lunedì 31 dicembre 2007

Si chiude con i 10 pesci più brutti del mondo


Stasera si balla questa

Bloccati a metà strada tra l' Oratorio e il Dalai Lama ecco una danza propiziatoria per chiudere l' annata on acid...

La Rivoluzione d' Ottobre diventa la Rivoluzione di Febbraio

Mussolini fu chiaro: "...il bolscevismo è un fascismo migliorabile...".

Quel che di buono vi era nel sentimento anti-zarista si manifestò ingenuamente nel Febbraio. Ad Ottobre ebbe luogo solo una cinica presa del potere.

Negli scritti qui commentati viene smontato il mito di un Lenin da salvare a fronte di uno Stalin imperdonabile.

La politica estera mette in crisi il pensiero liberale

Lo sappiamo bene, poichè è ordita dai governi, poichè viene finanziata da risorse derivanti dalla tassazione, un liberale coerente dovrebbe auspicare una politica estera ridotta ai minimi termini.

Magari isolazionista.

Eppure sull' applicabilità di questa soluzione ci sono seri dubbi.

Sì, lo so, i costi della guerra sono ben più alti di quello che comunemente si ritiene. Istituzioni governative create ad hoc per i conflitti proseguono bellamente la loro attività durante il periodo di pace sperperando una quantità di risorse difficilmente calcolabile.

Eppure siamo sicuri che l' interventismo USA nel '900 abbia nuociuto alla causa della libertà?

Osservo che:
  1. l' intervento nel corso della II guerra mondiale è stato decisivo per le libertà dell' Europa Occidentale. E ne hanno tratto giovamento anche Germania e Giappone. Il Piano Marshall, almeno da un punto di vista simbolico, ha contribuito alla causa;
  2. con la guerra in Corea, gli USA contribuirono all' indipendenza della parte meridionale di quel paese. Oggi appreziamo appieno quanto provvidenziali siano state quelle scelte;
  3. d' accordo, l' intervento in Vietnam è stato un fiasco. Eppure, ripensando alla Corea, verrebbe da dire che bisognava essere più decisi, e non che bisognava starsene a casa.
  4. attraverso l' impegno nella Guerra fredda, gli USA costituirono un valido ombrello protetivo per le libertà occidentali contribuendo al colasso dell' URSS e alla liberazione dei suoi stati satelliti:
  5. nella guerra in Iraq non tutto è andato per il verso giusto, anzi. Ma siamo sicuri che i tempi siano già maturi per dare un giudizio ed archiviare la pratica?

Forse il modo migliore per non tradire i principi liberali dovrebbe evitare un supporto acritico a politiche isolazioniste per concentrarsi su:
  1. le modalità di selezione delle scelte in politica estera al fine di renderle più esplicite (tassa di guerra ecc...);
  2. le modalità di finanziamento di tali scelte (terziarizzazione, assicurazioni ecc.).

Le considerazioni di cui sopra diventano ancor più stringenti se rivolgiamo la nostra attenzione all' Italia. Per noi è difficile pensare a forme di isolazionismo, una politica di alleanze si impone.

Povera Cina!

Per un pasticcio nel parificare i poteri d' acquisto, la Banca Mondiale stronca del 40% la ricchezza prodotta dai cinesi quest' anno.

Perchè il buon conservatore incoraggia i matrimonio gay

Libertarismo: critiche giuste, critiche sbagliate e critiche sballate

La visione libertaria offre notevoli spunti critici. Alcuni colgono nel segno e devono essere presi in seria considerazione per rivedere delle conclusioni affrettate.

Poi ci sono critiche che possono essere confutate dati alla mano, oppure facendo notare alcune incongruenze.

Infine ci sono le critiche sballate, quelle che testimoniano un fraintendimento. Chi le pone non ha ben capito cio' di cui parla.

Ecco una tripletta di queste ultime così come di solito vengono rivolte all' attonito (L)ibertario.
  • L. promuove l' anarchia. L. non è certo interessato ad un mondo senza regole, si preoccupa piuttosto dell' origine delle regole volendo privilegiare quelle scaturite dalla libertà. Per individuarle offre un suo modello.
  • L. è un utopista. Chiunque pensi alla realtà ne offre un modello che non andrà giudicato in virtù della sua potenziale immediata applicazione, quanto piuttosto come bussola atta ad indicare la direzione verso cui muoversi. L., d' altronde, non dovrebbe alimentare questo tipo di critiche indugiando ad ammettere dei chiari fallimenti di mercato.
  • L. promuove l' egoismo. Si confonde l' aspetto etico con il postulato analitico. Grazie al postulato L., osservando un soggetto di fronte a più alternative, puo' dire che costui compirà la sua scelta sulla base dei propri interessi. Cio' non toglie che la scelta del soggetto osservato implichi comportamenti comunemente ritenuti altruistici!

L' economia mondiale: mai cresciuta tanto dagli anni '80

La crescita media degli ultimi 4 anno è stata del 3.6%.


Raggruppando gli anni a quattro a quattro, dobbiamo risalire agli anni ottanta per rintracciare tassi simili di crescita.

domenica 30 dicembre 2007

La gran voglia di consumare degli anticonsumisti

Purtroppo non è più disponibile la versione audio. Con un sapiente gioco d' intonazioni vocali e scelte musicali, Felice Accame sa come intrattenere il suo pubblico.

Fa niente, spero basti la versione scritta.

Se non difetta l' espressività, a volte però sembrano difettare i contenuti.

In questa tirata contro il consumismo (che naturalmente è sfrenato), il nostro canta le mille battaglie e i mille boicottaggi in cui deve impegnarsi, per poi concludere denunciando quella che ritiene una madornale ingiustizia: e perchè mai chi si impegna nel boicottaggio ideologico di alcuni prodotti (come per esempio l' uso del telefonino), poi si dovrebbe veder privato della possibilità di utilizzarli (per esempio di fare o ricevere telefonate)?

Vi siete persi? Eppure è un po' la logica della tirata che ho linkato.

sabato 29 dicembre 2007

Il voto. Come trasformarlo da diritto in dovere.

Operazione pericolosa. Ma Peter Singer non trema di certo. In passato ha fatto di molto peggio.

Chi non vota sarebbe un opportunista da tassare in quanto gode dei benefici di vivere in una democrazia senza prendersi il disturbo di contribuire.

If we don’t want a small minority to determine our government, we will
favor a high turnout



Il ragionamento filerebbe se non ci fossero almeno un paio di presupposti problematici.

Per esempio il fatto che la libertà di pensiero sia ammessa finchè non prende ad oggetto la democrazia stessa.

Siamo dunque alla libertà delle canzonette, in puro stile giacobino: Libertà è solo Partecipazione (ossia reclutamento).

Pensare ed esprimersi sul reclutamento formale non sarà proibito, ma tassato sì.

Non si tiene conto del fatto che il non-voto potrebbe essere una modalità di espressione: "...If we don’t want a small minority to determine our government...", "but i want...".

E poi tassare i non votanti non preserva dai free rider. sarebbe necessario perlomeno un esamino preliminare ai seggi per verificare che il votante deliberi essendo preparato in materia.

La critica alle stock option ferma il vento con le mani

Fabio Tamburini passa in rassegna le critiche sul sole del 291207 p. 12. In realtà di critiche fondate non ne esistono. Neanche il caso di Mediobanca, dove Cuccia e Maranghi sempre rifiutarono questa forma di copmpenso, puo' fare testo visto che proprio lì, per altri dipendenti di alto rango, quello stesso strumento è stato ampiamente utilizzato.

Qualcuno dice che i compensi a volte diventano sproporzionati ed eccessivamente elevati. Ma perchè nessuno ha da ridire su quanto incassano gli imprenditori, mentre le stock option ai dirigenti fanno tanto scandalo?

Tornare alla cucina di un tempo? Molto più salutare McDonald's

L' epilogo di un film è importante. Ecco i migliori 50.

Questo è il sito.

Clamoroso, mancano sia Ordet che Dies Irae! In compenso c' è Pickpocket

Cos' è il populismo?

In genere si propone di risolvere i problemi attraverso trasferimenti di risorse: prendere a loro e dare a noi. loro sono l' elite, noi siamo il popolo. Il nazionalismo economico è il terreno dove queste pratiche funzionano meglio. Il pensiero dialettico è imprescindibile: il mondo è un tiro alla funa con i pochi schierati ad un capo e i molti schierati al capo opposto.


Il populismo in politica rende. Ecco un articolo dove un opinionista - Krugman - invita un politico - Obama - ad essere più populista.

