mercoledì 9 dicembre 2009

Finanziare la scuola?

Sì, attenzione però poichè c' è una forte correlazione tra i trasferimenti in favore della scuola e l' anti democraticità dei governi che li pongono in essere:

Governments use public education and public ownership of schools and the media to control the information that their citizens receive... More totalitarian governments as well as those with larger wealth transfers make greater investments in publicly controlled information...

Sorprendente?

Direi di no, specie per chi pensa che il ruolo primario della scuola non sia affatto quello di istruire.

Molti di questi ruoli alternativi gli abbiamo già visti. Possiamo ora tranquillamente aggiungerci la necessità di propagandare.

Certo che ripensando alla questione, nella testa rimboba l' eco delle parole:

... Governments use public education and public ownership of schools and the media to control the information that their citizens receive...

Forse nell' Italia Berlusconiana, per setacciare chi veramente si preoccupa delle sorti della libera informazione da chi brandisce questa materia a soli fini politici, dovremmo verificare chi sfila in piazza all' anti-B day e contemporaneamente si batte contro il monopolio della scuola pubblica. Forse scopriremmo che l' ipocrisia in politica è (quasi) tutto.

P.S. E non venite a dirmi che è una teoria stramba o "ostile", visto che spesso la cosa è rivendicata da coloro che sostengono a viva voce la scuola pubblica.

Esempio? Decisione di un tribunale della California contro l' homeschooling:

“A primary purpose of the educational system is to train school children in good citizenship, patriotism and loyalty to the state and the nation as a means of protecting the public welfare.”

Di primo acchito, chi non penserebbe di vivere in uno stato fascista (o socialista)?

P. P. S. Volete ancora una ragione per non far piovere risorse sulla scuola? I suoi rendimenti sono fortemente decrescenti, chi ha aperto i rubinetti della spesa non ha poi incassato granchè.

Matrix

Visto il film.

Non ho capito molte cose. Troppe.

Ma se il mondo è un' allucinazione, una specie di videogioco, come è possibile morire realmente una volta che si muore nel "videogioco"?

Per le macchine non era più semplice "immergere gli uomini" in un videogioco che assomigliasse ad un sonno senza sogni? Non è quest' ultimo un software più semplice da sviluppare rispetto a quel gran casino che è Matrix?

Vabbè, il problema veramente serio è il primo: quando il mio io muore in sogno il mio io reale non ha nessuna conseguenza.

Why Women Have Sex?

Why Women Have Sex?

Cosa conta veramente?

1) l' odore del partner

2) il suo status sociale

3) il suo senso dell' umorismo

4) il giudizio che le altre donne danno di lui

5) la necessità di mandare messaggi ad altri

6) la voglia di apparire sessualmente esperte (tacca sulla cintura)

7) l' istinto competitivo con le altre donne

8) la curiosità (diverse età, diverse etnie, diverse dimensioni...)

9) la necessità di selezionare un buon partner e un buon padre (il rapporto sessuale è una miniera d' informazioni)

Se queste sono le ragioni, si capisce come i rapporti diminuiscano una volta sposati (e anche perchè l' orgasmo non sia così centrale).

Urge una teoria sul sesso nel matrimonio.

Provvede Hanson:

Marriage is a deal men enter into part to get sex, but... Most parts of the deal, such as who earns and spends how much, who does what chores, where they live, and so on, become entrenched in stable habits, which are hard to change from day to day. But due to complex female sexuality, the man is supposed to accept the sex part of the deal fluctuating from day to day and year to year for unknown and unexplained reasons.

So the wife is less committed to her sex part of the deal than the husband is to most of his parts. The wife can implicitly threaten to withhold sex for last minute demands, but even if he meets those demands she may still decline. And if she is not in the mood there is little he can threaten to withhold at the last minute that is of comparable value. Without kids he might threaten to leave the marriage, but that is a dangerous game to play...


E il motivo "faccio l' amore con lui perchè gli voglio bene"?

Già, e come mai nessuna si fidanza e fa l' amore con il barbone puzzolente che chiede l' elemosina sotto i portici per poi andare a dormire nel tombino? Tranne eccezioni, ovviamente. E pure lì, come non intravvedere una certa civetteria.

