sabato 29 settembre 2012

Funziona il gun ban?

Queste ricerche hanno tre problemi: 1. come specificare la presenza di armi (non ci sono registri) 2. come depurare la variabile dei crimini e 2. come fare controlli omogenei.

Di solito funziona il metodo “difference in difference”: confrontare la città (contee, stato) prima e dopo la ban law con un gruppo di controllo prima e dopo la ban law.

Esito: le politiche di ban law hanno scarso effetto.

Sembra che la politica più efficace sia quella di punire in modo esemplare chi fa un cattivo uso delle armi.

http://www.freakonomics.com/2008/07/07/no-more-dc-gun-ban-no-big-deal/

In alternativa si potrebbe mettere una qualche forma di controllo (specie sul gruppo più a rischio: giovani adulti) premiare chi denuncia il porto abusivo di armi:

http://www.freakonomics.com/2008/08/22/whats-your-best-idea-to-cut-gun-deaths-a-freakonomics-quorum/

Poi ci sono i metodi più tradizionali di regressione. Qui, per misurare l’ intensità degli armamenti privati ci si sbizzarrisce: c’ è chi usa exit poll (Lott, elasticità +3.3), c’ è chi usa gli abbonamenti a riviste specializzate (Dungan elasticità –0.2) e c’ è chi usa il tasso di suicidi con arma da fuoco (Cook, elasticità tra -0.01 e +0.03).

http://home.uchicago.edu/~ludwigj/papers/JPubE_guns_2006FINAL.pdf (qui c’ è Cook con il riferimento anche agli altri studi citati).

venerdì 21 settembre 2012

Disonestà coerente o onestà incoerente?

Nei giorni pari il legislatore italiano ritiene che "la formazione e l' aggiornamento regolare" dei commercialisti non sia solo inerente ma addirittura indispensabile per l' esercizio oculato della professione.  Tant’ è che lo indica come obbligatorio.

Poi, nei giorni dispari, il legislatore indossa un’ altra maschera, quella da “legislatore fiscale” e decide che i costi (*) relativi ai “corsi di aggiornamento obbligatorio” sono inerenti all’ attività e quindi deducibili solo nella misura del 50%.

Per chi ritiene che l’ “incoerenza” combini più guai della “disonestà”, viene voglia di simpatizzare con quei politici che rubano direttamente dal vaso della marmellata.

(*) e i “costi” di cui sopra non sono pochi, basta pensare che sull’ aggiornamento ci campa un esercito di aggiornatori che quasi eguaglia quello degli aggiornati.

L’ imbucato

Chi oltre a pensare che il “capitale umano” sia la risorsa più preziosa che abbiamo pensa che questa risorsa si formi all’ Università, dovrebbe riflettere su un semplice fatto: le migliori lezioni universitarie sono aperte a tutti e gratuite, anche ai non iscritti. Nessuno vi fermera se accedete all’ aula. Perché mai il numero di “imbucati” è tanto basso se davvero si distribuisce un valore tanto prezioso?

Da leggere:

http://econlog.econlib.org/archives/2007/04/get_the_best_ed.html

mercoledì 19 settembre 2012

Fisco e Palestina

Da quando ho 6 anni in coda al TG sono costretto a sorbirmi il solito servizietto sulla “questione palestinese”. Mi affretto a cambiar canale anche se, lo confesso, è sempre tardi: un senso di noia incartapecorita si insinua puntualmente nel mio animo.

La domanda che vorrei fare a un palestinese: “Israele è più forte e organizzato,  pensare di abbatterlo è pura utopia. Ma perché non vi sottomettete completamente ai suoi voleri vivendo in pace?

La risposta che mi attendo: “Ah sì? E come mai tu non ti sottometti a chi ti ricatta e ti vessa con pretese ingiuste?”

