin sull'obiezione di coscienza.
    • Nullification: rifiuto di applicare la legge da parte della giuria x questioni morali, una specie di obiezione di coscienza. Oggi si tende a contestare esiti del genere ma gli argomenti contro la n. sono molto deboli...
    • Un caso di n.: Zengler criticò aspramente un politico ma, nonostante le accuse fossero vere, venne condannato perchè minava la pubblica fede (reato previsto). La giuria lo assolse adducendo che la norma fosse eticamente scorretta. Nacque così la libertà di stampa...
    • Prima della guerra civile molte giurie e molti giudici si rifiutarono di condannare chi ospitava fuggiaschi di colore. È nato anche così l'antischiavismo...
    • Nell'era proibizionista molti produttori clandestini vennero assolti in barba alle leggi vigenti...
    • Recentemente registriamo assoluzioni in materia di eutanasia e droghe, anche in presenza di leggi proibizioniste...
    • L'opinione giuridica sulla n. è chiara e chiaramente avversa ma qui affrontiamo il tema da un punto di vista etico...
    • Tutti ammettono l'esistenza di leggi ingiuste, ci si chiede se si possa (o si debba) violarle...
    • Lo stato dell'arte: il diritto/dovere dell' obiezione sta diventando la posizione ortodossa. Anche chi postula un dovere di obbedienza lo postula solo prima facie...
    • Caso concreto: passeggi x la strada con un amico drag queen quando t'imbatti in un'inquitante gang di bulli omofobi che ti chiedono se il tuo amico è frocio, dal che capisci le loro intuizioni punitive...
    • Diritto di disobbedire o dovere di disobbedire?: il caso dell'amico gay. Sono a passeggio con un amico gay quando m'imbatto in una banda di bulli omofobi che mi chiede notizie sull'orientamento sessuale del mio amico, so bene come andrà a finire se dico la verità. Non solo è mio diritto mentire ma addirittura mio dovere.

    • Quando si può rompere una promessa?: 1) quando è estorta con la minaccia (esempio rapinatori) 2) x evitare un danno ingiusto a terzi (esempio dell'aeroporto) 3) se scopro che il suo mantenimento è funzionale a scopi malvagi (esempio del prestito della pistola).


