venerdì 31 gennaio 2014

When Cancer Risk Information is Useless

CONVERSABLE ECONOMIST: When Cancer Risk Information is Useless:



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More Benefits of Gossip

Freakonomics » More Benefits of Gossip:



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What happens when we correct for publication bias?

What happens when we correct for publication bias?:



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Basta con il suffragio universale

Ok, ma come limitarlo?

Con un esame. Solo chi lo supera avrà accesso al voto.

Cosa chiedere?

Cose tipo: "quanto spende l' Italia per studente? E la Francia? E la Germania? E gli USA?", oppure "quanto destina l' Italia per i sussidi alle energie pulite? E la Francia? E gli USA? e l' Italia di 10 anni fa?". Eccetera. Numeri, trend... dati oggettivi, solo dati oggettivi.

Far decidere all' ignorante totale è troppo rischioso.

Contro la carbon tax (in nome della public choice)

Ideas: Me vs Mankiw on Global Warming:



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giovedì 30 gennaio 2014

L' inconcepibile giustizia di Rawls

Secondo Rawls la società è giusta solo se la decidiamo insieme. Ok, ma come?

Votando?

No, Rawls non è un giacobino. E poi in quel periodo Arrow dimostrava che la scelta democratica è incoerente come metodo di scelta collettiva.. Dobbiamo piuttosto fare appello alla nostra ragione.

In che modo?

Un individuo razionale posto dietro un velo d' ignoranza saprà distinguere tra - x esempio -20 società quella più giusta.

Ammettiamo che ogni società abbia 100 membri. Ogni società avrà un membro che sta peggio di tutti, chiamiamolo Giovannino. Esisteranno G1 G2... G100.

L' uomo razionale sceglie come giusta la società con il Giovannino che a confronto con gli altri Giovannini sta meglio.

E se esistono più Giovannini che sono in queste condizioni? Allora - tra loro - sceglierà quello che appartiene alla società in cui gli individui sono più liberi.

Ok, ma cosa significa decidere dietro un velo d' ignoranza? Semplice, significa che scelgo sapendo che per ogni società realizzata ho una prob. di 1/100 di incarnarmi in Giovannino. Insomma, chi sarò nella vita reale lo decideranno i dadi (ovvero la lotteria dei talenti). E' in qs condizioni che sceglie il decisore rawlsiano.

Qui sta il punto debole della teoria: il velo d' ignoranza per me è inconcepibile e l' esperimento mentale di Rawls impraticabile. Come posso immaginarmi allo stesso tempo  cosciente, razionale e completamente determinato dai dadi? La teoria ha un problema metafisico.

Tutti noi pensiamo che la medaglia d' oro spetti al primo arrivato. Perchè? Perchè non concepiamo che tutto dipenda dalla lotteria dei talenti. Se fosse così la medaglia d' oro andrebbe condivisa tra tutti perché tutti ne meritano un pezzettino.

Perché la teoria di Rawls funzioni noi dobbiamo riuscire a concepirci come completamente determinati dai dadi. Io devo concepirmi senza alcuna possibilità di influire sulle mie prob. d' incarnazione. 1\100 sono e 1\100 resteranno.

Per chi crede nel libero arbitrio, per chi pensa che la libertà sia costitutiva dell' individuo, cio' è impossibile.

Rawls approdare necessariamente - non dico al determinismo - a forme di "compatibilismo": io posso fare cio' che desidero ma cio' che desidero mi è imposto comunque dall' esterno. Chi non è disposto a seguirlo su questo terreno, ovvero i difensori del libero arbitrio, non puo' nemmeno seguirlo nel suo geniale esperimento mentale: il decisore che ci chiede di immaginare non è astratto, è metafisicamente inconcepibile.

L' alternativa migliore a Rawls consiste nel seguire il senso comune. Il senso comune ci conduce al libero arbitrio e il libero arbitrio al merito e al giusto compenso (ognuno riceva per quello che dà). E' chiaro a tutti che qui siamo su una via completamente diversa.

Si potrebbe obiettare che l' esperimento mentale è solo un espediente retorico per descrivere la società giusta.

Non penso, in quel caso si tratterebbe di un' indicazione apodittica. Con l' esperimento si vuole anche presentare una giustificazione razionale. La società giusta è giusta perché prescelta da decisori razionali.

***
Landsburg pone due critiche ficcanti a Rawls:
  • perché nel suo contratto non tiene conto delle istituzioni: con istituzioni imperfette il contenuto del contratto cambierebbe;
  • perché nel suo contratto non tiene conto di altre diseguaglianze: così come giustifica il furto (per ridistribuire la ricchezza da chi la produce a chi non la produce) potrebbe giustificare lo stupro (per ridistribuire il godimento dai fortunati che ne hanno in abbondanza ai brutti che non se lo possono permettere). Ma una cosa del genere ci ripugna. Perché? Evidentemente sentiamo lesa la ns dignità, ovvero: sentiamo che il nostro talento è nostro e solo nostro, così come il nostro fascino e la nostra bellezza.


La bellezza paga

Freakonomics » Reasons to Not Be Ugly: A New Freakonomics Radio Podcast:



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L' eresia di Tommaso

Anima definita come forma del corpo.