La risposta che non vedo l’ ora di dare: “Ma io già lo faccio: lo Stato in cui vivo mi estorce gran parte dei miei averi mediante una tassazione ingiusta e io, per puro quieto vivere, abbasso la testa, mi sottometto e pago fino all’ ultimo euro.

venerdì 7 settembre 2012

Bagnasco immaginario

Cardinal Bagnasco sull’ immoralità dell’ evasione fiscale:

L’uso della forza è immorale. Lo Stato detiene il monopolio della forza legalizzato. Ma legalità non vuol dire legittimità né moralità. Il prelievo fiscale sarebbe legittimo se fosse approvato all’unanimità. Nella realtà una maggioranza di individui attraverso i propri rappresentanti politici è in grado di espropriare una minoranza a tassi di imposta paragonabili a una vera e propria confisca e innegabilmente immorali. Possiamo allora ritenere che colui che resiste a questa oppressione attraverso l’evasione fiscale sia in una situazione di legittima difesa dei propri diritti? Ci sono diversi metodi di evadere il fisco. Chi esilia per sfuggire a un fisco vorace come quello europeo non fa che esercitare i propri diritti e la propria libertà. Tuttavia chi sfugge all’imposta sa che gli altri contribuenti rischiano di essere ancor più pesantemente vessati dal fisco a causa della sua defezione. Egli può scegliere se esiliare oppure intraprendere un’opera di persuasione verso i propri concittadini al fine di eleggere nuovi governanti o, per esempio, organizzare uno sciopero collettivo. Tutto ciò però rientra nella coscienza individuale, è difficile stabilire in proposito una regola generale incontestabile.

(fonte: il mio sogno di stanotte)

mercoledì 5 settembre 2012

Consigli all’ egoista perché faccia più figli

Il messaggio della scienza alle coppie: ci sono ottimi motivi per fare qualche bambino in più rispetto a quello che avete pianificato.

E’ vero, chi ha figli è più infelici di chi non li ha. Ma:

1. la differenza è minima;

2. la differenza è facilmente compensabile (molti sacrifici non sono in realtà necessari);

3. 2/3 di coloro che non hanno figli si pentono;

4. molti benefici vengono dopo (es.: diventare nonni).

Naturalmente il consiglio di “fare un figlio in più” deve tener conto che i figli sono indivisibili e che alcune persone hanno un’ avversione molto spiccata per i bambini.

Ci sono poi altre motivazioni per fare un figlio in più:

1. donare la vita a un bambino significa renderlo più felice;

2. donare la vita un bambino rende il mondo un posto migliore;

3. il miglior modo per aumentare la felicità di bambini consiste nell’ adottarne uno.

Certo, queste ultime motivazioni non toccano l’ egoista. Anzi, per dirla tutta sono particolarmente mirate sulle elites di un paese.

Ore buche

Molti trovano spiacevole pagare la retta universitaria.

Molti si disperano allorché scoprono di ignorare alcune nozioni prima dell’ esame mentre, una volta inserite stabilmente nel mondo del lavoro, non si mostrano preoccupati di averle ormai dimenticate.

Molti studenti in fondo non pensano affatto che “copiare” senza essere beccati sia poi così nocivo a se stessi.

Molti preferirebbero avere in tasca una laurea 110 e lode alla Bocconi avendo studiato spassandosela ad Urbino che avere una laurea risicata ad Urbino avendo studiato con grande impegno alla Bocconi.

Molti provano un senso di gioia all’ annuncio di un’ ora buca.

Molti in presenza di un prof. tollerante e di “manica larga” dedicano meno tempo allo studio della sua materia per concentrarsi sulle altre.

Se i “molti” sono davvero “molti” e se il loro atteggiamento è tutto sommato ragionevole, allora la funzione della scuola e dell’ università è sopravvalutata. Domanda: perché questi beni godono di così “buona stampa”? Quali potenti trucchi pubblicitari sono in campo per difenderne la reputazione?

domenica 2 settembre 2012

L’ ambientalista per come lo conosco

L’ “ambientalista” rispettabile propone in buona fede di combattere il “global warming” attraverso una rettifica dei nostri stili di vita.


Peccato che io “ambientalisti” del genere ne conosca ben pochi.


Quelli di mia conoscenza, invertendo mezzi e fini, propongono piuttosto di rettificare i nostri stili di vita (un “altro mondo” è possibile) agitando lo spauracchio del “global warming”. L’ “alt

ro mondo” è quello socialista riveduto e corretto nell’ ennesima utopia.


Del resto si tratta spesso di personaggi reduci da catastrofici fallimenti ideologici che cercano di riciclarsi ancora una volta dalla parte dei “buoni” e dei “salvatori dell’ universo”.


La prova del nove? Non appena accenni a strategie contro il global warming che non implichino un mutamento radicale negli stili di vita (es: nucleare, gas naturale, geoegineering…) vanno su tutte le furie adducendo pretesti ben poco credibili.