    • Argomento dell anarchia (la disubbidienza civile conduce all anarchia): è debole: qui le generalizzazioni non valgono, non si tratta di difendere la plausibilità dell'anarchia: con la storia dell' amico gay abbiamo concluso che mentire può essere giustificato, tuttavia nessuno nega che la menzogna diffusa porti all anarchia.
    • Ognuno di noi viola 3 volte al giorno la legge. Pensa ai limiti di velocità, o al "pericoloso" angolo della scrivania, o alla necessità degli armadi a  combinazione, ma anche alla cintura di sicurezza. E tutte queste violazioni vengono commesse senza sentirsi in colpa.
    • Se legalità e moralità sono disconnesse allora il clandestino probabilmente non potrebbe venir condannato, ma neanche l'evasore.
    • In genere esiste una debole attitudine morale in favore della legge, x qs tolleriamo tante infrazioni ma non osiamo dire che legge e morale viaggiano su binari separati.
    • Ilya Somin: 3 teorie: 1 strong: relazione forte tra morale ed etica. Teoria smentita dai comportamenti concreti: tutti violiamo 3 regole a giorno.
    • Due: weak, relazione debole tra legge ed etica: più coerente coi comportamenti e non rovina tutti i benefici della legge-rito.
    • Tre: nessuna relazione tra morale e leggi: la più coerente filosoficamente
    • Il primo precetto dell''obiezione di coscienza secondo MLK: viola la legge ingiusta ma fatti punire
    • La teoria di MLK regge solo se vista come nobile bugia: la gente pensa ingiustamente che alcune leggi siano ingiuste ma se chiamata a sottoporsi a punizione riflette meglio prima di disubbidire.
    • Due critiche all'ipotesi della "nobile bugia": 1) xchè nn promuovere invece la seria investigazione sulla giustizia?  2) Molti cittadini virtuosi sono anche paurosi in qs modo le ingiustizie xdurano.
    continua
  30. Hayek e i diritti naturali. Una regola giusta deve trattare tutti allo stesso modo oppure casi differenti in modo differente?
    Ci sono regole che uno dà a se stesso: io, per esempio, m’impongo di non calpestare le righe del campo da tennis nel corso degli intervalli, oppure di fare sempre le scale a piedi.
    Qui non ci sono problemi: ognuno si sceglie le sue regole ritagliandosele su misura.
    Ci sono poi le regole contrattuali: anche qui i contraenti selezionano le regole che fanno il caso loro. Sarebbe assurdo imporre a tutti le stesse clausole.
    Poi ci sono le leggi di natura: la legge di gravità non distingue i grassi dai magri, si applica indistintamente a tutti.
    Anche il divertimento ha bisogno di regole. Le “regole del gioco” s’ispirano a quelle di natura: nella pallacanestro, per esempio, i “bassi” non hanno alcun diritto ad avere un canestro più basso: se lo si abbassa, lo si abbassa per tutti.
    E le leggi politiche? Devono ispirarsi ai contratti o alla natura? Al solipsismo o ai giochi? E’ qui che si crea una frattura.
    Chi simpatizza con la natura vorrebbe leggi universali, chi punta sulla ragione dell’uomo pensa ai contratti.
    I primi sono etichettati come “realisti”, i secondi come “anti-realisti”. Il motivo è semplice: un contratto non potrà mai essere stipulato da una moltitudine di contraenti, cosicché non esiste nella realtà e bisogna inventarselo nell’anti-realtà.
    La natura non ha un’etica, esattamente come i giochi. Per questo che i “realisti” sostengono lo “stato ludico” in contrapposizione a quello etico.
    E qui si comprende un altro aspetto dell’ “anti-realismo”: per costoro lo Stato (ovvero un’entità fittizia) assume rango di soggetto etico. Per i realisti solo l’individuo (entità reale) puo’ assumere rango di soggetto etico.
  31. Potere e libertà di Alessandro Passerin d'Entreves
    • intro
    • Perchè e quando obbedire? Il tema dell obbligazione politica rifiutata dal giuspositivismo avalutativo come troppo carica di valori
    • il diritto nn puo' nn avere una base morale. mito dell'avalutatività
    • anche l'utilitarismo è un'etica
    • lo stato nn si regge sulla pura forza. legalità e legittimità
    • l'eredità intellettuale dell allievo miglio
    • cap1 perchè obbedire?
    • giuspos: domanda insensata per un filosofo del diritto
    • giuspos: conta il come nn il xchè. conta l empiria: gli uomini obbediscono, punto. il problema semmai è come farli obbedire.
    • value clarification: depuramento dai valori. contro: il vero chiarimento è chiarire i propri valori
    • il probl del valore è un probl irrazionale: perchè devo obbedire all'arbitro?
    • l attacco del marxismo: problemi di sovrastruttura
    • berlin: l'argomento del linguaggio: diritto, libertà, giustizia saranno sempre termini carichi di valore
    • arg. della tradizione: tutta la tradizione del diritto è priva di senso? dal critone in poi.
    • il giusnat abbassi la mira: non prove ma ragioni.