Macchiati dal peccato originale non possiamo eludere le cause materiali. Il "voler bene" è una causa spirituale e, al contrario delle altre, non puo' essere verificata. Cio' non significa certo che non esista e abbia un ruolo. Ma sulla coscienza e sulle motivazioni intrinseche possiamo giusto dire che esistono e poco più. Già, esistono, ma possono essere pesate solo in sede di giudizio divino.

Aiutare sul serio

link

Il link di cui copra testimonia il fallimento del microcredito, una pratica con la quale si è creduto di combattere la povertà nel mondo. La pratica si espande ma la povertà non si ritira.

Non dico che bisognerebbe ritirare il Nobel per la Pace a Janus, il padre nobile del Microcredito, ma perlomeno prenderne atto e fare una riflessione sull' ennesimo fallimeno nella lotta allo spettro della povertà.

Dubbio: ma questa lotta vogliamo davvero combatterla?

Dubbio legittimo visto che sappiamo già qual è la ricetta che meglio funziona: favorire l' immigrazione.

Dubbio rinforzato quando si scopre che il "donare" migliora la condizione del donatore piuttosto che quella del presunto beneficiario (link).

venerdì 4 dicembre 2009

Il richiamo della foresta

... rispondono subito gli strumenti inventati da Hans



link

Piccolo inconveniente dell' imposizione progressiva

Spinge il governante razionale a perseguire una società con sempre maggiori diseguaglianze.

Le casse statali ridono se i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

link

Un posto sulla terra

Se ambisci a non essere rispettato, presto diverrai invisibile; se ambisci a perdere i tuoi i diritti, sarai denudato prima del previsto.

In Quel Posto vige il credo della rinuncia.

Per questo la Polizia vi entra divertita smanganellando a destra e a manca e distribuendo calcioni non contestati per quanto fuori ordinanza. Solo quando mostra l' intenzione di prelevare un adepto sospettato, il guru ne chiede la liberazione in lacrime prostrandosi sullo stivale lucente. Per essere più convincente, forse come omaggio, rosicchia la carcassa di un ratto in agonia. Del resto i ratti non mancano in Quel Posto sulla Terra.

Si è capito dove siamo? Forse ancora no, siamo comunque in un posto dove uno pensa di essere più convincente se fa quello che ho detto. Siamo tra chi ritiene il sacrificio e la degradazione di sè fonte di tutte le salvezze.

Intanto, i bambini della setta giocano accanto al topo stuzzicandolo con un legnetto mentre chiedono ad una delle mamme che passa cosa fa il profeta. Poi ridono. Tutti gli altri piangono. Dopo un po' piangono anche loro.

Il Tempio dell' Amore si dedica all' amore dei più sfortunati.

In cosa consiste l' amore per i poveri?

Semplice, nell' abbracciare i poveri mentre infreddoliti chiedono l' elemosina alla periferia di Mosca.

Ma si puo' fare di più se la fede ci sorregge. Si puo' baciarli.

Si puo' baciarli a fondo entrando in contatto con i loro umori più intimi, con le loro ormai rinsecchite mucose. Si possono stupire parti del corpo che ormai avevano rinunciato a qualsiasi tocco umano.

Perchè fermarsi qui? Si puo' fare l' amore con loro, ci si puo' unire nell' intimità ai loro corpi puteolenti, si puo' ambire al rimescolamento dei dolori e delle salive, si puo' cercare l' amplesso appartandosi nei loro tuguri così affollati di bestiole, generalmente nere, che zampettano ovunque.

La setta dell' Amore per i Poveri non conosce mediazioni e pratica il suo credo orgiastico e mortificante ogni giorno.

Sono orge dello Spirito e mortificazioni del corpo. O viceversa?

Quando l' Amore per il prossimo viene prima, allora la cura di se' viene dopo. Infatti quel Posto sulla Terra è abitato ormai solo da ex persone tramutatesi in feccia umana.

Quando l' Amore viene prima, allora la pulizia e l' igiene vengono dopo. Infatti quel posto sulla Terra è una cloaca a cielo aperto con bambini che scorazzano inconsapevoli sull' orlo dell' abisso.

Quando l' amore viene prima, allora l' amore è ovunque e in nessun posto; proprio come la toilette.

Quando l' amore viene prima, allora l' amore per la propria fidanzata viene dopo. Infatti, quando lui si scopre ancora innamorato, si evira lanciando l' urlo più lungo della storia del cinema (7 minuti).

