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domenica 20 agosto 2017

Causa o correlazione?

Causa o correlazione?

The High Price of Motherhood – More Sex Is Safer Sex: The Unconventional Wisdom of Economics
Steven E. Landsburg
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Punti chiave: L’economista è un tale che dimestiera cerca di distinguere le cause dalle correlazioni. E’ abbastanza ridicolo lo spettacolo che offre chi gli ricorda che cause e correlazioni sono cose diverse – Nessuno ricorderebbe ad un biologo di lavare le provette – Segue esempio standard di quel che fa l’economista
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facing difficult trade-offs between family and career.
Note:IL DILEMMA STUDIATO DA AMALIA MILLER
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On average, a woman in her twenties will increase her lifetime earnings by 10 percent if she delays the birth of her first child by a year…For college-educated women, the effects are even bigger…
Note:RITARDO MATERNITÀ E REDDITO
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A woman who gives birth at 24 might be a different sort of person from a woman who gives birth at 25… Maybe the 24-year-old is less ambitious…
Note:PRIMA DIFFICOLTÀ
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Instead of comparing random 24-year-old mothers with random 25-year-old mothers, she effectively compared 24-year-old mothers with 25-year-old mothers who had miscarried at 24.
Note:TRUCCO: COMPARARE SOLO CHI HA AVUTO UN FIGLIO A 25 MA UN ABORTO SPONTANEO A 24
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But the comparison is still imperfect. Maybe miscarriages and low wages have a common cause—poor health, for example.
Note:SECONDA DIFFICOLTÀ
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Let’s compare 25-year-old mothers with those 24-year-old mothers who conceived while using birth control. Now you’ve got two groups of women, none of whom wanted to be pregnant at 24.
Note:ALTERNATIVA: CONFRONTARE SOLO LA GRAVIDANZA NON VOLUTA A 24 CON LA GRAVIDANZA A 25
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Again, the experiment is imperfect. Getting pregnant while on birth control might be a symptom of carelessness, and carelessness can be a liability in the workplace.
Note:TERZA DIFFICOLTÀ
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a bunch of women who all report that they’d been trying to get pregnant since they were 23. Some succeeded at 24; others at 25.
Note:CONFRONTARE SOLO DONNE CHE CERCAVANO UN FIGLIO A 23 ANNI
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None of these experiments—the miscarriage experiment, the birth-control experiment, and the “trying to get pregnant” experiment—is perfect, but all three point to the same conclusion.
Note:CONCLUSIONI UNIFORMI
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In this case, the result is that early motherhood is not only correlated with low wages; it actually causes them. That’s largely what good empirical economics is about—finding thoughtful and creative ways to distinguish between correlation and causation.
Note:ESSENZA DELLA BUONA ECONOMISTA
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Reminding an economist that correlation does not imply causation is like reminding a chemist to be sure his test tubes are clean.
ECONOMISTI E BIOLOGI

mercoledì 16 marzo 2016

Eleven The High Price of Motherhood - More Sex Is Safer Sex: The Unconventional Wisdom of Economics by Steven E. Landsburg