    • il giudice che applica una legge che non condivide. obbligo morale di secondo grado.
    • argomento della legittimità: bisogna distinguerla dalla legalità
    • la compliance è decisiva.
    • cap2 a chi obbedire?
    • aristotele: allo stato organizz. finale perfetta
    • cristiani: a dio. il quadro alterato.
    • mito dell avalutatività e mito dell'empirismo assoluto
    • il profitto del più forte come norma suprema. realismo:machiavelli mosca pareto
    • autorità potenza: da sempre significato diverso
    • bandito (pura forza9 saggio (pura compliance) poliziotto (intermedio)
    • kelsen: stato e diritto si identificano. guardiamo agli stati che funzionano per capire cosa funziona.
    • giuspos: una norma è valida se emanata con sovranità. ma qs non significa dovere di obbedienza.
    • validità: dal ragionamento morale al mito dell avalutatività
    • lo scrutinio interiore dello stato
    • la filosofia politica nn puo' che essere filosofia morale
    • hobbes, l arcipositivista: è preferibile uno stato allo stato di natura? il ns risponde eccome
    • cap3 legalità e legittimità
    • tiranno: chi esercita un potere infondato
    • tesi: non si puo' separare la legalità dalla legittimità
    • weber: legittimità carismatica tradizionale razionale
    • weber: razionale implica legalità. quindi per lui legittimità e legalità qui si identificano.
    • la legalità è una descrizione. neutralità dei valori
    • continente: la legge come atto deliberato
    • continente: la scienza giuridica è formalismo
    • continente: la giustizia è conformità all ordinamento
    • kelsen: stato=diritto. ma allora ogni stato è uno stato di diritto. forza=giustizia. si giustifica il fatto compiuto
    • ma allora il diritto naturale è la sola forma di legittimità che resta
    • rule of law non è legalità
    • giusnat: il diritto nn è volontà ma un modo di sentire e di agire
    • cap5 libertà politica
    • è possibile definire la libertà politica in modo scientifico?
    • paradosso: nn ha senso discutere in modo avalutativo se la democrazia rende più liberi della dittatura.
    • analiticamente la lib politica si identifica con la lib sociale
    • cap7 manzoni e beccaria
    • condanna della tortura. perchè? perché lede la dignità umana.
    • e i giudici che nei periodi precedenti l'hanno applicata come vanno giudicati? qui manzoni e beccaria si dividono. beccaria vede le conseguenze manzoni il principio. vuole salvare la morale
    • manzoni tortura e colonna infame
    • manzoni: rafforzare l uomo non la legge
    • manzoni: un cristiano non potrà mai addurre a sua difesa che gli è stato ordinato
    • cap8 mosca
    • radici dell antidemocrazia. le ciacie sulla libertà
    • contesto: la delusione post unitaria
    • la salvezza: una buona èlite
    •  cap11 laicità
    • liberalismo e laicità non sono la stessa cosa
    • la laicità non è fenom universale ma det. storicamente e geograficamente: i paesi latini
    • la parola è forgiata dalla chiesa cattolica
    • storia: i molti meriti della laicità (per un liberale)
    • manzoni: il principio di libertà religiosa affonda nei vangeli (la laicità è un orpello)
    • difetti della laicità: stato/dio. una metafisica dello stato
    • croce: due fedi due religioni: una benefica, la laicità, l' altra venefica è sorpassata.
    • lo stato totalitario del 900 smonta le illusioni
    • acton: proprio lo scontro tra laici e religiosi ha regalato molte libertà agli anglosassoni. per qs che la libertà religiosa è preferita alla religione laica
    continua
  32. L'ordinamento occulto - fino a intro
    • Prefazione
    • Dietro la legge italiana c è una seconda legge, perchè. Quando la legge è ambigua o cervellotica si stabiliscono delle consuetudini
    • Ij processo è fisiologico in regime di common law ma patologico da noi dove una legge scritta esiste pur sempre e una sua ripresa che tradisca i precedenti sempre possibile.
    • I guai del pragmatismo: obiettico la pace sociale anzichè la cergezza del diritto
    • Sdoganato il principio x cui la legge nn è uguale x tutti. Come? Facendo credere che si privilegiano i più deboli.
    • Introduzione
    • La pace sociale come nemica dell astrazione del diritto
    • Ordinamento occulto: troppe leggi nessuna legge
    • Visione concertativa: le leggi vengono contrattate coi poteri forti: i sindacati.mimpossibile mantenere astrattezza
    • Mani pulite: l improvvisa applicazione rigorosa. Peggio che andar di notte.
    • Legalità vs diritti individuali. Nel secondo casoni diritti preesistono alla legge, nel primo sono creati dalla legge
    • Negli usa il giudice può disapplicare la legge (controllo diffuso di costituzionalità). In europa invece è il politico che garantisce
    • In europa le costituzioni sono lunghe dettagliate concrete con un rapporto asimmetrico tra pa e privati.
