venerdì 14 giugno 2013

Fiori, Santi, bambini... e riciclo dei rifiuti

Guardo il mio terrazzino. L’ avrei voluto pieno di FIORI, invece è pieno di bidoni per il riciclaggio dei rifiuti.
Guardo il mio calendario. L’ avrei voluto pieno di SANTI, invece è pieno di noticine sui turni relativi al ritiro dei rifiuti riciclati.
Guardo le mie serate. Le avrei volute piene di BAMBINI, invece sto in cucina a dividere meticolosamente i rifiuti (loro di là davanti alla tv).
Ascolto la mia notte. L’ avrei voluta nera e SILENTE, invece lampeggia ed è invasa da una flotta di camion rombanti che ogni due ore vengono per ritirare un rifiuto diverso (plastica, carta, alluminio, vetro, polistirolo, umido, secco…).
Chi a turbato la mia vita? Chi mi ha reso schiavo del riciclaggio?
Oltretutto schiavo senza possibilità di riscatto.
Ditemi quanto devo pagare e porto tutto in discarica!
Perché non me lo dite e mi chiedete solo di obbedire?
Perché non ci dicono mai “quanto costa”? Trovano forse volgare parlare di denaro?
Perché hanno voluto fare di tutta questa maledetta faccenda del riciclaggio una “questione morale”?
Investire moralmente sulla bellezza della natura, sulla grandezza dei Santi, sull’ ingenuità dei bambini e sul mistero della notte non è forse più fruttuoso?
No, a quanto pare.
Chi risponderà a queste domande accorate?

Sull’ assessore non ci conto più da tempo. E’ un tale che annusa l’ aria ogni mattina e si regola di conseguenza. Ci “va dove lo porta il naso” è peggio del crociata moralista che “va dove lo porta il cuore”.


  • Jack Lupowitz e Rita Vergnano piace questo elemento.
  • Rita Vergnano io li ho sistemati così.. vetro e carta vicino, sotto il balcone perchè il blu e il bianco stanno bene insieme, con in mezzo un vaso di begonia. Il non recuperabile sul bordo delle scale della cantina con accanto quattro lobelie e una petunia, l'umido nel secchio piccolo su per le scale vicino a due kalanchoe e una violetta, il sacco della plastica sul pianerottolo della cantina vicino a due piante grasse
  • Riccardo Mariani Beata te che fagociti tutto... arrederesti anche lo stomaco della balena se fossi geppetto. è per colpa vostra che non scoppia mai la rivoluzione! 
  • Jack Lupowitz Noi qui manco facciamo la differenziata. Le strade sono piene di cassonetti stracolmi di tutto, e ciao. A impronta ecologica marchiamo male, ma non soffriamo da stressa da differenziazione.
  • Jack Lupowitz Rita c'ha la fissa dell'abbinamento dei colori. Toglietele tutto, ma non l'abbinamento ton sur ton.
  • Jack Lupowitz Io non so neanche cosa sia il "non recuperabile". E' grave?
  • Jack Lupowitz A parte che ci sono infiniti articoli che non saprei dove collocare. L'interno dei biscotti del Mulino Banco è carta o alluminio? Per es. Bah.
  • Davide Curioni I poliaccoppiati sono irrecuperabili. Per il resto, W la differenziata, e Brunico imperat.
  • Rita Vergnano poliaccoppiati mi sembra una parolaccia  chessò? per il resto.. non è che c'ho la fissa dei colori è che pur avendo un pollice nerissimo mi piacciono abbastanza i fiori. La Lobelia andrà nell'umido quando morirà (perchè morirà nelle mie mani :-D) così come tutte le piante. D'ogni modo a me non pesa molto me so' organizzata, c'ho cestini dappertutto in casa per differenziare nel piccolo e non dover correre fuori ogni volta. Il non recuperabile (o indifferenziato, o secco) è tutto ciò che non rientra nelle altre categorie.. insomma le "varie ed eventuali". Da noi funziona così. Hai diritto allo svuotamento incluso nell'imposta solo per un certo numero di bidoni l'anno, dopodichè paghi un tot a bidone. Di conseguenza meno ricicli e più ti viene la tentazione di sbattere tutto nell'indifferenziato e più paghi
  • Rita Vergnano certo alla fin fine.. io eccedo all'opposto. Per esempio sono convinta di buttare nella plastica molta plastica che recuperabile non è .. ma tant'è s'arrangino poi a dividere.
  • Rita Vergnano io per non sbagliare non compro più i biscotti del Mulino Bianco , comunque ciò che è dubbio va a finire nell'indifferenziato, senza esagerare.. che io non devo superare il limite
  • Riccardo Mariani Diana, non sai come differenziare questo e quello? Studia! Il Comune mette a disposizione i libri di testo. Che ti credevi che era solo un lavoro manuale?