E' chiaro che in questo caso l' anima perisce con il corpo (violato il dogma dell' immortalità dell' anima).

Tommaso esce dall' imbarazzo in modo cervellotico.

Molto meglio definire diversamente l' anima adottando il dualismo sostanzialista (vedi Swinburne: the evolution of the soul).

http://www.youtube.com/watch?v=JoB9X2-V1ss

mercoledì 29 gennaio 2014

martedì 28 gennaio 2014

Metacharities

New website contents | Meteuphoric: "Rob and Federico of GWWC have made a nice summary of metacharities, which might be useful to those of you interested in cause prioritization as a cause. For future reference, I’ve put in my online collection of useful things (just for useful things which need help with their web presence)."



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Orifini del liberalismo: Inventing the Individual

‘Inventing the Individual’, by Larry Siedentop - FT.com: "Medieval Catholic theology, philosophy and law are not the most obvious places to look for the roots of western liberalism, which, according to Larry Siedentop, can be found in the idea of “moral equality” among individual human beings. It is this concept, he believes, that marks out the Christian west from the rest of the world, and that provided the seed bed from which sprouted a liberal ideology that has proclaimed itself to be staunchly secular, forgetting its Catholic origins."

“In its basic assumptions,” he asserts, “liberal thought is the offspring of Christianity”, for “liberalism rests on the moral assumptions provided by Christianity”.



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Dogs Are Not People

Dogs Are Not People | Boston Review: "Treating dogs like children encourages us to disregard what is unique about them."



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Pritchett on Private vs. Government Schools

Pritchett on Private vs. Government Schools, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty: "My main objection: I strongly suspect that private schools have a big cost advantage over public schools even when they don't have much of a learning advantage.  This effect is easy to miss in the First World because there is relatively little demand for cheap adequate private education when there's free adequate government education.  But religious schools strongly suggest that private education for the masses can be provided at WalMart prices.  And if parents were paying their own money, WalMart pricing would probably dominate."



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Lode al passivo

Abstract:

Political actors, including voters, activists, and leaders, are often ignorant of basic facts relevant to policy

choices. Even experts have little understanding of the working of society and little ability to predict future

outcomes. Only the most simple and uncontroversial political claims can be counted on. This is partly because

political knowledge is very difficult to attain, and partly because individuals are not sufficiently motivated to

attain it. As a result, the best advice for political actors is very often to simply stop trying to solve social

problems, since interventions not based on precise understanding are likely to do more harm than good.



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lunedì 27 gennaio 2014

Perchè votiamo?

Why Do We Vote? So We Can Tell People We Voted http://feedly.com/e/6AJsMwVZ

Matrimoni e diseguaglianza

Assortative mating and income inequality http://feedly.com/e/YLdlS0ny

http://pareto.uab.es/nguner/ggksPandP-December2013.pdf

Esperienza e scelta

Giussani è categorico: puoi scegliere solo se fai esperienza in profondità.

Sembrerebbe una riformulazione del principio liberale "conoscere per deliberare".

Eppure vedo rischi, grossi rischi. In genere chi fa esperienza di X investe su X molto del suo capitale umano e questo lo induce a dare un giudizio positivo di X perdendo parte della sua lucidità.

Chiedete a chi ha figli se si pente della sua scelta? La risposta sarà certamente "no". Ma è una risposta credibile? Persino chi legge un libro voluminoso e impegnativo difficilmente ammetterà che è brutto.

La gente sovrastima i rischi

http://opim.wharton.upenn.edu/risk/downloads/archive/arch150.pdf



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Pil ed economie aperte

http://www.youtube.com/watch?v=Woz3JtRClgw

Pallante: "la gente in coda consuma carburante e fa crescere il PIL"

Evidentemente va a produrre beni che valgono molto più della coda che debbono sorbirsi.

Fini e Pallante: "Il capitalismo idolatra il PIL".

Sicuri? Poniamo che s' immetta sul mercato capitalista un prodotto come la "droga perfetta" (niente dipendenze, grandi soddisfazioni e costi bassi). Ecco che si andrebbe verso una società opulenta, capitalista e con PIL collassato. Evidentemente le tre cose sono compatibili. Il PIL, nel mondo capitalistico, ha senso solo per confrontare economie aperte.

venerdì 24 gennaio 2014

Consumption taxation is not that regressive

Economic Logic: Consumption taxation is not that regressive: "The alternative is taxing consumption, which you indeed want to discourage in favor of investment, but a consumption tax is deemed regressive and unfair: it hurts proportionally more the poor than the rich.

Nico Pestel and Eric Sommer claim that this perception may only hold in the short-term. Indeed, they find the standard result that a revenue-neutral switching from labor income tax to value-added tax is regressive in the short run. This seems to reverse itself in the longer run, though, thanks to a shift in the labor supply. Using a model estimated on German data, they highlight that the ones responding the most to the reduction in the wage taxation are indeed the poorest, and their response overcomes the progressivity of the income tax. The key here is also reducing payroll taxes which seem to be very discouraging for low income workers"



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The Alternate Maximum Tax

John Cochrane Views the World, David Henderson | EconLog | Library of Economics and Liberty: "The Alternate Maximum Tax"



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giovedì 23 gennaio 2014

La teoria del miracolo sistematico

Chiunque dia credito al sapere scientifico dovrebbe soffermarsi sullo sconcerto che desta la teoria della meccanica quantistica. Sto parlando di una teoria ortodossa, non di congetture campate in aria.