Rawls e i Danesi

Se il filosofo avesse in mente qualcosa tipo la Danimarca pensando ad una società economicamente dinamica ed egalitaria, allora sarà per lui di grande interesse valutare i fenomeni migratori che oggi interessano quelle lande.
The Confederation of Danish Industries estimated in
August that the Danish labor force had shrunk by about 19,000 people through the
end of 2005, because Danes and others had moved elsewhere. Other studies suggest
that about 1,000 people leave the country each year, a figure that masks an
outflow of qualified Danes and an inflow of less skilled foreign workers who
help, at least partially, to offset the losses.

The problem, employers and economists believe, has a
lot to do with the 63 percent marginal tax rate paid by top earners in Denmark —
a level that hits anyone making more than 360,000 Danish kroner, or about
$70,000. That same tax rate underpins such effective income redistribution that
Denmark is the most nearly equal society in the world, in that wealth is more
evenly spread than anywhere else.


Mr Rawls ruled out emigration, as a simplifying
stipulation. The Times
article
does an excellent job of showing how supra-national mobility rights
in a not-so-simple world limit the feasibility of egalitarian welfare states
that rely on punishingly high tax rates.

venerdì 28 dicembre 2007

E' la canzone più bella dell' anno?


LEI [Monica Vasconcelos]

It's that look in your eyes
Telling me lies
So many promises broken
What can I do?
What should I do?
Try to love you just as you are

'cause I'm never going to change a thing about you
Never ever going to change a thing about you
Try to love you just as you are

Should I leave, Should I stay
Should I call it a day
There's so much to say that's unspoken
In your way you've been true
But all I can do
Try to love you just as you are

'cause I'm never going to change a thing about you
No I'm never ever going to change a thing about you
Try to love you just as you are

LUI [Robert Wyatt]

It's that look in your eyes
I know you despise me
For not being stronger
What can I do?
What should I do?
I've always loved you just as you are

And I've never tried to change a thing
Never tried to change a thing about you
Always loved you just as you are

Will you leave, will you stay?
There may come a day
When I'm weak and I'm stupid no longer
In my way I've been true
I've lived just for you
I've always loved you just as you are

I've never tried to change a thing
Never tried to change a thing about you
Always loved you just as you are
***
COSI' COME SEI

LEI [Monica Vasconcelos]

Quella luce negli occhi
mi dice delle bugie raccontate
delle promesse spezzate
Cosa posso fare?
Cosa dovrei fare?
Forse provare ad amarti così come sei

Perchè mai nulla cambierò di te
mai nulla cambierà di te
...provare ad amarti come sei...

Dovrei partire, dovrei restare
un giorno lancerò meglio il mio segnale
ci sono parole che dovrebbero parlare ma restano mute
a tuo modo hai delle ragioni
tutto quello che posso fare è
provare ad amarti così come sei

perchè non cambierò mai nulla di te
no, non cambierò mai nulla di te
...provare ad amarti come sei...

LUI Robert Wyatt

Quella luce negli occhi
dice quanto mi disprezzi
non sono abbastanza forte
ma cosa posso fare?
cosa devo fare?
ti ho sempre amato per quello che eri

Non ho mai provato a cambiare niente
non ho mai cambiato niente di te
ti ho sempre amato per quello che eri

Vuoi partire? Vuoi restare?
Forse verrà un giorno...
...non sarò più nè stupido nè debole
...nel mio piccolo ho le mie ragioni...
ho vissuto per te
per amarti così com' eri

Mai nulla ho provato a cambiare
mai provato a cambiare nulla
...sempre amata per quello che eri.

giovedì 27 dicembre 2007

Ernst Reijseger: Requiem for a Dying Planet

Una volta che metti la testa in questo disco è poi difficile tirarla fuori incolume. L' alga tentacolare che attecchisce nel mare torbido di Reijseger non è solita rilasciare i suoi ostaggi.

E' un violoncello pudico quello dell' olandese, si aggira solo nelle seconde file, ma sa scatenarsi con la frenesia dei timidi. E' un violoncello sporco, si dedica al sublime dopo aver frequentato a lungo i bassifondi. Accarezzandolo incontri ancora la rugosità di una lebbra non cicatrizzata.

Da qualche anno una particolare levitazione l' ha fatto assurgere in un limbo celestiale. Ma è lì per i meriti di una santità comprovata da anni di piccoli e continui miracoli.

Qui è impegnato a rimestare una pozione a cui partecipano ingredienti eterocliti che fanno un' avanguardia mille miglia lontana dall' avanguardia che pensa molto senza combinare nulla. inseguendo i Cori di Orgosolo con i loro bordoni rugginosi, e un canto che rimbomba in un piccolo cranio africano spirando il tiepidume di quelle terre.

E' un vero matrimonio d' amore, tutto riesce a sposarsi in quel Sanctus. E' un canto messianico. Nell' immaginazione di Herzog un Pianeta doveva morire. Nel contrattempo di una colonna sonora che non riesce a stare sullo sfondo, quel pianeta viene salvato.

Le 5 cose pericolose che i nostri figli devono fare

Campagna contro l' iperprotezione.

  1. Play with Fire
  2. Own a Pocket Knife
  3. Throw a Spear
  4. Deconstruct Appliances
  5. Break the DMCA
  6. Drive a Car

Addendum tanti bei link sul tema.

Anatomia del declino nelle varie società storiche



La lezione del Dr. Diamond.

Il fisco giudicato dalla Bibbia

In lectures and papers, Professor Hamill has expanded on
her theme, drawing objections from some critics who say that the religious
obligation to care for the poor is a matter of personal morality, not public
policy
Professor Hamill asserted that 18 states seriously
violate biblical principles in the way they tax and spend. She calls Alabama,
Florida, Louisiana, Nevada, South Dakota, Texas “the sinful six” because they
require the poor to pay a much larger share of their income than the rich while
doing little to help the poor improve their lot

Notare il corrucciato puritanesimo dell' autrice:
she said. “To assume that voluntary charity will raise enough revenues to
meet this standard is to deny the sin of greed.”

Perchè il protezionismo è un po' come il razzismo

Lo spiega Steven Landsburg.

Pubblicità e letterine di natale

La chiara correlazione fa supporre una vulnerabilità a cui le bambnine sono più soggette dei maschietti.

Il Cristianesimo delle origini come religione della classe media

Uscito un libro interessante.
A partire da Engels, era dunque tradizionale per gli
storici individuare il successo del cristianesimo in una protesta sociale dei
ceti più umili contro la struttura di classe della società romana. Ma gli studi
più recenti hanno invece rivoluzionato questa teoria, individuando piuttosto la
base del primo cristianesimo nei ceti medi urbani in espansione.

il libro dimostra ad esempio come la sola
l’assistenza a malati che i pagani abbandonavano invece a sé stessi avrebbe
permesso ai cristiani un tasso di sopravvivenza cruciale, durante le grandi
epidemie del II e III secolo. E un altro vantaggio era il rifiuto dell’aborto e
dell’infanticidio, che nel mondo classico colpivano soprattutto il sesso
femminile: mentre la popolazione dell’Impero Romano era dunque in prevalenza
maschile, tra i cristiani prevalevano invece le donne, che oltre ad assicurare
un margine maggiore di riproduzione attraevano mariti pagani poi propensi a
convertirsi.

Una critica all' economia della felicità

La mancanza di alternative credibili incorona il PIL come unica misura attendibile del benessere.
Those who wish governments to take into account measures of wellbeing when
setting policy often point to the fact that increases in income have not led to
increases in measured happiness, and thus governments should concentrate on
redistribution and improving the quality of life, rather than on allowing people
to benefit from economic growth. In fact, measured happiness does not appear to
be related to public spending, violent crime, property crime, sexual equality,
disability, life expectancy or unemployment either


addendum

5 miliardi di donazioni (ma senza farlo sapere)

Vita dura per i generosi italiano. Devono operare in incognito per paura del fisco. Elio Silva sole 24122007 p.1

Produttività del lavoro in flessione, salari in aumento

Per la prima volta dagli anni 70 la produttività del lavoro risulta in calo (periodo 2000-2006 -0.1%). Nello stesso lasso le retribuzioni lorde reali aumentano dello 0.7%. Studio Confindustria sul sole 241207 p.1

lunedì 24 dicembre 2007

L' immigrazione fa bene all' economia

La storia si ripete. Un commento di Michele Boldrin.

