lunedì 28 aprile 2025

elenco delle stronzate

 https://www.facebook.com/riccardo.mariani.585/posts/pfbid02GucW92MrD8tW5cuR6JgxaSqD9pMXgL94isesPtmtDn1rf6oo2J2eeTXGzSwPFXZul

apocalisse

APOCALISSE
Il vero “grande filtro” non è la catastrofe, è la mediocrità. Mentre sogniamo Dyson sphere e upload cerebrali, stiamo affogando nella burocrazia, nell’infertilità, nelle risse su Twitter e nella convinzione che regolare il rischio sia più importante che correre il rischio. Non ci spegneremo per colpa degli psicopatici: ci spegneremo per colpa dei mediocri. Non per il male, ma per la tiepidezza. Non per la follia, ma per l’inerzia. Alla fine, il destino dell’intelligenza nel cosmo non è l’autodistruzione in un’orgia di hybris tecnologica, ma il marcire in una palude di conformismo, obesità normativa e guerre culturali tra persone che sanno solo giocare a status games. Il mondo finirà come tutte le riunioni di condominio: senza decisioni, senza eroi, senza applausi.
Tutte le reazioni:
Marina Azzigana

giovedì 24 aprile 2025

trinità e coscienza

 TRINITA' E COSCIENZA


Nessuno capisce la dottrina cristiana della Trinità se non rielaborandola in modo macchinoso. Io stesso ho cercato di capirla abbinandola alla dissociazione di personalità, senonché un concetto del genere evoca patologie che disturbano la sacralità del concetto di partenza. Tuttavia, forse è possibile evitare questo inconveniente restando nell'ambito di una antropomorfizzazione leggibile. Addirittura potremmo partire dall'ortodossia della scienza in materia di pensiero umano: la teoria modulare della mente. L'inividuo "sano" puo' essere pensato in modo più rigoroso come una molteplicità di menti (moduli mentali) in perenne lotta tra loro. Il caso più semplice: quando devo decidere se ingollare o meno un Pinguì fuori orario, scateno una lotta tra una delle mie menti attratta dagli zuccheri e un'altra delle mie menti, più lungimirante, attratta dal benessere che dona una bassa glicemia. Alla fine una delle due vincerà, di solito quella stregata dallo zucchero. E la coscienza grazie alla quale mi percepisco come un'unica persona? Non ha nessun ruolo in questa lotta, non è un giudice che assegna la palma. Si limita a prendere atto e a narrare una storia plausibile della vicenda per "giustificare" quanto faccio. Deve farlo nei confronti degli altri, perché io devo coltivare il mio capitale sociale; ma anche nei confronti delle altre menti, perché io devo sentirmi giustificato e, se non voglio disgregarmi e subire un TSO, devo in qualche modo far sì che tutte le mie personalità continuino a collaborare per tirare avanti insieme. Domanda: mentre è facile capire il coordinamento tra Padre, Figlio e Spirito Santo, come interpretare la lotta tra i vari moduli?

leggendo il libro di robert wright sul buddhismo.

martedì 22 aprile 2025

automazione e lavoro

Tesi: più il sistema è intelligente, più cresce il lavoro.


Congettura di Bay (è il contrario dell'idea di simgolarità).


In soldoni: 


1)l'intelligenza è "sotto la soglia"? Bisognerà tappare i buchi e il lavoro sarà anche maggiore di quello precedente: lo sa bene chi fa le dichiarazioni dei redditi: controllare è più oneroso di fare (e si paga anche di più). 