Ci sono almeno due elementi che la rendono contro-intuitiva. Il primo è il più noto e passa sotto il nome di "indeterminazione dei fenomeni". Se accogliamo la MQ come vera, allora dobbiamo essere disposti a mutare la logica di tutti i giorni: un oggetto deve poter essere "bianco o nero" senza essere né bianco né nero. Siamo pronti a farlo? Sia chiaro: gli attributi specifici in questione nella MQ non riguardano il colore ma l' analogia che ci ha consentito di individuare il principio logico a cui rinunciare resta valida.

A pensarci bene questo primo aspetto non è nemmeno il più sbalorditivo, in fondo cosa ci impedisce di rinunciare a un semplice principio logico? Si puo' fare, e l' interpretazione standard della MQ (interpretazione di Copenhagen) lo fa in scioltezza.

Ma c' è poi un secondo aspetto che deriva in qualche modo dal primo ma che è meglio trattare autonomamente: l' interazione a distanza tra i corpi.

Vediamolo con un' analogia macroscopica in cui si perde molto ma non la sostanza: se spingo Giovanni, Giovanni cade. E fin qui nulla di strano. Il fatto è che cade anche Giacomo, che si trova in un' altra città. Non si tratta di un caso: ogni volta che spingo Giovanni cade anche Giacomo. Le mie spinte (a Giovanni) e le cadute di Giacomo sono perfettamente correlate.

Si dirà: ci sarà un qualche contatto diretto o indiretto tra te e Giovanni (voce, vista...). Per forza! No, non esiste alcun contatto diretto o indiretto tra me e Giovanni, la cosa è acclarata.

Sembra proprio che io abbia dei poteri paranormali.

La scienza ha demistificato molte attività paranormali dimostrando come l' azione a distanza della mente sia impossibile senza un qualche contatto fisico tra i corpi. Eppure la scienza stessa, nella MQ, ha altresì verificato che taluni corpi interagiscono tra loro con una correlazione perfetta a distanza e senza alcun contatto fisico. In questo dominio non si tratta di "poteri della mente" visto che le entità coinvolte non siamo io, Giovanni e Giacomo ma dei fotoni; cio' nonostante la sostanza delle cose resta stupefacente: l' interazione a distanza esiste in natura.

La scienza stessa non dà alcuna spiegazione a questi fenomeni, si limita a prenderne atto e a maneggiarli statisticamente poiché le correlazioni di cui sopra sono perfette solo in certe condizioni ma persistono (senza sparire) anche al variare delle condizioni ambientali.

A cosa deve ricorrere chi invece è in cerca della miglior "spiegazione" disponibile sul mercato?

Si potrebbe dire che siamo di fronte a un miracolo.

Se con i poteri del mio corpo muovessi dei corpi presenti in altre città, per tutti si tratterebbe di un miracolo. Perché allora non comportarsi alla stessa maniera anche nei casi messi in luce dalla MQ? In fondo anche lì si tratta di corpi che muovono a distanza altri corpi.

Qualcuno dice che non possono esistere "miracoli sistematici", in caso contrario non saremmo in presenza di miracoli ma di semplici leggi di natura.

Non sono molto convinto di questa risposta. Penso per esempio a Medjugorie o al Sangue di San Gennaro. Non so se in quei casi siamo di fronte a miracoli o meno, so comunque che in caso affermativo saremmo di fronte a "miracoli sistematici": le apparizioni di M. sono fissate in anticipo e con grande scrupolo. I veggenti, se un impegno si prolunga, chiedono il permesso di assentarsi perché all' ora X hanno appuntamento con la Madonna. Più sistematici di così! Anche il sangue di San Gennaro si coagula annualmente con regolarità estrema.

Questa sistematicità permetterebbe dei controlli che però, per questione di delicatezza, non vengono promossi. Quel che voglio dire è che molti mettono in dubbio l' essenza miracolosa di questi eventi ma non la mettono in dubbio in ragione della loro sistematicità. Piuttosto pensano che esistano cause naturali in grado di spiegarli. La sistematicità consentirebbe dei controlli che non vengono fatti. Il caso sconcertante è che questi controlli però sono stati fatti e vengono continuamente fatti con esito negativo nel caso della meccanica quantistica: non esistono cause naturali che spieghino in alcun modo il comportamento dell' interazione a distanza.

Cambiamo ora dimensione e pensiamo alle ragioni teologiche del miracolo: con il miracolo Dio si firma, ci dice che c' è. E all' obiezione sul perché non si firmi con più chiarezza e più di frequente si risponde che farlo attraverso i miracoli (ovvero attraverso una sospensione delle leggi naturali) implicherebbe un danno per la nostra conoscenza della natura, altra attività umana nobile e da tutelare.

Ebbene, il "miracolo sistematico" ha il pregio di non incorre in questo inconveniente. Nella MQ Dio potrebbe firmarsi (i filosofi dicono che c' è un fantasma negli ingranaggi) e nello stesso tempo non danneggiare la nostra capacità conoscitiva.

