venerdì 2 agosto 2019

F come calcolare i media bias

https://feedly.com/i/entry/Od/Z0OrlTBzSrJtcae1t5qtueOtvOco3UFNx6gD9Pd4=_16c411506ab:10bdf77:43094f98

LA DISCUSSIONE FACEBOOK

LA DISCUSSIONE FACEBOOK

Qualche regola – che non riesco ad osservare - per affrontarla al meglio.

1) EDUCAZIONE. Banditi gli insulti, ma da evitare anche la scarsa considerazione per la posizione altrui, ovvero l’insulto indiretto. Le allusioni malevole creano un effetto valanga più nocivo delle offese esplicite. In questo secondo caso, almeno, si gioca a carte scoperte. Nel primo caso non sai mai se mollare al suo destino il tuo “nemico”, e in genere s’innescano estenuanti discussioni con post che per 4/5 sono creative premesse sarcastiche ad uso e consumo di chi legge dovendo prendere parte e per 1/5 osservazioni nel merito. In questi casi l’allocazione dell’intelligenza è altamente inefficiente visto che viene quasi totalmente assorbita dal dover punzecchiare in modo fantasioso la controparte.

2) NOVITA’. Specie se lo scambio si prolunga, intervenire solo se si ha qualcosa di nuovo da aggiungere. L’insistenza è forse peggio della maleducazione.

3) LINK. Evitarli, così come è doveroso evitare le citazioni. Il bello e il brutto dello scambio social è che sta tutto lì davanti a te, che non sei tenuto a esiliarti altrove perdendo il filo e la bussola. Lo scopo del tuo interlocutore è quello di entrare in relazione prima ancora che di informarsi. Se proprio non resisti a sfoggiare i tuoi autorevoli link, apri un blog.

4) LEGGERE. Leggere la risposta altrui da cima a fondo, non limitarti alle prime tre righe, anche se di solito già quelle ti fanno scattare la risposta impellente. Se leggi tutto ti accorgerai che i tuoi sforzi potevano essere evitati o meglio calibrati.

5) TITOLI E ACCREDITAMENTO. Inutile e di cattivo gusto esibirli su F. Da evitare anche nel profilo, se possibile. Purtroppo o per fortuna qui si parte alla pari, è una fatica di Sisifo, occorre sempre ricominciare sempre daccapo. D’altronde, se i tuoi titoli non emergono naturalmente nella discussione, probabilmente nemmeno te li meriti del tutto. Lo so, discutere di un problema su cui hai meditato anni con uno che dall’altra parte sta palesemente improvvisando sul momento qualcosa di apodittico è frustrante, ma funziona così. Scegliti meglio gli amici.

6) SEDE. Non denunciare la tua pigrizia con la delirante uscita “non è questa la sede per approfondire…”. Cosa potresti pretendere di più rispetto ad uno scambio scritto interattivo dove ognuno è chiamato ad esporre in modo chiaro il suo pensiero, dove ad ogni affermazione puo’ intervenire un’obiezione, dove puoi prenderti il tempo che vuoi per meditare, dove puoi far decantare il tuo messaggio, dove puoi rileggere quanto ha detto il tuo interlocutore, dove puoi risalire controcorrente il dibattito rischiarandoti le idee. Neanche un convegno di specialisti della materia presenta queste condizioni ideali. Dicendo “non è questa la sede per approfondire…” stai solo manifestando la tua pigrizia personale, è come se dicessi “non ho voglia di approfondire la questione…”. E’ normale che sia così, il 95% degli utenti F non ha né voglia né tempo di approfondire la questione, ma questo non significa che, qualora avesse tempo e voglia, F sarebbe la sede ideale per farlo.

7) PREVENIRE. L’errore più comune nelle discussioni F è quello di esprimersi tentando di prevenire le obiezioni. Non è così che funzionano i social! Il tuo messaggio dovrebbe essere conciso, chiaro, semplice… e quindi anche tremendamente vulnerabile e aperto ad obiezioni. Una volta che saranno avanzate, risponderai. Non è un monologo, è un dialogo socratico. Mai prevenire, non stai scrivendo un saggio, la prevenzione di obiezioni che nessuno ha intenzione di farti rende tutto inutilmente cervellotico. Non dire mai "le cose sono più complesse...", piuttosto fai quel passetto necessario nella giusta direzione per renderle tali.

8) ASPETTA IL TUO TURNO. Medita la tua risposta e attendi di leggere quella della controparte prima di replicare. Chi accavalla i messaggi non ha capito dove si trova.

9) UN MESSAGGIO, UN ARGOMENTO. Mai dire due cose in un unico messaggio. Figuriamoci tre.

10) CITA. Chi non sa discutere su F - oppure ha argomenti deboli da offrire - lo sgami subito perché "mette troppa carne al fuoco", si consola pensando che sommando tanti zeri possa uscire dal cilindro un numero elevato. In questi casi cita una parte del commento altrui - magari la più debole, così impara - e rispondi solo a quella. Aggiungi una denuncia al suo modo goffo di procedere.

11) ALLEANZE. Se la discussione s’infervora respingi le alleanze con chi ti si mostra solidale, esprimi un qualche disaccordo anche con lui prendendo le distanze. L’alleanza esibita è l’inizio della fine, è la premessa per sterili conflitti tra bande.

12) SOLDI. Un modo non banale per semplificare le discussioni consiste nel trasformarle in scommesse. Cerca sempre la sfida con premio pecuniario, ti accorgerai ben presto come le affermazioni diventeranno più caute e interlocutorie. i soldi rendono tutto più serio. Purtroppo, la scommessa ha una cattiva reputazione, talvolta meritata, ma anche una nobile tradizione nella forma di scommessa accademica.