2) L'intelligenza supera la soglia? ci dirà lei cosa fare: d'altronde il lavoro dell'intelligenza + quello umano è maggiore rispetto a quello della sola intelligenza. Puoi metterla giù anche in modo brutale affermando che l'intelligenza superiore ci schiavizzerà, il che è preoccupante per molti motivi ma dovrebbe tranquillizzare chi si preoccupa per il lavoro che mancherà.


c'è un'idea molto interessante che chiamerò congettura di Bay, dal nome di John Bay che la propone, riguardante l'effetto dell'automazione intelligente sul lavoro. Cosa succede se, in quanto lavoratore, il mondo che ti circonda è sempre più composto da oggetti intelligenti? In un certo senso, la congettura di Bay è l'opposto dell'idea di singolarità: ciò non significa che sia meno spaventosa, anzi, forse lo è di più, perché la congettura ci dice che le macchine autonome sono più esigenti rispetto all'operatore di quanto lo siano quelle non autonome. Il lavoro totale degli uomini aumenta man mano che la tecnologia diventa più intelligente: la capacità totale cresce, ma il lavoro cresce più velocemente, e finiamo per costruire solo tecnologie che creano più lavoro. D'altronde, le macchine, diventano più intelligenti di noi, vorranno riavvitarci, ovvero farci lavorare di più, fino a quando la complessità crescente non arriverà a un punto di collasso che potrebbe riportarci all'età della pietra.


particolari nel libro di venkatesh rao sulla tecnologia


i consigli sono stronzate

 I CONSIGLI SONO STRONZATE


Di certo non servono a consigliare:


1) Molti consigli sono infondati, ma li vogliamo comunque. Cerchiamo consigli da attori famosi sulla politica o sul senso della vita , anche se non sono economisti o filosofi. Divoriamo i vaghi consigli di Einstein sulla felicità , anche se non era uno psicologo.


2) Molti consigli sono uguali per tutti, anche se le persone sono diverse. "Sii gentile con te stesso" è un buon consiglio per un perfezionista, ma un pessimo consiglio per un narcisista. "Credi in te stesso" è un buon consiglio se hai talento, ma un pessimo consiglio se fai schifo, come probabilmente farai.


3) Molti consigli si concentrano su obiettivi che in realtà non abbiamo, ad esempio come essere felici (la felicità è una stronzata), come esprimere il nostro vero io (l'autenticità è una stronzata ) o come rendere il mondo un posto migliore (cosa di cui a nessuno frega niente).


4) I consigli raramente si concentrano sugli obiettivi che abbiamo realmente. Ad esempio, ecco alcuni capitoli di un libro di self-help realmente utile:


- Lo zen e l'arte dell'arrampicata sociale


- Eco-Friendly: 10 passi per tessere intorno a sè un bozzolo di conformismo ideologico e ragionamento motivato


- Le 7 abitudini di un segnalatore di virtù altamente efficace


- La Bibbia del leccaculo: prendi il controllo della tua vita ingraziandoti con l'adulazione le persone più importanti


- Prenditi cura di te stesso: tieni lo sperma del tuo rivale lontano dalla vagina della tua compagna


- Ce la puoi fare! Come sfruttare il potere dell'ambiguità morale per razionalizzare il tuo comportamento sbagliato


- Mangia, prega, confabula


5) Molti consigli sono quasi impossibili da seguire. "Non aver paura di fallire", "Sii felice di te stesso". E' quasi come chiedere al nostro cuore di saltare un battito.


6) Molti consigli sono semplici, anche se il mondo è complicato. "Segui la tua passione". "Ci sono cose più importanti nella vita dei soldi". Ma cosa succede se la mia passione è il poker da bisca ad alto rischio e vivo in povertà estrema?


7) Siamo sorprendentemente disinteressati all'efficacia dei consigli. Raramente chiediamo dati storici su quanto spesso i consigli abbiano funzionato per persone come noi in situazioni come quella in cui ci troviamo.


8) Spesso non sappiamo nemmeno cosa fare con i consigli che ci vengono dati. "Vivi la vita al massimo", "Continua ad andare avanti". Non è chiaro quali comportamenti pratici implichino questi slogan evanescenti.


9) La gente non dà quasi mai consigli del tipo: "Diffida del tuo istinto" o "Ignora ciò che ti dice il cuore". Eppure, a a volte il nostro cuore è sciocco e il nostro istinto è stupido. D'altronde, cosa significa ascoltare il cuore o fidarsi del proprio istinto? Sembra un modo più gentile per dire: "Fai quello che probabilmente avresti fatto comunque".