Natale al fronte

Non è proprio il fronte, ma è pur sempre la Serbia

Statistiche pastafariane


La Diana mi ha mandato i suoi simpatici auguri natalizi pastafariani. Quest' anno sono nella versione che allego qui sopra.

Non paga di provocarmi ha aggiunto la statistica che quest' anno va più per la maggiore tra i pastafariani: quella che vede una stretta correlazione tra il riscaldamento del globo terracqueo e la scomparsa della pirateria.
Ne approfitto per fare chiarezza a me stesso sui requisiti che deve avere una correlazione rispettabile.
Non basta che due variabili siano correlate in modo statisticamente significativo affinchè possa ipotizzarsi seriamente un legame di causalità tra le due.
Occorre:
  1. con un' operazione discrezionale occorre isolare un set di variabili "papabili" per spiegare un certo fenomeno;

  2. occorre fare tante regressioni quante sono le combinazioni e le parametrizzazioni delle variabili isolate;

  3. occorre incociare le regressioni per ricavare l' incremento conoscitivo che ciascuna variabile è in grado di apportare nelle varie combinazioni.

Solo dopo queste operazioni si avanza la candidatura di alcune variabili e l' accantonamento (temporaneo) di altre. Non appena tra le variabili "papabili" ne viene introdotta una nuova si ricomincia la tiritera.

Global warming: bella catena di ragionamenti ma con un anello debole

Se proprio volete giocare la parte degli scettici in una discussione sull' ambienta, allora non disperdete le forze, l' argomento è incasinatissimo e le variabili in gioco una miriade.

Molto proficuo, in questi casi, avere un koan su cui concentrarsi.

Per fortuna ce ne fornisce uno quella testa pensante del sig. King. Il dubbio da cui farsi trapanare e da sostenere imperterriti è il seguente:

"...what are the most persuasive reasons for believing that the rise in temperature is due to increased atmospheric carbon dioxide..."

Un dubbio che nasce spontaneo una volta considerato che:

"...we have about three data points--an increase in temperatures from 1900-1940, and slight decrease from 1940-1970, and a recent increase..."

A fronte di queste evidenze la CO2 è cresciuta costantemente.

Gold standard: una doccia scozzese sulle recessioni

In questo post de Lamiadestra sono linkate le posizioni di chi si è recentemente espresso sulle politiche monetarie che discendono da un sistema gold standard.


I dubbi derivano dal fatto che queste politiche, trattando la moneta come una merce qualsiasi, saranno invitabilmente pro-cicliche.


Alcune considerazioni in merito.



  1. Chi sostiene il gold standard accusa proprio il sistema monetario cartaceo senza copertura di acuire l' asprezza dei cicli. Niente carta, niente cicli, niente prociclicità.


  2. Avere politiche monetarie pro-cicliche è un inconveniente per chi intende implementare la cura monetarista alle recessioni. Ma la cura auspicata da chi sostiene il gold standard è di tutt' altro segno. Ecco allora che cio' che si presentava come accusa decade a semplice ossergvazione.


  3. Per i sostenitori del gold standard il modo migliore di reagire ad una recessione consiste nel liquidare al più presto tutte le attività frutto di investimenti mal indirizzati. Ma allora un sistema monetario gold standard, lungi dall' essere d' ostacolo, puo' addirittura facilitare il compito con la sua brutalità.


  4. Il sistema gold standard incoraggia i processi deflazionistici in tempi di recessione. Se la cosa sia negativa per il sistema è molto dubbio: qua e qua. Di sicuro non è negativa per un fervente adepto.

Per concludere, gli economisti austriaci sostengono un sistema gold standard. Per un monetarista il sistema presenta degli inconvenienti. Ma non puo' certo accusare la controparte di incoerenza qualora caldeggi una soluzione gold standard! Il gold standard è lo strumento migliore per centrare i suoi bersagli.


L' incoerenza del modello austiaco sta piuttosto nel postulare che investitori razionali commettano errori sistematici nella politica degli investimenti quand' anche sappiano di essere in presenza di tassi drogati da una politica monetaria che non si allinea ai canoni del gold standard.


Mi sembra più convincente criticare i sistemi di moneta-merce per la scarsa trasparenza sui quantitativi di base monetaria in circolazione. Insomma, una politica a obiettivo inflazione ha il pregio della trasparenza.

Carni scolpite



Completa pure qua la degustazione.

domenica 23 dicembre 2007

Bibbia contro Corano

E' una bella lotta sul piano delle vendite. Certo che la Religione gode di buona salute.
The combination of globalisation and rising wealth is proving to be a
bonanza for both religions

L' uomo primitivo era un selvaggio

Il senso della giustizia era bassissimo e il modo di trattare l' ambiente disastroso.

Climate change: the (Groucho) Marxist approach

Perchè dovrei fare qualcosa per la posterità? Cosa ha fatto la posterità per me.

Sentieri selvaggi. L' arte dell' uscire di scena.

Con occhi dilatati e fissi osservo il controluce che lo suggella: ride away (dominante), ride away (tonica). E' finito il più grande western di sempre.

Lo dico pacatamente, ricordandomi i rischi della pressione alta.


Come per ogni finale che annoda le budella pur orbato di apoteosi, è bello far seguire dibattito. Purchè solo interiore.


Brancolo, non so come farmi funzionare la testa. Senza reperirle, cerco con fatica complessa le parole adatte per giuticare il razzismo di Ethan. La sua malvagità è talmente priva di calcolo che ho una voglia matta di assolverlo accogliendolo nella comunità con una stretta di mano. Eppure dovrei fare tutto questo mantenendo le labbra serrate nella pressione del disgusto.


Fortunantamente un giudice, lo stesso che calibra i profili del canyon, ha già sentenziato. Lui non si è lasciato inebriare dai profumi caramellosi che rilascia tanta merda.


Il corpaccione del film si agita scoordinato (ma perchè tanto impegno nel disperato Ethan?). Non importa, ci importa qualcosa se i dettami della fasulla accademia siano stati violati? ci importa qualcosa se i pellerossi non risolvono gli inseguimenti sparando ai cavalli della diligenza?


Non siamo interessati alle proporzioni anatomiche del corpo filmico. Basta che quella carcassa contenga e preservi il suo cuore di tenebra. Qui c' è e pulsa con forza. E' tutto.


Il libertario ingenuo, smanioso di passare in rassegna il suo repertorio da sapientone, sempre in cerca di un foro per la sua pedanteria, ha spesso stretto ferre alleanze con il genere western.


Si sa...l' individualismo, la legge di natura...Ma per non ulcerare l' idillio è necessario che guardi questi film con un occhio solo, perchè qui le cartacee armonie a buon mercato, gli sbrodolosi amor di patata sono banditi. Sono invece deninciate le raccapriccianti ingordige e spesso la bontà si contorce sotto tacchi appuntiti ed eleganti.


Ma sopratutto tramonta il mito dell' individuo completo e buono per tutte le stagioni. L' organizzazione razionale di questa natura prevede un cambio della guardia. Il razzista è servito per dissodare la frontiere. L' eroe di ieri non ha nemmeno il tempo di civettare con lo spettatore vantando le sue gesta che già deve lasciare il proscenio consegnando il testimone allo staffettista successivo. Subito si dà alla fuga. Una fuga romantica, in controluce ma pur sempre una ritirata.


Ci lascia alle nostre democrazie. Completa la sua opera con il tempismo dell' uscita di scena. Sapremo noi completare il nostro convivio rendendo omaggio alla sporcizia da cui è originata la sicurezza che ci protegge?

sabato 22 dicembre 2007

La bellezza conta

I 20 college più belli d' America e i 20 più brutti.

Il segno dei tempi (secolarizzati)

Chiese convertite in librerie.

Imperdibile a Concorezzo


Tra i contralti sarà schierata anche la Miriam, vero punto di forza. Meglio non bucare l' evento!

Due teste pensano meglio di una? Guida ai forum da frequentare

Capita qua e là di imbattersi in forum interessanti e di prender parte alla discussione.

Ma i forum non sono tutti uguali:
  1. ci sono i forum/ring, dove si scavano trincee, ci si aqquatta e si comincia a sparare colpi di mortaio;
  2. e ci sono i forum/parrocchietta, dove è tutta una raffica di pacche sulle spalle e dove si trascorre il tempo a speculare quanto siano scemi coloro che a non si uniscano a noi. Il gruppo più estremo in questo senso è quello costituito solamente da me.

Qual è la frequentazione più propizia?

Voterei 2 pensando a quell’ atmosfera di serenità e pace che sprona l’ approfondimento e l’ assenza di radicalizzazione che rende più agevole rivedere e limare le proprie convinzioni.