Eleven The High Price of Motherhood - More Sex Is Safer Sex: The Unconventional Wisdom of Economics by Steven E. Landsburg - #famigliaecarriera #causalitàocorrelazione #abortoallastessaetà #cercatoallastessaetà #nonvolutoallastessaetà #economistieprovettesporche
Eleven The High Price of MotherhoodRead more at location 1857
Note: 11@@@@@@@@@@@@@@@@@@@ Edit
difficult trade-offs between family and career. Amalia Miller, a young economist at the University of Virginia, has thought hard about those trade-offs.Read more at location 1859
Note: AMALIA MILLER FAMIGLIA E CARRIERA Edit
On average, a woman in her twenties will increase her lifetime earnings by 10 percent if she delays the birth of her first child by a year.Read more at location 1860
Note: RITARDO MATERNITÀ E REDDITO Edit
For college-educated women, the effects are even bigger.Read more at location 1862
So if you have your first child at 24 instead of 25, you’re giving up 10 percent of your lifetime earnings.Read more at location 1863
A woman who gives birth at 24 might be a different sort of person from a woman who gives birth at 25,Read more at location 1868
Note: PRIMA DIFFICOLTÀ Edit
Maybe the 24-year-old is less ambitious.Read more at location 1869
maybe the 24-year-old started her family sooner precisely because she already saw that her career was going badly.Read more at location 1870
Instead of comparing random 24-year-old mothers with random 25-year-old mothers, she effectively compared 24-year-old mothers with 25-year-old mothers who had miscarried at 24.Read more at location 1871
Note: FIGLIO A 25 MA ABORTO A 24 Edit
But the comparison is still imperfect. Maybe miscarriages and low wages have a common cause—poor health, for example.Read more at location 1874
Note: OBIEZIONE Edit
Let’s compare 25-year-old mothers with those 24-year-old mothers who conceived while using birth control. Now you’ve got two groups of women, none of whom wanted to be pregnant at 24.Read more at location 1877
Note: ALTERNATIVA: CONFRONTARE DUE GRAVIDANZE NN VOLUTE Edit
Again, the experiment is imperfect. Getting pregnant while on birth control might be a symptom of carelessness, and carelessness can be a liability in the workplace.Read more at location 1879
Note: OBIEZIONE: TRASCURATEZZA Edit
a bunch of women who all report that they’d been trying to get pregnant since they were 23. Some succeeded at 24; others at 25.Read more at location 1880
Note: DONNE CHE TENTANO ALLA STESSA ETÀ Edit
None of these experiments—the miscarriage experiment, the birth-control experiment, and the “trying to get pregnant” experiment—is perfect, but all three point to the same conclusion.Read more at location 1882
In this case, the result is that early motherhood is not only correlated with low wages; it actually causes them. That’s largely what good empirical economics is about—finding thoughtful and creative ways to distinguish between correlation and causation.Read more at location 1885
Note: ESSENZA DELLA BUONA STATISTICA Edit
Reminding an economist that correlation does not imply causation is like reminding a chemist to be sure his test tubes are clean.Read more at location 1889
Note: ECONOMISTI E RUBINETTI

venerdì 11 luglio 2014

Lanciando monete in aria

1) Lanciando due volte in aria una moneta regolare, potrei ottenere due volte "testa". La probabilità è del 25% ma cio' non implica che se ottenessi due volte testa, allora la probabilità che la moneta sia truccata è del 75%! Questa premessa è per dire che, a volte, il modo in cui vengono rappresentati certi lavori scientifici che fanno uso di regressioni statistiche trae in inganno. Li si presenta in termini probabilistici: "la probabilità di X è dieci volte più grande della probabilità di Y!", eccetera. Una regressione collega un' evidenza disponibile (E) ad un' ipotesi di lavoro (I) stabilendo una relazione (R) tra le due cose. Per convenzione, si dice che questa relazione sia "statisticamente rilevante" quando la probabilità dell' ipotesi nulla (N) è inferiore al 5% (in alcuni casi dell' 1%). L' ipotesi nulla è l' ipotesi per cui non esiste alcuna relazione tra I ed E. Nel caso precedente, se ipotizziamo una moneta truccata, l' ipotesi nulla è che la moneta sia regolare. Diciamo che se p (N dato E) minore di 5, allora la relazione R è rilevante. Ma attenzione, dire che p (N dato E) minore di 5 non significa dire che p(E dato N) minore di 5! Le due probabilità non sono affatto collegate in modo così immediato, sono invece messe in relazione dalla probabilità che l' esperimento possa essere ripetuto, ovvero da una probabilità soggettiva espressa con la frazione pE/pN. In ogni lavoro statistico, è questa una probabilità ineliminabile visto che noi potremmo anche ripetere l' esperimento ma l' esito andrà di nuovo pesato da un "coefficiente di ripetiblità". Le regressioni, allora, non fissano delle probabilità, come sembrerebbero far capire talune divulgazioni. Come diceva il reverendo Bayes, la regressione non stabilisce ma aggiorna delle probabilità a priori, che sono sempre soggettive.

lunedì 18 novembre 2013

venerdì 30 maggio 2008

Il bello e il brutto del pensarci su

Non pensare puo' essere bellissimo, per alcuni anzi è l' unica "salvezza".