Si potrebbe ancora sostenere che le interazioni a distanza si rilevano solo nel mondo delle microparticelle e in quel mondo sono da considerare "legge". In questo caso si delimita un dominio e si dice che una "legge" vale solo in quel dominio.

Anche qui non sono del tutto convinto: in fondo i miracoli di Medjugorie non cesserebbero di essere tali per il solo fatto che si realizzano solo nella circoscrizione di Medjugorie! Lo stesso dicasi per il Sangue di San Gennaro, fenomeno che ha come dominio esclusivo una certa Basilica di cui ora non ricordo il nome.

***

In chiusura vorrei solo aggiungere che esistono ipotesi alternative che spiegano la faccenda senza ricorrere al concetto di "miracolo sistematico": si puo' ipotizzare, per esempio, che esistano corpuscoli più veloci della luce (sarebbero loro il tramite dell' interazione). Ma allora la teoria della relatività ci direbbe che si puo' viaggiare nel passato con le note incongruenze logiche che cio' comporta. Ad ogni modo la presenza di questi corpuscoli non è mai stati rilevata.

Oppure si potrebbe dire che la teoria della relatività è sbagliata. Mica facile avere un simile coraggio. Si potrebbe allora dire ad essere sbagliata è la QM stessa. Anche qui ci vuole un bel fegato.

I più temerari ricorrono a congetture bizzarre come quelle dei "molti mondi" o dei "mondi paralleli"; detto fuori dai denti: bizzarria per bizzarria mi tengo stretti i "miracoli sistematici". La trovo una spiegazione più intuitiva: la vecchina del paese comprende molto bene il concetto di "miracolo" ma non afferra altrettanto bene la presenza di infiniti mondi paralleli. Non solo lei, anch' io! Ora, per chi crede che le ipotesi semplici abbiano più chance di quelle cervellotiche la scelta è obbligata :-).

***

Non sono un fisico ma capisco da me che la ricostruzione effettuata è alquanto lacunosa, per usare un eufemismo. Anzi, è sbagliata in più punti. Quel che mi interessa però è che non sia sbagliata nella sostanza, ovvero in cio' che conta in relazione alle conclusioni che intendevo trarre. Anche se sono fiducioso, non posso escludere che abbia commesso errori fatali nel riportare i fatti, in caso contrario sarei grato per le correzioni, ma solo di quelle in grado di incidere in modo sostanziale sulle conclusioni.

Il dovere del voto

Alla constatazione per cui il voto nelle moderne democrazie rappresenterebbe un comportamento irrazionale, si risponde che "votare è un dovere" e prescinde dai calcoli di convenienza.

Jason Brennan precisa: "informarsi e votare è un dovere". Per il cittadino non informato è un dovere astenersi. Il fatto che molti cittadini non adempiano a questo dovere costituisce la spiegazione più plausibile delle politiche sbagliate che si implementano nelle democrazie moderne.

Che il votante medio sia disinformato è facile prevederlo: dovrebbe "informarsi" su una miriade di problematiche. Ma è anche sperimentalmente verificato: inutile chiedergli cosa pensi della guerra alla Siria, di solito nemmeno sa dove si trovi la Siria. Inutile chiedergli se la spesa per l' istruzione vada aumentata, di solito risponde di sì senza minimamente sapere quanto già si spende per l' Istruzione. Eccetera all' infinito.

lunedì 20 gennaio 2014

Why So High? Economics and the Value of Life

Why So High? Economics and the Value of Life, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty:



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Tempo e relatività

La teoria della relatività ristretta sembra implicare forme di determinismo che l' argomento Putnam/Penrose/Reitdijk mette in evidenza chiaramente.

Argomento P/P/R: scelto un qualsiasi punto nello spazio tempo Einstein/Mikoski, è sempre possibile selezionare un osservatore oggettivo per il quale quel punto è sito nel passato. In quanto "passato" è determinato. Quindi tutto è determinato (e il free will non esiste).

In altri termini: qualsiasi punto nello spazio E/M appartiene al presente, al futuro e al passato di tre osservatori oggettivi opportunamente scelti. Cosa significa questo? Per molti significa che la teoria, per come è formalizzata, non dà conto del divenire e il mondo ci appare come una foresta pietrificata. Per altri sorge la necessità di procedere altrimenti.

La confutazione migliore di questa visione standard viene dal filosofo Howard Stein: anche in uno spazio Mikowski/Einstein esiste il "divenire" (funzione del divenire). Esiste quindi cio' che negano Penrose et al. per poter giungere alle conclusioni di cui sopra. La dimostrazione s' impernia su un fatto preciso: l' osservatore oggettivo che vede l' oggi come "passato" non puo' comunque incidere su di esso in alcun modo. Nella dimostrazione di Stein diviene centrale il concetto di causalità, incorporato nel concetto di "cono di luce". 

CONO DI LUCE: racchiude tutti gli eventi che possono potenzialmente condizionare o causare l' evento in questione ( sito al vertice del cono) . Il procedere del CONO nello spazio tempo è "il divenire" nello spazio M/E.

