giovedì 10 ottobre 2019

LA CENSURA AI TEMPI DELLA LIBERTA’ D’ESPRESSIONE+ COME PUO' UNO SCOGLIO...

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COME PUO' UNO SCOGLIO ARGONARE IL MARE? PUO' PUO'.
È in atto un tentativo di migrazione da Facebook a VK, si lamentano censure. Spiace perdere "amici" con cui è bello dialogare. Ma, mi chiedo, davvero la mannaia del politicamente corretto incombe sulle nostre teste?
Per evitare di perdere tempo: non bisognerebbe parlare di "idee censurate" poiché la censura implica un intervento governativo, sarebbe meglio parlare di “idee silenziate”. Ecco, una volta precisato questo usiamo pure il termine censura e non si rompano i coglioni...
Tipico discorsetto di chi minimizza la censura. "Caro Mario Giordano, dici di "cantare fuori dal coro", di avere opinioni scomode, di incarnare il classico "silenziato". Ma va là! A chi vuoi darla a bere. Come è possibile sopportare questo eroico calvario e al contempo essere una star della tv che parla ad un vasto pubblico adorante? La celebrità può forse convivere con un tabù violato?". Ecco cosa si chiede retoricamente chi giudica un puro pretesto questa lagna dei "fuori dal coro" esclusi dal consesso civile.
Qui i “minimizzatori” non mi convincono. A me la “convivenza” denunciata sembra possibile. Riflettiamo. I transgender vivono forse in modo facile e rilassato la loro condizione solo perché Vladimir Luxuria è da anni una super star della tv? Mi sembra chiaro che tabù violati e celebrità possono convivere, eccome se possono…
A volte professare idee controverse è addirittura un viatico per la celebrità! I primi due motivi che vengono in mente Motivi: 1) violare un tabù fa spettacolo 2) le persone con il coraggio di professare idee scomode sono poche, hanno meno concorrenza e quindi concentrano su di sè la popolarità 3) chi ha il coraggio di violare un tabù possiede doti particolari da far valere, e questo lo agevola nella corsa alla celebrità.
Ad ogni modo, per capire se ci sia censura o meno direi di definire meglio il termine, in molti dimostrano di non afferrarlo. Ecco allora la formuletta condensata: CI = SI/TSI
CI: grado di censura dell'idea I
SI: supporto all'idea I
TSI: trasparenza del supporto all'idea I
È chiaro che chi non vede censura solo perché un'idea è ampiamente supportata confonde numeratore e denominatore. O meglio, non tiene conto di quest'ultimo.
Adesso due parole sul denominatore. Un supporto puo’ dirsi trasparente quando è agevole esprimerlo nella sfera pubblica, quando ci si mette la faccia senza problemi, anzi con orgoglio. Se invece supporto un'idea ma non oso espormi, allora quell'idea, per quanto diffusa, è di fatto silenziata per via di un denominatore basso. Nella favola dell'imperatore, tutti vedevano le sue nudità ma l'idea era silenziata, ci volle un bambino per fornire la dovuta trasparenza a quell’opinione universale. Un caso estremo di censura che schizza all’insù per effetto del denominatore basso.
Ancora sul denominatore. Conosco un professore che ha firmato una lettera aperta di condanna contro l'idea delle differenze sessuali innate. La cosa particolare è che lui crede a queste differenze. Ma allora perché ha firmato? Perché si aspettava che nel suo dipartimento tutti firmassero, e sarebbe stato brutto essere l'unico a non farlo. Ma perché si aspettava che tutti firmassero? Probabilmente perché tutti avrebbero fatto il suo stesso ragionamento. Ecco cos'è il denominatore. Chiaro?
NEWSTATESMAN.COM
If you had struggled to come up with a collective noun for that disparate group of people that ranges from Milo Yiannopoulos to Sam Harris and includes Jordan Peterson, Joe Rogan and every other random guy with a social media profile pic that is a photoshopped character out of an Ayn Rand novel, the...