Ma per noi mi sa che è tardi per ricorrere a quell' alternativa taoista, ormai la secrezione cerebrale la espelliamo d' istinto di fronte al minimo intoppo.

Allora meglio ogni tanto ricordare a se stessi le delizie di un pensiero ben costruito. SL dà parecchie indicazioni spassose.

In genere si parte osservando un fatto.

Non un fatto qualsiasi, un fatto "rilevante". Questo è un punto problematico su cui popper si scorna con Bacone, per noi è meglio procedere lasciando che i due se la vedano tra loro.

Amalia Miller, per esempio, ha osservato che se una donna (USA, ma anche Europa) posticipa di un anno la nascita del primo figlio, guadagnerà nell' arco della sua vita lavorativa il 10% in più.

Questo è un semplice fatto. Poi comincia la parte creativa, la parte in cui si formula una teoria. Ecco quella della Miller: la maternità costa (un casino).

A questo punto, a qualsiasi latitudine vi troviate, salta sempre su un tale che finirà con il pronunciare l' obiezione stantia: "ma la correlazione non equivale ad un rapporto di causalità!!".

L' obiezione non è molto costruttiva visto che il "pensatore" (economista?) di mestiere fa proprio quello che distingue la cause dalle correlazioni.

L' obiezione standard, oltre ad essere stantia, ci fa perdere il bello del pensare, ovvero la parte creativa. Gli stessi dubbi possono e debbono essere sollevati ma in modo creativo, ovvero con una teoria alternativa.

Di solito la teoria alternativa è una teoria in cui una terza variabile influenza entrambe le variabili sotto osservazione. Per esempio: una madre 24enne sceglie di fare un figlio subito e non a 25 anni perchè ha già capito che la sua carriera non sarà brillante.

Questa sì che è un' "obiezione" come dio comanda. In quanto tale ad essa si puo' rispondere. E Amalia lo fa, infatti non confronta madri 24enni con madri 25enni prese a caso, confronta le prime con madri 25enni che hanno abortito naturalmente (capriccio del destino) a 24 anni. Il differenziale del 10% è confermato.

Amalia non è soddisfatta, ora mette a confronto madri 25enni con madri 24enni che all' epoca usavano mezzi anti-concezionali. Il 10% è confermato. Caspità, ma questa è causalità!

Per fortuna l' obiettore non demorde: chi rimane incinta nonostante l' uso di anticoncezionali è probabilmente una persona trascurata e cio' si riflette sul suo stipendio. Anche questa è un' obiezione creativa, ovvero un' obiezione che: 1) dà piacere ideare (è creativa) e 2) è onesta, ovvero comporta oneri: deve essere confermata dai dati o confutata. Ma da quali dati? Bisogna "inventarsi" un esperimento in merito, non è facile.

Infatti Amalia accetta la sfida e si getta alla ricerca di un gruppo di donne che ha cominciato a cercare la maternità a 23 anni: alcune ci sono riuscite a 24, altre ci sono riusicte a 25. Il 10% è confermato.

La garanzia di aver trovato un nesso causale non esistono, ma questo è il modo corretto di procedere. E' anche il modo più "bello" poichè implica un momento creativo sia nella teorizzazione, sia nella confutazione, sia nell' ideazione degli esperimenti significativi. Landsburg dice che "ricordare ad un economista che la correlazione non è una causalità è come ricordare ad un chimico di lavare le provette". Io aggiungo che dimenticarsene priverebbe il pensatore della parte più divertente e fantasiosa della sua impresa.

Ecco un altro fatto: chi ha una figlia femmina ha anche maggiori probabilità di divoziare.

Questo accade praticamente ovunque nel mondo. Si va da un differenziale del 5% (USA) ad uno del 25% (Vietnam).