E poi voterei 2 perchè qui si dimostra dati alla mano quanto possa essere dannosa la polarizzazione.

E poi voterei 2 perchè qui si dimostra quanto sia difficile rivedere le proprie idee in un clima polarizzato.

E poi voterei due perchè qui si dimostra quanto nella discussione gli estremisti siano più convinti ed influenti dei moderati. Per esempio sono un profluvio di parole che incute deferenza, quando qui si dimostra che non esiste correlazione tra mole parolaia, status e ragioni valide addotte.

Però voterei anche 1 perché la presenza di una controparte mi costringe ad essere più rigoroso nel mio schema senza dare nulla per scontato, neutralizza quella deferenza verso i trascinatori, annulla il nocivo istinto del gregge che rende piatti molti encefalogrammi .

E poi voterei 1 perchè qui si dimostra come la presenza di un avvocato del diavolo renda più rigorosi e creativi.

Mi sa che voterò 1, visto che qui si dimostra come due teste pensino meglio di una, perlomeno quando sono in gioco delle responsabilità concrete.

Forse vale proprio la pena di votare 1 visto che il libro più influente sull' argomento si chiude con un peana al dissenso.

***

E' tempo di conclusioni.

  1. Chi ama il rischio riceverà più stimoli frequentando 1.
  2. Poiché di solito i forum non prendono decisioni e non sono responsabilizzati, allora meglio frequentare 2.

***

Altri stimoli in Surowiecki cap.9

venerdì 21 dicembre 2007

Mathemagics

L' uomo più veloce al mondo nel calcolo mentale

I bambini presi con filosofia

Insegnata a 10 anni sembra faccia un sacco di bene.

The philosophy-based lessons encouraged a community approach to "inquiry" in the
classroom, with children sharing their views on Socratic questions posed by the
teacher


Sembra anche che i vantaggi perdurino.

Auguri glitterati



Toro Seduto si "autodetermina"

Politica estera: La tribù Lakota, ovvero gli eredi di Toro Seduto, recedono unilateralmente dal trattato firmato 150 anni fa con gli Stati Uniti.

Possono farlo secondo i principi approvati dall' ONU nel settembre scorso.

in September, when the United Nations adopted a non-binding declaration on the
rights of indigenous peoples — despite opposition from the United States, which
said it clashed with its own laws.

Sono già iniziate le iniziative diplomatiche con la visita alle ambasciate di Cile, Bolivia, Sud Africa e Venezuela.

Stepmother City: Sainkho molla il colpo

Me la ricordavo molto diversa, forse si è stufata di stare al fronte e, tornata nelle retrovie per godersi la pensione, ha preso a frequentare, tra le cattive compagnie, alcune delle migliori: la Sumac e Bjork, tanto per sparare un paio di nomi.

Prima, da animalessa di gran razza, inventava “versacci”. Ora si limita a farli. Fa quello uptown di Shelley Hirsch, e poi scende nei bassifondi per fare una capatina al bar con Tom Waits prima del transito in discoteca a sculettare con i Chemical Brother. In questi giri del mondo non manca mai un salto in Giamaica. Infine si accuccia con la tenerezza ruffiana di una Geisha mantenuta, per partecipare subito dopo ad una escursione andina dove volando sul groppone del condor puo' scorgere la sensualità dei tornanti.

Allora vale la pena di sentirsela questa Geisha, proprio mentre i venti dello shakuhachy -flauto giapponese ma che va bene anche per la Cordigliera - le scompigliano i capelli. Sono venti insufflati da Rothemberg, anch’ egli presente in versione sterilizzata. Il pezzo “fake folk” si intitola Old Melodie


Siccome ad una gattona cresciuta nella taigà non si puo’ chiedere di fare a lungo la gallina padovana, ecco che capita piazzi la zampata (frammento da Lonley Soul)

Quattro conti sulla pena di morte...per gli hackers

Li fa per noi quel duro di Steven E. Landsburg
  1. Stando agli studi disponibili l' esecuzione di un assassino salva circa 10 vite.
  2. Il valore medio di una vita è circa di 7 milioni di dollari.
  3. L' esecuzione di un assassino vale dunque circa 100 milioni di dollari.
  4. Compare that to the benefit of executing the author of a computer worm, virus, or Trojan.
  5. La diffusione di virus costa all' incirca 50 bilioni di dollari all' anno.
  6. Se la deterrenza di un' esecuzione copre almeno i/5 dell' 1% di questa cifra, il gioco vale la candela.
  7. E' praticamente certo che il gioco valga la candela.

Scherzo, nè.

Lotti lunari alle stelle. E' bolla?

Qualche grafico portatile




Diseguaglianza e ricchezza. parliamone pure, ma sempre avendo in mente la realtà.
Il primo grafico si riferisce al confronto USA-UE, il secondo illustra la situazione globale.
Addendum. Per un discorso generale sulla diseguaglianza USA e quella nel mondo, considera la catena di links che parte da questo post.


Aldo Cazzullo è preoccupato. Presentiamogli Wal-Mart

Alcuni links per rassicurare Cazzullo.

  1. Wal-Mart ha contribuito in modo preminente alla recente spettacolare crescita della produttività USA.
  2. Wal-Mart facilita la vita soprattutto ai meno abbienti.
  3. Wal-Mart ha giocato un ruolo decisivo nel cotrollo dell' inflazione USA.
  4. Si comincia a spingere per il Nobel a Wal-Mart.
  5. Perché premiare lo sforzo di Yanus e i suoi incerti risultati a favore dei più deboli, quando si trascurano i risultati certi di Wal-Mart?
  6. Wal-Mart crea lavoro.
  7. Wal-Mart ritocca verso il basso gli stipendi. Anche se li mantiene ben al di sopra del salario minimo federale.
  8. Alle prese con Katrina, Wal-Mart batte la protezione civile.
  9. Gironzolare 72 ore per Wal-Mart non è poi così stancante.
  10. Addendum corsa forsennata per accaparrarsi un lavoro da wal mart

Microcredito = Microwelfare

Al purista Jeffrey Tucker questa storia del microcredito di Yanus non sembra proprio andare giù. E ce lo dice qua, qua e quaquaraqua.

Globalizzazione: pensarla a fondo per difenderla meglio

Un recente scambio on-line aiuta ad andare oltre Tremonti. Intendo il Tremonti che, quando prende la parola su questi temi, fa cessare d' incanto anche la regolare intermittenza dell' interruzione santoriana e florisiana.
***
Dani Rodrik formalizzava la necessità di ristrutturare le economie globalizzate con la conseguente perdita occupazionale che cio' potrebbe comportare. Daniel Drezner, a commento, pronunciava queste parole azzardate che hanno dato la stura al dibattito:
I don't disagree with Rodrik's political argument here per se -- but I do
have a few quibbles about it's generalizability... In focusing strictly on the
employment effects, ... Rodrik elides the biggest gain from trade -- lower
prices. ...

Ma la globalizzazione, ovvero il libero commercio, è davvero in grado di comprimere i prezzi? E qui cominciano i problemi.

I vari interventi sono raccolti da Mark Thoma in un suo lungo post che merita segnalazione.

Se devo scegliere un suggello alla discussione faccio mie le parole con le quali Alex Tabarrok si pone la questione decisiva, ovvero: prima ancora di applicare l' attrezzistica dell' economia positiva, dobbiamo compiere una scelta morale circa la comunità che intendiamo tutelare: individuo, comunità nazionale o comunità internazionale. La risposta utilitaristica varia a seconda dell' ottica scelta.

Trade and the Moral Community, by Alex Tabarrok: Much of the recent
tradedebate between Rodrik, Mankiw, Tyler and others (see Tyler's excellent post
forlinks) is primarily not about positive economics but about the relevant
moralcommunity. Rodrik, for example, hasn't argued that trade does not
increaseaggregate wealth he has argued that trade is not guaranteed to increase
nationalwealth - something quite different. I consider three moral communities
and thecase for trade.


Peter wishes to trade with Jose. The individualist
says therelevant moral community is Peter and Jose and presumptively no one
else. Trade,the right of association, is a human right and on issues of rights
the moralcommunity is the individual. When Jose offers Peter a better deal than
Joe it'swrong - a moral outrage - for Joe to prevent Jose at gun point from
trading withPeter.


The more common view expressed implicitly by Dani Rodrik,
but by manyothers as well, is the nationalist view, the moral community is Peter
and Joe.Joe gets a vote on Peter's trades. Peter should be allowed to trade only
if bothPeter and Joe benefit, otherwise too bad. Jose counts for less.