12) DILETTANTE. Privilegiare le discussioni dove il dilettante puo’ dare realisticamente un contributo, ovvero quelle su temi interdisciplinari, o a equilibrio multiplo, oppure temi che riscuotono un interesse marginale: il futuro molto anteriore, certi aspetti teologici trascurati. Ideali sono anche i temi con tesi serie che farebbero perdere di prestigio chi le sostiene (scuola, sanità, povertà, famiglia…). Ma anche quei temi che, come dicevamo sopra, è più facile trasformare in sfide pratiche: quando si tratta di scommettere il dilettante sopravanza spesso il professionista.


12) DA DOVE PARTIRE. Ricorda che ogni argomento ha la sua letteratura. Ovvero, esiste un gruppo di persone che lo ha studiato tutta la vita. Ricordatelo quando cerchi di farti un’idea in quei pochi secondi in cui sei chiamato a dire la tua. La cosa migliore, quindi, è pronunciarsi solo dopo aver consultato questi autori, almeno un paio, almeno uno. Col web si puo’. In caso contrario, massima prudenza.


12) ACCORDO. Ricorda sempre che ogni discussione razionale termina con un accordo. Ma un accordo nel merito, non un accordo su dove si è in disaccordo. Se l’accordo manca, o non c’è stime e fiducia tra gli interlocutori o la discussione non è terminata.


13) THIS IS THE END. Ricorda che se non rispondi non significa che ti arrendi agli argomenti altrui, non significa che non hai più niente da dire, al massimo significa che hai già detto quel che basta, che ritieni quanto hai detto sufficiente. Lo stesso vale se non ti risponde più la controparte. Magari non è così, magari effettivamente non sai cosa dire, eppure dimenticare questo precetto e farsi invadere dal demone dell’ultima parola puo’ essere letale.

Tutta utopia? Cancello tutto?

Benvenute le aggiunte.

I CONSIGLI DA SBRUFFONE DI STEVE JOBS

I CONSIGLI DA SBRUFFONE DI STEVE JOBS

Nel suo famoso discorso a Stanford invitava i giovani a restare folli e affamati: "Il tuo lavoro riempirà gran parte della tua vita e l'unico modo per essere veramente soddisfatto è fare quello che ritieni essere un ottimo lavoro, e l'unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non l'hai ancora trovato, continua a cercare. Non accontentarti!".

Ora, prova a immaginare un mondo in cui tutti cercano di seguire questo consiglio. Come in qualsiasi mondo anche qui ci saranno un sacco di lavori che non costituiscono il SOGNO di nessuno. Nel mondo prefigurato da Jobs ci sarebbero quindi poche persone felici e tutte le altre impazienti che saltano da un lavoro all'altro facendo presumibilmente male quel che stanno facendo al momento. Non è uno scenario carino.

Il consiglio di Jobs si attaglia a pochi individui davvero capaci, costoro sono gli unici che potrebbero minimizzare gli inconvenienti qualora svolgessero un lavoro lasciando trapelare fin da subito la voglia di andarsene quanto prima. Chiediamoci allora perché Jobs elargisce alla massa un consiglio socialmente e individualmente dannoso, un consiglio che si adatta solo a una minuscola élite. A me sembra evidente: perché questo è un modo per segnalare la propria appartenenza a quella élite. Insomma, un modo per fare lo sbruffone sulla pelle dei giovani.

https://www.focus.it/scienza/scienze/steve-jobs-1956-2011-siate-affamati-siate-folli

https://feedly.com/i/entry//cnXVr/5HNe2pDqTI3udBeVx4AbJSW9TNhacAl8h6Dc=_16c49d01c7d:53e4a8:d37f051c

geo privato

https://feedly.com/i/entry/Od/Z0OrlTBzSrJtcae1t5qtueOtvOco3UFNx6gD9Pd4=_16c50e03c49:df4b1c:fb35c184

giovedì 1 agosto 2019

F povertà

https://www.econlib.org/beyond-victims-and-villains-2/

Stop Blaming America’s Poor for Their Poverty
In Japan, people work hard, few abuse drugs, crime is minimal and single mothers are rare. The country still has lots of poverty.

LINK i valori dell'economista

L'analisi economica è avalutativa ma in pratica incoraggia un interesse cosmopolita e egalitarista.

 Molti modelli economici presuppongono che tutti gli individui siano razionali e motivati dall'interesse personale; L'implicazione cruciale è questa: se trattate tutti gli individui come fondamentalmente uguali nei vostri costrutti teorici, sarebbe strano insistere sul fatto che la legge dovrebbe improvvisamente iniziare a trattarli in modo diverso.

https://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2013/03/the-cosmopolitan-and-philosophical-core-of-economics.html

LO SPROFONDO DELLA POVERTA' DAVANTI AL REDDITO MINIMO

LO SPROFONDO DELLA POVERTA' DAVANTI AL REDDITO MINIMO

All'Olimipiade preferireste vincere la medaglia d'oro o fare il vostro record personale? La risposta è ovvia per tutti.

Un po' meno ovvio applicare questa logica alla vita di tutti i giorni, se lo facessimo ci accorgeremmo che il rango influisce più del reddito sul nostro benessere. Se il mio reddito migliora ma resto l'ultimo staccato, per me le cose non sono cambiate granché.

Ecco perché chi conosce i poveri dubita del reddito minimo. Per carità, non dico che non serve. Serve, serve. Serve a chi lo concede, in primo luogo i politici. O alla Nazione che se ne fa lustro.