    • Storia:l unificazione richiese una pletora di leggi speciali
    • Esempjo deprimente: la sentenza del 1999: il risarcimento degli abusi pa nn è dovuto se esistono esigenze di spesa.
    • Collusione parlamento pa: leggi provvedimento.
    • La fumosa categoria dell interesse legittimo: un modo per proteggere il cittadino contro la pa ma anche di negargli piena tutela con l interesse soggettivo.
    • Il privato italiano? Solo una toppa sul pubblico.
    • La pri atizzazione senza diritto asimmetrico (autoritario): aumenta un relazionalismo deleterio.
    • Il federalismo? Una ofinanza locale essenzialmente derivata. Un mischione con responsabilità vaghe e ripartitetra i livelli.
    • Pace sociale: nei paesi più avanzati un risultato indiretto delle leggi. Negli altri un risultato diretto delle regole.
    • Se la pace sociale diventa un ossessione a pagare è la certezza del diritto.
    • Cap1
    • Diritto: 1 norme primarie (di comportamento) e 2 secondarie (potestà coercitica. 2: violazione primarie ma anche obiettivi.
    • Cosa giustifica il potere pubblico? 1 contratto sociale (tradizione anglosassone) 2 attribuzione (divina o popolare).
    • Potere applicativo delle regole di comportamento vs potere gestionale x raggiungere dei fini
    • Costituzioni flessibili (continente) vs principi rigidi della common law
    • Costituzione americana: fissa su carta i principi common law.
    • Anglosassoni (contratto): il potere principale è applicativo: giustizia. Continente (attribuzione): il potere principale è gestionale.
    continua
  33. Principles of a free society di Richard Epstein
    • Abstract
    • L individualismo conviene... e se proprio nn convenisse sempre la libertà merita di essere barattata x un pò di verità
    • Progetto: riconciliare utilitarismo e diritti naturali per unirsi nella battaglia contro il giuspositivismo
    • La natura cico segna un individuo egoista, lo stesso che postula l utilitarismo. Darwin ispira sia il giusnaturalista che l utilitarista
    • La natura ci orienta verso l universalismo (diritto romano). Anche l utilitarismo batte quella strada.
    • La famiglia è il luogo dove finisce il nostro egoismo.
    • Socializzazione del talento: utilitarismo e naturalismo vs equità
    • Distinzione tra norme legali e norme sociali. Efficienza solo delle seconde: nn coercitive. Certe e flessibili al contempo.
    • Domanda del naturalista: la norma è conforme alla natura umana?
    • Domanda dell utilitarista: la norma produce benessere?
    • Domanda del positivista: la norma è formalmente corretta?
    • Presupposto del positivista: esistono problemi di coordinamento (dilemma del prigioniero) superabili solo con l istituzione di una sovranità unica. Ma spesso le norme sociali sopperiscono e realizzano autonomamente il coordinamento
    • Contro i positivismo 1 a volte la norma sociale supera il coordinamento 2 c è una chiara relazione tra norma sociale e una buona (che funziona) norma giuridica
    • Austin e hart hanno difeso la distinzione tra legge e consuetudine. Contro di loro: entrambe mirano a superare problemi di coordinamento.
    • Hart: la legge riguarda tecnicismi la cosuetudine la sostanza. Eppure c è un ampia sovrapposizione tra legge e cosuetudine.
    • Hart: la legge nn implica moralismi. Nei fatti la legge contro l omicidio è sentita come una legge morale
    • Hart: la violazione morale merita solo un appello alla coscienza. Sbagliato: verso la divorziata c è ostracismo ecc. Spesso la reazione va ben al di là dell appello alla coscienza.
    • CAP1 offre una difesa conseguenzialista del laissez faire.
    • CAP 2 si occupa dell interazione tra norme legali e norme sociali. Il principio dell associazione volontaria.
    • CAP 3  si occupa del principio del danno distinguendo tra danno da competizione e danno da rapina. Il danno è meglio considerato da un ottica di welfare piuttosto che da un ottica di diritti naturali.
    • CAP4 si occupa di paternalismo, il diritto a ricevere uncompenso se evito che tu ti faccia del male. È un eccezione poichè se ti faccio un dono nn ho diritto a riceverne uno in cambio. Questa tradizione del contratto immaginario scaturisce dalle regole del contratto sociale.
    • CAP5 Si occupa di redistribuzione, il tallone d achille del liberismo. In realtà liberismo e generosità spesso si sposano. Inoltre lo stato può agevolare la generosità privata, magari tramite deduzioni ecc.
    • CAP6. meritorietà dei beneficiari della generosità.
    • CAP7 confini forti e chiari fanno vicini felici
    • CAP8 co tro i diritti multipli che scalfiscono l assolutezza del diritto di proprietà. Contro l abuso di coase che per implementare i diritti finisce x metterli a rischio e stravolge il senso di giustizia
    • CAP9 10 beni pubblici. Quali meritano?
    continua