    Domanda: ma tutto il differenziabile va differenziato? Direi di no.

    Sacchetti a pagamento? La c
    iviltà piemontese è sempre un passo avanti. 

    Ecco quel che si chiede: sacchetti a pagamento dove sbattere tutto, bidoni rossi, gialli e verdi compresi per tornare a fiorellini, santi, bambini ecc. ecc. ecc.

    Anche da noi ci si sta pensando, comunque. Ma i prezzi sarebbero drogati.

    Motivo ufficiale: per combattere l’ abusivismo i prezzi delle discariche sono eccessivamente bassi.

    Motivo reale: la crociata non deve deflettere e non puo’ tollerare pericolosi concorrenti.
  • Jack Lupowitz @rita. Hai capito, più butti nell'indifferenziata e più paghi, un tot al bidone. Geni. A Roma ce la caveremmo probabilmente buttando tutto il surplus in qualche fosso lungo il gra, al volo, dal finestrino. Cioè lo prenderemmo come un incentivo a inquinare di più. Il Rashomon della differenziata intellligente (vista da prospettive diverse, cioè).
  • Riccardo Mariani w la telecamerizzazione dlle città (e delle campagne)
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Riccardo Mariani La più strana difesa del riciclaggio obbligatorio dei rifiuti: tanto non è realmente obbligatorio, il mancato rispetto difficilmente verrà sanzionato. 

E’ la nuova frontiera del moralismo: la legge “per finta”. La Legge come simbolo, come feticcio da adorare in nome della propria avanzata civiltà. Sempre più spesso ho la sensazione che si legiferi non per risolvere i problemi ma per strappare una conquista simbolica.

Schiavi senza riscatto

Guardo il mio terrazzino. L’ avrei voluto pieno di fiori, invece è pieno di bidoni per il riciclaggio dei rifiuti.
Guardo il mio calendario. L’ avrei voluto pieno di Santi, invece è pieno di noticine sui turni relativi al ritiro dei rifiuti riciclati.
Guardo le mie serate. Le avrei volute piene di bambini, invece sto in cucina a dividere meticolosamente i rifiuti (loro di là perduti di fronte alla tv).
Ascolto la mia notte. L’ avrei voluta nera e silenziosa, invece lampeggia ed è invasa da una flotta di camion rombanti che ogni due ore vengono per ritirare un rifiuto diverso (plastica, carta, alluminio, vetro, polistirolo, umido, secco…).
Chi a turbato la mia vita? Chi mi ha reso schiavo del riciclaggio?
Ditemi quanto devo pagare e porto tutto in discarica!
Perché non me lo dite e mi chiedete solo di obbedire?

Perché non ci dicono mai “quanto costa”? Trovano forse volgare parlare di denaro?

http://www.cato-unbound.org/issues/june-2013/political-economy-recycling

Why Sweden has riots

Why Sweden has riots » The Spectator: "Why Sweden has riots"

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Povertà? No.
Diseguaglianza? No.
Disoccupazione? Sì.

Psicologi dello sviluppo messi in crisi dalla globalizzazione

L’ eterno dilemma dei figli e della loro educazione. Di una cosa sola eravamo certi: “autorevole” è meglio di “autoritario”.
Gli psicologi dello sviluppo si mettevano in fila per ripetercelo.
Poi la crisi.
La colpa? Come al solito degli immigrati. Stronzi!
Immigrati asiatici, in particolare.
Per uscirne bisogna al più presto negarne almeno una delle tre:
1) nelle famiglie asiatiche lo stile educativo autoritario è molto più diffuso.
2) le prestazioni cognitive dei ragazzi provenienti da famiglie asiatiche è mediamente superiore.
3) lo stile educativo incide sulle prestazioni.

Io tenderei a negare (attenuare) 3 ma so che per molti è un problema.