A
third view, that of the liberal internationalist, says that Peter, Jose and Joe
countequally and are together the moral community.
Now how does the
positiveeconomics apply to these three cases? Peter and Jose presumptively are
betteroff from trade otherwise they wouldn't trade so the individualist
economist (theeconomist who takes Peter and Jose as the relevant moral
community) will supportfree trade. The liberal internationalist will also
support free trade becausethere is a strong argument from positive economics
that trade increases totalwealth (comparative advantage, specialization,
competition etc.).


In between, we have the nationalist economist for whom it
depends..."


La pirateria internet fa bene al cinema

Controintuizioni.

Evgeny Morozov tells how a
buzz among file-sharers turned a small indie film into an American cult hit, and
wonders if there is a model here for leveraging internet piracy as a marketing
and even a financing strategy ...

giovedì 20 dicembre 2007

Che fine ha fatto il femminismo sulla questione musulmana?

Interessante parallelo tra il disinteresse di oggi e l' impegno contro l' apartheid.

The comparison of Saudi and South African apartheid, and the different
Western attitudes to both, has been made before. Recently the journalist Mona
Eltahawy argued that while oil is a factor, the real reason Saudi teams aren't
kicked out of the Olympics is that the "Saudis have succeeded in pulling a fast
one on the world by claiming their religion is the reason they treat women so
badly." Islam, she points out, does take other forms in Turkey, Morocco,
Indonesia and elsewhere. But Saudi propaganda, plus our own timidity about
foreign customs, has blinded us to the fact that the systematic, wholesale Saudi
oppression of women isn't dictated by religion at all but rather by the culture
of the Saudi ruling class.

I think there is another explanation, too. As a
nation, we are partial to issues that seem familiar, and the story of apartheid
South Africa had echoes in our own civil rights movement. It wasn't that big a
leap for Jesse Jackson to support the anti-apartheid movement when it was at its
peak in the 1980s, but it wasn't that hard for college students then, either: We
had been taught about institutionalized racism in school.

Ma quanto va forte una formula uno?

Ristabiliamo le proporzioni.

Petrolio: previsioni di picco, ma nei prezzi

In due/tre anni barile sotto i 50 dollari.

Mitigazione e resilienza non sono le uniche alternative

C' è anche il geoengeneering

Quanto conta l' innovazione

Innovazione e tecnologia contano ben poco nello sviluppo. Quello che conta è il loro assorbimento e la loro applicazione.

Chavez è un regalino delle politiche neo-liberiste andate a male?

Non si direbbe.

W i ricchi

L' 1% più ricco paga il 27% del gettito complessivo. Non da noi.

Ma gli intelligentoni guadagnano di più?

Per alcuni . Per altri no.

E' l' economia che fa eleggere i Presidenti

Un modellino per fare previsioni infallibili.

La conversione dei Caraibi

Scrivo con la percezione dilatata che lascia l' incontro ancora fragrante con il verso di Walcott, vate antillano dalla scrittura ventilata che, senza fermarsi mai, ondeggia sulla pagina alla stregua di un palmizio caraibico. Il suo rigo sa farsi fungo allucinogeno dalle spore non omologate.


E ce ne sono tanti di righi salmastri in quel suo magistrale poemone dove con ricchezza immaginifica strabordante si mette in scena lo strazio di una conversione ai valori occidentali della sua gente. Uno strazio che ci fa leggere con la mandibola smollata.


Sono righi da cui non ci va di staccare gli occhi, li sorvegliamo anche allontanandoci da loro, anche quando sono diventati ormai niente più che un corteo di formichine nere in marcia verso una meta per cui abbiamo perso interesse.


Una ridda di righi rumorosi e itraprendenti, ognuno vuole proiettare il suo cinema, ognuno è disposto a tutto pur di dare sulla voce all' altro. Si affollano sgomitando davanti alla pupilla sconcertata del lettore.


Troppi forse per reggere la densità sonettistica a cui li sottopone il vate, per sopportare l' irruenza metaforica con cui carica ogni pagina al punto da renderci ponderosa la sfogliata. Pagine che ci spiace abbandonare alla loro sorte, meritevoli come sono di essere ulteriormente dissodate dal vomere di cento riletture.


Che rischio riversare tutte quelle calorie sul palato del degustatore bulimico! Si finisce prima per sorprenderlo, poi per deliziarlo, poi per inebriarlo, poi per stordirlo; infine per allucinarlo. Poi, per...per "dilatarlo". Scrivo dopo aver superato l' ultima soglia di quest' ultimo stadio. Ne tenga conto il perplesso che già scuote la testa.


Una poesia immersa nella piaga slabbrata e formicolante di cuori negri che stanno al mondo senza radici. Che hanno una loro economia nobilmente stagnante fatta di acque glauche arate dalle reti, di corde muschiose e barbute strattonate da muscoli guizzanti come delfini. Un economia dove il remo viene lasciato oziare a lungo. Un' economia accompagnata dal ritmo della bofonchiante abitudine figlia dell' esperianza.


Umanità ancora avvolta nel timore riverente verso un creato da ringraziare per le sorprese elargite ogni giorno che dio manda in terra.


Cuori negri sospesi tra la ritmica pace di onde benedicenti e l' anarchico frizzare della schiuma che si arriccia nella risacca.


Cuori babbuini tremanti come pioppi nell' aria in un timore della cui sacralità ci accorgiamo solo ora che barcolla, sbiadisce e cede a forze imperscrutabili che la estinguono.


In questa festa continua carica di infezioni contagiose, passa inosservato persino il trito stereotipo dell' umiliazione imposta dalla volgarità dei tempi.


Sia dannato chi lo risveglia menzionandolo quando pensa, così facendo, di agganciare un commento appropriato alla lunga teoria di versi ispirati che ci sfila di fronte prostandoci con la fatica che danno al palato i cibi resi squisiti dall' eccessivo sapore che li carica.


Le sete di fantastiche donne arroganti dalla bellezza ferina varcano un paesaggio talmente splendido che guardarlo ci affranca dalla macina della storia.


Una bellezza cresimata da Vescovi plenipotenziari, una sinuosità ciprigna fatta di bolle acquatiche, pronta a svanire come le meduse trasparenti.


Nello stesso momento in cui ringraziamo per tutto questo spettacolo, ecco che cominciamo a perderlo. Le mani, enormi come alberi, dei coralli ci congedano. La risacca è niente più che una bianca linea astratta. Perdiamo il legno rimpiazzato dai cementi, perdiamo la crudeltà delle razzie spinte via dalla tristezza della prostituzione, perdiamo il ballo della pupilla indagatrice sostituita dai torpori oculari indotti dalla soddisfazione materiale, perdiamo la freschezza dei fanghi a cui si preferisce il calore delle lamiere, perdiamo l' esaltazione di droghe misteriose per affogarci nell' alcol della grande distribuzione.


Poi, in un soprassalto, allo scoccare di una scintilla, ci precitiamo verso l' incorruttibile che sentiamo abitare ancora la negra periferia. "Dov' è la nostra casa?". Via, via, il cuore sfinito dai libri reclama una nuova impraticabile libertà. Qesta nostra utopia - che è il nostro pio errore - saprà consolarci con l' allucinazione del verso che segue.Scrivo con la percezione dilatata che lascia l' incontro ancora fragrante con il verso di Walcott, vate antillano dalla scrittura ventilata che, senza fermarsi mai, ondeggia sulla pagina alla stregua di un palmizio caraibico. Il suo rigo sa farsi fungo dalle spore non omologate.


E ce ne sono tanti di righi salmastri in quel suo magistrale poemone dove con ricchezza immaginifica strabordante si mette in scena lo strazio di una conversione ai valori occidentali della sua gente. Uno strazio che ci fa leggere con la mandibola afflosciata.


Sono righi da cui non ci va di staccare gli occhi, li sorvegliamo anche allontanandoci da loro, anche quando sono diventati ormai niente più che un corteo di formichine nere in marcia verso una meta a cui possiamo disinteressarci.


Una ridda di righi rumorosi e itraprendenti, ognuno vuole proiettare il suo cinema, ognuno è disposto a tutto pur di dare sulla voce dell' altro. Ce ne sono proprio tanti.
Troppi forse per reggere la densità sonettistica a cui li sottopone il vate, per sopportare l' irruenza metaforica con cui carica ogni pagina al punto da renderci ponderosa la sfogliata. Pagine che ci spiace abbandonare alla loro sorte, meritevoli come sono di essere ulteriormente dissodate dal vomere di cento riletture.