A un povero interessa poco essere un po' meno povero. Che differenza fa? Nemmeno essere più povero lo infastidisce più di tanto. Questo significa che insistere nel vizio e scavare quando si è già toccato il fondo è quanto ci aspettiamo da lui. E raramente restiamo delusi.

Scommettere, per esempio, è una strategia razionale per un povero: se perdo non aggravo la mia disperata situazione, ma se vinco... Bere è cosa buona e giusta per un povero: i postumi non peggiorano la mia già grama situazione, ma per lo meno durante l'ebbrezza me la godo. Picchiare la moglie puo' essere l'alternativa migliore a mia disposizione: raddoppierà i lamenti il giorno dopo ma per un attimo la morsa della sua delusione non mi cingerà d'assedio.

Se questa è la situazione, l'elemosina di un reddito di cittadinanza non comporta nessun sollievo. Giusto qualche fondo in più per scommettere, bere, drogarsi... e poi picchiare la moglie per prolungare di qualche ora queste miserabili estasi.

https://www.amazon.com/Persistence-Poverty-Economics-Well-Off-Cant/dp/0300151365

F divorzio

https://feedly.com/i/entry/Od/Z0OrlTBzSrJtcae1t5qtueOtvOco3UFNx6gD9Pd4=_16c36fbba46:59d34b:43094f98

conseguenze negative sui figli... soprattutto economiche

IL SISTEMA DI GOVERNO PIU’ STABILE DEL MONDO

IL SISTEMA DI GOVERNO PIU’ STABILE DEL MONDO

Probabilmente quello di Venezia, durò oltre 5 secoli, dal 1268 al 1797. Il doge veniva eletto a vita secondo la seguente procedura.

Scegli a sorte 30 membri del Maggior Consiglio (organo di rappresentanza delle famiglie nobili veneziane, si entrava secondo diritto ereditario).

Queste 30 persone sono ridotte per sorteggio a 9.

Queste 9 persone scelgono altre 40 persone.

Questi 40 sono ridotti per sorteggio a 12.

Queste 12 persone ne scelgono altre 25.

Queste 25 persone sono ridotte per sorteggio a 9.

Queste 9 persone ne scelgono altre 45.

Queste 45 persone sono ridotte per sorteggio a 11.

Queste 11 persone ne scelgono altre 41.

Queste 41 persone eleggono il doge.

Non proprio “democrazia diretta”.

https://www.quora.com/What-is-the-most-bizarre-government-in-world-history/answer/Alexey-Tereshchenko

mercoledì 31 luglio 2019

SUB-DUNBAR E SUPER-DUNBAR

SUB-DUNBAR E SUPER-DUNBAR
Il primatologo Robin Dunbar ha teorizzato che il numero di persone con cui possiamo mantenere relazioni sociali personali è limitato dalle dimensioni del nostro cervello a circa 150 individui. Molte caratteristiche sociali cambiano quando le persone si organizzano in gruppi più numerosi.
In un ambiente sub-Dunbar, il principio morale di base è prendersi cura dell’altro: ama il tuo prossimo come te stesso. Nella società super-Dunbar, questo principio morale di base non è né necessario né sufficiente. Come ha sottolineato Adam Smith, l'interesse personale diventa la forza propulsiva centrale.

https://medium.com/@arnoldkling/three-fundamental-concepts-of-social-science-b0c5f177293a

Cosa caratterizza le scienze sociali?

1) la complessità: l'ordine catturabile solo da più intelligenze che interagiscono.
2) la variabilità: specie la distinzione tra società sub-Durban e società siper-Dunbar

PERCHE’ LA LEGA VINCE OVUNQUE TRANNE CHE A MILANO?

PERCHE’ LA LEGA VINCE OVUNQUE TRANNE CHE A MILANO?
Questo post riguarda più la discussione civile che l’analisi politica, sia chiaro fin da subito.
Partiamo. Se divido il mondo in padroni e lavoratori, cerco la rissa prima ancora che la verità. Se divido il mondo in colti e ignoranti, cerco la rissa prima ancora che la verità. Se divido il mondo in popolo ed élite, cerco la rissa prima ancora della verità. E questo a prescindere dal grado di verità delle affermazioni di cui sopra.
Ebbene, vi garantisco che ci sono modi per dividere il mondo in grado di sopire il conflitto senza farci capire meno la realtà, anzi. Faccio un esempio.
Prendiamo la Lombardia, la Lega – il partito più disprezzato dai giornaloni - vince ovunque tranne che a Milano (dove hanno sede i giornaloni). Anzi, tranne che in certi CAP di Milano. Tranne che a Milano centro. Per stare sulle generali, diciamo così: se ci sono posti in cui fatica, sono le grandi città.
Il great divide che propongo è questo: Elettore che vive in zone ad Alta Densità urbana (EAD) ed Elettore che vive in zone a Bassa Densità urbana (EBD). Nessuno dovrebbe offendersi se gli danno dell’EAD o dell’ EBD. A meno che salti fuori il guastafeste a sottolineare quanto l’EAD sia più istruito. Ok, ma tra l’EAD e l’EBD ci sono differenze ben più pregnanti di questa. Vediamo la principale.
L’EAD è più sensibile alle esternalità, ovvero alla ripercussione che certi comportamenti hanno sulle altre persone. E ti credo, vivono tutti gomito a gomito in un formicaio dove anche uno starnuto influenza il prossimo e non lo fa dormire! Detenere un fucile in campagna puo’ anche essere accettabile, in condominio è inquietante. Fare un barbeque in villa è una sana abitudine conviviale, farlo in appartamento finisce a botte. Quel che è normale per EBD, allarma EAD. Nessuno dovrebbe offendersi per questa constatazione.
La Lega è il partito del senso comune (legittima difesa, sicurezza, tradizioni, padroni a casa nostra…), ma laddove abita EAD il senso comune – emerso nel cervello umano al tempo della nostra ruralità – non è di facile applicazione. Nell’alveare – che ha natura gassosa - si sviluppano dinamiche imprevedibile davanti alle quali il senso comune è disarmato, occorrono soluzioni ben più sofisticate.
Si capisce?
Ma c’è di pù. Qualora la Lega venisse accusata di essere “il partito della rozza campagna”, potrebbe agevolmente rispondere che le città non sono affatto governate bene. Ed avrebbe ragione!
Come? Milano mal governata? Certo. Noi non abbiamo ancora capito come governare in modo accettabile luoghi ad alta densità urbana, la spia di questo fallimento sono i prezzi, in particolare i prezzi delle case: ovunque sono enormemente più elevati rispetto a quelli potenziali. L’amministrazione è disastrosa con i suoi piani regolatori (l’80% della sua attività). Se questo termometro del buon governo è attendibile, e io credo che lo sia, occorre concludere che Milano in primis – ma tutte le grandi città – sono governate da cani. A quanto pare, l’unica forma che conosciamo per fronteggiare le esternalità ipertrofiche è ancora un primitivo cripto-socialismo. Ordinato finché si vuole – al punto da dare l’illusione del buon governo, specie a chi vive con la pattumiera in strada – ma altamente inefficiente, segregazionista e sprecone. 

