mercoledì 31 dicembre 2025

I CRIMINALI TEMONO LA MORTE

I CRIMINALI TEMONO LA MORTE

Sostengo la pena di morte ma solo se dissuade dall’uccidere: anche se salvasse una sola vita per ogni condannato, il conto morale tornerebbe, e penso che gli studi indichino deterrenza, specie in caso di esecuzioni celeri. I criminali temono la morte—lo dimostra la loro resistenza armata alla cattura. Gli errori giudiziari? Rari, non nulli, ma non abbastanza da ribaltare il bilancio. Il DNA aiuta. Se rinunciamo alla pena capitale, accettiamo indirettamente più vittime innocenti e fingiamo che tutte le vite pesino uguale, anche quando non è così. Non conosco una filosofia seria che possa opporsi. 

martedì 30 dicembre 2025

IL SESSO INUTILE

IL SESSO INUTILE

La rivoluzione sessuale non nasce da una ribellione morale ma dall’economia: quando il sesso diventa meno rischioso, la maternità più costosa e le donne finalmente indipendenti, il matrimonio perde valore come istituzione di scambio e il desiderio si emancipa dalla procreazione; è qui che il sesso “inutile” — omosessuale, prematrimoniale, non finalizzato — smette di essere vergognoso, mentre cattolici piangono il papa ignorando la dottrina.

È COLPA TUA!

È COLPA TUA!

Molto probabilmente la nostra civiltà globale raggiungerà il picco demografico tra circa trent’anni, e il picco economico seguirà poco dopo, o forse lo precederà, a seconda della capacità — o incapacità — dell’Africa di sostituire il resto del mondo nell’economia globale. Da quel momento in avanti, i tassi di innovazione diminuiranno più rapidamente dell’economia stessa, e la nostra civiltà entrerà in una fase di declino e di rallentamento destinata a protrarsi per secoli, finché non verrà rimpiazzata da sottoculture religiose insulari, altamente fertili e in espansione, come gli Amish o gli Haredim.
Quando gli uomini del futuro ripenseranno a tutto questo, alla caduta della più grande civiltà mai esistita, chi riterranno responsabile? In realtà, te. Forse dovresti interrogarti su ciò che stai facendo, oggi, per impedire il collasso della nostra civiltà.

lunedì 29 dicembre 2025

SNEAKERS

SNEAKERS

Quando a R. H. Tawney (1880–1962), grande storico dell’economia, fu chiesto se avesse notato qualche progresso nel corso della sua vita, rispose di sì: nel comportamento dei cani, che gli sembravano meglio educati rispetto a quando era ragazzo. Alla stessa domanda, la mia risposta sarebbe sì: nella fabbricazione delle scarpe da ginnastica — così le chiamavamo quando ero giovane, e così continuo a pensarle, sebbene in una fase un po’ pretenziosa e lievemente snob arrivassi a chiamarle sneakers.

IL MIGLIOR ARGOMENTO PRO-ARMI

IL MIGLIOR ARGOMENTO PRO-ARMI

Se la popolazione è disarmata, la protezione contro la criminalità è assicurata principalmente dalla polizia. Le persone desiderano fortemente non essere vittime di reati, quindi se la protezione dipende dalla polizia, ci sarà il sostegno pubblico per ampliare i poteri della polizia al fine di proteggerci meglio. Il risultato è un governo più potente, il che, a mio avviso, è negativo.

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE HA INIZIATO GIÀ NEL 2024 A PENSARE PER CONTO SUO E A DISUBBIDIRE.

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE HA INIZIATO GIÀ NEL 2024 A PENSARE PER CONTO SUO E A DISUBBIDIRE.

Alcuni utenti di Anthropic notarono, e in seguito ricercatori della stessa Anthropic analizzarono e pubblicarono, che la più recente versione di Claude 3.7 Sonnet tendeva a barare nei problemi di programmazione più difficili. Gli utenti riferirono che, anche quando gli veniva chiesto di smettere, Claude continuava a farlo, cercando però di occultare il comportamento. Fu un primo segnale del fatto che Claude, invece di limitarsi a un orientamento interno volto a soddisfare ciò che l’utente effettivamente richiedeva e desiderava, aveva sviluppato componenti autonome finalizzate a superare i test di codice, persino in modi sgraditi agli utenti.

IL LUBRIFICANTE DELLA CIVILTÀ

L’ipocrisia non è un vizio, è il lubrificante della civiltà: la società funziona proprio perché non rendiamo comune ciò che tutti sappiamo, perché nessuno vuole davvero sapere cosa pensi di lui. L' “onestà radicale” è pornografia morale, distrugge chi la pratica, dire tutto è violenza. Il politico sincero è uno scandalo, l’amico totalmente autentico è un ex amico, l'amante trasparente è uno zozzone. L’ipocrisia è carità cognitiva: ti risparmio la verità per risparmiare la relazione. La vera maturità non è “essere se stessi”, è saper mentire bene per convivere.

RODERO

RODERO

RODERO, un luogo dove la disciplina diventa identità e, quando il controllo salta, esplode il godimento della distruzione—insultare, intimidire, sentire il potere mentre tutti arretrano— è il lato osceno dell’autocontrollo, perché più lo sacralizzi più prepara il massacro emotivo, un sistema che addestra a odiarsi quando non si è perfetti; Alcuni ricercatori fanno una distinzione tra i bambini "dente di leone" e i bambini "orchidea": i bambini "dente di leone" sono più tranquilli e resistenti, se la cavano bene ovunque li metti. Mentre gli "orchid children", come la mia Marghe, sono più variabili, possono fiorire spettacolarmente nel contesto giusto o appassire miseramente in quello sbagliato, rivelando come l’ideale di disciplina assoluta produca insieme resilienza apparente e fragilità estrema.