Ma allora, se non servono a funzionare, a cosa servono i consigli? A posizionarsi nella scala gerarchica, a rubare status. Il consiglio è il cavallo di Troia del narcisismo: per chi lo dà, è un piedistallo; per chi lo riceve, una scusa. Il sottotesto di chi elargisce: "siccome ne so più di te mi permetto di consigliarti". Il sottotesto di chi ascolta: "mi sottometto a te ma non in modo plateale o umiliante". Quando la scala gerarchica non è ben definita, si finice nel classico "consiglio non richiesto", è infatti molto strano che qualcuno rifiuti qualcosa dato gratuitamente.


giovedì 17 aprile 2025

perché tante diagnosi?

 PERCHÉ LE DIAGNOSI SUI BAMBINI SONO ESPLOSE?


Il mistero è fitto e propongo qui un'ipotesi fondata sul mio post precedente, quello in cui mestamente mi arrendo come educatore. Tutto si fa più chiaro riducendo la nozione di "disturbo mentale" a quella più familiare di "comportamento fastidioso". la mossa sembra lecite, pensate a titolo di esempio al comportamento omosessuale: prima era un disturbo mentale, oggi, pur in assenza di nuove scoperte, no. Il motivo è semplice: prima era fastidioso, oggi no. Ma torniamo ai ragazzini, oggi viviamo in un contesto che non tollera più certi comportamenti naturali fino a ieri, specie quelli infantili, se non sono sterilizzati dalla supervisione adulta. I disturbi mentali non esistono come entità cliniche autonome, ma come comportamenti fastidiosi in un determinato ambiente sociale. In una società iperurbanizzata, dove tutti viviamo con i gomiti nelle costole del vicino, con famiglie sempre più iper-sensibili e bambini allevati come piccoli sovrani sotto sorveglianza costante, la soglia di tolleranza per ciò che non è docile si è assottigliata fino al patologico. Nella sua nuova posizione il bambino - con pochi concorrenti in famiglia - scopre i vantaggi della manipolazione e i genitori - spesso in concorrenza tra loro per immagazzinare più amore possibile dal pargoletto - diventano sempre più manipolabili, ed elargitori di minacce vocali senza esecuzione (vedi post precedente), quando la famiglia non si riduce ad una coppia simbiotica tra madre e figlio. Quando la famiglia come bene di consumo e non come bene di investimento comincia a traballare, chiede un aiuto esterno. In questo panorama, le diagnosi diventano consolazioni ideologiche, alibi culturali e talvolta persino etichette di status. Una sorta di esternalizzazione educativa. Il bambino non è più difficile di ieri: è solo - a volte è la solitudine della divinità - troppo osservato e troppo ascoltato. I disturbi mentali sono spesso reazioni naturali a un mondo innaturale.

È impossibile educare, mi arrendo.
Col tempo ho capito che una parte fondamentale della crescita consiste nell'imparare l'autocontrollo. E da ciò che vedo oggi, mi sembra che per noi genitori sia diventato sempre più difficile dare il buon esempio e trasmettere davvero questa capacità ai nostri figli.
Parlo per esperienza: i bambini – e nel mio caso, le mie figlie – sanno perfettamente come manipolare noi genitori. E quando si è facilmente manipolabili – come purtroppo capita a volte anche a me – diventa molto meno probabile che un bambino sviluppi un sano senso di autodisciplina. Ho notato anche che la dinamica cambia a seconda del numero di figli: quando ci sono quattro figli, nessuno di loro ha davvero molte possibilità di manipolare i genitori singolarmente. Ma quando ce ne sono uno o due, come nel mio caso, la manipolazione diventa molto più facile.
Un errore a cui siamo condannatio è quella che chiamerei la minaccia oziosa. Quante volte ho detto, per esempio: «Basta, non andrai alla festa di compleanno domani». In quel momento mi sembrava una buona idea, pensavo di imporre una conseguenza, ma in realtà non avevo alcuna intenzione concreta di applicarla. Perché la verità è che voglio che mia figlia vada a quella festa; l’alternativa sarebbe trovarle qualcosa di altrettanto coinvolgente da fare, e spesso non ho né il tempo né le energie per farlo.
Alla fine, quella minaccia finisce per essere dimenticata, oppure – anche se mi capita di rispettarla – mi sento in colpa, oppure tutto si trasforma in tragedia, oppure mia figlia difficilmente riesce a cogliere un legame diretto tra il suo comportamento e la punizione ricevuta. Il tempo che passa tra l’azione e la conseguenza è semplicemente troppo lungo.
Ora, non sono affatto favorevole alla sculacciata, però devo ammettere che l’approccio più tradizionale aveva un suo punto di forza: le conseguenze arrivavano subito, erano certe, e quindi più efficaci. Le punizioni vaghe, rimandate, incerte… semplicemente non funzionano. Con noi funzionava anche la privazione della TV, di fatto il vero sostituto delle botte, Ma oggi esistono mille dispositivi mediatici e una privazione totale è prolungata è per definizione castigo sproporzionato.