Che rischio riversare tutte quelle calorie sul palato del degustatore bulimico! Si finisce prima per sorprenderlo, poi per deliziarlo, poi per inebriarlo, poi per stordirlo; infine per allucinarlo. Poi, per...per "dilatarlo". Scrivo dopo aver superato l' ultima soglia di quest' ultimo stadio. Ne tenga conto il perplesso che già scuote la testa.


Una poesia immersa nella piaga slabbrata e formicolante di cuori negri che stanno al mondo senza radici. Che hanno una loro economia nobilmente stagnante fatta di acque glauche arate dalle reti, di corde muschiose e barbute strattonate da muscoli guizzanti come delfini. Un economia dove il remo viene lasciato oziare a lungo. Un' economia accompagnata dal ritmo della bofonchiante abitudine figlia dell' esperianza.


Umanità ancora avvolta nel timore riverente verso un creato da ringraziare per le sorprese elargite ogni giorno che dio manda in terra.


Cuori negri sospesi tra la ritmica pace di onde benedicenti e l' anarchico frizzare della schiuma che si arriccia nella risacca.


Cuori babbuini tremanti come pioppi nell' aria in un timore della cui sacralità ci accorgiamo solo ora che barcolla, sbiadisce e cede a forze imperscrutabili che la estinguono.


In questa festa continua carica di infezioni contagiose, passa inosservato persino il trito stereotipo dell' umiliazione imposta dalla volgarità dei tempi.


Sia dannato chi lo risveglia menzionandolo quando pensa, così facendo, di agganciare un commento appropriato alla lunga teoria di versi ispirati che ci sfila di fronte prostandoci con la fatica che danno al palato i cibi resi squisiti dall' eccessivo sapore che li carica.


Le sete di fantastiche donne arroganti dalla bellezza ferina varcano un paesaggio talmente splendido che guardarlo ci affranca dalla macina della storia.


Una bellezza cresimata da Vescovi plenipotenziari, una sinuosità ciprigna fatta di bolle acquatiche, pronta a svanire come le meduse trasparenti.


Nello stesso momento in cui ringraziamo per tutto questo spettacolo, ecco che cominciamo a perderlo. Le mani, enormi come alberi, dei coralli ci congedano. La risacca è niente più che una bianca linea astratta. Perdiamo il legno rimpiazzato dai cementi, perdiamo la crudeltà delle razzie spinte via dalla tristezza della prostituzione, perdiamo il ballo della pupilla indagatrice sostituita dai torpori oculari indotti dalla soddisfazione materiale, perdiamo la freschezza dei fanghi a cui si preferisce il calore delle lamiere, perdiamo l' esaltazione di droghe misteriose per affogarci nell' alcol della grande distribuzione.


Poi, in un soprassalto allo scoccare di una scintilla, ci precitiamo verso l' incorruttibile che sentiamo abitare ancora la negra periferia. "Dov' è la nostra casa?". Via, via, il cuore sfinito dai libri reclama una nuova impraticabile libertà. Qesta nostra utopia - che è il nostro pio errore - saprà consolarci con l' allucinazione del verso che segue.

Costruite il vostro robot in 10 minuti

Gender bias in matematica

Le donne puntualmente recuperano, eppure il gap iniziale evidenziato dai test le penalizza in partenza e fa scegliere loro altre vie.

A New York il sacro è ovunque

Ecco un buon sito dove ammirare altre facciate delle nuove Cattedrali urbane.

I ghetti dell' università americana

La carriera di insegnante è' poco appetitosa e viene scelta dai peggiori, specie nei paesi dove il business offre alternative succulente. E allora, ecco che proprio in quei paesi si scatena la crisi.

American education will never be improved until we address one of the
problems seen as too delicate to discuss. That problem is the overall quality of
people teaching our children. Students who have chosen education as their major
have the lowest SAT scores of any other major. Students who have graduated with
an education degree earn lower scores than any other major on graduate school
admissions tests such as the GRE, MCAT or LSAT. Schools of education, either
graduate or undergraduate, represent the academic slums of most any university.
As such, they are home to the least able students and professors with the lowest
academic respect. Were we serious about efforts to improve public education, one
of the first things we would do is eliminate schools of education

I problemi della peak oil thery

Sono sempre gli stessi: non tener conto che innovazioni, scoperte, soluzioni sono guidate proprio dalla scarsità.

Comincia a fare freschino

Questo articolo sui record del 2007 è il commento migliore alla foto.


Spiegare l' irrazionalità dell' elettore

Poichè la scelta di recarsi al seggio non puo' certo dirsi razionale, cosa dobbiamo aspettarci dalla preferenza aggregata espressa da individui che optano ugualmente per esercitare questo loro diritto?

Visto che per loro il calcolo non conta molto, probabilmente saremo di fronte a preferenze ideologiche anzichè razionali.

La cosa puo' essere interpretata diversamente.
  1. Gli ottimisti ritengono che l' accantonamento di comportamenti razionali sia cosa buona e giusta in simili circostanze. Mettere da parte la coerenza indica che si fanno largo preferenze pro-social altrimenti compresse e inspiegabili postulando individui egoisti e razionali (vedi Surowiecki Winsdom of the Crowds).
  2. Altri economisti la fanno più semplice. Essendo scarsissimi gli incentivi a votare - e qui appare chiara la differenza con l' aggregatore di mercato - il lavoro, quand' anche si senta l' esigenza di svolgerlo, verrà svolto con leggerezza. Cio' spiega quanto tempo i candidati passano in sala-trucco e come si sloghino le mascelle per ampliare al massimo il loro sorriso da simpaticoni. Da queste premesse è difficile scommettere molto sulla tutela del bene comune.
  3. C' è una possibile soluzione intermedia: lo sforzo pro-social del singolo viene intercettato a livelli differenti rispetto a quello delle votazioni effettive. Per esempio a livello di partito. Il bene comune diventa il bene del partito. In seguito il Partito, avendo gli incentivi opportuni, puo' dedicarsi ad un attività razionale ed egoistica.

The best picture of the year

I cammelli sono bianchi. Quelle nere sono le ombre.

Fiori d' arancio


Afghanistan, quarantenne si unisce in matrimonio con undicenne. Mal di stomaco?

Woman pro-choice


Guardare la TV e non uccidere nessuno. Ma come è possibile?

Studi.

Poche donne in Parlamento

Ma con più donne il governo sarebbe migliore?

mercoledì 19 dicembre 2007

Che palle, arriva il qualcosa-day


I belive in ads

Spiate qua.

Uno che è sempre meglio ascoltare con le orecchie tese

Arrow sul gw. Per lui la mitigazione è la via. Le conclusioni seguono dalle assunzioni. Concentriamoci su quelle.
  1. 1.3%, crescita media mondiale del pil da qui al 2200.
  2. 13% del PIL prodotto, costo del gw al 2200.
  3. 20% del pil prodotto, costo del gw aggiustato per una popolazione avversa al rischio.
  4. 1% del PIL, costo per implementare la mitigazione.

Conclusione: politiche di mitigazione sono da scegliere ogni qualvolta le preferenze temporali della popolazione siano incorporate in un tasso di sconto inferiore all' 8.5% (i costi si affrontano da subito, i benefici si avranno domani).

Anatomia ottimista del male italico

Il male non esiste allo stato puro nella storia.

Ci tocca lo sforzo di discernere.

Per chi oggi non volesse imbrattarsi con le polveri del ventesimo secolo osservato di sguincio nella sua prima metà, restano pur sempre a disposizione gli anni settanta, il punto più basso della parabola italiana. Il momento in cui la nostra povera socità ha ricevuto in dono una tenacissima imbragatura che la atrofizza ancora oggi.

In una serie di trasmissioni li rievoca l' angosciato e scrupoloso Maurizio Zampa. Ogni puntata è dedicata ad un ospite.

Proviamo ad accompagnare questo sforzo radiofonico cercando di isolare nelle parole che ascoltiamo il sintomo in grado di segnalarci come il virus malefico di quella annata sia stato inoculato nella società.
















  1. 26/11 Marco Baliani,attore. Poichè nel corso delle lunghissime okkupazioni universitarie non si sa che fare e l' Assemblea è un luogo noioso dove si reitera continuamente uno sciatto ascetismo, nasce l' esigenza della creatività. Ma da una madre con un simile patrimonio genetico quali saranno le virtù dei figli?