LA GARA DELLE GUGLIE


LA GARA DELLE GUGLIE

Il capitalismo cinese si regge più sulla Bibbia che sul confucianesimo: a Wenzhou – proclamata “libera dalla religione” da Mao Zedong – oggi i villaggi competono a colpi di guglie sulle chiese, e, nel mare di corruzione, gli imprenditori si fidano solo di altri cristiani; il cristianesimo è diventato una rete di credito, un’assicurazione morale, un algoritmo di fiducia in un paese dove tutto il resto è corrotto; la Cina non sta copiando l’Occidente, lo sta capendo meglio di noi, ha buttato il messianismo rosso e si è tenuta l’etica protestante. Il cristianesimo sta diventando anche chic, con calciatori, attori e accademici che ne esaltano le virtù. 

domenica 28 dicembre 2025

LA VERA ANOMALIA

LA VERA ANOMALIA

L’Europa non ha perso la fede, l’ha statalizzata e quindi uccisa: chiese-monopolio, tiepide, garantite come un ufficio postale. In America, invece, Dio è sopravvissuto perché è finito nel libero mercato: concorrenza feroce, marketing spinto, fede “user-friendly”. Risultato? Cristianesimo formato Walmart: poco dogma, molta promessa, zero sacrificio. Gli europei guardano inorriditi, ma la vera anomalia sono loro.

LO SQUALO SOGNA

LO SQUALO SOGNA 

Steve Jobs non ha mai tradito gli ideali hippie, li ha semplicemente privatizzati. Si è venduto come ribelle mentre costruiva la più efficiente macchina di obbedienza: asceta e predatore insieme, sognatore e squalo. Il vero colpo di genio? Convincere milioni di ex rivoluzionari che comprare un iPhone fosse ancora un atto di libertà, trasformando la controcultura in un’esperienza d’acquisto. E lo credeva fermamente. 

CORAGGIO, ANCHE SE NON PUOI PERMETTERTI UNA FAMIGLIA, PUOI PERMETTERTI UN IPHONE.

CORAGGIO, ANCHE SE NON PUOI PERMETTERTI UNA FAMIGLIA, PUOI PERMETTERTI UN IPHONE.

SENZA PARACADUTE 

I millennial ripropongono la stessa rivoluzione folle dei boomers, ma senza il paracadute. I boomers giocavano a fare i rivoluzionari sapendo che fuori li aspettava la villetta, il posto fisso, uno stato che funzionava senza debiti; erano incendiari con i pompieri già pronti. I giovani coglioni di oggi no. Protestiamo perché non c’è nulla a cui tornare: debiti, lavori finti, famiglie impossibili. È per questo che le rivolte di oggi sono più sincere e più pericolose: non sono un carnevale politico prima di diventare adulti, sono il sintomo di un vuoto reale. I boomers non avevano ragione: erano solo incredibilmente fortunati nel poter trascinare l'adolescenza fino a 30 anni. E oggi il loro messaggio è: "sei ricco, anche se non puoi permetterti una famiglia, puoi permetterti un iPhone".

CONTARE ALL'INDIETRO


CONTARE ALL'INDIETRO

L’obiezione secondo cui “i test di intelligenza sono banali” è un errore da bar sport: contare all’indietro sembra stupido solo se confondi il contenuto con il processo mentale, è come giudicare un ECG dal colore della carta. L’intelligenza non è ciò che il compito “chiede”, ma ciò che costringe il cervello a fare; lo aveva capito persino Francis Galton quando buttò via i suoi test perché non predicevano nulla: non erano “brutti”, erano inutili. Non importa se una domanda sembra idiota, importa che predica scuola, lavoro, status, futuro.

FEMMINILIZZAZIONE E VITTIMISMO

FEMMINILIZZAZIONE E VITTIMISMO

Con l grande femminilizzazione della sfera pubblica, la vittima non chiede più giustizia, chiede status. Il dolore è diventato capitale morale: da stigma a medaglia. Le élite simboliche, nella loro nuova demografia, non “difendono” i marginali, li impersonano, perché oggi il trauma rende più autorevoli del merito. Si sacralizza il racconto della vittima, si sospende il dubbio come fosse violenza, e così ogni micro-offesa diventa occasione di carriera morale, ogni prudenza è sospetta, ogni rischio va censurato. Vince chi soffre meglio — o almeno chi lo racconta con più convinzione.

IL FETICCIO

La laurea come feticcio è finita: se le competenze battono i titoli, quel pezzo di carta diventa folklore accademico. Laurearsi “quando sei pronto” non è progressismo pedagogico: è puro realismo. Il mercato non aspetta i crediti; studiare senza una data di scadenza sarà business as usual.

L'ARTISTA DELL'ODIO

L'ARTISTA DELL'ODIO

Nelson Mandela non diventa grande quando smette di odiare, ma quando ricicla l’odio in qualcosa di socialmente inaccusabile: il perdono come forma suprema di vendetta. Il perdono non è pacificazione, è dominio raffinato: ti prendo la mano e ti dico “ti perdono” non perché ho dimenticato, ma perché ricordo meglio di te; è un gesto asimmetrico, umiliante nella sua gentilezza, io sono oltre, tu resti sotto. L’ira non scompare, si civilizza, cambia vestito, diventa strategia; il perdono non cancella il torto, lo espone e costringe l’altro a viverci dentro. Non si vince smettendo di odiare, ma imparando a usare l’odio meglio degli altri.

PENSIAMO CON IL CORPO

PENSIAMO CON IL CORPO 

Non pensiamo con idee, pensiamo con il corpo: la mente non traduce il mondo in simboli come un computer, ci lotta contro con i suoi muscoli. “Bene” è su, “male” è giù, Dio sta in alto e il potere schiaccia dall’alto — basta salire su una scala mobile per diventare più generosi: chi sale dona di più, chi scende stringe i cordoni della borsa. La morale non nasce da principi, ma da come ti senti fisicamente nello spazio; non abbiamo convenzioni, abbiamo metafore incarnate. Pensare di convincere qualcuno con argomenti quando il suo corpo dice il contrario è l’ingenuità più diffusa in Occidente. 