ispirato da un klink di oggi 17/4/2025

martedì 15 aprile 2025

metodo scientifico

 IL METODO SCIENTIFICO

Non mi piace né utilizzo il termine metodo scientifico; preferisco invece parlare di sensibilità scientifica. Ciò che appare come un processo sequenziale è, in realtà, un mito delle origini, poiché la scoperta è un processo anarchico. Come il filosofo Paul Feyerabend, credo nell’anarchia metodologica: non esiste un metodo privilegiato per scoprire verità—sognare serpenti che si mordono la coda di notte è valido quanto seguire un processo formale di ipotesi e verifica durante il giorno. Tuttavia, l’anarchia metodologica non significa che non vi sia alcuna comunanza nei processi di scoperta: ciò che informa una scoperta affidabile è una sensibilità caratteristica, e al suo cuore vi è una prospettiva priva di sentimentalismi ed empatia. L'economia, per esempio, non è una scienza perché ha per oggetto l'uomo, che inevitabilmente ci emoziona. Ben diverso il nostro atteggiamento annoiato verso batteri o rocce. Lì sì che può sorgere la Scienza.

vedi libro di venkatesh rao sulla percezione

lista norme di genere

 https://www.facebook.com/riccardo.mariani.585/posts/pfbid02QnDKF4B6FQjpwWPqTPg1unfDnhG2HXHPgQ2Gx2jEZCpNiKP9C6FURod9TV5xMApvl

venerdì 4 aprile 2025

SCUOLA COME SIGNALLING 13 COSE CHE NON TORNANO PER CAMBIARE TEORIA SULLA SCUOLA

 Ecco alcune cose che non quadrano nella teoria dell'istruzione come formazione di capitale umano. Prendo uno stralcio di un vecchio scritto che elencava 13 indizi:


1 ... STANFORD VALE MOLTISSIMO MA PUO' ESSERE RUBATA SENZA CONSEGUENZE Stanford è un’università prestigiosa, ammette ai suoi corsi solo il 5% di chi si presenta ai test di ammissione e la retta si aggira intorno ai 35/40.000 euro annuali. Solo la retta, poi c’ è il resto. Eppure è possibile frequentare gratuitamente (costo zero) i corsi di questa università. Non sto parlando delle borse di studio, alludo al fatto che basterebbe entrare in aula, sedersi educatamente e partecipare alla lezione, oltre che alle discussioni seguenti. Si possono anche fare le esercitazioni se si desidera, nessuno lo vieta. Si possono anche fare i compiti. I professori saranno lieti di trattarvi come uno studente qualsiasi.
Ma se questa istruzione esclusiva ha un valore tanto elevato, perché è così facile “rubarla”?
Ma soprattutto: perché nessuno la ruba? E’ come se su un marciapiede affollato ci fossero in terra migliaia di euro che nessuno raccoglie. Questa è l’immagine che abbiamo se teniamo buona la teoria del capitale umano.
Un caso del genere lascia il forte dubbio che il valore trasmesso non sia quello formativo.