Quando l' amore viene prima, allora l' identità delle persone non conta. Così, in quel Posto sulla Terra, il neonato succhia un niveo seno della mamma, con l' altro giocano i denti gialli del disadattato dall' ispida guancia.

Quando l' amore viene prima, la stanchezza viene dopo.

La stanchezza per il troppo amore è particolarmente spossante. La stanchezza dei senza fissa dimora assommatta alla stanchezza dell' amore poi, sfibra anche la tempra più resistente, ti fa cadere nel letto, se ne rimedi uno, come un corpo morto. E non c' è salvezza per il cartilaginoso cranio del neonato sistemato temporaneamente sul materasso da una mamma che nell' altro locale della stalla scalda il latte per il piccolo.

Quando l' amore viene prima, tutto il resto viene dopo.

Con diabolica abilità, la setta è specializzata a rintracciare questo "resto" e a farti capire quanto ce n' è in giro.

E' un "resto" particolarmente esteso e assomiglia maledettamente a quello che credevi essere il "tutto".

Forse a qualcuno "Iinizio" e "Fine" di una storia del genere parranno prevedibili.

L' Inizio: da una parte, borghesi fanatici con una gran voglia sincera di dedicarsi anima e corpo alla Causa. Dall' altra, straccioni sgradevoli, incattiviti e scettici sul trasporto dei loro "amanti" così desiderosi di contaminarsi e di mettere alla prova la loro resistenza al conato.

La Fine: i borghesi disillusi abbandonano la comune tornando in banca. I diseredati restano soli nel loro marciume a grattarsi le pulci.

Eppure, con l' aiuto di Sara ho scovato un finale diverso.

Guardalo meglio il mentecatto spiaccicato sul selciato che biascica qualcosa ondeggiando il barattolino delle elemosine. Guardalo meglio, perchè non litiga più per la piazzola con gli altri cenciosi? Guarda il suo occhio allucinato. E' un occhio che vive nel passato, come quello di certe star hoolywoodiane ricoverate in geriatria. E' l' occhio di chi vive e si bea nel ricordo dell' amore ricevuto.

E' l' occhio di chi è felice perchè sa che esiste "Un posto sulla Terra".

Stramaledetto profeta che adesso aspetti il 27 all' ufficio Fidi della Succursale. Avevi torto! Avevi maledettamente torto, avevi puerilmente torto. Ma forse avevi ragione.

Mi ricordi qualcuno.

P.S. la colonna sonora è composta da una sola canzone: Alfie-Alifib. Quella in cui RW si rivolge in un linguaggio puerile ad Alfie, la donna che, dopo che cadde ubriaco dal terrazzo rompendosi l' osso del collo, gli stette vicino spingendo la carozzella e ispirandolo per il resto della sua vita (sax Gary Windo).

Avventure controvoglia

Ho perso molto presto il gusto per i film d' avventura, ma solo da qualche decennio l' ho azzerato.

Non c' è niente da fare, seguendo le peripezie di Tizio e Caio il fiato non mi si mozza. Mi distraggo, chiedo l' ora, apro il frigo, dò fastidio e sporco in giro. Almeno finchè la palpebra non mi si abbassa sono un vero disastro, lo ammetto.

Se vengo poi a sapere che un film ha una trama raccontabile, cerco di evitarlo accampando scuse inverosimili.

Sarà per questo che sono un fan de "Il Grande Lebowski", un film d' avventura con tanto di trama?

D' avventura sì, ma è un' avventura controvoglia.

La trama del film è una strada dritta e ben tracciata, solo gli americani la sanno asfaltare in modo tanto levigato, e i Coen sono americani da cima a fondo. Ma è anche una strada orribilmente ostruita da personaggi logorroici che, affinchè muovano un passo in avanti, devi spintonarli con una maleducazione che solo i F.lli Coen possono permettersi. Come se non bastasse questi idioti che credono di saperla più lunga del regista, imboccano in continuazione delle scorciatoie. Ci vuole un attimo e te li ritrovi sull' ordito a fare i cretini.

Neanche Drugo, infatti, ama le trame. Qui, fortunatamente, è lui il protagonista. Di Indiana Jones neanche l' ombra.

Non so quali siano i film preferiti da Drugo, per certo so solo che non sopporterebbe mai una vita con la trama!