P.S. Ero partito a scrivere questo post avendo in mente la realtà nazionale. Ma lì ci sono i Cinque Stelle che non riesco a collocare né in campagna né in città. Solo su Marte.

https://feedly.com/i/entry/0qYIiqRydIWlymK7ino8KyHfPm408U2ptNRiQ03rbco=_16c2aab1e95:5128466:73d34570

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE

C’è chi la evoca come il ba-bau, rovesciando le pupille e con voce strascicata. Ma voi non lasciatevi impressionare. Per mantenere i nervi saldi pensate alla common law, un presidio di civiltà emerso “naturalmente”. Ma anche il linguaggio è un frutto tutt'altro che disprezzabile della "legge del più forte".

Una volta che siete riusciti a non scomporvi, passate al contrattacco: non esiste fonte del diritto migliore!

Le leggi di natura ingannano il profano, è difficile giudicarne gli effetti finali a prima vista. Per esempio, è nella nostra natura fare più figli possibili che facciano più nipoti possibili, ma questo non significa che tutte le donne partoriscano come minimo quindici bambini. O no?

La legge del più forte, nell’uomo, è la legge dei più deboli coalizzati contro il più forte, che regolarmente soccombe.

Questo non significa che ogni volta si debba partire dalla giungla, nelle nostre società tanto sensibili si possono anche organizzare tornei ad imitazione delle sfide della giungla. Sentire cosa dice quel “richiamo” è una bussola fondamentale per orientarsi. Si chiama “competizione”, ma io preferisco chiamarla “sperimentazione”. Non conta tanto chi vince ma quel che veniamo a sapere nel corso della lotta. Quando si dice "mettiamo delle regole", la cosa è anche accettabile, purché sia ben chiaro che non servono ad evitare il Far West ma ad imitarlo: ne abbiamo un tremendo bisogno. Sempre tenendo presente che se c’è carenza di organizzatori affidabili, la giungla resta un’opzione.

martedì 30 luglio 2019

SULLE TRACCE DEL POLITICAMENTE CORRETTO (post in cerca di segnalazione)