2 Altro indizio: L'ORA BUCA E IL VIAGGIO ANNULLATO sapete cosa succede tra gli studenti (in attesa di imparare) a cui viene comunicata l’ora buca? In genere giubilo, ne sono testimone diretto.
Paragonate questa reazione a quella dei viaggiatori a cui viene comunicato la soppressione del treno che attendono. Ad entrambi salta un servizio, ma non si direbbe.

3 Altro indizio: I CORSI FACOLTATIVI E LA MEDIA tra gli studenti è pratica comune iscriversi a quei corsi facoltativi in cui è più facile spuntare un voto elevato che alzi la media. Come mai si sacrifica un apprendimento utile alla media? Forse quell’utile apprendimento è meno utile della media.

4 110 E LODE AD HARVARD O 80 A PEGASO? D’altronde, preferireste presentarvi sul mercato del lavoro con una laurea a pieni voti (senza aver frequentato alcun corso) o privi di laurea (avendo frequentato tutti i corsi)? Io non ho dubbi, e con me la maggior parte degli studenti. Per loro è abbastanza ovvio che i voti valgano di più delle presunte competenze acquisite.
Una versione alternativa del concetto precedente: preferireste buttarvi nel mondo del lavoro con una laurea 110/110 alla Bocconi avendo una preparazione da 90/110 acquisita adUrbino, oppure con una laurea 90/110 conseguita a Urbino avendo una preparazione da 110/110 acquisita alla Bocconi?

5 POSSIBILITA' DI STUDIARE MENO. Perché se possiamo prendere 30 (o 9) studiando meno finisce sempre che studiamo meno?

6 LA PREOCCUPAZIONE PER LE LACUNE. Altro indizio: perché gli studenti si preoccupano delle loro lacune prima dell’esame mentre trascurano la questione dopo l’esame? Ad anni di distanza, poi, ci è abbastanza indifferente constatare che ci siamo dimenticati alcune nozioni apprese a suo tempo sui banchi di scuola. Ci ridiamo sopra!

7 Altro indizio: GIANNINO E DONNARUMMA. perché l’ affaire Giannino non è emerso prima? Perché nessuno si è accorto che non era laureato? Giannino non millantava lauree estranee alla sua attività. Non millantava titoli per attirare qualche vecchietta sprovveduta (come fanno certi falsi dentisti): millantava titoli inerenti alla sua opera quotidiana che svolgeva in pubblico e fianco a fianco con esperti riconosciuti del settore. Millantava la forma esibendo la sostanza. D’accordo, aveva mentito. M a quanto pare si trattava di bugie irrilevanti. Perché farle pesare tanto?
E come vi spiegate il caso di Donnarumma, ovvero il caso di un giovanotto miliardario che rinuncia a conseguire la maturità e per questo viene criticato nonostante chiunque riconosca quell’ esame come completamente inutile per la sua carriera futura? Come si coniuga questa reazione indignata con la teoria del capitale umano?

8 QUANTO RICORDI? SII SINCERO. QUANTO TI SERVE OGGI? Anche l’introspezione inocula dubbi: se penso al sapere che utilizzo oggi, quello che mi deriva dalla scuola frequentata non supera il 2/3%. Arrotonderei a 0%.

9 PAGARE VOLENTIERI. Perché paghiamo volentieri per chiudere un buon affare ma troviamo seccante far fronte alla retta scolastico-universitaria?

10 PERSEGUIRE CHI COPIA. PERCHE'? Perché gli insegnanti prendono laboriose contromisure per ostacolare la copiatura dei compiti mentre la cosa non sembra preoccupare molto gli interessati (che anzi si dedicano in modo massiccio a questa attività appena se la possono permettere)?

11 ONESTA' O EGOISMO? Perché lo studente che non copia è considerato “onesto” anziché un semplice “egoista” impegnato a coltivare il proprio orticello?

12 DOVE VANNO I MIGLIORI. Perché i genitori preferiscono mandare i loro figli nelle scuole dove vanno “i migliori” anziché nelle scuole “migliori?