Mircea Popa
World Politics, April 2015, Pages 313-352
Abstract:
Eighteenth-century Britain displayed patterns of corruption similar to those of developing countries today. Reforms enacted in the late eighteenth and early nineteenth centuries eliminated many of these patterns. This article develops a theoretical argument that seeks to explain why the British elite enacted anticorruption reforms and provides evidence using a new data set of members of the House of Commons. The author argues that the shock that pushed the British elite from preferring the old corrupt regime to preferring the reformed one was an increase in government spending and a corresponding increase in the costs of tolerating corruption. Features unique to Britain allowed the reformist outcome to emerge and illuminate why such an outcome is difficult to achieve in general.

Etica e diritto

La teoria della legge naturale è spesso accusata di mischiare etica e diritto.

In realtà è ben vero che in queste teorie etica e diritto spesso si sovrappongono, tuttavia molto mneno di quel che si potrebbe pensare, spesso, infatti, il ruolo dell' etica nel diritto naturale è "meta".

In altri termini, esiste un' etica delle procedure con cui si forma il diritto, anche se l' esito di queste procedure è formale.

Esempio: la regola che ci impone di tenere la destra quando viaggiamo non ha un contenuto etico e non puo' essere giudicata sulla base dell' etica, tuttavia, la procedura seguita nel fissare quella regola ha un suo contenuto etico e puo' essere giudicata in base a quello.

Adamo ed Eva

Adamo ed Eva

Nel racconto biblico si evince un' inferiorità della seconda. Locke fa notare che 1) entrambi sono creati ad immagine di Dio e 2) entrambi sono dotati di ragione. Questo è sufficiente, secondo Loke, a sancire un' eguaglianza sostanziale e una differenziazione che si limita ai ruoli.

venerdì 10 aprile 2015

Adozioni

Adozioni

  1. Senza mercato l' adozione si paga con: 1) coda 2) razionamento 3) mercato nero. Si paga in natura, nei primi due casi, ma si paga.
  2. Rifiuto del mercato: "i bambini non si comprano". In realtà si comprano i diritti e i doveri genitoriali.
  3. Rifiuto del mercato: "i bambini non sono coinvolti". In realtà non scelgono neanche i genitori adottivi.
  4. Rifiuto del mercato: "mercificazione" (l' idea di ambino è svilito). L' esperienza nega, per esempio nel caso della prostituzione: laddove esiste appare comunque nettamente distinta dal sesso con la persona amata.
Continua