SULLE TRACCE DEL POLITICAMENTE CORRETTO (post in cerca di segnalazione)
Per alcuni, almeno in Italia, nemmeno esiste il p.c., o comunque non influisce, non si fa sentire.
Qui il pensiero subito vola al sagace Guido Vitiello, uno da prendere sempre sul serio, e comunque da leggere anche solo per godersi la prosa più scorrevole di Facebook e non solo.
Tuttavia, per quanto ci rifletta, giudico la sua tesi ben espressa ma poco convincente. Memore del fatto che parliamo di un fenomeno europeo - emerso dopo il mattatoio delle guerre mondiali - esportato solo successivamente negli USA, mi sembra davvero strano che nella sua terra natia sia sparito proprio in corrispondenza all'acuirsi di certe sensibilità. In cerca di verifiche elenco allora alcune opinioni legittime, ovvero sostenibili con argomenti seri (bibliografia disponibile a parte), ma considerate politicamente scorrette, ovvero che penalizzano socialmente chi le professa in modo esplicito. La mia intenzione è quella di constatarne l'esistenza. Se si tratta di forzature fatemelo sapere.
Bene, prima di partire con l'elenco, tre sole precisazioni: 1) le opinioni che seguono non sono necessariamente da me condivise, ovvio; 2) personalmente, non considero il politicamente corretto un nemico da combattere a priori sempre e comunque, talvolta riveste un ruolo socialmente prezioso un tempo ricoperto da quella filosofia esoterica improvvidamente defenestrata con scandalo dalle velleità illuministiche; 3) non posso negare che se questo post non sarà oggetto di segnalazione la cosa è da interpretare come un punto a favore della tesi-Vitiello.
Bene, ora cominciamo con la lista ringraziando in anticipo chi mi aiuterà a rimpolparla.
***
GENERE. In certi ambiti - cultura, politica, scienza, affari... - le donne sono prive di specifiche abilità o comunque sono poco motivate.
RAZZA. Le razze con base biologica esistono e si riflettono nelle virtù sociali dei vari gruppi umani.
PENA. La sua funzione primaria è retributiva (vendetta), quella rieducativa è residuale e trascurabile.
FAMIGLIA. Gran parte dei problemi sociali che ci affliggono derivano dall’indebolimento della famiglia tradizionale.
OMOSESSUALITA'. Fondamentalmente una perversione che si porta dietro sterilità e malattie. Non si escluda a priori la possibilità di curarla.
IQ e BIG FIVE. Tra gli individui esistono chiare differenze innate che la società dovrebbe valorizzare anziché nascondere.
POVERTA’. I poveri sono tali per colpa loro. E' quasi sempre così.
ISTRUZIONE SUPERIORE. Sopravvalutata. Non "forma", si limita a "segnalare", missione per cui basterebbe molto meno. Tagliare i fondi.
SANITA’. Sopravvalutata. Progressi impercettibili a fronte di risorse aumentate in modo iperbolico. Tagliare con la scure.
ANIMALI. Poco più che oggetti.
IMMIGRAZIONE. Se l'IQ medio del migrante è inferiore all'IQ medio della nazione ospitante, quest'ultima la paga cara nel nel medio-lungo periodo.
DIRITTI DELL’UOMO. Tre quarti inventati di sana pianta dalla politica faziosa. Trascurarli in favore dei diritti naturali.
ABORTO. Praticamente un infanticidio da trattare come tale.
SICUREZZA. Reintrodurre le pene corporali per alcuni reati, studiare il modo.
SCUOLA. Gli asini sono asini, non malati da curare. Via psicologi e pedagoghi dalla scuola.
SCUOLA. Sopravvalutata (poco più che un parcheggio). Tagliare i fondi. E dopo, tagliarli ancora per motivi demografici.
RUOLO. Una modalità attraverso la quale i docenti universitari si garantiscon la pigrizia senile.
VIZI. Chi ci cade ripetutamente ha una natura perversa. Emarginare.
ATEO. Personalità con tratti autistici, individuo socialmente inaffidabile.
ISLAM. Favorisce il fanatismo. Combatterlo ed emarginarlo è un dovere civico.
RISCALDAMENTO GLOBALE. Cambiare stile di vita è da "gretini", giusto un’inutile e stucchevole “new religion”.
BASTONE E CAROTA. La legge che governa l’uomo (e la sua società).
TASSE. Per 3/4 sono un’ evidente estorsione. Giusto reagire di conseguenza.
LEGGI. La metà di quelle vigenti sono sbagliate, e la metà della metà rimanente, inutile. La disobbedienza civile praticata parandosi il culo - al diavolo Gandhi - è un diritto sacrosanto (e spesso un dovere).
VOTO. Ricorda: non esercitarlo è sempre un tuo diritto e quasi sempre un tuo dovere. Ha solo un ruolo espressivo, con i social la sua importanza scema.
DEMOCRAZIA. Limitare il suffragio (epistemocrazia) e gli effetti del voto (governo minimo).
SFRUTTAMENTO. Non esiste. Il solito abbaglio marxista. Esiste solo la coercizione fisica, la frode e il consueto piagnisteo di chi vuole migliorare la propria condizione senza sudare troppo.
SOLIDARIETÀ. Se senti questa parola allarmati, sono in procinto di fare del bene con i tuoi soldi.
GRATITUDINE. Se nutri un cane affamato non ti morderà. Ecco la differenza con l'uomo, che, con la collaborazione dell'ONU, trasforma in automatico il dono in un diritto.
DONO. Un modo per contrattare da una posizione di vantaggio.
DIO. Esiste, chi lo nega sbaglia per ottusità.
STATISTICA. Sopravvalutata, quasi tutti gli studi delle scienze sociali sono fallati, non ripetibili e comunque comunicati male.
LINGUAGGIO. Conta poco o niente. L'importante è pensare bene.
COLONIALISMO. Sia come sia, chi lo ha subito ne ha tratto benefici.
AIUTI INTERNAZIONALI. Occorre escogitare forme di neocolonialismo se si vuole cavare un ragno dal buco. Le charter city?
GOVERNI AUTORITARI. Sono il futuro.
DISEGUAGLIANZA. Un problema che non esiste. Roba inventata per rubacchiare al riparo della legge.
STUPRO. Grave. Ma c'è di peggio: tipo l'adulterio ai danni del marito.
MATRIMONIO. Avete notato che i matrimoni combinati funzionano anche meglio di quelli per amore?E offrono un buon numero di vantaggi aggiuntivi.
MATRIMONIO. Rende più della laurea. Cambiamo registro: non "più laureati" ma "più sposati"!
STEREOTIPI. Quasi sempre accurati.
RAZZISMO. Non c'entra coi pregiudizi dell'ignorante, è una deriva poco auspicabile di chi studia le razze.
UNIVERSITÀ. La più colossale pubblicità ingannevole del nostro tempo.
FILOSOFIA. Tre quarti è fuffa, quella postmoderna è merda.
PRECEDENZE. Prima io, poi la mia famiglia, poi il mio cane, poi la mia loggia, poi gli altri. E' su queste basi che si edifica una società sana.
ARMI. Un diritto fondamentale poterle detenere. L'esproprio richiede ragioni impellenti che a mia conoscenza non sono mai state prodotte.
LEGITTIMA DIFESA. Un diritto fondamentale delimitabile solo con la massima prudenza. Nel dubbio, ammetterla sempre.
PRETI PEDOFILI. Tutti froci entrati in seminario di straforo, probabilmente grazie a selezionatori compiacenti ancora rintontiti dal Vaticano II.
GIORNALI (e MEDIA in generale). Chiaramente distorti a sinistra, sono uno specchio deformante della realtà.
AFRICA. Il dna delle popolazione fornisce info importanti a chi studia queste società... di pigroni.
FEMMINICIDIO. In quanto crimine passionale, pene severe e persecuzione producono scarsa deterrenza. Più fruttuoso indirizzare altrove sforzi e risorse.
FEMMINICIDIO. Fenomeno in non allarmante aumento. Per lo più pompato sottacendo i numerosi episodi in cui è lei ad aggredire (grazie Diana Corsini).
FASCISTI. Sempre meglio che i comunisti. Non "uguali", "meglio"...
NAZISTI. Questi poveri cristi di tedeschi, bisogna anche capirli, spaventati dai comunisti dell'Unione Sovietica hanno cercato in qualche modo di difenderli imitandoli come potevano.
PROGRESSO. Per 4/5 illusorio. La ricchezza materiale è sopravvalutata.
GUERRA. Al prezioso concetto di "guerra giusta" dobbiamo gran parte della nostra prospera tranquillità.
PENA DI MORTE. Conforme alla legge del taglione, ovvero alla base più solida della nostra giustizia (quella della dea bendata che impugna la bilancia).
DEPRESSIONE (e altre malattie mentali). Solo una strategia più o meno conscia per ottenere compatimento e aiuto a buon mercato.
WELFARE. Solo un modo per disincentivare e far riprodurre i meno adatti. La pagheremo cara dopo.
EDUCAZIONE. Vuoi insegnare a tuo figlio cacasotto a nuotare? vai al largo e gettalo in mare senza salvagente, vedrai come impara a stare a galla. Fai così anche per tutto il resto (grazie a Davide Curioni).
SECESSIONE. Il nord mantiene il sud da oltre un secolo. Ma può essere possibile una cosa del genere? È del tutto naturale che presso i mantenuti la produzione arranchi e l'arte spartitoria fiorisca. L'unica cura possibile, fissare un diritto alla secessione, un bene per tutti, soprattutto per i poltroni meridionali costretti finalmente a crescere ed emanciparsi. Funziona come con gli adolescenti, che vi credete?
COSTITUZIONE. Un documento caotico che dice tutto e il contrario di tutto, condendo questa confusione in un' anodina quanto indigesta salsa cattocomunista. Sembra fatta apposta per dar voce ai tromboni più cacofonici. Ahimé, chissà dove saremmo senza una simile zavorra!
ecc.
Vale solo la pena ricordare che non ha senso negare l' esistenza del politicamente corretto "perché al bar certe affermazioni non creano problemi a nessuno...". Oppure perché i rappresentanti del governo più "politicamente scorretto" della storia non si fanno problemi a sostenerle (se abbiamo un governo del genere, probabilmente è proprio per reazione all'esistente). Bisogna invece dimostrare che opinioni come quelle elencate siano liberamente sostenibili nell'accademia e nelle alte istituzioni senza conseguenze rilevanti per chi le professa.