13 SHEEPSKIN EFFECT. Perché quelli che hanno finito l'università e scritto la loro tesi poi danno la tesi anziché rinunciare? Ormai sono preparati, non c'è nessun motivo per andare oltre.

continua

mercoledì 2 aprile 2025

istituzioni

 I DUE GRANDI GIOCHI

1) Il gioco del consenso, in cui si vince se gli altri dicono che hai ragione, a prescindere dai risultati reali.
2) Il gioco dell’esito, in cui si vince avendo davvero ragione, ma solo nel lungo periodo, quando ormai pochi stanno ancora guardando.
Politica a Accademia, sono giochi di tipo 1. Capitalismo, Sport e Scommesse, sono giochi di tipo 2. Dobbiamo cercare istituzioni che trasformino i giochi di tipo 1 in giochi di tipo 2.

CUCKOLDRY

 TRADIMENTO E STUPRO

La sofferenza maschile per il tradimento potrebbe essere più devastante, biologicamente e psicologicamente, di quella femminile per lo stupro. Il "cuckoldry" — essere tradito e crescere figli non propri — è un rischio evolutivo esclusivamente maschile: equivale a sprecare anni, risorse e geni in un vicolo cieco. Per questo, il dolore emotivo del tradimento agisce come un allarme evolutivo, più acuto e silenzioso nei maschi, “programmati” a reagire violentemente a minacce alla propria linea genetica. Lo stupro, pur essendo un trauma gravissimo, non compromette sempre la fitness riproduttiva femminile. Una donna può subire un danno fisico e psicologico enorme, ma non è detto che ne derivi un costo genetico irreparabile. L’evoluzione “progetta” emozioni in base al rischio per il DNA: e quel rischio, nel tradimento, per l’uomo è massimo. Il modo migliore per capire questa asimmetria è pensare allo stupro "incosciente" con la "droga dell'amore", senza alcun danno fisico.

HANSON CUCKOLDRY

CIVILTà

 QUANDO IL SONNO DELLA RAGIONE... RIGENERA

La civiltà non è nata dalla ragione, ma dalla follia. Non poteva emergere da un’umanità naturalmente egoista e bellicosa: serviva qualcosa di assurdo, illogico, delirante. Come la paranoia di uno sciamano convinto che il Sole morirà senza sacrifici umani. Come una vergine contadina che crede di dover guidare un esercito. Come un miliardario televisivo che parla come un ubriaco e diventa presidente. La civiltà è il frutto di illusioni collettive partorite da individui affetti da disturbi mentali, che nelle società primitive occupavano ruoli chiave: lo sciamano, il profeta, il visionario. La sola via d’uscita dalla trappola evolutiva dell’egoismo tribale. La società non è sopravvissuta malgrado i suoi pazzi, ma grazie a loro. Unire le masse non è questione di razionalità, ma di essere abbastanza folli da convincere milioni a crederti. La ragione unisce pochi. Le allucinazioni, i popoli. I pazzi fondano imperi. I sani li amministrano. Detto in altri termini, il sonno della ragione ha anche tutte quelle virtù benefiche che attribuiamo al sonno, ovvero il potere di rimescolare le carte (i neuroni) e ripartire di slancio uscendo dalle sabbie mobili di una stagnazione che puo' intrappolare per secoli una civiltà.

TOVE 2/4/25

martedì 1 aprile 2025

dazi e boicottaggio

 i dazi sono una forma di boicottaggio. non si puo' condannare i primio senza condannare anche il secondo e viceversa. Anzi, i dazi sono un boicottaggio light poiché non proibisce ma penalizza. Chi invoca politicizzazione del consumo non critichi i dazi.