 A questo punto viene spontanea la domanda: determinato e prevedibile sono sinonimi? Evidentemente no, il primo attributo non implica il secondo ma nemmeno il secondo implica il primo. Il prevedere non ci dice nulla sulle cause degli eventi che, quindi, possono includere anche il free will. Per escludere il free will dobbiamo avere una spiegazione degli eventi in termini di cause e nn una semplice prevedibilitá degli stessi. Inoltre, poiché nel caso di Penrose la prevedibilità si realizza sempre al di fuori del CONO DI LUCE senza possibilità di interferire con gli eventi, la cosa rinforza l' idea che siamo di fronte a mera conoscenza dei fatti a prescindere dalle cause che li determinano. Un evento individuato nello spazio tempo, x es. una luce che si accende, ha un numero limitato di eventi che possono causarlo (sono gli eventi racchiusi nel cono di luce che si diparte dalle coordinate spaziotemporali di quell' evento). Stein punta sull' interazione causale tra eventi anzichè sulla semplici coordinate spazio tempo: diventa così rilevante il fatto che chi "viaggia" nel futuro vi resta imprigionato senza + poter incidere sul passato. Io posso prevedere xfettamente il 2014 ma la mia previsione dipenderà comunque dagli eventi che causano ciò che predico. E, inutile dirlo, tra questi eventi c' è il free will dei protagonisti. Questo x' il predittore predice disinteressandosi della cause. In altri termini: se il free will avesse voluto diversamente il predittore avrebbe previsto diversamente.

Bibliografia: Howard Stein: On relativity theory and opennes of the future

Voce SEP (Stanford Encyclopedia of Philosophy): Being and becoming on modern physics

https://www.google.it/search?q=Howard+Stein%3A+On+relativity+theory+and+opennes+of+the+future&oq=HOWARD+STEIN&aqs=chrome.0.69i59j69i57j69i59j0l3.5177j0j7&sourceid=chrome&espv=210&es_sm=122&ie=UTF-8

venerdì 17 gennaio 2014

Inutili trasparenze

Kids Prefer Cheese: Ironies, or Fibs?:

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http://conversableeconomist.blogspot.it/2014/01/when-cancer-risk-information-is-useless.html

What Virtue Privacy?

Overcoming Bias : What Virtue Privacy?:

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E' molto difficile difendere la privacy. Cos' hai da nascondere? Perché ti vergogni?

Uno potrebbe dire: "mi vergogno punto e basta". Ma non sarebbe una gran difesa.

Ma la privacy va davvero difesa? E perché?

Risposta: sì, va difesa. Va difesa perché, per esempio, serve ad evadere le tasse.

No, non è come pensate. E allora preciso meglio: serve ad evadere una quota di TASSE GIUSTE.

Più in generale: serve alla nostra ipocrisia. E una certa dose di ipocrisia è un bene sociale primario.

Hanson sorprende sempre.

Parte dalla difesa ingenua che Nagel fa della privacy: serve ad evitare conflitti.

Poi nota che il male individuato sono le norme sociali che creano quei conflitti. Senza conflitti non occorrerebbe nemmeno la privacy.

Poi si chiede: ma perché mai delle società efficienti hanno norme che creano conflitti? Se dobbiamo proprio evitare i conflitti colpiamo le norme anziché aggirarle con la privacy.

Risposta alla prima domanda: perché sono norme che hanno anche molti pregi, tra cui anche quello di poter essere aggirate quando serve grazie all' ipocrisia.

Esempio, noi tutti sappiamo che la sincerità è un grande bene ma sappiamo anche che mentire in certe occasioni contribuisce al bene della società. Ci sono molti esempi di profezie che si autoavverano: il politico che dipinge un panorama roseo pur sapendo che le sue descrizioni sono infondate; così facendo potrebbe ingenerare quella fiducia necessaria a far sì che il futuro da lui dipinto si realizzi. Ecco come un discorso ipocrita diverrebbe il vero motore dello sviluppo di un paese. Quel politico sarebbe un buon politico a disposizione del paese ma sarebbe anche un politico bruciato se viene pubblicamente detto e creduto che si tratta di un ipocrita. La situazione è piuttosto spinosa e per dominarla traendo il bene da una parte e dall' altra non è facile, l' ipocrisia deve essere sottile e generalizzata in tutta la comunità.

La complessità deriva dal fatto che la norma sociale della "sincerità" va comunque preservata. Resta pur sempre una buona norma, se temperata da una certa dose di ineffabile ipocrisia.

L' Homo Hipocrytus sa trarre il meglio in una situazione del genere e la privacy lo aiuta nell' adempiere ad un compito previdenziale. Se infatti il politico di cui sopra fosse intercettato e la sua ipocrisia sbattuta in faccia a un paese che a quel punto non potrebbe più contribuire apportando la sua buona dose d' ipocrisia, il paese stesso sarebbe spacciato.

Lo stesso dicasi per l' evasione fiscale: noi tutti sappiamo che le tasse servono e pagarle è un dovere civico, ma sappiamo anche che in certi contesti il bene del paese è meglio servito dall' evasione. Fortunatamente l' homo hipocrytus è il meglio attrezzato per tenere insieme queste due verità.

Infatti l' uomo è un animale dal cervello enorme, proprio cio' che chiede l' ipocrisia per emergere e raffinarsi. Conoscete forse animali ipocriti? Per gli animaly la privacy non ha una funzione sociale. Forse è per questo che fanno i loro bisogni in pubblico?