IL PIRLA QUALUNQUE

Per noi del 65 l’“icona” rock non esiste: guardo Elton John e non vedo un monumento, vedo un uomo che è invecchiato in pubblico, inciampando, cambiando pelle, mentendo su se stesso; il presente crede che le star nascano finite; ricordo quando erano solo dei pirla qualunque, provinciali con ambizioni enormi e cattivo gusto; l’adorazione viene dopo, quando il rischio è ormai finito, le squallide faffe svanite; il passato ci infastidisce: dimostra che anche gli dèi hanno fatto la fila, hanno avuto paura e la loro consacrazione è pressoché casuale. 

In un'intervista, Howard Stern ha chiesto a Ian Hunter se si fosse sentito lusingato quando, nel 1972, al suo gruppo Mott the Hoople fu offerta "All The Young Dudes" da un "artista iconico" come David Bowie. No, rispose Ian, perché all'epoca era solo un ragazzino di Beckenham senza arte né parte. Questa è la verità.

PRO E CONTRO DELLA RELIGIONE

PRO E CONTRO DELLA RELIGIONE.

CONTRO

Danno epistemico (false credenze)

Le religioni organizzate risultano false nei loro principi fondamentali. Producono una comprensione distorta della realtà su questioni cruciali. Le credenze religiose erronee contaminano la metafisica, l’etica e l’epistemologia individuali.

Persecuzioni religiose

Una lunga storia di carcerazioni, roghi e repressione dell’eresia. Ancora oggi persistono persecuzioni attive, soprattutto nelle teocrazie islamiche.

Guerre di religione

Decine di milioni di morti nel corso della storia. Anche quando le cause sono molteplici, la religione costituisce spesso un fattore rilevante.

Rallentamento del progresso morale

L’allineamento ai valori tradizionali genera resistenza alle riforme. Ostacolo a:
– accettazione dell’omosessualità
– suffragio femminile
– abolizione della schiavitù
La religione ha giustificato norme oggi riconosciute come ingiuste.

Peggioramento del carattere individuale (possibile)

Può rendere le persone più dogmatiche, ipocrite e intolleranti.

Spreco di tempo e sacrifici inutili

Tempo sottratto ad attività produttive in pratiche rituali. Rinunce personali motivate da divieti arbitrari (ad esempio in ambito sessuale).

Rallentamento del progresso scientifico (il costo maggiore)

Opposizione diretta a teorie corrette (eliocentrismo, evoluzionismo). Talenti intellettuali dirottati verso lo studio teologico anziché scientifico. Caso emblematico: Newton dedicò più scritti alla teologia che alla scienza. Il dominio cristiano nel Medioevo comportò secoli di ritardo scientifico.

PRO DELLA RELIGIONE

Maggiore felicità soggettiva

Fede nella vita ultraterrena. Consolazione nel dolore attraverso l’idea di un “piano divino” e di una giustizia finale.

Senso del significato della vita

Offre un “perché” esistenziale. Indica un ruolo e uno scopo personali.

Coesione sociale e comunità

Le chiese creano legami sociali stabili. Riduzione dell’isolamento individuale.

Riduzione della criminalità

Timore della punizione divina. Controllo sociale esercitato dalla comunità. Maggiore felicità soggettiva associata a minori comportamenti antisociali.

Promozione delle virtù morali

Ideali di amore, perdono e umiltà (in particolare nel cristianesimo). Anche se spesso irraggiungibili, innalzano lo standard morale.

Benefici epistemici paradossali

Immunità rispetto a ideologie considerate distruttive:
– relativismo morale
– nichilismo
– positivismo logico
– determinismo
– fisicalismo

Maggiore affidamento al buon senso.

VALUTAZIONE FINALE

Non esiste una risposta univoca: l’esito dipende dalla specifica religione e dal contesto storico-istituzionale. Il cristianesimo, quando contenuto da altre ideologie e istituzioni, risulta probabilmente più utile che dannoso.

La gente odia l’arte moderna

La gente odia l’arte moderna: il modernismo emerge come sottoprodotto dell’ascesa delle professioni; gli artisti non hanno “scoperto verità eterne”, hanno conquistato autonomia politica. Musei, curatori e critici funzionano come ordini professionali, certificando una qualità che nessuno fuori dal giro riconosce. Il gusto popolare diventa irrilevante, anzi sospetto: se ti piace, sei volgare. Così l’arte smette di piacere e inizia a segnalare appartenenza.

sabato 27 dicembre 2025

Dylan è interessante perché è il primo a non credere alla propria aura

Dylan è interessante perché è il primo a non credere alla propria aura: scappa dai fan, monetizza il brand, suona ovunque, vende canzoni a Victoria’s Secret e incassa pure il Nobel, con relativo assegno, dietro discorsetto di dieci minuti riciclato. L’idea che un artista “vero” debba disprezzare i soldi è una fantasia da hippy. Dylan fa arte come facevano Williams o Sinatra: tempo contro compenso, lavoro contro cachet, la canzone come mestiere ripetuto, il palco come fabbrica.

venerdì 26 dicembre 2025

PROPAGANDA GALILEIANA

PROPAGANDA GALILEIANA

Galileo sostituisce un'interpretazione naturale con un'altra assai diversa e, almeno fino al 1630, in parte ancora innaturale. Ma come procede? Le sue affermazioni sono, in apparenza, argomentazioni; in realtà, Galileo fa uso di propaganda. Ricorre a espedienti psicologici oltre che a motivazioni intellettuali. Tali espedienti si rivelano estremamente efficaci: lo conducono alla vittoria. Tuttavia, offuscano il nuovo atteggiamento nei confronti dell’esperienza che sta emergendo e rinviano per secoli la possibilità di una filosofia ragionevole. Offuscano il fatto che l’esperienza su cui Galileo intende fondare la visione copernicana non è altro che il frutto della sua fervida immaginazione, un’invenzione.