LA CENSURA AI TEMPI DELLA LIBERTA’ D’ESPRESSIONE
La spiego con una barzelletta sovietica: alla stazione ferroviaria di Mosca c’è un uomo sospetto che distribuisce volantini a tutti quelli che passano. Alla fine, ovviamente, il KGB lo arresta, ma scoprono con sorpresa che i volantini sono solo fogli bianchi. "Che senso ha tutto cio’?", chiedono. E lui: "cosa c'è da scrivere? È tutto così ovvio!". A ragione viene spedito nel gulag come soggetto estremamente pericoloso.
E’ la classica situazione in cui l'uomo sta cercando solo di rendere di pubblico dominio cio’ che già tutti conoscono. Ma è proprio questo che teme più di ogni altra cosa il dittatore: il volantino, non quello che c’è scritto sopra.
Se odio il dittatore, la cosa al dittatore non interessa, purché non lo scriva sul volantino.
Anche se odio il dittatore sapendo che lo odia il 99% della popolazione, la cosa interessa relativamente il dittatore. Purché non lo si scriva su un volantino.
Se odio il dittatore sapendo che il 99% della popolazione lo odia ed è cosciente che il 99% della popolazione lo odia, al dittatore non interessa. Purché questa situazione non venga illustrata su un volantino.
Senza volantini il dittatore puo’ tenere in scacco il 99% della popolazione che lo odia.
Il volantino è la dimensione pubblica di un’idea. Si puo' censurare un'idea ma ci si puo' limitare a censurarne la dimensione pubblica.
Attenzione: consentire che un’opinione venga espressa ma fatichi ad accedere alla dimensione pubblica – magari perché considerata “poco rispettabile” – è compatibile con la libertà d’espressione. La vera libertà d’espressione, allora, implica, tra le altre cose, IL RISPETTO di tutte le opinioni. Per questo chi si INDIGNA è un censore in erba.

SCOTTAARONSON.COM
The following is the prepared version of a talk that I gave at SPARC: a high-school summer program…
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LOTTA ALL’EVASIONE Perché la si proclama da anni a una “sola voce” e poi non la si fa? A molti (ingenui) la cosa sembra assurda. Per capire entriamo nel dibattito. Illustro due posizioni agli antipodi: 1) Giovanni: “Evadere le imposte almeno per un 50% è un dovere civico. Chi non si adopera per farlo è un codardo che non vuole bene al suo paese”. 2) Giacomo: “Pagare le imposte è un dovere civico. Chi non adempie a questo dovere “ruba” agli altre e nuoce al paese”. Secondo voi, se l’Agenzia delle Entrate deve fare un accertamento andrà da Giovanni o da Giacomo? Da Giovanni, è ovvio. E fa bene, è del tutto razionale che agisca in questo modo. La probabilità che l’evasione si annidi lì è maggiore. Questo cosa implica? Essenzialmente che Giovanni non esprimerà mai la sua opinione sincera e che il dibattito in cui tutti sono “liberi” di intervenire sarà in realtà un monologo. Ascoltate le telefonate al programma giornalistico di Prima Pagina su Radio Tre e avrete la rappresentazione plastica del “monologo” in atto. Al massimo, ci si spinge a fare un timido cenno benevolo all’evasione di necessità. Ora dovrebbe essere abbastanza chiaro perché l’evasione viene proclamata “a una sola voce”, perché il dialogo sul problema non è un dialogo, è necessariamente un monologo “a una sola voce”. Quell’unica voce è poi destinata a gonfiarsi anche perché chi non ha una posizione in materia trova conveniente unirsi al coro. Dirò di più, anche Giovanni, se interpellato, si unirà a quell’unica voce, magari con scarso entusiasmo ma lo farà se non è un pazzo. Poi, difficilmente si passerà dalle parole ai fatti, ma è proprio cio’ che ci si attende perché più o meno tutti (tranne gli accecati dal fanatismo) sono consapevoli di questa finzione collettiva.

mercoledì 9 ottobre 2019

ADESSO BASTA

Adesso basta però con questa storia che esisterebbe tra gli scienziati un "largo consenso" sull'origine antropogenica del riscaldamento globale.
Informazioni su questo sito web
HUFFINGTONPOST.IT
Per il fisico dell’atmosfera e climatologo di fama mondiale il movimento giovanile incanala "nella direzione sbagliata, cioè la lotta al riscaldamento globale, quella che è in realtà un’urgenza giusta, ovvero la salvaguardia del pianeta"