La concepisce piuttosto come un' infinita e informe seduta al bowling inframezzata da spinelli e bagni caldi da prendere con moooolta calma a lume di candela. Ogni tanto, ma con moooltissima calma, si molla la coca e il divanetto per alzarsi ed impugnare la boccia traforata. Poi la si scaglia e la si guarda che rotola, rotola, rotola. La si guarda con gli occhi che girano, girano, girano. La si guarda a lungo, mentre si sognano tanti strike. Lo strike non arriva ma si è contenti lo stesso per il solo fatto che la palla, finita così distante, non necessita di essere recuperata, un portentoso marchigegno lo farà per noi! Grande!

Attenzione, non dico che sia una vita priva di soprassalti, ogni tanto spuntano quesiti che diffondono una certa turbativa. Quando comincia il torneo?

E non crediate che sia un' esistenza priva di asprezze. Può fare capolino una dura monotonia... tutti quei cambi di scarpe per entrare in pista, solo per fare un esempio...

Come potete notare dall' asse del cesso alzata, Drugo è single.

Il suo motto potrebbe essere: "Perchè comprarsi una vestaglia quando c' è l' accappatoio?", oppure: "Perchè comprarsi qualsiasi vestito, quando c' è l' accappatoio?".

Non pensate nemmeno che Drugo sia un pazzo disadattato in cerca di sfide, si dà dei limiti; sì, è vero, in drogheria a prendersi una birra d' emergenza scende in accapatoio e ciabatte. Ma non va oltre, non arriva a fare cose che possano segnalare in modo troppo evidente la sua presenza creando allarmismo. Ha una reputazione da difendere, è pur sempre stato uno degli estensori della Dichiarazione di Port Huron ("La prima, non la seconda"). Eccheccazzo!

Mi viene da cadere in ginocchio quando vedo John Goodman in questo film.

Walter Dice esattamente tutto quello che deve dire chi non ha impegni da qui a dieci anni, chi probabilmente nella sua vita non avrà mai altri veri impegni che non siano il Torneo. E non pensate che le cose che ha da dire siano inezie! Anzi, essendo reduce del Vietnam in genere una parola su due che gli esce dalla bocca merita di essere scritta con la maiuscola (lui le scriverebbe tutte in maiuscolo).

Come un segugio sniffa l' aria a caccia di situazioni in cui possa sollevare questioni di principio da portare alle estreme conseguenze infervorandosi sul nulla.

Se ho avuto voglia di rivedere uno dei miei film preferiti, forse non doveva proprio essere tale. Non lo so, di solito evito di frequentare il posto delle fragole.

Quello che so è che regge ancora maledettamente bene questo film maledettamente seducente.

Ma la Sara lo rifiuta, è un po' in soggezione quando deve calarsi in atmosfere mai definite. Piene di personaggi pronti a sabotare qualsiasi atmosfera.

L' indolenza, la vera protagonista del film, e i metodi per conviverci, sono a lei estranei.

Mi sente ridere dall' altra parte del divano e non capisce mai bene perchè. Tutto cio' la disturba, è normale. Bisogna pur masticare un po' di napoletano per vedere ricomincio da tre.

Non è certo un film per coppiette, semmai il perfetto contrario. E' naturale, l' apoteosi dell' accidia non puo' che essere l' apoteosi della solitudine.

Forse per questo ho terminato in perfetta solitudine la visione di un film quasi perfetto.

I Guano-Padano, con le loro musiche in cerca di un film, evocano al meglio le pimpanti avventure che sembrano accanirsi su persone come Drugo, persone in cerca solo di rilassatezze paludose in cui millantare qualcosa prima di perdersi. [al fischio il maestro Alessandro Alessandroni in persona].



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Primo tentativo fallito

Abbiamo tentato di vedere Wiseman ma è stato un vero fallimento, la Sara ha rinunciato praticamente subito e anch' io, devo dire, non ho avuto la scossa provata quando mi sono imbattuto per la prima volta nella sua opera.

Ho fatto arrivare direttamente dalla Zipporah 3 suoi documentari, il primo, Basic Training (1971), era proprio quello che mi aveva stregato in orari antelucani su Fuori Orario.

Probabilmente la mancanza di sottotitoli e la comprensione difettosa hanno giocato un ruolo decisivo. Non mi do' certo per vinto, so di avere a che fare con un "grande" e presto, in un modo o nell' altro, tornerò alla carica.

Nel frattempono "giacciono", oltre a basic Training, anche Hospital e Domestic Violence.