***

Altra giustificazione della privacy: il fallimento sarebbe troppo costoso senza privacy, il che ci impedirebbe di proverci, ma una società innovativa è una società che ci prova in tutti i campi.

Percepire le allucinazioni

Il problema centrale dell' epistemologia: cosa succede nella nostra mente quando percepiamo qualcosa?

Le allucinazioni esistono e una buona teoria della percezione dovrebbe darne conto.

In genere si ammette che percependo noi diventiamo coscienti di qualcosa in modo diretto e di qualcos' altro in modo indiretto.

La teoria sense-data, ricavata da Hume, è drastica: i sensi ci riportano dei dati che formano una rappresentazione mentale. Noi siamo coscienti in modo diretto di quella rappresentazione e in modo indiretto della realtà.

Una teoria del genere spiega in modo meraviglioso l' allucinazione: si produce allucinazione quando esiste una rappresentazione mentale senza che esista l' oggetto. Noi siamo coscienti in modo diretto solo della rappresentazione mentale, per cui è più che evidente, in assenza dell' oggetto, inferire una falsità.

Ma una teoria del genere sbocca necessariamente nello scetticismo sul mondo reale: se ad esso non posso accedere non potrò mai sapere se esiste o meno, se sono vittima di un' allucinazione continuata o meno.

Per molti l' assurdità dello scetticismo humaniano è qualcosa da superare poiché rappresenta una contraddizione continua nella nostra vita di tutti i giorni. Sia come sia è comunque un punto debole di Hume.

Per superare le assurdità dello scetticismo bisogna ricorrere a teorie alternative, secondo me la migliore a disposizione è quella del realismo diretto nella sua variante "intenzionalista" (intentionalism, da "intendere" o "tendere". Le intenzioni non c' entrano niente). Secondo questa teoria quando la mente percepisce si "tende" verso l' oggetto reale. E' l' oggetto reale cio' di cui diventiamo coscienti in modo diretto, la rappresentazione mentale dell' oggetto è solo un veicolo che conduce ad esso la nostra mente. L' accusa a Hume è chiara: confonde il veicolo con l' oggetto.

Nell' allucinazione non esiste un oggetto quindi non esiste un oggetto di cui essere coscienti, siamo solo le vittime di una falsa rappresentazione: la nosstra. mente si è imbarcata su un veicolo sbagliato, un veicolo che non l' ha condotta in nessun luogo.

Ma perché ci è sembrato di andare da qualche parte?

Evidentemente già il veicolo prepara in qualche modo la mente all' incontro con l' oggetto e non si puo' escludere che a volte questi preparativi siano ingannevoli. Da qui le allucinazioni. D' altronde i veicoli stessi possono essere oggetto di analisi quindi oggetto della nostra coscienza che ne puo' valutare l' attendibilità. Esiste una facoltà apposita (introspezione) che consente al soggetto di percepire i fatti mentali alla stregua di oggetti, e quindi di analizzare "veicoli" della percezione stessa.

Non che questo risolva il problema una volta per tutte poiché come ciascuno vede come intrucendo l' analisi dei veicoli si precipita in un regresso infinito. Ad ogni modo introduce una possibilità di accuratezza.

Per arginare il regresso infinito, comunque, i sostenitori dell' intenzionalismo fissano un principio di conservazione (PC) in base al quale si è giustificati, fino a prova contraria, a ritenere vere le evidenze di cui siamo in possesso. E' un principio "legalistico" come è stato osservato.

Conclusione: non c' è dubbio che la teoria sense-data spieghi meglio il fenomeno dell' allucinazione, tuttavia conduce dritta dritta nello scetticismo, cosa che appare assurda a molti. La teoria intenzionalista forse è più cervellotica quando è chiamata a spiegare l' allucinazione (c' è anche di peggio, per esempio il disgiuntivismo o l' avverbialismo) ma per lo meno non lascia aperta la possibilità che la nostra esistenza sia una mera allucinazione continuata.

giovedì 16 gennaio 2014

Quine conto il resto del mondo

La distinzione tra giudizi analitici e giudizi sintetici è consolidata nella storia ma soprattutto tutti i filosofi (e anche i profani) potrebbero con sicumera fornire un inequivocabile sfilza di esempi dell' un tipo come dell' altro in piena concordia intersoggettiva.

Eppure quando si comincia a definire cosa sia un giudizio analitico in sé cominciano i guai. Ecco la definizione standard: una proposizione analitica è tale poiché vera (o falsa) in virtù del suo significato.

Quine dimostrò che una definizione del genere non sta in piedi. Cos' è il significato, infatti? E' quella cosa che condividono due sinonimi. Ma due sinonimi non esistono quindi niente sinonimia, niente significato, niente giudizi analitici.

Due sinonimi non esistono?

Esempio, ammettiamo che la parola ROSSO e la parola ROX siano sinonimi, scopriremo ben presto che questa è solo una pia illusione.

Il senso di ROSSO è dato da tutte quelle proposizioni in cui sostituendo l' incognita con il termine ROSSO assumono valore di verità.