  2. 27/11 Cristina Comencini, scrittrice Regista. I settanta come dio comanda: politica, politica...e politica. Senza capirci niente. Chi la sparava più grossa era "più avanti". Dell' amore si parlava di nascosto. Non stava bene. Al limite nei gruppi di autocoscienza femminile, dietro la cortina del separatismo corazzato richiesto dal rituale, qualche parola poteva sfuggire. Ma quanto opprimeva ed isolava la sicurezza offerta dalle famiglie borghesi. Per fortuna che durante l' occupazione delle case ci si imbatteva in qualche proletario in grado di slargare l' orizzonte rattrappito di noi figli di papa'.










  3. 28/11 Marco Belpoliti, saggista docente universitario. Esaltazione del dissenso e della sovversione continua. Ma il dissenso a tutti i costi porta dritti dritti alle castrazioni intellettuali tipiche del pensiero utopico. Naturalmente Pasolini come padre di tutti i dilettantismi ispirati. "Collettivo" era la parola d' ordine che configurava ogni azione e calcificava nei discorsi il "noi" come unico pronome ammesso.










  4. 29/11 Roberto Romei, avvocato e docente universitario di diritto del lavoro- Si parte subito sparati con la teoria dei Bisogni e la conseguente pratica dell' esproprio proletario rivendicato come momento creativo. Poi ci sono le solite femministe, che non dovevi sbagliare parola e stare in loro compagnia era come camminare sulle uova. Ma questo è folklore, presto Romeo trova la sua via e passa al sodo: illuminato da Rodotà e Giugni vede chairo cosa sia il diritto, non semplice riferimento per dispensare la giustizia, ma strumento per servire - pardon - per tutelare "interessi ben precisi". La politica - quindi la forza - al centro di tutto sempre. La macchina migliore per risolvere i problemi. Anzi, l' unica. La chiusa è sempre la stessa: tanti errori ma anche tanti sogni, tutti con un solo oggetto: la realizzazione in terra del socialismo. Ma non è più romantico un bel sogno pornografico? Per fortuna che la capacità di indignarsi contraddistingue ancora oggi l' appartenente al Movimento. Una capacità che però all' improvviso soffoca nei cavilli non appena deve giudicare il funesto retaggio da cui è nata.










  5. 30/11 Paola Mastrocola, scrittrice- Non le piace il "collettivo", predilige il "piccolo", il "limitato". Forse è già proiettata sul "gretto individualismo degli anni 80". Sogna con la poesia più visionaria e quindi difficilmente finisce nel crogiolarsi con l' ideale etico-estetico della società socialista. La politica le giunge origliando qualche TG dalla TV rimasta accesa, per il resto nemmeno si accorge di vivere negli anni 70. Se non fosse per l' incontro altamente istruttivo con l' atmosfera tra il burocratica e l' agghiacciante di un' Assemblea universitaria. Inoltre, non ne parliamo neanche, vuole scrivere e farsi capire. E' un imperdonabile istinto "produttivo" su cui i suoi colleghi artisti - impegnati a ciclostilare versi incomprensibili, quindi "contro" - non possono sorvolare.










  6. 3/12 Riccardo Iacona, giornalista- Dams, ovvio. Chi oggi ci parla dal microfono della TV di tutti, a 14 anni già faceva vita di sezione. In quel PCI dove la qualità contava, mica come quelli di oggi che lui ha smascherato in "Pane & Politica". Il meglio della vita intellettuale orbitava intorno a quel sole. E se il 77 lascia strascichi di incertezze è proprio perchè occasionalmente è arrivato a profanare quell' altare di Partito dove Iacona aveva assiduamente pregato ginocchioni. Poi l' incontro con la TV di tutti (Rai 3) e con i maestri di tutti: Barbato e Augias. Poi su, su, su. Fino a toccare quel bene comune di Santoro.






  7. 4/12 Ignazio Marino senatore, medico chirurgo- In pratica segue passivo il binario unico che lo assimila ai precedenti. Ha però la virtù diplomatica di ripetere gli slogan con contrazioni facciali che lo rendono sofferente impetrando il perdono. Quindi, l' aborto come conquista di civiltà ovviamente. Segue puntuale lacrimuccia di pragmatica tanto per dare il contentino. Le parole d' ordine sono rigorosamente vuote: "equità", "...chi ha ricevuto meno...". In effetti, avendo riconosciuto la pasta d' uomo, riempirle sarebbe superfluo. Gran finale per chi facesse il sordo e non l' avesse ancora capito: lui non è come tutti gli altri. Lui non fa un mestiere come tutti gli altri. Lui è un missionario e la sua è una missione. Forse la sanità italiana, così come la scuola, è troppo intasata dai missionari per funzionare a dovere.










  8. 5/12 Francesca Corrao, docente Lingua e letteratura araba Univ. Orientale di Napoli-










  9. 6/12 Marco Lodoli, scrittore-










  10. 7/12 Guido Dotti, Monaco Monastero di Bose-










  11. 10/12 Felice Casson, magistrato-










  12. 11/12 Gianni Dessì, artista-










  13. 12/12 Marzia Barbera, docente Universitaria-










  14. 13/12 Marco Tarchi, docente Universitario-










  15. 14/12 Marco Paolini, attore-










  16. 17/12/ Eraldo Affinati , scrittore -










  17. 18/12 Milena Gabanelli , giornalista - Laureata al DAMS, buono a sapersi. Abbiamo formalmente la conferma che non sa di cosa parla nelle sue pompate inchieste. Quelle che il più delle volte si concludono con un, "e allora?"










  18. 19/12 Stenio Solinas , giornalista -










  19. 20/12 Tonino Acclavio , operaio-










  20. 21/12 Tano D'Amico , fotografo

Joy to the world

Canzoni di Natale d' inizio secolo.

Per chi non volesse passare il Natale con i suoi

Ratti giganti in Indonesia


Quando la scienza illumina

Per chi non avesse mai capito bene cosa sia l' inerzia.

Che ore sono?


Basta guardare l' orologio che ci siamo appena costruiti!

Sono loro o non sono loro?

Pop star del ventunesimo secolo

Qui per scaricare gratuitamente il nuovo CD dei Radiohead.

Didattica della mafia e didattica delle tabelline

DIDATTICA DELLA MAFIA
Fa discutere la proposta di inserire l'ora di antimafia nelle scuole...


DIDATTICA DELLE TABELLINE
Mai visto nessun disastro senza l' allegato di una buona intenzione che
spiazzi qualcosa di meno pretenzioso ma più sostanziale. La scuola non fa
eccezione

Si puo' vivere senza finanziaria?

Come sostituirla per evitare la pioggia di emendamenti.

Per calcolare le mance

Con l' introduzione dei 5 euro spagnoli cresce l' esigenza di calcolare correttamente le mance.

La felicità dei nostri bambini

Si puo' fare qualcosa? Un rosario di pareri.

A lezione di churning

Welfare italiano inutile per combattere la povertà. Lezione di Alesina al Ministero dell' Economia. Articolo e grafici Sole (Orazio Carabini) 181207.

Calcolo e preferenze

Mancare questa distinzione produce la maggior parte degli errori cognitivi.

La pena di morte pensata

Alcuni link sul tema:

  1. Isaac Ehrlich: lo studio leader sul tema della deterrenza.
  2. John Lott passa in rassegna gli studi sull' effetto deterrente.
  3. 13 studi sull' effetto deterrenza e sulle problematiche etiche.
  4. Rassegna critica degli studi sulla deterrenza.
  5. Becker e Posner si sbilanciano.
  6. La critica più seria alla deterrenza (publication bias).

Proposta: perchè non introdurla per chi la chiede? I fanatici dell' eutanasia un pensierino dovrebbero farcelo.