Tirata per i capelli

Abbiamo visto La ragazza del lago. L' interpretazione del film è stata divergente.

VERSIONE 1. La futura vittima ricattava moralmente il padre dopo averlo visto commettere un delitto: lasciava morire il figlio autistico sotto i suoi occhi.

VERSIONE 2. La vittima stressava il padre ricordandogli l' incuria che costò la vita del figlio autistico.

La morte del figlio è cruciale, il regista ci fa solo capire che figlio e padre, in quel momento, stanno in due stanze separate. C' è però anche una madre disperata che non vuole sapere nè ricordare.

La seconda versione è un po' tirata per i capelli, lo ammetto. E' la mia.

Mi piace di più, primo perchè fa dell' assassino una persona più vicina a noi: chi non ha momenti di sconforto accudendo un figlio autistico che grida tutto il giorno? Chi non ha quei fugaci momenti di odio nei suoi confronti?

2 punti deboli

Ieri sera rivisto un super classico: Che fine ha fatto Babe Jane.

Qualche punto debole però, resta:

1. che bisogno aveva Blanche di trascinarsi con la spina dorsale spezzata fino al cancello? Ha improvvisato un piano B sul momento? Poco credibile.

2. Perchè quando Blanche lancia il suo messaggio in bottiglia non chiede aiuto urlando?

giovedì 3 dicembre 2009

Far finta di amare la vita grazie al cancro

Non mi aspetto che la mutua "passi" le cure crioniche, eppure, come abbiamo visto, i motivi razionali per farlo non mancherebbero.

Poichè su queste questioni a contare è la razionalità politica, dobbiamo deporre le nostre speranze e non farci illusioni. Infatti:

1. Parliamo di trattamenti con effetti sulla lunga distanza, una distanza che non viene considerata nella razionalità del politico destinato a transitare velocemente sulla scena; come ben sappiamo, solo il privato è lungimirante.

2. Nonostante certa retorica, noi non amiamo la vita al punto di desiderarne un prolungamento probabilistico, per quanto esso sia godibile in perfetta salute.

3. Le probabilità di successo dei trattamenti misurate sulla distanza secolare sono piuttosto basse (10-15%); i costi, invece, non sono poi così irrisori. Certo, c' è la possibilità di andare oltre il secolo, ma...

Le prime due giustificazioni sono accettabili, la terza decisamente meno. Alla luce di pochi esempi appare subito quanto sia abborracciata.

Basta dare un' occhiata al lussuoso ed inutile trattamento che già oggi la mutua passa per "curare" il cancro.

Qulasiasi persona razionale, per quanto benestante, declinerebbe l' invito a farsi curare qualora debba pagare di tasca propria.

... When it comes to cancer care, we’re not getting what we pay for. … Few cancer clinical trials are designed to “cure” patients. They are commonly aimed at … an extension of average survival from 5 months to 6 months...

... the treatments alone cost more than $15,000 a month, yet on average add only a few months to survival...

I frequently ask my students and peers if there is a cancer drug today that they would pay for out of pocket if they had to. … After a long pause, someone invariably will say “Gleevec,” … a true magic bullet!


Una montagna di soldi per garantire - forse - qualche mese di vita da passare tra le sofferenze o completamente rincoglioniti. Per contro, quando si tratta di dare una chance reale all' immortalità, facce scandalizzate.

Spiegazioni per tutto cio'? Forse dobbiamo far finta di amare la vita e ci serve un pretesto.

link

Il proprietario di tutti media scende in politica

E' uno scandalo?

Bè, se i media incidessero sul voto...

Ma non incidono.

... We find no evidence that partisan newspapers affect party vote shares, with confidence intervals that rule out even moderate-sized effects...

mercoledì 2 dicembre 2009

Un giorno qualunque in accademia

La comunità scientifica alle prese con la peer review...

Labilità delle prove



particolari

Nazionalismo e Socialismo. Vota il meno peggio.

Qualcuno giudica la struttura ideologica, altri privilegiano i fatti.

One big problem with nationalism is that it is a leading cause of mass murder. Fascism and Nazism were, of course, extreme forms of nationalism and the mass murders Nazi and fascist regimes committed were justified on the grounds that they were necessary to advance the interests of racially or ethnically defined peoples. Obviously, most nationalist governments do not commit mass murder on that scale. This is one reason why nationalism is not quite as pernicious as socialism. Nearly all full-blown socialist regimes that have lasted for any length of time have engaged in mass murder; "only" a substantial minority of nationalist regimes have done the same.