Verginità e anelli di fidanzamento

Verginità e matrimonio

  1. La verginità è sempre stata un valore perché la donna facile era particolarmente "costosa" visti i costi di una paternità incerta.
  2. Essere sedotte era particolarmente costoso e si faceva fronte a questo inconveniente con il matrimonio riparatore.
  3. Altra soluzione: la promessa di matrimonio.
  4. Altra soluzione: l' anello.
  5. L' anello declina con l' avvento degli anticoncezionali e i conseguenti bassi costi del tradimento.
Continua

Perché e come punire l' adulterio


Perché certe leggi sul sesso:
  1. Asimmetria nella punizione dell' adulterio: poiché la paternità è incerta, il costo dell' adulterio femminile è più elevato.
  2. Perché è punita la fornicazione? Per proteggere le donne che intendono avere figli e sposarsi alzando il prezzo del sesso senza impegno

Merito o fortuna?

C' è chi crede nella fortuna (lotteria dei talenti) e chi nel duro lavoro. Voi che ne pensate?

A complicare la faccenda c' è il fatto che "credere nel duro lavoro" aiuta a lavorare duro.

Penso che il duro lavoro conti ma a sua volta la predisposizione genetica influisce anche su questa attitudine.

Forse il fattore esterno che più incide è la capacità di motivarsi, in questo senso la competizione è un fattore decisivo.

Contracezione Ogino knaus


La contraccezione Ogino è più razionale di quel che si pensi.
  1. E' raccomandata dalla Chiesa cattolica ma i critici l' accusano: è inaffidabile, moltiplica i figli (specie quelli non voluti) che sono poi causa di povertà. Secondo i critici la CC ha gravi responsabilità in merito.
  2. Tuttavia, basta fare un breve calcolo per capire che una famiglia di sposi ventenni che applica il metodo Ogino (sbagliando i conti una volta l' anno!) avrà in genere circa 3 figli prima di raggiungere l' infecondità.
  3. Perché allora tanti figli in certe famiglie cattoliche? Due spiegazioni: 1) poca forza di volontà o 2) perché sono voluti. La seconda spiegazione sembra dominare.
  4. Conclusione: la soluzione cattolica, per quanto sempre criticabile, è dunque razionale: 1) con il metodo Ogino consente pianificazioni familiari ragionevole e 2) con il bando degli altri contraccettivi colpisce le relazioni extraconiugali rendendole costose.
Continua


  • metodo cattolico: 1 usare l' ogino 2 tutti gli altri metodi sono condannati
  • tesi: usare l'oginus consente una programmazione adeguata
  • 4 giorni al mese con 1 prob su 4 (e alcuni di qs giorni molto sotto)
  • chi programma attentamente potrebbe sbagliare i conti una volta l'anno: 1 figlio indesiderato ogni 4 anni
  • altre variabili: fertilità in declino dopo i 35. niente figli da incinte. scarsa fertilità al nursing. 
  • conclusione: 3 figli dai 20 ai 40.
  • utilità del bando:  zero figli fuori dal matrimonio. risolto il principale problema sociale
  • perchè allora tanti figli tra i cattolici? 1 errori/scarsa forza di volontà 2 voluti
  • giustif aborto e contraccettivi: meno gravidanze indesiderate
  • dopo legalizzazione e disponibilità: aumento delle gravidanze indesiderate. evidentemente erano desiderate.
continua




Perché il matrimonio? (capitolo 13 di law and order)

#caplan famiglia

Perché il matrimonio? Perché tanti divorzi? Perchè tanti figli illegittimi? Perché così pochi figli? Spiegazione economica:

  • Nelle relazioni personali i sunk cost sono elevati. Le relazioni intime sono difficili (costose) da sciogliere cosicché il fatto che durino una vita è un vero affare.
  • Sunk cost elevati creano monopoli bilaterali e la contrattazione in questi casi è altamente costosa (la curva dei contratti è amplissima perché entrambi i contraenti non possono fare a meno dell' altro).
  • In casi del genere meglio un contratto unico a lungo termine che cento contratti da rinnovare continuamente.
  • Il matrimonio è proprio un contratto a lungo termine che sostituisce 100 contratti (economie di scala sui costi di transazione). Interagire con una persona di fiducia (amante) è un affarone.
  • Perché tanti divorzi: un tempo il matrimonio era tra diversi (incastro), oggi è tra simili (accostamento). Disincastrare è più costoso che scostare.
  • Ma perché oggi il matrimonio è tra simili? Perché il costo del lavoro femminile è collassato: 1) elettrodomestici e 2) mercato esteso. I primi hanno un'utilità evidente, il secondo procura baby sitter, donne delle pulizie a basso costo. Inoltre procura lavori adatti alla donna (contrariamente che nel mondo industriale).
  • Poi c'è il sesso. Con il matrimonio il marito se lo assicurava per sempre. Oggi, con la pillola, il mercato della prostituzione e la pornografia, questa garanzia ha meno valore (il sesso è ovunque). 
  • Perché tanti divorzi? Altra ragione: il Timing: nel matrimonio tradizionale il contributo della donna è concentrato prima (figli piccoli) mentre quello dell' uomo dopo (carriera avanzata). Questo timing non si combina con il divorzio facile poiché incoraggerebbe le rotture opportunistiche del maschio. oggi questa esigenza cessa.
  •  Perché tanti figli illegittimi?: welfare. Le donne sono praticamente pagate per avere figli fuori dal matrimonio.
  • Perché tanti figli illegittimi anche tra chi non accede al welfare? Mortalità da parto. Prima i maschi erano in numero superiore rispetto alle donne (morte da parto), che avevano quindi maggior capacità contrattuale e si facevano sposare prima di concedere sesso. Oggi, sparita la forza contrattuale, si moltiplicano le mamme single.
  • Altra ragione: aborto e contraccezione. Oggi c' è grande offerta di sesso coniugale poiché è sterile, quindi è difficile strappare la promessa di matrimonio in cambio di sesso. La donna che vuole figli deve competere con quella che non ne vuole e puo' farlo solo abbassando le sue richieste.
  • Perché così pochi figli? Siamo più ricchi e sarebbe ragionevole averne di più! Spiegazioni egoistiche: 1) la donna è più potente e vuole meno figli (non sembra vero) 2) le pensioni sostituiscono i figli (ma anche prima i figli erano un investimento in perdita) 3) contraccezione (ma il calo si è avuto ben dopo la disponibilità dei contraccettivi).
  • Perché pochi figli? Spiegazioni basate sull' invidia: 1) esiste un trade off tra qualità e quantità: noi non vogliamo essere migliori dei nostri genitori ma migliori dei nostri colleghi, il che non puo' essere avendo molti figli!
  • L' invidia è un egoismo a breve termine, se allunghiamo i termini le conclusioni divergerebbero: i costi dei figli diminuiscono e il godimento aumenta.
Continua

Egalitarismo e prioritarismo

Confutazione filosofica dell' egalitarismo e del prioritarismo.
  1. Tre mondi: 1) A: 1milione di persone con utilità 101 ciascuna; 2) A+: 1milione di persone con utilità 102 ciascuna più 1milione di persone con utilitù 1 ciascuna; 3) B: 2milioni di persone con utilità 50 ciascuna.
  2. A+>A in virtù del principio di Pareto e del Principio della livella. Il buon senso ci dice che un mondo dove tutti stanno meglio è un mondo migliore. La constatazione confuta l' egalitarismo ma non il prioritarismo.
  3. A>B in virtù di tutte le teorie etiche costruite per opporsi al principio di ripugnanza. In realtà anche quelle che accettano il principio di ripugnanza concordano in virtù del principio di utilità generale. 
  4. A+>B in virtù della proprietà transitiva. Ma questa relazione confuta il prioritarismo. 
  5. Conclusione: il prioritarista deve rinunciare a Pareto oppure alla proprietà transitiva.  
Continua