  • Jack Lupowitz se come parametro di successo educativo assumi la "prestazione" (accademica, sportiva ecc.) credo che i cinesi siano superiori, in effetti. Non linko i video sugli allenamenti dei piccoli ginnasti.
  • Riccardo Mariani La psicologa Ruth Chao ha studiato dal di dentro le famiglie asiatiche notando che l’ imporre regole ferre è considerato dai genitori una forma di devozione nei confronti dei figli. E spesso anche dai figli! Ma forse ci vorrebbe Renata Pisu per sbrogliare la matassa.
  • Jack Lupowitz Tu aspetta pure di sbrogliarla, non c'è fretta. Tanto dubito che dovendo scegliere un corso di ginnastica per Marghe opteresti per quello gestito da uno qualsiasi dei trainer cinesi che non ti linko. O rumeni. Prestazioni eccellenti, quelle di Nadia Comaneci. Vita personale - nel campo salute fisica e mentale, affetti eccetera - un po' meno. Ma che vogliamo ripetere sempre le stesse cose? Tanto siamo d'accordo. Quattro regole messe in croce da rispettare, e il buon esempio dei genitori. C'è l'autorità (regole da rispettare) e c'è l'autorevolezza (la coerenza del buon esempio). Dove sta il conflitto tra le due cose? Quando poi lo statistico misura le "prestazioni" del giovane educato all'asiatica (o all'italiana, o all'americana), misura un aspetto della vita di una persona. Non ne trarrei conseguenze indebite. (Torno al discorso che facevi sugli psicologi che imbastiscono un gran can can per poi non dimostrare niente di quello che vorrebbero dimostrare.)
  • Jack Lupowitz Ah. Non mi dispiace il lavoro del debunker. Ma alcuni pregiudizi e stereotipi preferisco conservarli. Ci sono affezionata, e ormai non saprei farne più a meno. Alla mia età è consentito aggrapparsi a qualche certezza relativa.
  • Jack Lupowitz Un giorno sentii Luigi Amicone parlare di come gestisce (è il caso di dirlo) la sua famiglia (non so se sei o sette figli) con sua moglie. Mi trovai perfettamente d'accordo per lo meno sullo stile affettivo-comunicativo. Non so neanche di che partito o religione sia (forse è un CL?), ma simpatizzai. Come vedi sono più ch altro pregiudizi sentimentali, non ideologici.
  • Riccardo Mariani Tra l' altro non c' è niente come il dubbio per depotenziare la volontà con i suoi continui pop up. Quel che è fatto è fatto, quel che è deciso è deciso: resettare e passare oltre 
    6 ore fa · Mi piace · 1
  • Riccardo Mariani L' educazione ciellina è fondata sullo "sguardo". Difficilmente puo' avere punti di contatto con quella asiatica.
  • Riccardo Mariani Confucio ai genitori: allena, governa, ama.
  • Jack Lupowitz Una cosa che mi rimase impressa è il discorso che fece una volta a uno dei suoi figli, che protestava per un "ordine" ricevuto. Lo lasciò protestare, ascoltando i suoi argomenti. E poi concluse: "Lo so, ti capisco. E forse hai pure ragione. Ma non è questo il punto. Per ora si fa come dico io, perché sono io che guido." Un discorso autoritario ma onesto, che qualsiasi bambino è in grado di capire.
  • Jack Lupowitz Ha dato un ordine, ma insieme anche la possibilità a figlio di mettere sul piatto i suoi argomenti e esprimere la sua rabbia. Tutti veleni in meno che si porterà appresso.
  • Jack Lupowitz Non so bene come funzioni l'educazione confuciana. Sto leggendo ora il libro di Renata ma sono solo all'inizio.
  • Riccardo Mariani Amicone mi fa venire in mente la supernanny Carroll dopo aver visionato "the little house of horror" (famiglia paul): bambini così sembrano i più difficili invece sono i più facili. Cercano solo una "struttura" e qualcuno che dica loro: "I' am in charge... e le cose con me andranno bene" Molto più difficile è mettere in riga i genitori... fare in modo che si controllino per fare in modo che controllino i loro figli..."
  • Jack Lupowitz Più o meno quello che scrivevo ieri nel thread su SOS Tata: "Un'altra cosa buffa e istruttiva da osservare è come quelli che vanno più in crisi con le regole sono i genitori. Le mamme piangono, si disperano, i papà sono perplessi. I più felici e accomodanti sono i figli, che collaborano da subito. Ma poi chissà cosa succede in quelle famiglie nell'attimo che la Tata non c'è più. E qui, l'approccio fortemente paternalista-pedagogico (più che psicologico) di Tata Lucia potrebbe mostrare la corda. Quando il gatto se ne va i topi riprenderanno quasi sempre a ballare. Questa è la mia obiezione. D'altra parte, quando ci va giù dura coi genitori esulto: io li prenderei direttamente a botte."
  • Riccardo Mariani Le regole richiedono: severità, prontezza e coerenza. Il primo aspetto è il meno importante ma spesso si decide di puntare su quello perché più comodo. L' aspetto più importante è la coerenza che costa fatica. Ho deciso di richiamare la marghe quando strappa di mano i giochi alla vichi, una faticaccia perché per essere coerente devo farlo di continuo, se lasciassi perdere una sera il comando ridato la sera dopo risulterebbe ambiguo e depotenziato.
    5 ore fa · Modificato · Mi piace · 1