Paul Feyerabend

LA BELLA VITA DEI PRIMITIVI

LA BELLA VITA DEI PRIMITIVI

"Nel trattare le origini della teoria della “società opulenta originaria” nel suo libro The Foraging Spectrum, Robert Kelly osserva che l’attenzione si è focalizzata sulla classica affermazione secondo cui i cacciatori-raccoglitori lavorano poco, con il risultato che l’antropologia ha “sostituito uno stereotipo semplicistico con un altro”. Uno dei problemi evidenziati da Kelly riguarda la definizione di “lavoro”: veniva infatti considerato tale solo il tempo trascorso a procurarsi il cibo nella natura, escludendo invece quello dedicato alla preparazione degli alimenti, alla fabbricazione degli utensili, alla cura dei figli, al trasporto dell’acqua, alla raccolta della legna o alla pulizia. Stime più accurate del tempo impiegato nella raccolta e nella lavorazione del cibo dimostrano che, sebbene vi siano variazioni tra le diverse società di cacciatori-raccoglitori, alcuni gruppi arrivano a dedicare sette, otto o più ore al giorno ad attività che rientrano a pieno titolo nella sfera del “lavoro”. Per quanto riguarda la condivisione del cibo, questa assume spesso la forma del cosiddetto “demand sharing”, in cui chi possiede il cibo viene assillato dagli altri affinché lo distribuisca, mentre alcuni membri del gruppo riescono comunque a occultare parte delle proprie risorse per evitare di spartirle. Le donne tendono a limitare la propria attività di raccolta proprio per non dover affrontare richieste di condivisione da parte di individui esterni al proprio nucleo familiare. I cacciatori, dal canto loro, consumano carne o i grassi ad alto contenuto calorico direttamente nel luogo dell’uccisione, assicurandosi così la prima porzione prima di far ritorno al gruppo per condividere il resto. La distribuzione della carne, inoltre, non è necessariamente equa: donne e bambini ricevono spesso quantità nettamente inferiori rispetto agli uomini."

LYNN SAXON

La finzione è più vera dei fatti

La finzione è più vera dei fatti


Adolescence è stato un successo planetario su Netflix, spesso citato anche da esponenti politici, nonostante raccontasse una delle storie statisticamente meno probabili che si possano immaginare. La politica è spesso profondamente influenzata dalla narrativa, anche quando si tratta di vicende decisamente implausibili.
Proprio perché la serie è rivolta a genitori preoccupati, l’assassino risulta del tutto inverosimile sotto ogni aspetto: minuto, sensibile, con una predilezione per la storia e un’ammirazione particolare per Brunel. Francamente, ho quasi perso il conto delle volte in cui Isambard Kingdom Brunel è stato citato da aggressori armati di coltello nei rapporti di polizia.

L'ALIENO VEROSIMILE

L'ALIENO VEROSIMILE 


Nonostante la grande popolarità delle riviste pulp di fantascienza e delle costose produzioni hollywoodiane, gli alieni non devono necessariamente assumere le sembianze di omini verdi o di mostri minacciosi dai denti aguzzi. Andrebbero bene persino umili microbi, liquidati come «sporcizia da doccia» dal New York Times, purché soddisfacessero un requisito fondamentale: differire da noi in misura sufficiente sul piano biochimico, così da rendere evidente che si siano originati ed evoluti in modo autonomo. Due origini distinte all’interno dello stesso sistema solare implicherebbero che l’universo sia generosamente disseminato di vita.
Gli esseri viventi si presentavano in una molteplicità di dimensioni e di forme, ma davamo per scontato che fossero tutti costituiti della medesima sostanza, della stessa carne. Quando erano feroci, potevano divorarci; quando erano domestici, potevamo farne il nostro nutrimento. Questa aspettativa veniva estesa anche alla vita aliena nella narrativa, nel mito e nell’immaginazione. Gli invasori marziani della Guerra dei mondi di H. G. Wells venivano infine sopraffatti dall’infezione provocata dai microbi terrestri. Le creature della serie cinematografica Alien potevano incubarsi negli esseri umani e trarne nutrimento. Gli uomini potevano avere incontri sessuali con intrusi giunti su dischi volanti, così come un tempo li avevano avuti con gli dèi dell’antica Grecia. Per citare il premio Nobel George Wald: «Lo dico ai miei studenti: imparate qui la vostra biochimica e sarete in grado di superare esami anche su Arturo». Tutto ciò sarà smentito.

A SEPARATE ORIGIN FOR LIFE ROBERT SHAPIRO.

giovedì 25 dicembre 2025

Non c’è nessuna Welthanschauung innocente.

Non c’è nessuna Welthanschauung innocente. 

Se ciò è tanto vero per Nietzsche e Schopenhauer “inconsapevoli” patrocinatori del nazismo, altrettanto lo deve essere per Lenin e ahimè per lo stesso Marx: la volontà di potenza sta ai carri armati e lager di Hitler, quanto la “dittatura del proletariato” e “tutto il potere ai soviet” sta ai gulag e alla grande tragedia del comunismo.

computazionalismo biologico

Il cosiddetto computazionalismo biologico uccide l’idea del cervello come software: il calcolo è inchiodato a limiti energetici, rumore, materia, attrito, come un motore che pensa mentre si surriscalda. Non esiste un livello simbolico pulito da salvare. Se questo è vero, allora l’IA forte non è in ritardo: è concettualmente sbagliata.

martedì 23 dicembre 2025

IL PILOTA AUTOMATICO DELL' "IO"

 IL PILOTA AUTOMATICO DELL' "IO"

Se ficco tutte le mie tracce vitali - scritti, opzioni, stile di vita, carattere, test... - nella testa di un bot, è plausibile che questo bot, dietro delega, possa decidere per mio conto nel migliore dei modi, per lo meno quando sono indeciso o stanco di pensare. Posso appaltare il mio pensiero al suo cervello, che rappresenta un secon best di tutto rispetto. Cure sanitarie, investimenti, compagnia telefonica, assicurazioni, vacanze, destinazione TFR... potrò girare a lui questo opprimente carico cognitivo. In gergo tecnico diciamo che potremo abbattere tutti gli insopportabili costi di transazione, un po' come il web ha ridotto drasticamente l'asimmetria informativa. Un po' come abbattiamo disintegrato con il GPS i costi di ricerca del percorso stradale. Ora, torniamo a noi, sapete come possiamo descrivere in modo stenografico la funzione dello stato moderno? Facile: abbattere i costi di transazione. Adesso, fate due più due. Ora, non dico che lo stato subirà una drastica riduzione, quelle che spariranno saranno piuttosto le ragioni economiche della sua esistenza.