Sono abbastanza d' accordo.

Spesso, da noi, chi è chiamato a sbilanciarsi sulle questioni in oggetto, cerca immediatamente asilo nella storia patria ("... noi abbiamo avuto il fascismo..."). Un po' come se l' astronomo chiamato a giudicare le traettorie astrali giustificasse la sue ipotesi conferendo centralità ad un particolare punto di osservazione: il balcone di casa sua.

Darwinisti conservatori alla riscossa

"Se il mercato non ha bisogno di un pianificatore centrale, perché la vita dovrebbe necessitare di un artefice intelligente?”.

La teoria darwiniana, come teoria scientifica, a volte lascia dei dubbi a chi l' approccia per la prima volta. Probabilmente perchè è troppo semplice, non abbisogna nemmeno di formalizzazione matematica! Come si puo' spiegare "tutto" senza nemmeno una formuletta?

In realtà non è altro che una trasposizione in ambito naturalistico della teoria economica del Laissez Faire (liberismo?): anche organizzazioni complesse e funzionanti possono emergere spontaneamente senza un pianificatore che modelli il tutto dall' alto.

Non solo, l' economia vanta una primogenitura: Darwin mutuo' i formalismi di cui abbisognava dal suo amico Malthus. Solo con i classici argomenti dello "small government" la macchina di Darwin poteva lubrificarsi al punto giusto e intraprendere la sua inarrestabile corsa.

Se l' evoluzionismo fila via liscio ridicolizzando i tentativi "creazionisti", perchè mai quei concetti non vengono ripresi in ambito sociale per ridicolizzare la necessità di un governo centrale robusto?

Sono concetti piuttosto abrasivi se trasposti con gli opportuni ritocchi nelle scienze sociali, questa ammissione va fatta. Guai comunque a chi se li dimentica e a chi evita di accennarli anche solo sottovoce.

A tener sveglia la mente possono aiutare due recenti pubblicazioni: La Politica secondo Darwin e Darwinian Conservatism

Probabilmente si puo' credere sia a Darwin sia al paternalismo progressista. Anzi, si puo' senz' altro visto che in molti ci riescono. Sarebbe bello però che costoro ci spiegassero come fanno.

martedì 1 dicembre 2009

Ragione ed erudizione

Paolo Giordano la fa semplice, per lui tutto è naturale: Mahmoud Vahidnia, essendo un matematico, odia i dogmi e, con una forma mentale del genere, non puo' che opporsi al regime iraniano.

Risponde Israel con "mille controesempi" (che in realtà sono quattro).

La teoria di Giordano ha i suoi pregi, ma i fatti dove stanno?

I contro-esempi di Israel sono eclatanti, ma i fatti dove stanno? Non c' è materiale per supportare la la null-hypothesis.

Da che parte stare? I contro-esempi di Israel neutralizzano gli esempi di Giordano? Il cigno nero è stato trovato? Popper sta con l' uno o con l' altro?

Non scherziamo, Popper faccia il piacere di restare a casa propria, qui tutto rimane a livello di chiacchiericcio stimolante e polemico, godiamoci semplicemente lo sfoggio di erudizione.

Se invece siamo interessati a soluzioni rigorose di questo come di altre centinaia di enigmi del genere, sappiamo tutti cosa fare, sono lì a portata di mano, ma sono faticose e bisogna tirarsi su le maniche. Consistono essenzialmente nel contare.

Soluzioni forse troppo pedanti per trovare ospitalità in giornali dediti all' intrattenimento colto. Per quello ci vogliono i fuochi d' artificio con "mille esempi e mille controesempi". Purchè il "mille" non vada mai oltre il "tre" o il "quattro" perchè le pause caffè sono molto brevi e la campanella suona per tutti.

Chi sei?

Scommetto che non lo sai nemmeno tu così bene.

Forse posso ucciderti senza danno per nessuno e senza rimorsi di coscienza.

Forse non tutti gli omicidi sono uguali.

Ma chi sei veramente, si puo' saperlo?

Decidilo pure con calma e poi me lo spieghi, ma solo dopo aver dato un' occhiata al filmetto.

https://www.youtube.com/watch?v=KfHbsMa_wao



... urge teoria dell' identità!