Teoria 1: avere delle figlie è causa di divorzio. le figlie sono meno desiderate dei maschi. E' la teoria degli economisti Dahl/Moretti.

Ma per formularla hanno sudato sette camicie dovendo respingere tutta una serie di alternative al fine di dimostrare un nesso di causalità.

OBIEZIONE 1: le persone di successo di solito non hanno figlie femmine e, visti i mezzi ingenti di cui dispongono, riescono spesso ad ammorbidire i conflitti di coppia.

RISPOSTA: la prima parte della considerazione puo' essere giudicata un fatto (le ricerche sono state condotte in modo abbastanza vasto: dai Presidenti degli Stati Uniti alla lista del Who's who... rinvio al biologo Robin Barker e al suo Sperm Wars), ma la seconda fa acqua da tutte le parti.

OBIEZIONE 2: quando la mamma è stressata aumentano le probabilità che partorirà una femmina. Ma la presenza di stress prelude anche al divorzio.

RISPOSTA: la prima parte dell' affermazione è un fatto. Ma con quattro conti che mettano assieme le probabilità ricavate dai numeri delle statistiche, si vede come questa teoria non è in grado di spiegare i differenziali osservati.

Per Dahl e Moretti è ora di passare al contrattacco. Basta limitarsi a respingere le obiezioni! Che abbelliscano la loro teoria con spiegazioni ragionevoli e creative tali da poter essere anche sostanziate dai fatti prodotti dal noiosissimo lavoro statistico. E allora:

PROVA1: le divorziate con figlie femmine difficilmente si risposano. Questo ci dice qualcosa a proposito delle preferenze del potenziale patrigno. E giù numeri.

OBIEZIONE MIA: forse le madri temono la presenza di un adulto vicino alle loro bambine, magari già un po' cresciutelle.

PROVA2: i genitori di una figlia hanno più probabilità di avere un secondo figlio. Questo fa luce su alcuni desideri della coppia. E giù numeri.

PROVA 3: il mercato delle adozioni parla chiaro. E giù numeri.

Qualcuno ha avanzato altre prove di tipo evolutivo: il divorzio colpisce l' autostima dei figli; i ragazzi con poca autostima diventano introversi, le ragazze diventano "facili". Bella questa! visto che è divertente oltre che responsabilizzante?

Altri puntano sulla parte economica: i maschi hanno più bisogno delle femmine di ereditare grandi patrimoni, questo perchè le femminucce ammirano la ricchezza del futuro partner più di quanto non facciano i maschietti e poi un maschio ha più probabilità di intraprendere.

Non ci sono prove inconfutabili, ma cosa c' importa? Il bello è "pensare" e aggiungere. E' talmente bello che ci compensa della noia necessaria relativa al lavoro che deve seguire: sostanziare con i fatti delle statistiche, della soria e dell' esperienza personale, perchè no?

Ma alcuni sono restii ad accettare una simile spericolatezza inventiva, temono ripercussioni problematiche sui valori e sulla società: non tutte le conclusioni sono innocenti.

Mi chiedo io, ma che c' entrano i valori con i fatti? I valori e i fatti viaggiano distiniti.

I miei valori son là, son parcheggiati altrove ed in luogo sicuro, mai nessuna teoria sui fatti potrà mai modificarli, sono in cassaforte.

Io non sarò razzista per quanto i fatti potranno un giorno dire che talune etnie soffrono di tare genetiche, cosa possibile.

Non sono sessista per quanto un giorno alcune teorie faranno risalire a fatti genetici la superiorità di un sesso su un altro in un certo campo, cosa probabile.

Così corazzato, posso buttarmi a capofitto e fare anche le ipotesi più azzardate, i miei valori stanno al sicuro in un' altra dimensione.

Ma è proprio questo che imbarazza molti scienziati (ideologizzati): per loro non esiste un' "altra dimensione", per il loro monismo questi fatti sono tutto. E' un piacere vedeli tirare il freno invidiando chi non è tenuto a farlo grazie al fatto di possedere un' anima.