vedi il post dove tove k. parla del libro di jaynes (coscienza bicamerale)
TONI SUL PIANEROTTOLO
Il miglior modo di comprendere cos'è la coscienza, e forse l'unico, è chiedersi a cosa serve.
Serve da FRENO agli automatismi.
Il freno serve al pensiero "lento", spesso connesso all' INTELLIGENZA.
Il contrario del freno è l'automatismo che può presentarsi nella storia come istinto o "VOCE" o "SOGNO".
Ciò significa che la coscienza è una funzione ADATTIVA: esiste in gradi differenti nel tempo e nello spazio, a seconda delle pressioni evolutive. In passato molte civiltà si sono legate a sciamani psicotici che sentivano le "voci" (vedi ATZECHI). Era efficiente farlo.
La coscienza, per come è descritta, è un LUSSO recente, poiché l'urgenza di agire è irrinunciabile per alcune creature in alcuni ambienti. Bisogna anche dedicare molte energie alla riflessione cosciente, ciò significa che vanno sottratte altrove.
Il freno serve a reperire INFO, un bene particolarmente importante laddove il soggetto affronta ambienti molto VARIABILI.
La coscienza si lega alla libertà, ovvero all'imprevedibilità (RANDOMIZZAZIONE), che in molti giochi è una strategia vincente.
La valorizzazione dell'informazione si massimizza con la conoscenza dispersa e dialogante, ovvero con la creazione dell'INDIVIDUO. Per questo coscienza e auto-coscienza sono collegate.
Concludo con una domanda: Toni (il mio cagnolino) è cosciente? Viene a tutti di rispondere affermativamente, poiché la coscienza assicura diritti e ciò significherebbe mettere al sicuro ciò che mi è caro. Se invece mi attengo alle considerazioni esposte, allora devo ammettere che in lui la coscienza va e viene. Ho in mente una particolare situazione. Premessa: Toni mi segue ovunque, e segue ovunque entusiasta qualsiasi essere umano in casa, ladri compresi. Ora, questa passione per i bipedi fa sì che la cosa più temuta da lui al mondo è essere chiuso – ovvero isolato dagli uomini – nella stanza al piano terra che gli riserviamo quando usciamo. D'altronde, il picco della sua FELICITÀ è quando esce con noi a passeggio. Che fare allora quando sente che ci stiamo preparando a uscire indossando i cappotti nell'androne dopo aver sceso le scale interne. Carcere o passeggiata? Toni è combattuto: se ne sta sull'AMMEZZATO ad indagare le nostre intenzioni. Un tempo lo fregavi ma oggi non più, se la decisione è "carcere in lavanderia" devi usare il PROSCIUTTO, altrimenti mica lo freghi. Ad ogni modo, fissando Toni che se ne sta indeciso sul PIANEROTTOLO è forte la tentazione di pensare che stia pensando.


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