Sembra proprio che non ci si possa identificare con le proprie funzioni psicologiche. In fondo il gemello le mantiene inalterate senza essere "me".

Ma nemmeno possiamo dire che l' identità risieda nei corpi! In questo caso eludere l' accusa di omicidio sarebbe un gioco da ragazzi: basterebbe creare una copia innocente di noi stessi e autodistruggerci.

Forse parliamo di anima proprio per eludere la doppia impossibilità.

n.b il video è recuperabile qui https://vimeo.com/72696357 john weldon to be




lunedì 30 novembre 2009

Prima che sia troppo tardi

Alla mia morte potrei farmi ibernare per poi chiedere uno scongelamento il giorno in cui la medicina sarà in grado di curare la malattia che mi affligge.

Non ci vuole poi molto, basta una firmetta qui e qualche garanzia economica. I prezzi sembrano convenienti.

Ma arriverà mai il mio momento? Quando rinascerò a nuova vita? Basta andare in là solo 100 anni e le possibilità cominciano a diventare concrete.

Se prendo sul serio la scommessa di Pascal, non vedo perchè dovrei snobbare la criogenetica. Si tratta pur sempre di vita eterna, magari non paradisiaca, ma eterna (o giù di lì). E con possibilità più che concrete di realizzarsi!

Sono sicuro che molti, non gradirebbero l' estensione di una vita che già ora giudicano grama. Ma per un vero credente è diverso, lui è chiamato ad amare la vita! Di fronte alla possibilità di prolungarla darebbe cattiva prova di sè tirandosi indietro con una rinuncia immotivata. E questa è una possibilità di vita eterna, inutile girarsi intorno e cercare l' inghippo. E' una possibilità per noi e per il nostro prossimo. Cosa stiamo facendo per favorirla? Forse dobbiamo già batterci ora per trasformare in un un diritto cio' che al momento si configura solo come mera possibilità. Riflettiamoci senza lasciarci prendere dal panico per il semplice fatto che il buon senso non puo' soccorrerci. Riflettiamoci traendo ispirazione dalla scommessa di Pascal.

Forse gli entusiasmi ci obnubilano nascondendoci alcuni problemi filosofici. Perchè di problemi ce ne sono, e non pochi. Penso solo ai problemi legati all' ambiguo concetto d' identità.

E' urgente comunque che il credente si dia una risposta anticipando i pronunciamenti ufficiali della sua Chiesa. Qualora vi rinunciasse potendo compiere autonomamente la riflessione richiesta, perderebbe la possibilità di un confronto, sarebbe portatore di una fede passiva e pigra, una zavorra mortifera che rallenta ed intralcia la marcia vitale della Chiesa nella storia. Non mi prolungo oltre sul punto, visto che in questa sede m' interessa solo il caso concreto.

Problemi filosofici, dicevamo; problemi d' identità, dunque. Per esempio, sono ancora "io" il resuscitato?

E perchè non dovrei essere "io"?

Purtroppo le cose potrebbero complicarsi.

Molti chiedono di conservare solo il proprio cervello al fine di "uploadarlo" su computer idonei. Questa macchina che pensa esattamente quello che avrei pensato "io", sono ancora "io"?

Per molti l' identità è ovvia, visto che l' uomo si identifica con la sua ragione; eppure io tenderei a rispondere negativamente. Basta fare un esperimento mentale immaginando che certe tecniche siano disponibili già ora. Se clonassi il mio cervello in una macchina, ora ci saremmo sia "io" che il mio clone sintetico, dunque quest' ultimo non puo' identificarsi con me.

I problemi che presenta la criogenetica sono davvero entusiasmanti e sicuramente meritano una tag nel blog. Purtroppo restano anche aperti e potrebbero disturbare chi vuole andare sempre a nanna con tutte le questioni chiuse a doppia mandata.

Ma guardiamo anche al positivo della faccenda: se molte questioni si aprono e ci costringono alla meditazione, altre vengono finalmente chiuse. Una in particolare, ovvero: non ha senso credere in Dio per il fatto che Dio ha vinto la morte; quella la vincerà anche la criogenetica! Chi crede perchè in preda a queste paure e a questi bisogni, preghi un altro Dio. Dobbiamo credere per placare la nostra sete di verità lasciando che la sete di immortalità trovi altre fonti a cui abbeverarsi.