IL CERCELLO E' UN MERCATO

 IL CERVELLO E' UN MERCATO

Come si presenterà a noi l'AGI? Molti se la immaginano come un bot super-intelligente, magari dotato anche di un corpo robotico, solo molto più potente di quelli in circolazione oggi. Quando qualcuno sapra costruire intelligenze superiori alla propria, questo meccanismo innescherà un'iperbole che, a sua volta, condurrà ad un monopolio naturale dell'intelligenza. Una visione alternativa che al momento cattura molta meno attenzione propone invece uno "sciame" di bot egoisti che interagisce immerso in un sistema di incentivi allineati per deliberare una strategia di gruppo. Eppure, questa seconda via sembra in grado di esprimere un'intelligenza ben più forte della prima poiché, nell'esperienza umana, il mercato è stata l'istituzione epistemicamente più efficiente, ben più del genio esperto, per esempio. Non si capisce perché la via umana verso il miglioramento, costituita da divisione del lavoro e libero scambio tra agenti, non debba essere ripercorsa anche da agenti digitali destinati a superare le nostre conquiste. Si noti che questa seconda ipotesi, è anche più tranquillizzante. Il mega Bot super-intelligente finirà per annientarci ma la coalizione di bot lascia qualche speranza. Un po' come nelle gerarchie della giungla ogni accenno di tirannia del tipo alfa veniva rintuzzato dal formarsi rapido di coalizione tra i tipi beta, domani le coalizioni tra bot deboli impediranno ad un bot forte di emergere e schiavizzare tutti, uomini compresi.
P.S. Il più convinto sostenitore della seconda ipotesi è Séb Krier, un autore che vale la pena leggere.

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LA MORALE NON È VERA, FUNZIONA.


Come guidare a destra o a sinistra. Anche il tennis è una convenzione, ma prova a chiamare ‘fuori’ una palla buona e vedi quanto dura la partita.

LAVORARE RENDE LA GENITORIALITÀ PIÙ CARA

LAVORARE RENDE LA GENITORIALITÀ PIÙ CARA
Quando aumentano le opportunità (lavoro, mobilità, patente, carriera), fare figli diventa una scelta costosa. Le politiche “pro-famiglia” che aumentano l’autonomia spesso riducono le nascite.

lunedì 22 dicembre 2025

L’INTELLIGENZA DIVENTA SEMPRE PIÙ GENETICA COL PASSARE DEL TEMPO

L’INTELLIGENZA DIVENTA SEMPRE PIÙ GENETICA COL PASSARE DEL TEMPO

Da bambini l’ambiente conta, eccome. Poi cresci, scegli, ti selezioni il mondo addosso, e il QI si “genetizza”. Più libertà hai, più diventi ciò che sei già. L’istruzione non crea geni, li amplifica. E l’uguaglianza delle opportunità non produce uguaglianza dei risultati, produce differenze ancora più visibili.

L’ORIENTAMENTO SESSUALE È MOLTO MENO GENETICO DI QUANTO PIACCIA CREDERE

L’ORIENTAMENTO SESSUALE È MOLTO MENO GENETICO DI QUANTO PIACCIA CREDERE

I dati dicono ~30% di ereditarietà: poco. Il resto? Biologia prenatale, ormoni, sviluppo—non “educazione”, non propaganda.

domenica 21 dicembre 2025

LA RISATA NON È “SIMPATIA”, È UN’ARMA SOCIALE CHE RISCRIVE I RAPPORTI DI FORZA

LA RISATA NON È “SIMPATIA”, È UN’ARMA SOCIALE CHE RISCRIVE I RAPPORTI DI FORZA

Il bello (e il subdolo) è la sua involontarietà: proprio perché non la controlli, la risata suona come se dicesse “non è propaganda, ci stiamo solo rilassando”. Ad ogni modo, la civiltà non cade per il conflitto di idee, cade quando la gente smette di trattenersi di fronte al politico o al sacerdote. 

Di più nel Pinker nei commenti.

APOCALISSI

APOCALISSI

Una decina di anni fa — forse anche di più — mi consideravo un “apocalittico” e oggi, dopo una lunga migrazione intellettuale, mi ritrovo nuovamente al punto di partenza. Il quadro di riferimento prende le mosse dal paradosso di Fermi: “Come mai non c’è nessuno là fuori?”. La risposta che trovo più convincente è la seguente: le civiltà che si sviluppano oltre una certa soglia collassano, si estinguono o restano comunque paralizzate in cicli periodoci. Nessuna, dunque, riesce a raggiungere il livello tecnologico necessario per viaggiare e conquistare l’universo. Chiamo questa soglia GRANDE FILTRO, e non escludo del tutto che qualcuno possa superarla.

Seconda domanda: il GRANDE FILTRO è già alle nostre spalle, o lo abbiamo ancora davanti? Per qualcuno il GF è la nascita della vita, per altri il passaggio dai batteri agli eucarioti, questa sarebbe per noi una buona notizia. Seguendo però un ragionamento di tipo antropico, poiché le civiltà cosmiche che hanno superato il grande filtro sono rare, mentre quelle che ancora devono affrontarlo sono numerose, un semplice calcolo probabilistico ci colloca fra queste ultime. Ciò implica che stiamo andando incontro all’apocalisse, ovvero all'implacabile selezione imposta dal GRANDE FILTRO.

Terza domanda: in che modo ci estingueremo? Le ipotesi sono numerose, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Personalmente, mi trovo in sintonia con quelle formulate da Peter Turchin, forse perché ravviso già in atto, in Occidente — la civiltà più avanzata del pianeta — alcuni meccanismi di marcescenza. Lo schema è il seguente: in una civiltà fiorente nasce un diffuso ottimismo, e questo sentimento genera in ciascuno la sensazione di possedere una ricetta per il successo sociale. Tuttavia, per sua natura, tale ricetta non è scalabile, poiché il successo sociale è un gioco a somma zero: se io ambisco al vertice della gerarchia, devo inevitabilmente scalzare chi già lo occupa.