Un ponte tra Vienna e Chicago

Vediamo se si riesce a costruirlo sul filo di qualche osservazione snocciolata in ordine sparso.
  1. La critica che Caplan rivolge a Rothbard e Mises non mi sembra tacitata dalle risposte che ha ricevuto.
  2. Ciò non toglie che Mises e Rothbard forniscano la migliore base filosofica per un pensiero liberale. E anche quella etica se si pensa a Rothbard. Ma per l' economia ci vuole ben altro.
  3. Caplan lascia in disparte Hayek. Evidentemente è su di lui che va costruito il primo pilastro del ponte.
  4. Come riconciliare Hayek con l' Homo Economicus di Chicago?
  5. Innanzitutto incorporando la razionalità limitata dell' agente haykiano nelle sue preferenze. In un mondo complesso l' uomo fa appello alle sue preferenze.
  6. Poi introducendo forme di selezione ambientale delle preferenze.
  7. Poi enfatizzando la distinzione tra breve e lungo periodo.
  8. Poi non escludendo a priori un' azione riformatrice (vedi critica di Buchanan a Hayek).
  9. Infine dando centralità alla figura dell' innovatore e all' applicazione immediata delle innovazioni.
  10. Ecco allora che Vienna puo' essere pensata come un momento analitico all' interno delle conclusioni sintetiche di Chicago e dei virginiani.
  11. In alternativa, il pensiero neo-classico pottrebbe essere interpretato come il suggeritore di politiche gradualiste per percorrere meglio un sentiero che conduce dritto dritto a Vienna.
  12. Facciamo un esempio: un welfare spinto e prolungato, non solo conduce agli inconvenienti tipici segnalati da Chicago, ma, nel tempo, seleziona una popolazione con preferenze (tra le preferenze ci metto dentro anche i principi etici) difficilmente compatibili con un sistema liberale (detto esplicitamente: se la fiducia non è legata al benessere probabilmente avremo una popolazione di furbi, ovvero di free rider. Altro esempio ancora più esplicito: lo schiavo è terrorizzato dalle responsabilizzazioni e rinuncia volentieri alla facoltà di scelta). Ecco allora che, l' imposizione di quest' ultimo, magari asserendo che "le preferenze non sono misurabili", implicherebbe un fallimento. Molto meglio una gradualità istituzionale con cui accompagnare una modifica evolutiva delle preferenze.
  13. Per i realisti la razionalità si accompagna ad un processo evolutivo, per il pragmatico basta la scorciatoia del calcolo. Confidiamo nella convergenza.
  14. Il realismo mi va bene come filosofia, ma se passiamo alla scienza (economica) allora guardo alla prticità del modello e alle scommesse che mi consente di portare a casa.
  15. Hayek, e quindi la scuola austriaca, ha avuto il merito di affiancare al concetto di competizione quello di evoluzione. Cio' ci consente di vedere i "gusti" (anche e sopratutto quelli etici) come qualcosa di endogeno. Ecco il circolo: l' ambiente incide sul profilo etico e l' etica incide sulla ricchezza. La ricchezza, a sua volta, incide sull' ambiente circostante che tenderà ad uniformarsi ai modelli vincenti. Siccome sappiamo che un sistema liberale in cui agiscono soggetti eticamente connotati in un certo modo, garantisce la massimizzazione della ricchezza, sarà necessario accompagnare l' evoluzione etica con riforme di mercato graduali.
  16. Purtroppo molti hanno insistito nel contrapporre concetti quali quello di Ordine Spontaneo (Hayek) ad una pratica di riforme istituzionali (Buchanan). Cio' ha condotto alle derive radicali (Rothbard) che spesso, con i loro fallimenti, ostacolano quel processo graduale descritto al punto precedente.
  17. D' altro canto, alcune proposizioni dell' economia neoclassica osteggiate dagli austriaci, hanno dato luogo a riforme che taluni, proprio perchè in loro nome si è condotta una lunga battaglia, trattano come definitive e non invece come un passaggio evolutivo verso una ulteriore liberalizzazione. Una tra tutte: la necessaria presenza di una Banca Centrale che persegua obiettivi anti-inflazionistici.
  18. Recentemente si segnala una riconciliazione all' insegna di Coase per quanto riguarda le politiche di crescita. In un Paese il set istituzionale più efficace è quello che meglio comprime i costi di transazione. Ma, ovunque, già la cultura dei popoli ha lavorato nei modi più vari a quest' opera di compressione creando aspettative e codici soggettivi, bisogna tenerne conto. Lavorare come se si fosse su una tabula rasa potrebbe essere dannoso. Rodrik e de Soto sono stati gli autori più espliciti nel segnalare la necessità di un approccio decentrato nel progettare le istituzioni ideali. Ecco allora che l' asetticità del Modello unico neoclassico cede il passo senza traumi alla molteplicità hayekiana.
  19. Due parole sulla figura dell' innovatore. Un sistema Haykiano accetta di convivere con costi di transazione alti. Cio' potrebbe renderlo meno efficiente rispetto ad un sistema aperto a riforme politiche che abbattano questi costi sopperendo ai limiti del mercato. D' altro canto, una condizione haykiana accumla risorse per quell' innovazione che, superando l' ostacolo, condurrà poi verso la soluzione ottima. Le riforme per sopperire ai limiti del mercato, invece, creano quasi sempre delle rendite politiche. Chi gode di queste rendite - e saranno gruppi con agganci politici forti - ostacolerà in tutti i modi il processo innovativo ritardando l' applicazione di soluzioni tecnologiche già esistenti. Facciamo un esempio: laddove l' esproprio infrastrutturale è più difficoltoso, sarà molto più sviluppata e diffusa la tecnologia wireless. In altre parole: in un sistema Haykiano l' innovatore deve essere un abile innovare e niente più, in un sistema tradizionale l' innovatore deve essere sia un abile innovatore che un abile politico al fine di poter vedere applicata la sua innovazione. E' molto difficile tempificare le conseguenze (medio? Lungo?...) e quindi realizzare verifiche empiriche di un modello siffatto. Da qui lo scetticismo degli austriaci per lo strumento econometrico.

La SOX ha fallito

Ancora studi.

The overall evidence is consistent with (i) SOX negatively affecting
cross-listed premia and particularly hurting riskier and more-disclosing firms;
and (ii) investor learning over time about its expected effects


Sox guide download.

Addendum: vuoi saperne di più sul fallimento SOX? Vai su questo sito e digita SOX. Ti appariranno molti studi. Un' anteprima qui quo qua ma soprattutto quaquaraqua.

Elettore socio-tropico e elettore ego-tropico

Nell' attacco alla Public Choice Theory e all' elettore egoista, vengono citati lavori e lavori da cui ricavare il comportamento socio-tropico del cittadino medio

martedì 18 dicembre 2007

Break

Ce lo meritiamo

L' assunto e il dedotto

Computer che sfornano modelli di global warming, amen. Ma quali sono le assunzioni?


A volte l' approfondimento di qualche sito riserva sorprese:


"The modelers
begin with certain assumptions about climate that they build into the model. For
example, the computers themselves don’t somehow decide if CO2 is a more
important forcing on the climate than solar activity – the modelers, by the
assumptions the feed into the model, decide these things. The models return the
result that CO2 is the most important driver of climate in the coming century
because their programmers built them with that assumption, not because the model
somehow sorts through different inputs and comes up with the key drivers on its
own"

Il mappamondo della ricchezza

Date un occhio prima di migrare.


Sorpasso spagnolo

Spagna supera Italia. I giornali iberici esultano.

Kuriokhin con il tocco e il ritocco

La tastiera sorvolata dall' artiglio adunco di Sergey Kuryokhin trasforma il piano in un cembalo sarcastico, anzi in una pianola strizzata da Conlon Nancarrow, anzi in un Pulcinella Strawinskiano. Sarebbe bello che qualche ben informato confermasse ufficialmente i ritocchi del giocherellone, nonchè tutte le deformazioni al suono originale da lui apportate. Tutto cio' si rende necessario visto che le scarne note di copertina a "The Ways of Freedom" sono reticenti sulla decisiva questione e sta montando una certa mitologia.

Ascoltiamocelo sospettosi in questo The rules of The Games

Altro passaggio abbastanza incredibile, da The Other Ways

Paura delle feste?

Macchè, con questo ve la cantate e ve la suonate!

E poi c' è sempre la compagnia dei soliti due simpaticoni.

Coltivate relazioni mandando qualche simpatica mail ai pochi amici.

Che ne dite poi delle cartoline di Sprint?

Se poi qualcuno vi importuna invitandovi a qualche festa c' è sempre un gentile generatore di scuse diplomatiche.

E statevene al calduccio a giocare con la neve.

E adesso...Buon Natale!

Presepe zen


Semplice ma bello. Buon Natale!

Come si forma un liberale?

Così.

Riassumo qualche dritta:
  1. Trascurare l' informazione e privilegiare il giudizio andando a caccia di errori prima che del genio.
  2. La maggior parte degli errori si sviluppa nella chiusura: aprirsi agli altri, fidanzarsi con una straniera se possibile.
  3. Studiare logica.
  4. Frequentare gruppi di amici dove le questioni possano essere dibattute.
  5. Scrivere qualcosa ogni giorno.
  6. Rinunciare a tutti i comfort mettendo alla prova la vostra capacità di tolleranza.