IL FILOSOFO PIU' AMATO A RAGIONERIA

IL FILOSOFO PIU' AMATO A RAGIONERIA
La parolina "über" gli deve tutto...
Ancora oggi Uber rinvia allusoriamente alle fantasie di potenza della Silicon Valley...
Facile dire "super-uomo". Ma che è? Un tale forte fisicamente? Un tale aristocratico? Un tale altero? Una specie di cyborg? Boh...
Sembra semplice: uno lo collega a Wagner e poi ai nazi. Perché invece non connetterlo a Superman, alla lotta in difesa del bene e agli anti-nazi? Si puo' fare. Tutto si puo' fare con lui...
Il proto-fascista, il cantore della crudeltà, della forza e del potere... Alain de Benoist, Richard Spencer e Aleksandr Dugin vanno in sollucchero...
Per Bertrand Russell era solo un fenomeno letterario...
Riscoperto negli anni ottanta - il periodo di gloria dei post-moderni. E' chiaro, se a Foucauld, Deleuze, Derrida dici: "siamo in balia di un sistema la cui prospettiva slitta continuamente..." loro vanno subito in sollucchero...
Cos'è la verità? Un esercito proteiforme di metafore, metonimie e antropomorfismi... E giù applausi dai relativisti...
Contro la democrazia, contro l'uguaglianza... ma anche contro nazionalismo e anti-semitismo.
Facile da leggere, difficile da capire... L'ideale per chi ha fretta, l'ideale per noi di ragioneria...
Poco chiaro ma dall'immensa potenza di fuoco. Da qui la frenetica corsa ad appropriarsene...
"Sono dinamite"...
Appena scavi una sua parola, ecco saltar fuori un abbagliante caleidoscopio di interpretazioni...
Per un bel pezzo praticamente il servo di Wagner: "l'unico vero amore della mia vita"...
Sempre in spasmodica attesa della "superba covata di bestioline bionde"...
Provò a comporre. Quanto ridere si fece Wagner (di nascosto)...
Grande ammirazione per il pessimismo di Shopenhauer. Grande disprezzo per la sua enfasi sulla compassione... Compassione!!!???
La schiavitù appartiene all'essenza della cultura...
Il progresso è una cagata pazzesca...
Praticamente un naturalista: l'uomo è animale. Anzi, bestia... bestia animata da sete di potere e impegnata in una lotta senza requie...
Il flagello del cristianesimo...
La famiglia: i mal di testa del padre, gli attacchi epilettici, le frequenti amnesie...
Celebrare ora e sempre l'energia dionisiaca, il trionfale "sì" alla vita...
I pensieri migliori durante le escursioni alpine... Ad un certo punto solo durante le escursioni alpine...
Solo storie d'amore abortite: una mente sempre in moto divora interamente l'attenzione... Una mente energivora...
Riclassificato subito tra gli esistenzialisti...
La sua misoginia, un fatto bruto...
Completa la frase: "le donne sono così poco soddisfatte di se stesse che preferiscono essere picchiate piuttosto che...".
Una prosa con il ritmo rat-a-tat incorporato... mai verboso come i suoi illeggibili imitatori...
Ovunque tu vada, lidi assolati o brume autunnali, lui lì c'è già stato e lì ha passeggiato...
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L’INTERNAZIONALE INTRSEZIONALE

L’INTERNAZIONALE INTRSEZIONALE
Il libro: un'indagine durata 1 anno tra i ragazzi dei campus americani.
Ci fu un tempo in cui i "ggiovani" volevano sempre "aprire un dibattito". Oggi vogliono chiuderlo, hanno paura di rimanere offesi.
Se ieri era tutto uno "sfruttamento", oggi è tutto un' "oppressione": razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia, transfobia, diseguaglianza economica... E il pacchetto lo devi prendere intero, tu chiamala se vuoi... INTERSEZIONALITÀ...
Se lotti per i diritti dei gay ma non condanni il capitalismo o non consideri Israele cattivo cattivo, allora non stai lottando contro l'oppressione, non sei abbastanza "intersezionale". Sei infido.
L' "intersezionalismo" - in quanto ideologia totalitaria - ha un suo fascino in questi tempi di tensione culturale, è un vestito che si porta su tutto, non devi pensarci su, non devi stressarti. Ti mette tutto in discesa…
Ma perché tutta questa “tensione culturale”? Colpa del social, e te pareva. Il fatto è che il social ti erode il confine tra pubblico e privato, sul social trovi sia il tuo amico che l'assessore, devi rispondere ad entrambi nello stesso tempo. Non puoi distinguere, non puoi permetterti la manfrina...
Precedenti: gli anni 30 e la radio. Anche lì, grande fascino delle ideologie totalitariste...
Naturalmente, la libertà d'espressione può diventare un mezzo di oppressione. Quando lo è? In genere quando non sei d'accordo con me!
Il disaccordo è già una "microaggressione"...

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Since the 2016 election, college campuses have erupted in violent protests, demands for safe spaces, and the silencing of views that activist groups find disagreeable. Who are the leaders behind these protests, and what do they want? In Panic Attack, libertarian journalist Robby Soave answers the...

https://www.econlib.org/library/Columns/y2019/KlingSoave.html

martedì 8 ottobre 2019

DEMOCRAZIA PER REALISTI

DEMOCRAZIA PER REALISTI



1 - Le persone votano per quello che sono, non per quello che vogliono - Kwame Anthony Appiah


2 - La politica non ha a che fare con le politiche - Robin Hanson