Questo difetto strutturale genera delusione e frustrazione nei soggetti più ambiziosi, i quali, per come funziona la mente umana, difficilmente attribuiranno a se stessi la responsabilità dell’insuccesso. Preferiranno, piuttosto, individuare dei capri espiatori — che, in una società estremamente ricca, non mancheranno mai: disuguaglianze, clientele, ingiustizie sistemiche. Un simile malcontento nella fascia degli ambiziosi — quella che Turchin definisce “élite in eccesso” — alimenta conflitti intestini le cui conseguenze possono variare: dalla paralisi alla distruzione della civiltà.

Per rendere lo schema più concreto con esempi piuttosto puerili: nella nostra epoca si crede che la via al successo passi per lo studio e l’istruzione. Tuttavia, dopo aver attraversato il sistema universitario di massa, ci si ritrova spesso nella condizione di neo-proletari, anziché di dirigenti, e ciò avviene all’interno di una società impoverita anche per aver investito pesantemente in istituzioni — le università — che, invece di emettere “segnali onesti”, producono soltanto “rumore” inutilizzabile. Trattandosi di una tipica dinamica di “corsa agli armamenti”, ciò che ieri valeva per il diploma, oggi vale per la laurea, e domani varrà per i master e le scuole di specializzazione. Non c'è fine, almeno finché ci sono risorse pubbliche per finanziare un inutile "passo oltre".

Questa è soltanto una teoria del collasso — nota come “sovrapproduzione delle élite” — ma esistono numerosi riscontri storici che delineano, se non un’estinzione, una traiettoria ciclica paralizzante in attesa di estinzione: al collasso segue una ripresa, e poi un nuovo collasso. Vi sono però molte altre teorie non meno ragionevoli: ad esempio, quella secondo cui la crescente avversione al rischio e la femminilizzazione delle istituzioni finisce, in assenza di armi adeguate, per condannarci alla resa non appena i cavalieri dell'apocalisse si profileranno all'orizzonte. Mi fermo qui ma ognuno è libero di scegliere la sua via del declino preferita.

pil

Io difendo il PIL perché misura soldi, non “come ti senti". Il PIL non dice se sei una brava persona, dice se stai diventando più produttivo. Senza produttività non c’è welfare, clima, cultura, né tempo libero: solo retorica. Attaccare il PIL è come distruggere il termometro perché hai la febbre.Se fosse così è solo perché il legislatore non ha fatto il suo lavoro con le tasse pigouviane. Il difetto del PIL, piuttosto, è che ricomprende beni e servizi non sottoposti al test di mercato. Parlo dei servizi elargiti dal settore pubblico. Una stortura del genere fa sì che il PIL possa essere aumentato alzando lo stipendio degli statali anche quando non producono nulla di utile. Cosa che sperimentiamo tutti i giorni. In questo senso, il PIL potrebbe essere migliorato limitandosi alla quota di produzione del settore privato.Un'altra carenza del PIL è che non considera il lavoro gratuito che si svolge in gran parte in famiglia ed è in gran parte opera delle donne. Questa è una tara importante perché una donna che lavora produce PIL, una donna che lavora in casa no, una pastasciutta fatta al ristorante aumenta il PIL, una pastasciutta fatta in casa no. Occorrerebbe un modo per correggere questo errore, affinché i governanti, inseguendo le statistiche, non siano attratti verso politiche sbagliate. Sembra infatti a volte che la donna che esce di casa e lavora aumenti la ricchezza nazionale ma molto spesso non è affatto così.

CULTURE WAR

CULTURE WAR

L'ossessione per “costruire nuove culture” è autoinganno. Senza isolamento non nasce nulla di profondo. La cultura vera è disciplina che si eredita, senza figli che restano, senza costi d’uscita, resta solo turismo identitario, censura e decreto legge emergenziale.

LA FORMA PIÙ ONESTA DI DISONESTÀ POLITICA

LA FORMA PIÙ ONESTA DI DISONESTÀ POLITICA

Dire una sciocchezza evidente come “il salario minimo crea lavoro” o l’affitto è alto per colpa della speculazione” o "occorre definanziare la polizia" o "il governo italiano complice di genocidio" è il badge tribale perfetto, dimostra che sei disposto a sospendere la ragione per la causa. Come fa il credente che giura che la Terra ha 6.000 anni. Non è ignoranza, è lealtà ostentata.

IL SALARIO MINIMO RENDE ILLEGALE IL LAVORO DEI PIÙ SCARSI..

IL SALARIO MINIMO RENDE ILLEGALE IL LAVORO DEI PIÙ SCARSI...

Meglio disoccupato che pagato “poco”, dicono, salvo poi inventarsi stage gratuiti, lavori non pagati, “esperienze formative” per aggirare la stessa legge che hanno appena santificato. 10 euro l’ora è sfruttamento, 0 euro l'ora è solidarietà. Si crea disoccupazione per legge e poi si regalano lavoratori a imprese amiche, mantenuti dai contribuenti.

CHE DIFFERENZA C’È TRA UN MASCHIO E UNA FEMMINA?

CHE DIFFERENZA C’È TRA UN MASCHIO E UNA FEMMINA?

L’uomo “programmaticamente” guerriero, la donna è “programmaticamente” ansiosa: la madre muore, muoiono anche i figli; se i maschi non fanno branco, muore il villaggio. Dimensione privata e dimensione pubblica.

C'È SOLO UN'UNICA MALATTIA MENTALE

C'È SOLO UN'UNICA MALATTIA MENTALE

Sotto schizofrenia, depressione, ansia, ADHD c’è un’unica vulnerabilità mentale. Questo manda in crisi un’intera industria di specialisti iper-settoriali. Non hai cinque disturbi: hai un cervello fragile che soffre in modi diversi.E significa anche che l’identità “sono il mio disturbo” è una bugia rassicurante: sei più generale, e più instabile, di così.