HL CHAPTER 3 The Government Authority Argument for Special Immunity

CHAPTER 3 The Government Authority Argument for Special Immunity
Note:3@@@@@@@@

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There is a widespread view that governments, or at least democratic governments, have a special moral status.
Note:LA PIÙ OVVIA OBIEZIONE

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Therefore, while it is permissible to attack an evil-doing terrorist, it is not permissible to attack an evil-doing president,
Note:PRESIDENTE TERRORISTA

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THE CONCEPTS OF AUTHORITY AND LEGITIMACY
Note:Tttttttt

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1. Virtuous Vani believes Americans are becoming too fat. She arrives at a 7-Eleven store brandishing a gun and declares, “From now one, no one may purchase Big Gulps.
Note:PRIMO CASO IL SALUTOSTA

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2. Principled Peter believes Americans should not live high while other people die. He believes that we are all in this together.
Note:SECONDO CASO IL REDISTRIBZIONISTA

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3. Decent Dani believes Americans should support one another and prioritize each others’ welfare over that of foreigners.
Note:PRIMA GLI ITALIANI

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4. Enterprising Elon believes space exploration is a vital project. Accordingly, he builds elaborate and expensive satellites, probes, telescopes, and shuttles, and then sends each American a small bill,
Note:IL CASO DELLE COMPAGNIE DI BANDIERA

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If Vani, Peter, Dani, or Elon were to do these things, we would probably call the police and demand that they be arrested.
Note:TUTTI E QUATTRO AL MANICOMIO

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While we think Vani’s, Peter’s, Dani’s, and Elon’s actions are criminal, our own governments do these same things.
Note:PUZZLE

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permission to create and enforce rules
Note:LEGITTIMITÀ

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ability to create in others a moral obligation
Note:AUTORITÀ

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Authority is the power that could make it impermissible for you to refuse to pay your taxes.
Note:TANTO X INTENDERSI

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In contrast, most people who believe in government authority believe it can create additional grounds of obligation when it issues commands, edicts, laws, and so on.
Note:SE DALLA PIAZZA GRIDO...NN UCCIDETEVI L UN L ALTRO...NN ISTITUISCO UN DOVERE....X IL FORMALISTA SI CREA UN DOVERE AGGIUNTIVO