ricolfi il 1/4/2025

diritto ad armarsi

 DIRITTO AD ARMARSI

BUFFALO BILL: poiché esiste un diritto all'autodifesa, esiste anche un diritto ad armarsi.
GHANDI: se la proibizione delle armi salvaguarda meglio la difesa dell'incolumità, allora si puo' conculcare il diritto originario.
BUFFALO BILL: ma questo è utilitarismo con tutti i difetti dell'utilitarismo: allora si puo' anche condannare a morte un innocente se placa la folla evitando danni maggiori.
GHANDI: facciamo allora che la proibizione sia lecita se si salvaguardia al meglio il diritto di tutti in media.
BUFFALO BILL: non regge dal punto di vista empirico: è facile fare controesempi di persone sacrificate. Prendi la donna minacciata dall'ex, la sua sicurezza è di certo compromessa se le si vieta di detenere un'arma.
GHANDI: allora diciamo che la proibizione è lecita se non conosciamo l'identità del capro espiatorio, e lo stato non la conosce.
BUFFALO BILL: ma questa è "filosofia quantistica" in stile Rawls: un diritto non è violato se non conosciamo la vittima ma lo è appena conosciamo la sua identità. A questo punto meglio l'utilitarismo canonico


dal libro

Why It's OK to Own a Gun

Ryan W. Davis

ricetta pro fertilità

 RICETTA PRO-FERTILITA': pagare i genitori con le tasse future dei loro figli. Un gigantesco schema Ponzi etico, che premia la genitorialità produttiva e trasforma i figli in asset fiscali. Se i tuoi figli lavorano, tu campi. Altrimenti, ciccia. Il benessere dei genitori dipende dalla riuscita economica della prole, incentivando genitori ad avere figli presto, a crescerli sani, istruiti e veloci a diventare adulti produttivi. I poveri diventano investitori pro-fertilità. Niente famiglia, niente futuro. Con famiglie improduttive, futuro sprecato. Chi non ha figli, o ne ha di falliti, non merita la pensione.


CREMOSO 1/4/2025

lunedì 31 marzo 2025

COS'È L'INTELLIGENZA?

  COS'È L'INTELLIGENZA?


Quando parliamo di persone più intelligenti, è solo che hanno più calcolo per fare ricerche più lunghe su macchine di Turing più grandi o più numerose. Ecco perché non si trova mai una ghiandola del QI. Al contrario c'è una correlazione tra intelligenza e dimensioni del cervello, specie se la calcoliamo in numero di neuroni. Non esiste una regione del cervello in cui, rimuovendola, si elimina l'intelligenza. Più Intelligenza = Più Energia.

gwens intervistata da Patel nel suo libro.

mercoledì 26 marzo 2025

 LA FEDE NON BASTA

Quasi nessuna donna altamente fertile è atea, ma la maggior parte delle religiose ha pochi figli (1, 2 o 3). La spinta reale al natalismo non viene tanto dalla fede, ma da idee secolari, da letture di economia e psicologia. Più bambini, più nipoti, più prosperità. Non serve tanto parlare di Dio, quanto parlare del valore dei figli stessi. Dio è grande? Forse, ma i bambini lo sono di certo.

 

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Condiviso con Amici, tranne: Eleonora Parnigoni, Milena Parnigoni, Benedetta Marni, Caterina Marni
Amici tranne...
MOTIVI PER NON DENIGRARE IL POPULISMO.
Tesi: La democrazia non funziona perché rivela una verità condivisa, ma perché gestisce pragmaticamente i conflitti tra interessi divergenti. L' Agorà è un mito inefficiente , la deliberazione pubblica un'illusione utile: la realtà è fatta di coalizioni, distribuzione di risorse, strategie. Non serve a scoprire il bene comune, ma a negoziare chi prende cosa e chi paga. Il popolo non è sovrano perché è saggio, ma perché nessun tutor è affidabile: il rischio più grande è credere che un'élite sappia cosa sia giusto — è lì che si apre la porta all'autoritarismo. Meglio un gioco sporco per molti che il potere pulito di pochi.
LETTURE CONSIGLIATE
Arrow Scelta sociale e valori individuali.
Binmore Giustizia naturale.
Bueno de Mesquita: La logica della sopravvivenza politica.
Dahl Sulla democrazia
Gutmann Democrazia e disaccordo.
Habermas La sfera pubblica
Hayek La strada verso la servitù
Hobbes Leviatano
Hume Trattato sulla natura umana
Knight Istituzioni e conflitto sociale
Platone La Repubblica
Popper La società aperta e i suoi nemici
Rousseau Il contratto sociale
Sinclair Io, candidato a governatore: e come sono stato sconfitto