Esempio: quando il semaforo è X allora le auto devono fermarsi + quando giovanni si vergogna diventa tutto X + ... Se a X sostituisco ROSSO queste e molte altre frasi diventano vere. ROX è sinonimo di ROSSO se fa diventare vere le stesse identiche frasi.

Prendiamo ora una frase particolare:

 "X ha cinque lettere"

Ebbene, la frase diventa vera se a X sostituiamo ROSSO mentre non è tale se sostituiamo ROX, quindi ROX non puo' essere sinonimo di ROSSO. Non solo, è facile intuire come non esistano parole chesiano sinonime tra loro. Ma, come abbiamo detto, niente sinonimi, niente significato, niente giudizi analitici.

Come ovviare? Bisogna distinguere tra metalinguaggi e linguaggi oggetto imponendo che nella lista delle proposizioni siano interdette le espressioni metalinguistiche: non posso formulare proposizioni che abbiano per oggetto le parole con cui formo quelle stesse proposizioni.

E' chiaramente una soluzione ad hoc, forse poco elegante ma la sua forza sta soprattutto nel fatto che preserva una realtà chiara e intuita distintamente da tutti quale la distinzione tra giudizi analitici e giudizi sintetici.





Teorie del significato:: Mill vs Frege vs Kripke

Fu John Stuart Mill ha proporre un embrione di teoria del significato. Per lui il significato di un termine era semplicemente la relazione tra quel termine e l' oggetto che quel termine designava.

La critica di Frege fu radicale. Pensiamo al termine "Giocasta" e al suo significato.

Per Edipo "Giocasta" = "La Regina di Tebe"
Per Noi "Giocasta" = "La madre di Edipo".

Sebbene sia noi che Edipo quando pronunciamo la parola "Giocasta" intendiamo riferirci alla medesima persona, evidentemente non ne condividiamo il senso poiché intendiamo cose diverse usando quel nome, se non fosse così i noti drammi non potrebbero svilupparsi. Ne consegue che dobbiamo abbandonare l' idea di "senso" come semplice relazione che lega la parola all' oggetto.

In Frege il senso diventa un' idea (intensione) anziché un oggetto (estensione): il termine rinvia a un' idea (senso) che rinvia ad un oggetto (riferimento). Il senso è un concetto, ovvero una descrizione del termine (tavole di verità). Noi possiamo condividere il riferimento (oggetto) senza condividere il senso (descrizione) del termine. Le idee non hanno significato, sono il significato.

In questo modo il "caso di Edipo" è brillantemente risolto.

Kripke criticherà però la teoria descrittiva di Frege, almeno per quel che concerne i nomi propri e i nomi naturali. Ecco un esperimento mentale che propone.

Giovanni "Godel è colui che dimostro l' incompletezza dell' aritmetica"

Adesso ammettiamo che nella realtà Godel abbia copiato la sua dimostrazione da Shmidt, il quale per un qualsiasi motivo non ha mai denunciato il plagio.

Domanda: cosa intende Giovanni quando pronuncia il nome proprio "Godel".

Ipotesi 1: intende il Godel  che esiste nel nostro mondo (dandone una descrizione falsa).

Ipotesi 2: intende il Godel di un "mondo possibile" ( dandone una descrizione vera poiché in un mondo possibile Godel avrebbe potuto benissimo dimostrare l' incompletezza dell' aritmetica).

Il fatto sconcertante è che nell' Ipotesi 1 non giungiamo al riferimento grazie al senso mentre nell' Ipotesi 2 questa condizione è soddisfatta in pieno. Eppure l' Ipotesi 2 è altamente controintuitiva e siamo portati ad escluderla come plausibile. In altri termini: secondo Frege bisognerebbe optare per 2 ma tutti capiamo che questo è assurdo.

Nell' ipotesi 1, la più intuitiva, senso e riferimento divergono, ma questo non è un problema per l' esternalismo di Mill poiché in questo caso il senso del termine impiegato è l' oggetto. Ovvero, quando Giovanni dice "Godel" intende l' oggetto Godel non la descrizione erronea che ne dà poiché quella descrizione ha come riferimento un oggetto ben preciso che abita un altro mondo possibile e che non coincide affatto con quello a cui vuole riferirsi Giovanni. Un grave inconveniente, ma solo per Frege.

Si puo' aggirare la critica di Kripke?

Bisogna abbandonare la "semantica dei mondi possibili" in favore della "semantica a due dimensioni".

Nella semantica a due dimensioni per la parola ACQUA si ripropongono le consuete descrizioni di Frege ma si aggiunge all' elenco una "proprietà disclaimer": "ACQUA=qualunque cosa decidiamo di chiamare ACQUA in questo mondo". parliamo di semantica 2D perché il disclaimer puo' essere pensato come una seconda definizione (intensione) che si accompagna sempre alla prima tradizionale definizione.