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For instance, suppose there is no independent moral obligation to avoid drinking absinthe. But now suppose the government authoritatively forbids me from drinking it.
Note:CREARE UN DOVERE DAL NULLA

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DISPUTED QUESTIONS ABOUT LEGITIMACY AND AUTHORITY
Note:Ttttttt

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1. What determines whether a government has legitimacy or not?
Note:DOMANDONA

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1. What determines whether a government has authority or not?
Note:ALTRA DOMANDONA

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LEGITIMACY AND AUTHORITY ARE INDEPENDENT PROPERTIES
Note:Tttttttt

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a government (or any other rule-making entity) could have one without the other.
Note:LEGITTIMITÀ AUTORITÀ

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imagine a theory of authority called “pacifist monarchism.” This hypothetical political theory holds that we are each duty bound to obey our queen. This theory forbids all violence and coercion, though. The queen may not coerce people into following her commands. She may not employ a military or police force. She may not use violence even to stop others from acting violently. This hypothetical political theory holds that the queen is authoritative but not legitimate.
Note:ESEMPIO...MONARCHI PACIFISYA

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it’s coherent to hold that a government might have moral permission to stand and create laws, even if no citizens have the duty to obey or defer to that government.
Note:ESEMPIO ROVESCIATO

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governments may permissibly tax citizens, but still hold that citizens have no duty to comply and could feel free to engage in tax evasion if they can get away with it. A view like this might be mistaken, but it’s not incoherent.4
Note:ESEMPIO

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THE IRRELEVANCE OF GOVERNMENT LEGITIMACY For
Note:Ttttttttttt

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The Super-Duper Democratic Legitimacy Thesis
Note:Tttttttttttt

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A democratic electorate may legitimately do whatever it damn well pleases. It may even implement horrifically unjust policies.
Note:DEMOCRATICISMO

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The reason I can grant that democratic governments may legitimately do as they please, without thereby undermining the moral parity thesis, is that once we distinguish correctly between authority and legitimacy, it turns out legitimacy has little bearing on whether it’s permissible to resist government.
Note:IL TRUCCO DI SEPARARES LEGITTIMITÀ DA AUTORITÀ

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Legitimacy and authority are independent properties, and a government could conceivably have one but lack the other.
Note:LA LEVA X AVERE UN GOVERNO E ANCHE UNO STANDARD MORALE

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One way to illustrate this is to think of a boxing match. In a boxing match, both boxers have permission to punch each other.
Note:BOXING MATCH

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GOVERNMENTS PROBABLY DON’T HAVE ANY AUTHORITY, PERIOD
Note:Ttttttttttttt

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Democratic legitimacy does not do the work that the defender of special immunity needs it to do. Instead, what may be of use in defending the special immunity thesis is that moral power I call authority.
Note:L ILLUSIONE CHE BASTI LA LEGITTIMITÀ

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John Simmons’s
Note:AUTORE

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certain governments have legitimacy (as I’ve defined it) but not authority.
Note:LA VISION DOMINANTE OGGI

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Michael Huemer similarly concludes, “Skepticism about political obligation [i.e., authority] is probably the dominant view” in philosophy now.
Note:MH

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Leslie Green says in his Stanford Encyclopedia
Note:ALTRO AUTORE

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Ned Dobos
Note:ALTRO AUTORE

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To review this literature would take an entire book.
Note:ORMAI LA LETTERATURA NEGAZIONISTA È STERMINATA

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ACTUAL CONSENT THEORY
Note:Tttttttt

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governments have authority over us because we consent to their rule.
Note:UNA TEORIA POPOLARE

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The problem with this theory, though, is that our relationship to government does not appear to have any features that signify consent.
Note:PROBLEMA

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I performed an act that signified my consent.
Note:RFEQUISITI DEL CONTRATTO

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I was not forced to buy
Note:SECONDO REQUISITO

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Active dissent would have stopped the deal.
Note:TERZO

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HYPOTHETICAL CONSENT THEORY
Note:Ttttttttt

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many philosophers, such as Thomas Hobbes, have proposed “hypothetical consent theories,”
Note:HOBBES

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we generally only think hypothetical consent matters in cases when we cannot check to see whether a person actually consents.
Note:PRIMO PROBLEMA

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hypothetical consent theories at best usually seem to show only that it would be unreasonable or irrational for you not to agree; they do not demonstrate that it is obligatory.
Note:SECONDO PROBLEMA

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they seem to misunderstand what promises, real or hypothetical, can do.
Note:TERZ PROBLEMA....NN POSSO COMMETTERE IL MALE IN VIRTÙ DI UNA PROMESSA...CONTRATTO IMMORALE

Yellow highlight | Page: 75
Suppose I declare, “In exchange for my parents having provided me with benefits, I promise to obey them in all things.” Now suppose my parents order me to murder some foreigners or throw their pot-smoking neighbors in the basement. Even though I did in fact promise to obey my parents, it’s clear I don’t acquire the duty to murder the foreigners or imprison the neighbors.
Note:ESEMPIO DI PROMESSA CHE SI HA IL DOVERE DI NN MANTENERE

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FAIR PLAY THEORY
Note:TtttttttttDILEMMA DEL PRIGIOIERO....FORMA DI UTILITARISMO

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Another major theory of authority, devised by H. L. A. Hart, holds that authority arises out of a duty of fair play:
Note:ALTRA TEORIA

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The idea here is that when some people incur a sacrifice to public goods that benefit all, the other people who benefit have a duty to contribute
Note:DOVERE DI CONTRIBUIRE