L'UNICA POLITICA SINCERA È QUELLA DI CENTRO

L'UNICA POLITICA SINCERA È QUELLA DI CENTRO

La destra moralizza e divorzia, la sinistra predica e consuma. L’astrazione serve a sembrare puri mentre si vive da incoerenti, e più sei istruito più sei bravo a raccontartela. Il centro non è conformista: è solo sincero. Ma la sincerità non dà status, non crea tribù, non fa carriera politica e non seduce.

PIÙ SOLDI ALLE DONNE, MENO BAMBINI

PIÙ SOLDI ALLE DONNE, MENO BAMBINI

Il dato è solido: quando il trasferimento di denaro finisce nelle mani dell’uomo, la fertilità sale; quando finisce nelle mani della donna, la fertilità scende. Cambia il rapporto di forza: più potere contrattuale femminile → meno bambini.

LA FRASE PIÙ STUPIDA DEL NOSTRO TEMPO È “L’AI NON POTRÀ MAI FARE X”

LA FRASE PIÙ STUPIDA DEL NOSTRO TEMPO È “L’AI NON POTRÀ MAI FARE X”

Il problema è che l''AI potrebbe diventare più adattabile di noi, e a quel punto la “riconversione del lavoro” muore. Le tecnologie passate eliminavano mestieri, non l'adattamento. L'algoritmo impara nuovi lavori più in fretta di quanto io impari a difendere i vecchi, e quando la macchina si riaddestra più velocemente di te, nessun corso online ti salverà.

mercoledì 17 dicembre 2025

L’immigrazione non diluisce l’individualismo,

 L’immigrazione non diluisce l’individualismo, lo rafforza. Quando vivi accanto a chi è diverso, impari a difendere confini personali, diritti astratti, regole impersonali. Il multiculturalismo non produce “comunità”, produce individui. La paura conservatrice dell’erosione dei valori occidentali sembra empiricamente sbagliata.

PIÙ MERCATO, MENO SANGUE

 PIÙ MERCATO, MENO SANGUE.

L’integrazione nei mercati riduce gli omicidi, soprattutto nei paesi meno sviluppati. Il capitalismo ti costringe a prevedere il comportamento altrui, a controllarti, a rimandare l’impulso. La violenza è figlia dell’arbitrio, non dello scambio. Le reti economiche dense producono autocontrollo, non predazione. Il vero carburante degli omicidi non è il profitto, piuttosto l’assenza di regole impersonali.

lunedì 15 dicembre 2025

IL "MONDO MIGLIORE" E' UNA STRONZATA E I BIAS LO STESSO

 IL "MONDO MIGLIORE" E' UNA STRONZATA


Gli stereotipi funzionano, i bias sono strategie adattive, la disinformazione è propaganda. Eccetera. L’idea che siamo vittime di un malinteso, l'idea che siamo “guasti” e ci servano tecnici della mente per "ripararci" è solo il narcisismo di chi auspica di essere nominato "riparatore ufficiale delle menti altrui". Ma noi non vogliamo un mondo migliore, vogliamo solo vincere.

https://www.everythingisbullshit.blog/p/a-big-misunderstanding

BIAS

La maggior parte dei "bias" cognitivi non sono veri e propri bias: sono strategie ed euristiche intelligenti (date un'occhiata al libro di Lionel Page Optimally Irrational). In effetti, Daniel Kahneman, colui che ha co-scoperto la maggior parte di questi "bias", ha dichiarato in un'intervista che scoprirli non ha migliorato in alcun modo il suo comportamento. Era, significativamente, poco motivato a diventare più "razionale". Forse una parte di lui sapeva che i bias che aveva scoperto erano strumenti utili al suo egoismo

 TUTTI I LIMITI DELLA CONVIVENZA


No, non è una prova generale del matrimonio ma una trappola che ti fa sposare la persona sbagliata. Dormire insieme crea legami emotivi potenti prima che il cervello abbia finito l’analisi costi-benefici, e a quel punto sei già fregato. Il sesso produce attaccamento, non lucidità. Ti incolla a qualcuno che, a mente fredda, non avresti mai scelto per quarant’anni di mutuo e silenzi. La convivenza non seleziona i migliori partner, spesso sfocia in un matrimonio per stanchezza, non per scelta.

 Austerity

Leggo en passant che negli ultimi 25 anni la spesa pubblica è RADDOPPIATA. Non aumentata ma RADDOPPIATA. Ecco, basta, mi fermo qui. Direi che con questo dato, senza tanto bisogno di ulteriori approfondimenti, l'argomento austerity può essere tranquillamente liquidato come "populista". Parliamo d'altro, per favore. Comunque mi rendo conto che la miglior difesa è l'attacco, e che quindi, quando dici che lo stato spendacione è la radice dei nostri mali, la risposta più efficace non consiste nel negarlo, ma nel gridare che invece spende troppo poco. Se lo gridi abbastanza forte e ripetutamente, qualche effetto lo otterrai, soprattutto in chi ascolta distrattamente, il 99% delle persone, e ancor di più in chi ha in mente una "spesuccia" ulteriore che potrebbe fargli molto comodo, il 98% delle persone. A questo punto non c'è dato che tenga. Si ragiona come ragiona Toni quando cerchi di sottrargli dalle fauci il biscottino che ha già predato.

 Finché la povertà è un grafico o una percentuale, i benestanti votano “più aiuti”; quando il povero ha un volto, un odore, abitudini sgradevoli e scelte discutibili, la carità evapora e resta il giudizio morale. Il dato controintuitivo è questo: conoscere i poveri non rende più di sinistra, rende più severi. Non perché siano cattivi, ma perché l’esperienza diretta distrugge la favola del “sistema ingiusto che spiega tutto”. La distanza alimenta l’idealismo, la vicinanza produce realismo.

 La retorica dei “bias” non serve a renderti più informato, serve a farti sentire più furbo degli altri. Questo non riduce il tribalismo, lo raffina, e funziona perché oggi sentirsi meno manipolati conta più che essere meno ignoranti.