Provate a sostituire ACQUA con GODEL. Ebbene, gli inconvenienti di cui sopra cessano poiché con la seconda definizione il riferimento di Giovanni, per quanto sballato, non potrà mai essere quel GODEL fantasmatico che abita un altro "mondo possibile" e che aveva ingenerato coincidenze imbarazzanti.

http://en.wikipedia.org/wiki/Two-dimensionalism


martedì 14 gennaio 2014

4 cause della moderna diseguaglianza

http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2014/01/inequality-and-the-masters-of-money.html
1 femminismo e matrimoni

2 immigrazione

3 leva tecnologica e globalizzazione

4  O-ring production (circoli d' élite) http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2014/01/inequality-and-the-masters-of-money.html

5 Proliferazione dei beni di rete

N.B. 4 implica o-ring production: poiché la produzione è organizzata a catena un anello debole puo' distruggere tutto. Cio' comporta che i migliori talenti si incontrino e lavorino insieme nelle produzioni di alta qualità. Questa dinamica amplifica le diseguaglianze salariali.  http://en.wikipedia.org/wiki/O-ring_theory_of_economic_development

domenica 12 gennaio 2014

giovedì 9 gennaio 2014

Haidt

Rita, in effetti le tue conclusioni sono in linea con quelle di Hiadt quando nei suoi libri sostiene che l’ etica dell’ uomo mira alla perfezione (purezza). Per quanto a volte cerchi di mascherarlo, anche secondo H. questo istinto è universale, quindi innato.

Ma guarda che sbagli se pensi che questa conclusione sia condivisa. L’ ortodossia, almeno fino a poco tempo fa, era tutt’ altra: l’ uomo magari parte con l’ idea di purezza ma poi, grazie al ragionamento, sviluppa un’ idea di etica ben differente differente.

Piaget (il grande nemico di Haidt) sosteneva che il bambino parte con certi precetti etici strani, dopodiché riesce a capire da solo (per Piaget l’ educatore è fonte di disturbo) che solo alcuni sono da conservare. Quando la nostra comprensione intellettuale è al massimo conserviamo infatti un unico fondamento: “non è giusto far del male agli altri”.

Come vedi un precetto che ha ben poco a che fare con la perfezione e la purezza. Le conclusioni di Piaget e dei suoi seguaci piacquero molto ai “liberal”.

Furono anche molto influenti. Tanto per farti un esempio. Nell’ ultimo sondaggio a tappeto condotto presso i filosofi morali ,la meta-etica della virtù (ovvero della purezza) si piazzava ultima, appoggiata da un mero 15% degli esperti. Deontologia e conseguenzialismo la sopravanzavano alla grande.

Haidt intendeva confutare il razionalismo di Piaget partendo dall’ osservazione di come i raffinati cervelli occidentali reagivano a certe sue storielle inventate. Storielle del tipo:

“… la famiglia Rossi assiste impotente alla morte per investimento dell’ amatissimo cucciolo fido che attraversa la strada sfuggendo per un attimo al controllo dei bambini… poi, avendo sentito che la carne di cane è succulenta, nottetempo fanno a pezzi la carcassa del cagnolino per divorarla spartendosela di nascosto da tutti… Domanda: la famiglia Rossi ha agito correttamente?”

Oppure:

“… il signor Gino va a far la spesa, compra una confezione di pollo, una volta a casa prepara la padella ma prima di mettere la carne sul fuoco si intrattiene con pratiche sessuali sulla carcassa dell’ animale… dopo lo cucina e lo mangia… Domanda: il comportamento del Sig. Rossi è corretto?”

Oppure:

“Giovanna e Michele fratelli che campeggiano insieme, una sera, al chiaro di luna viene loro in mente un’ idea: perché non facciamo l’ amore? Passano all’ azione e dopo aver preso meticolose precauzioni per la sicurezza trascorrono una notte travolgente distanti dagli occhi di chiunque… Domanda: il loro comportamento è corretto?”

E via dicendo.

Di sicuro la famiglia Rossi, il sig. Gino e Giovanna e Michele non fanno male a nessuno con il loro comportamento, non violano principi deontologici né producono conseguenze spiacevoli su chicchessia. quindi, secondo Piaget, individui maturi e con principi sviluppati non dovrebbero obiettare al loro stile di vita. Eppure…Haidt parte proprio dalla reazione di fronte a queste storielle per offrire la sua soluzione al puzzle e spazzare via Piaget, ovvero l’ ortodossia in campo di psicologia morale. Gli individui, non solo non hanno come unico principio il “non fare del male all’ altro” ma hanno anche un elemento unificante e innato in grado di unire tutti i principi (victimless): l’ idea di purezza associata inestricabilmente all’ idea di disgusto e ripugnanza.

Haidt ha sempre detto di essere un liberal. Da giovane era un liberal radicale, credeva che la libertà dovesse essere massima e rideva delle attitudini pruriginose dei conservatori. Oggi dichiara ancora di essere un liberal ma di rispettare e di aver capito, anche e soprattutto grazie ai suoi studi, certi comportamenti di chi prima vniva da lui liquidato come “bigotto”. Tutti noi siamo alla ricerca di un campo dove trasferire il nostro bigottismo, e magari lo facciamo proprio mentre irridiamo al bigottismo altrui. Purtroppo forme di puritanesimo (bigottismo) fanno parte della nostra natura e devono trovare un loro sfogo, negarlo puo’ essere dannoso.

How Rival Is Your Marriage?,

How Rival Is Your Marriage?, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty:

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matrimonio come investimento

il lusso di essere single: http://econlog.econlib.org/archives/2012/02/being_single_is.html

What Virtue Privacy?

Overcoming Bias : What Virtue Privacy?:

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