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Robert Nozick illustrates one with his “public address system” thought experiment. He asks you to imagine that your neighbors create a public entertainment system, with loudspeakers throughout your neighborhood. Each neighbor takes turns playing songs, reciting poetry, conducting interviews, or whatnot. You enjoy the system. One day, let’s say day 138, they come to you and say that it’s your turn
Note:PRIMO PROBLEMA DEI CONTRATTI ROVESCIATI....FARE E PRETENDERE ANZICHÈ CONTRATTARE....IL DONO X OBBLIGARE DI FATTO PRIVILEGIA IL TUO CONTRATTO PRFERITO SUL MIO...È UNA VESSAZIONE

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the reason for this judgment seems to be that you had no good way of avoiding receiving the benefits—you couldn’t opt out without great expense
Note:RISPONDERAI CHE NN INTENDI CONTRACCAMBIARE

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SUMMARY
Note:ttttttttt

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The belief that governments enjoy authority is widespread; even people living under illiberal and highly corrupt regimes tend to think their governments are legitimate and authoritative.
Note:NONOSTANTE I FALLIMENTI TEORICI

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over the past twenty-five hundred years, a large number of highly qualified people have spent a large amount of effort trying but failing to identify that property.
Note:COSA RENDE AUTOREVOLE UN GOVERNO?

Yellow highlight | Page: 78
Empirical work generally finds we have a psychological bias to ascribe authority to others, even in cases where there clearly isn’t any.
Note:VOGLIA DI UBBIDIRE

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AUTHORITY ISN’T ALL OR NOTHING
Note:Tttttttttt

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A government can have authority over some issues without having complete authority over everything.
Note:QUELLO CHE SFUGGE

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Authority in one does not imply authority in another.
Note:LIMTI

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Anyone who wants to defend the special immunity thesis on the basis of government authority has a serious burden. It won’t be enough to justify a general kind of government authority.
Note:IL COMPITO DEL DOPIO STANDRD

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THE COMPETENCE PRINCIPLE AS AN OBJECTION TO AUTHORITY
Note:Ttttttttttt

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one of the arguments for the special immunity thesis holds that governments enjoy special immunity because they have legitimacy and authority.16 So far we’ve seen that legitimacy is irrelevant. What matters is whether governments have authority. Yet we’ve seen that even with this clarification, the assertion faces some big challenges. First, it’s unclear that any governments have any authority, period.
Note:RIASSUNTO

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Second, even if governments have some general authority—for example, the authority to make you pay taxes—a person who tries to ground the special immunity thesis on authority would need to show that governments specifically have the authority to commit severe injustices or impose serious harms.
Note:Ccccccccc

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Suppose six criminal defendants are about to stand trial for first-degree murder. If they are found guilty, they will face many years or even life in prison,
Note:ESEMPIO

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The first jury is ignorant.
Note:Ccccccccc

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The second jury is irrational.
Note:Cccccccc

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The third jury is impaired.
Note:Cccccccccc

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The fourth jury is reckless.
Note:Ccccccccc

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The fifth jury is prejudiced.
Note:Ccccccccc

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The sixth jury is corrupt.
Note:Cccccccccc

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Ask yourself: If we knew that the juries made their decisions that way, would we be obligated to obey them? (Would
Note:Cccccccc

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juries have strong duties toward defendants or to the rest of us on whose behalf they act, and also that the jury’s legitimacy and authority depends on its discharging these duties.
Note:IPOTESI

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The four features above are grounds for accepting what I call the competence principle:
Note:IL NOSTRO DIRITTO ALLA COMPETENZA DI CHI CI GOVERNA

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The competence principle appears to have a broad scope of application. There is little reason to think it applies only to juries. If a police officer, judge, politician, bureaucracy, or legislative body makes capricious, reckless, irrational, or malicious decisions, other people generally are stuck bearing high costs.
Note:IL PRINCIPIO CHE DÀ AUTORITÀ

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The competence principle is, in itself, not a full theory of authority or legitimacy. Rather, as I’m arguing, it’s a principle that should be part of a full theory, whatever the best theory of authority or legitimacy may be.
Note:EPISTEMOCRAZIA

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The competence principle is a disqualifier. It does not justify imbuing anyone with power. It does not justify holding that any governments (or their agents) are authoritative or legitimate. Rather, it maintains that certain people, bodies, actions, or decisions lack authority and
Note:DISQUALIFER

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In each of these cases, it’s reasonable for Ann to believe not merely that what the wrongdoers are doing is unjust but that they are also acting incompetently or in bad faith.
Note:TORNIAMO A CASI DELL ANN DEL CAPITOLO PRECEDENTE

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DOES THIS TRIVIALIZE THE MORAL PARITY THESIS?
Note:Tttttttttt

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First, even if we grant that governments may legitimately do whatever they please, strictly speaking this leaves open what we may do in response.
Note:PRIMO PROB DELLA LEGITTIMITÀ

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Second, if we take seriously the past twenty-five hundred years of work on government authority, it’s reasonable to think that no governments have authority in general.
Note:L AUTORITÀ È PIÙ DIFFOCILE DA RICONOSCERE

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Third, even if we ignore that and presume charitably that governments have some general kind of authority, in order to defend the special Immunity thesis, one would need to show specifically that governments have the authority to commit severe injustices
Note:AUTORITÀ LIMITATA

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Fourth, the competence principle gives us reason to think many government injustices lack authority. At most, governments could be authoritative in committing a severe injustice only if they somehow decided to commit that injustice competently and in good faith.
IL LIMITE DELLA COMPEYENZA