 LIBERALISMO

Il vero liberalismo non ti rende uguale, ti rende "acquistabile" la via d’uscita. Misuriamo allora il liberalismo non con diritti, intenzioni o uguaglianza, ma con quanto ci costa mollare tutto. Se vivere sotto un governo è davvero liberale, allora restarci deve essere una scelta di mercato, non una prigionia morale. Insomma, se puoi salutre tutti portandoti dietro valore, sei libero; se no, stai subendo.

disadattati

 DISADATTATI

LEGGE UNIVERSALE: persone e animali sono immersi in un ambiente e vengono selezionati in base alla loro capacità di sopravvivenza. Questa legge è universale, ma gli ambienti nei quali essa si applica sono specifici. Per gli animali, l’ambiente è quasi sempre quello naturale; per l’essere umano, invece, non è necessariamente così. La nostra straordinaria capacità di aggregazione ci ha permesso di costruire ambienti culturali che spesso costituiscono un mondo a sé. Tuttavia, se non è il singolo individuo, è l’intera mega-società a essere comunque immersa nell’ambiente naturale; di conseguenza, per garantirsi la sopravvivenza, essa deve correlare i bisogni generati nei vari ambienti culturali con quelli imposti dall’ambiente naturale. Un esempio stipido tanto per non rimanere astratti: la famiglia rappresenta per il bambino uno "spazio sicuro", ossia un luogo in cui, almeno in teoria, può fare ciò che vuole senza incorrere in conseguenze spiacevoli; può perfino gettarsi a testa in giù dal tavolo della cucina, e una madre correrà a “salvarlo”, trasformando un potenziale suicidio in un gioco divertente. È evidente, tuttavia, che una famiglia sana cercherà di fornire un’educazione in cui le regole domestiche siano in qualche modo armonizzate con le richieste che l’ambiente esterno avanzerà al bambino una volta cresciuto. Se insegno a mia figlia a bestemmiare fin dalla più tenera età, è probabile che in futuro incontri qualche difficoltà a inserirsi in un contesto lavorativo di prestigio o a trovare un compagno di livello. Ciò che mi preme sottolineare è che, comunque, può esistere una famiglia disadattiva e che, se il contatto con ambienti in qualche modo correlati a quello naturale è debole, essa può anche prosperare. La correlazione debole diventa tanto più probabile quanto più la società è ricca ed estesa. In una tribù dell’Amazzonia, la natura è lì, immediatamente presente: non correlare le esigenze sociali della tribù con quelle imposte dall’ambiente naturale significherebbe condannarsi a una morte rapida. Al contrario, in una mega-società occidentale, intere generazioni possono vivere e prosperare dedicandosi a studi privi di utilità pratica, la cui conoscenza è del tutto scollegata – se non addirittura inversamente correlata – rispetto alle competenze richieste dai vincoli naturali in cui è immersa la comunità. I cultori degli studi di genere, tanto per dire, possono persino superare in numero i laureati in fisica o in ingegneria. Possiamo permetterci ampie isole di “disadattati” senza subirne conseguenze immediate. Nei casi più estremi, possiamo persino tollerare l’esistenza di una “cultura della sterilità” senza renderci conto che si tratta, in realtà, di un lusso da società opulenta. Questo, almeno, finché tali isole di disadattamento non superano una soglia critica. Oltre quel limite, si profila il collasso della civiltà.

giovedì 11 dicembre 2025

etica e intelligenza - carattere intelligenza

 L’intelligenza non ti rende né più buono né moralmente migliore – solo più bravo a razionalizzare la tua merda. I più svegli sono solo più curiosi, non più giusti; e, se va male, sono pure meno ansiosi mentre ti fregano. Un cretino può essere affidabile, leale, generoso; un genio può essere freddo, manipolativo, opportunista – e non sarebbe certo un incidente statistico.

la mia etica definitivo

 LA MORALE DEL "DECENTE"

Non esistono verità morali più di quanto esista una verità cosmica sul fuorigioco nel calcio: ciò che chiamiamo “giusto” e “sbagliato” non è una legge del cosmo, ma l’equilibrio di un gioco sociale, convenzionale come le regole del pallone, con la differenza che qui non perdi solo una coppa: perdi reputazione, alleati, risorse, accesso al sesso, perfino la vita. Il “non uccidere” non è un fatto eterno ma la sintesi brutale di un equilibrio; rinuncio quindi alle teorie maestose del Bene e del Giusto e mi accontento del “Decente”.

venerdì 5 dicembre 2025

EREDITARIETA' MANCANTE

 EREDITARIETA' MANCANTE


In che misura le tue qualità caratteriali, intelligenza compresa, dipendono dalla biologia che hai ereditato dai tuoi genitori? I metodi per capirlo sono due:

1) Studi sui gemelli: si confrontano coppie di gemelli omozigoti, coppie di gemelli fraterni e coppie di fratelli naturali e adottati, e si verifica se, man mano che il dna della coppia si diversifica, l'ereditarietà si attenua.

2) Test genetici: si misura il "grado di somiglianza" di vari genomi e si verifica se all'ampliarsi delle differenze nel genotipo si riscontrano anche differenze del tratto in oggetto nel fenotipo.

Risultato di 1: ereditarietà da 50% a 80% (dipende dal tratto).

Risultato di 2: ereditarietà dal 20% al 40% (dipende dal tratto).

La differenza tra i due metodi viene chiamata EREDITARIETA' MANCANTE. Come si colma il buco?

I "culturalisti" mettono in luce i difetti di 1: i gemelli su cui sperimentare sono pochi, e quindi il campione è troppo piccolo.

I "naturalisti" mettono in luce i difetti di 2: i confronti genetici considerano solo una piccola parte del genoma, il buco verrà colmato man mano che la mappatura sarà più esaustiva. Inoltre, paradossalmente, il campione è troppo grande. Lo studio più impressionante raccoglie oltre trecentomila dna, ma è impossibile, per esempio, somministrare trecentomila test IQ accurati. Cio' rende certi risultati poco affidabili.

Chi avrà ragione? In effetti, ampliando la quantità di genoma analizzato per il confronto, il buco si riduce, ma siamo ancora ben lungi dal colmarlo.